They Don't Know About Us |ITA|

By translatorITA

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| storia originale di @SumNawaz | cover credits: @translatorITA | 📚 Elena ed Harry. Fidanzati alle superiori... More

They Don't Know About Us (Sequel to Teenage Dirtbag)
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16 (parte 1)
Capitolo 16 (parte 2)
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Epilogo

Capitolo 20

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By translatorITA

Punto di vista di Harry

 

            Il cuore mi batteva a mille quando finì il concerto. L’adrenalina mi offuscava la mente, e quando corsi nel backstage insieme ai ragazzi venimmo accolti da Paul, il quale ci complimentò. Avevo i capelli attaccati alla fronte poiché stavo sudando tanto, e mi passai una mano fra gli stessi.

            Bevvi una bottiglia d’acqua, la mia mente era un turbinio di pensieri. Elena. Era qui. L’avevo vista fra il pubblico. Quando i miei occhi erano stati nei suoi familiari azzurri, mi ero immobilizzato. Non sapevo ci sarebbe stata, e quando avevo rivolto lo sguardo sui ragazzi mi avevano tutti sorriso. Sapevano sarebbe venuta. Ma come facevano a saperlo? Perché mai era venuta a Parigi per questo?

            “Lei…ci raggiungerà nel backstage?” domando ad occhi sgranati guardando i ragazzi.

            Mi sorridono tutti mentre recuperano il fiato cercando di riprendersi dal concerto. “Secondo te?” ribatte Liam.

            Sospiro mentre mi strofino il viso con una mano per asciugarmi il sudore. Udivo le fan mentre si allontanavano dall’arena. “È  qui” sento dire a Louis.

            Mi volto ed il respiro mi si mozza in gola. Vedo Perrie con accanto la ragazza dai capelli mori e gli occhi azzurri. Elena era perfetta, come al solito. Il modo in cui i capelli le cadevano lungo la schiena, le sue lunghe gambe, la pelle bellissima, le sue labbra rosa ed i suoi stupendi occhi.

            Lei mi guardò e smise di camminare. Io e lei eravamo immobili e ci guardavamo, solo a qualche metro di distanza. Durò almeno un minuto fino a quando Zayn mi diede un buffetto sulla nuca facendomi sussultare.

            “Cosa diavolo stai aspettando?” mormora. “Vai a baciarla, cazzo!”

            Non me lo dovette dire due volte. Appena i miei piedi ricominciarono a muoversi corsi verso di lei e le nostre labbra collisero. Lei fu colta alla sprovvista, ma quando realizzò cosa stava succedendo portò le mani sul mio viso ed io feci lo stesso, quindi le nostre labbra cominciarono a muoversi insieme.

            I ragazzi e Perrie esultarono, e sentivo che Elena stava sorridendo nel bacio. Dopo qualche settimana, la sensazione delle sue morbide labbra sulle mie mi dava pura gioia. Quando ci staccammo le accarezzai il naso con il mio, facendola sorridere.

            “Mi sei mancato” sussurra, la sua mano presto nei miei capelli.

            “Anche tu mi sei mancata” rispondo. “Più di quanto riesca ad esprimere”. Poi la guardo con fare curioso. “Come sei arrivata qui?”

            “I ragazzi hanno organizzato tutto” risponde lei ridacchiando.

            Sorrido ampiamente quando ci rivolgiamo ai ragazzi, i quali ci stavano rivolgendo dei ghigni, e Perrie stava ridendo. “Come avete fatto?” domando.

            “Siamo abbastanza furtivi” risponde Liam.

            Ridacchio. “Beh, ragazzi, sono in debito” dico sorridendo ad Elena e vedendola arrossire.

            “Tranquillo” dice Louis. “Solo per favore non pomiciate in nostra presenza”.

*****************

Punto di vista di Elena.

 

 

            “Vi ricordate quando ci siamo persi a Parigi?” domanda Louis rompendo il silenzio che era calato tra di noi mentre ci trovavamo sul pulmino che ci avrebbe accompagnati all’hotel dei ragazzi.

            “Vi siete persi a Parigi?” domanda Perrie scoppiando a ridere.

            Zayn le spiega cosa successe un anno e mezzo fa, e la ragazza ne è divertita. Parigi è un posto che riserva bei ricordi per noi, da quando eravamo venuti in gita con la scuola ad adesso. È incredibile pensare al fatto che adesso loro siano famosi a livello mondiale e che siano in tour.

            Mi volto e guardo il ragazzo dai capelli ricci, il quale ha lo sguardo rivolto fuori dal finestrino. Assimilo ogni dettaglio della sua perfezione. Il modo in cui i suoi capelli scuri sono acconciati in un ciuffo sexy, i suoi occhi verdi che brillano alle luci della città mentre ci spostiamo, ed il modo in cui la sua mascella è così definita e si contrae ogni tanto, indicatore del fatto che sta riflettendo su qualcosa. Sorrido a me stessa prima di guardare a mia volta fuori dalla finestra, persa nei miei ricordi.

            “Non adori Parigi?” mormoro al suo orecchio

 

 

            “Al momento, no” ridacchia Harry.

 

 

            Ridacchio a mia volta portando il viso nella piega del suo collo mentre camminiamo. “Hai un buon odore” dico piano.

 

 

            “Oh, beh grazie” dice lui, e capisco che sta sorridendo. Stava indossando i suoi Ray Ban e sorrideva, quindi glieli tolgo con la mano sinistra e li indosso. Harry mi guarda inarcando un sopracciglio e rivolgendomi un ghigno. “Odio ammetterlo, ma stanno meglio a te”

 

 

            Rido. “Lo so” e gli faccio l’occhiolino.

 

 

            Ed ora rieccoci, quasi un anno dopo. Ancora a Parigi ed ancora insieme. Si, ci è voluto un po’ perché ritornassimo insieme, con il Management che crea problemi era impossibile stare insieme. E poi ci pensai.

            In nessun modo il Management avrebbe permesso ad Harry di fare una cosa del genere. In nessun modo sarebbe andato tutto bene. Quindi Harry come aveva fatto a farlo? Era stata una cosa spontanea? L’aveva fatto senza informarli? Cosa avrebbe fatto il Management se l’avesse scoperto? Ci avrebbero fatti lasciare ancora?

            Avevo troppi pensieri e domande in mente mentre scendemmo dal bus ed entrammo in hotel, fortunatamente evitando i paparazzi. Una volta raggiunto il piano dei ragazzi Liam disse, “Beh, vado in camera a fare una twitcam”

            Quando lui se ne andò Louis disse, “Io vado al bar dell’hotel. Qualcuno desidera unirsi a me?”

            “Noi” risponde Zayn facendo spallucce e guardando Perrie, la quale annuisce.

            Niall annuisce a sua volta. “Vi raggiungo tra poco. Devo farmi una doccia veloce”

            Louis, Zayn e Perrie annuiscono prima di scendere, e Niall corre verso la propria stanza. Presto ci troviamo solo io ed Harry nel bel mezzo del corridoio dell’albergo, e lui mi guarda.

           

            “Vieni” dice prendendomi per mano e guidandomi verso la sua stanza.

            Accediamo ad una stanza con un letto matrimoniale, un TV ed un comò. I muri erano di un color crema e le lenzuola erano in tinta. Mi sedetti sul bordo del letto guardando il ragazzo dai capelli ricci che mi sorrideva di fronte a me.

            “Che c’è?” domando con un sorriso sulle labbra.

            Harry scosse il capo. “Niente” rispose semplicemente. “Sono solo così contento che tu sia qui” aggiunge abbassandosi di fronte a me, le sue grandi mani presero le mie.

            Gli sorrido. “Anche io sono contenta”, gli dico onestamente. “Ma cosa succederà adesso, Harry?” non riesco a non chiedergli. “Il tuo management non sarà felice al riguardo, e se—“

            “Hey, hey” mi interrompe lui dolcemente, quindi porto lo sguardo nel suo. Mi rivolge un piccolo sorriso e mi da una strizzata di mani. “Non preoccupiamoci del Management e non parliamo degli ‘e se’. Tutto ciò che importa adesso è che sei qui con me. Mi occuperò del Management, d’accordo? Non lascerò che ci facciano qualcosa”

            Lo guardo corrucciata. “Come fai ad esserne sicuro?” domando.

            “Perché”. Il suo tipico ghigno si fa spazio sul suo volto. “Nessuno mi allontanerà dalla mia Piccola Miss Perfezione”

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