In Deep Space (Space Valley)

By cynical_space_girl

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Chaos theory: piccoli cambiamenti possono provocare grandi conseguenze. Anche in Space Valley. Anche tra raga... More

1- Inviti
2- Corse
3- Baci
4- Pugni
5- Docce
6 Messaggi
7- Riunioni
8- Passaggi
9- Caos
10- Scuse
11- Immobili
13- Mani
14- Respiri
15- Saluti
16- Postumi

12- Corpi

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By cynical_space_girl




Respiri pesanti. Occhi indissolubilmente legati. Silenzio assordante. Minuti che durarono ore, giorni.

-Oh, fanculo!- mormorò alla fine Dario, decidendo di ricominciare a baciare Tonno.

E Tonno rispose al bacio. Alzò poi le mani, che fino a quel momento aveva tenuto inermi lungo i fianchi, e le appoggiò ai lati del viso di Dario iniziando ad accarezzargli la mascella con il pollice e giocherellando con i peli corti della sua barba.

Dario annullò completamente la distanza che ancora li separava facendo aderire il suo corpo a quello di Tonno e premendolo contro il muro.

Si strinsero in un abbraccio un po' scomposto, impacciato; e tra un bacio e l'altro i loro corpi iniziarono inevitabilmente a reagire a quella vicinanza, a quelle sensazioni, a quel calore.

Poi Dario indietreggiò e si appoggiò al piano della cucina. Guardò Tonno. Non servivano parole, non c'era bisogno di parlare. Bastavano i loro sguardi.

Stava per succedere. Lo sapeva, lo sentiva, lo voleva. Non sapeva esattamente come o in che modo, non ci stava pensando. Ma sarebbe successo. Lo avrebbero fatto davvero. E a lui andava bene. A lui andava. Non sarebbe stato lui a fermarsi. Non si sarebbe tirato indietro.

Tonno fece due passi verso Dario, lasciando solo un paio di centimetri tra loro. Fece un respiro profondo, prese coraggio e si sfilò la maglietta. Dario lo imitò senza esitare. Si guardarono a vicenda, anche se non era la prima volta che si vedevano a torso nudo. Ma stavolta era diverso.

Tonno si avvicinò. I loro corpi si toccarono. Pelle contro pelle. Pelle calda, bollente, in fiamme. I loro sguardi bruciavano. Ricominciarono a baciarsi e anche a toccarsi. Le mani che correvano sulle schiene, sulle braccia, sui pettorali, tra i capelli.

Poi Dario poggiò una mano all'altezza dell'ombelico di Tonno, e lui si bloccò.

Si guardarono di nuovo. Guardarono la mano di Dario, il punto dove si trovava.

Il punto di non ritorno.

Tonno deglutì rumorosamente, poi poggiò la propria mano su quella di Dario e iniziò lentamente a spostarla verso il basso, finché le dita di Dario non si trovarono sulla fibbia della sua cintura.

-Francesco sei sicuro?- chiese Dario fissandolo negli occhi. Non lo chiamava quasi mai così, come tutti usava sempre il suo buffo soprannome. Tonno ne rimase un po' stupito.

-Si.- mormorò lui con voce roca. Si, ne era sicuro, lo voleva.

Dario allora gli slacciò la cintura e i pantaloni, e fece lo stesso con i suoi jeans; scivolarono a terra, lasciandoli in boxer. Arrossirono entrambi, evitarono di guardarsi o di soffermare lo sguardo verso il basso.

Poi i loro occhi si incontrarono nuovamente e Dario tirò frettolosamente Tonno verso se stesso e ricominciò a baciarlo.

I loro bacini si toccarono e con solo quei due sottili strati di stoffa riuscirono a sentire quanto entrambi fossero eccitati.

Indugiarono qualche secondo, occhi negli occhi.

Tonno gli baciò la mascella e scese verso il collo. A Dario scappò un mugolio, gli mise le mani sui fianchi attirandolo ancor di più a se e iniziando a strusciarsi contro di lui.

Continuarono così per un po'; tra baci, sospiri e piccoli morsi.

Poi Tonno si fermò di nuovo, gli prese la testa e poggiò la fronte su quella di Dario. Lo fissò ancora, aveva le labbra gonfie e arrossate, probabilmente anche le sue dovevano essere così, sorrise.  -Andiamo di là?- gli sussurrò piano, un po' incerto.

E Dario, quasi impercettibilmente, annuì.

Si diedero un bacio leggero; poi si liberarono, meccanicamente, di scarpe, calzini e pantaloni, rimasti fino a quel momento calati attorno alle loro caviglie.

Si diressero silenziosamente in camera di Nelson; Dario accese la luce, c'era un disordine incredible; il letto era disfatto, ma a parte coperte e cuscini non c'era sopra nient'altro.

Si sedettero sul bordo del letto, uno accanto all'altro, e ripresero a baciarsi. Dario poggiò una mano sul ginocchio di Tonno e lentamente risalì, finché non arrivò alla sua erezione e iniziò a massaggiarla da sopra i boxer.

Tonno ansimò sulle labbra di Dario, che non potè fare a meno di sorridere. Gli infilò la mano direttamente nelle mutande e anche lui iniziò a masturbarlo.

Era un po' strano farlo a qualcun altro, ma non diverso dal farlo a se stessi.

Si tolsero entrambi quell'ultimo indumento e si distesero su un fianco, uno di fronte all'altro.

Continuarono a baciarsi, a toccarsi, a darsi piacere. I loro corpi intecciati, la loro pelle incollata. Fecero scontrare i loro peni, li massaggiarono insieme. Era incredibilmente bello, incredibilmente piacevole, incredibilmente eccitante.

Dopo un po' Tonno sentì di essere vicino a perdere il controllo, ad esplodere; si fermò e si allontanò leggermente.

Si guardarono intensamente e Dario provò subito a ribaciarlo, ma lui scostò la testa. -Tutto ok?- gli domandò piano con un'espressione tra confusione e sconforto. Non potevano fermarsi ora.

Non era facile dirlo, non con gli occhi scuri di Dario che lo fissavano -Ti fidi?- gli chiese Tonno distogliendo per un secondo lo sguardo.

Merda! Dario restò immobile, al massimo sgranò un po' lo sguardo; ma dentro di se andò nel panico. Sapeva che ci sarebbero arrivati, ma aveva evitato per tutto il tempo di pensare in che modo e soprattutto a quale ruolo avrebbe avuto chi. Forse non se la sentiva, forse non si fidava. Forse aveva paura.

-Io si. Mi fido.- la voce di Tonno interruppe i suoi pensieri. Dario lo fissò, quasi incredulo, mentre si girava sul fianco opposto dandogli le spalle.

Non credeva fosse così, ma doveva ammetterlo, Tonno era proprio uno con le palle. Sorrise.

Poi Tonno allungò un braccio, gli afferrò il polso e lo tirò verso di se. Sentì l'erezione di Dario appoggiarsi sui suoi glutei. Il cuore gli stava per esplodere, aveva paura. Eppure c'era qualcosa di più grande della paura che lo spingeva a continuare.

Dario gli baciò dolcemente la nuca -Sicuro?- gli sussurrò nell'orecchio. Tonno voltò la testa e come risposta lo baciò intensamente.

Dario gli fece piegare una gamba leggermente verso l'alto. Iniziò a disegnargli con le dita piccoli cerchi sul fianco, poi su una natica. Gli mordicchiava il collo, gli baciava le spalle. Gli fece voltare nuovamente la testa e lo baciò. E durante quel bacio poggiò due dita sull'orifizio di Tonno e iniziò a massaggiare la zona delicatamente.

Tonno mugolò tra le sue labbra, poi gli afferrò quella mano e cominciò a succhiargli indice e medio. Poco dopo Dario la riportò giù e iniziò ad applicare un po' di pressione, finché il suo dito non fu dentro di Tonno. Inizialmente il suo corpo si contrasse, però non era molto doloroso, anzi.

Rimase così per un po'. Poi si riportò la mano vicino la bocca e ci sputò sopra un po' di saliva. Si lubrificò la punta del pene e lo appoggiò sull'apertura di Tonno.

Lui si irrigidì -Rilassati- gli sussurrò Dario. Tonno fece due respiri profondi e poi lo sentì entrare. Strinse gli occhi e si morse il labbro dal dolore.

Dario non aveva mai fatto sesso anale con nessuna ragazza. Era fantastico. Era meraviglioso. Ma gli servì tutta la sua forza di volontà per controllarsi, non voleva fargli male.

Lo abbracciò, lo strinse a se, lo baciò; mentre con più delicatezza che potè, entrò completamente dentro di lui.

Dario rimase fermo, evitando di muoversi per qualche secondo, in modo da far abituare il corpo di Tonno alla sua presenza. Con la mano riprese a masturbarlo e poco dopo il dolore iniziò a trasformarsi in piacere.

Tonno rilassò il corpo ed iniziò ad ansimare sempre più forte.

Allora Dario iniziò a muoversi dentro e fuori di lui.

Tonno non aveva mai provato una sensazione simile; faceva ancora un po' male, ma il piacere che ne derivava ne valeva assolutamente la pena.

Fu travolgente. Ma non durò molto. Erano troppo coinvolti per trattenersi.

Tonno venne tra la mano di Dario. E Dario si svuotò subito dopo dentro di lui.

Uscì dal suo corpo, ma non si allontanò. Anzi, lo strinse ancor di più a se, gli poggiò la fronte sulla schiena respirando profondamente per recuperare il fiato e provando ad imprimere nella sua mente quegli odori. L'odore di Tonno e il proprio. Il loro odore.

Anche Tonno cercò di recuperare il fiato. Gli prese la mano, gliela pulì sul lenzuolo, poi la strinse tra le sue e se la portò all'altezza del petto. All'altezza del cuore.

Non si dissero nulla. Non ruppero il silenzio. Qualunque parola sarebbe stata superflua, inutile.

Bastavano quelle sensazioni. Bastava quel momento. Bastavano i loro corpi.

Bastavano loro due.


NDA

Scusate l'attesa, ma ho avuto una settimana davvero piena.
Tra l'altro non è stato facilissimo scrivere questo capitolo, ma spero vi piaccia come è venuto alla fine. E spero di non aver mai superato il labile confine tra esplicito e volgare.

Ma poi quanto è bella Enjoy The Silence dei Depeche Mode, e ci sta proprio bene con la storia.

...ah comunque si, proprio nel letto di Nelson, povero.

❤️❤️❤️

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