TWENTY

By SarahAdamo

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🏅I'm on THE WATTYS 2018 LONGLIST - MIA è una ragazza dinamica, solare, spesso e volentieri capricciosa. Ama... More

#SPAZIOAUTRICE❤️
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Ringraziamenti
Twenty 2.. cosa ne pensate?

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By SarahAdamo




Mia's point of view

Quando Michael si presentò nel mio camerino, quasi non potevo crederci. Non ci eravamo mai urlati contro in quel modo, mai prima di allora, come mai prima di allora avrei voluto baciarlo più di ogni altra cosa. Lui precedette i miei pensieri, facendonoli diventare realtà. Una realtà meravigliosa, calda e accogliente rassicurante, tremendamente bella quanto sbagliata. Rimasi esterrefatta dopo che Jamie spalancò la porta, pensai che se fosse arrivato qualche minuto prima le cose nelle nostre vite sarebbero cambiate per sempre. Soltanto dopo che Michael uscì dalla porta, ancora esterrefatto e confuso, metabolizzati soltanto l'accaduto.

***

Passarono due giorni, di pieno silenzio assordante datone che probabilmente Michael non aveva il coraggio di parlarmi, o di vedermi dopo esserci baciati e sinceramente neanch'io ne avevo la forza. Mi sarei recata al centro commerciale con Karen quel pomeriggio, dunque mi preparai e presi la borsa a tracolla recuperando il casco rosa dalla scrivania. Chiusi la porta alle mie spalle catapultandomi al piano terra in salotto, tenevo gli occhi bassi smanettavo col mio cellulare quando non mi resi conto di aver sbattuto contro qualcosa.. o meglio, qualcuno.
Sollevai lo sguardo e lo vidi, elegante nella sua postura i capelli castano chiaro gelatinati, le sue iridi azzurre come il cielo e un espressione imbarazzata sul viso. Mi fu difficile guardarlo negli occhi dopo il nostro terzo bacio, era ormai fin troppo chiaro che fra noi ci fosse dell'alchimia, come negarlo dopo tutto.  Mi schiarì la voce.

«Scusa, non ti.. avevo visto» parlai, con un filo di voce. Poi lo oltrepassai ma lui mi bloccò afferrandomi per un braccio e costringendomi e a voltarmi verso di lui.

«Stai bene?» la sua voce era tremante, quasi preoccupata.

«Si.. sto bene, tu?»

«Si» era forse un po' intristito, quasi giù di morale.

«Dobbiamo parlare dell'altra sera» sussurrò per non farsi sentire ne da Lil, intenta a prepare un dolce in cucina, ne da Jamie che chiacchierava  a telefono con il suo capo.

«Non credo ci sia bisogno di parlarne Mike, le cose stanno bene così» mi voltai nuovamente per raggiungere la maniglia della porta, ne uscì fuori e l'aria leggermente fresca per via del tempo uggioso quel giorno, mi fece respirare a pieni polmoni. Sentì però la porta riaprisi e solo allora capì che l'uomo mi aveva seguita anche fuori.

«Invece si dobbiamo parlarne, aspetta» mi prese la mano, non riuscì a liberarmene il suo tocco era qualcosa di indescrivibile.

«Cosa vuoi che ti dica?»

«Io.. ascolta, non starò qui a dirti che è stato uno sbaglio perchè mentirei a me stesso e anche a te ma.. lo sai Mia, è tutto così complicato» si passò una mano fra i capelli, mentre io tenevo le braccia conserte e uno sguardo basso.

«Lo so, cosa credi? Lasciamo le cose come stanno, facciamo finita che non sia successo nulla okay?» mi sembrò l'unica soluzione sensata da prendere a momento, così cercai di sorridergli per rassicurarlo. Lui si sforzò di non sorridere ma non appena vide il mio viso scoppiò in un risolino, accarezzandomi dolcemnte la guancia con la sua ampia mano.

Un clacosn mi fece ritornare alla realtà, Karen con la sua auto era arrivata nel mio viale.

«Adesso devo andare, ci vediamo.. » parlai dolcemente, mentre gli schioccai un leggero bacio sulla guancia. Non fu lo stesso, come all'inizio, qualcosa fra noi era cambiato indietro non si trova e noi neanche potevamo ritornare quelli di prima. I nostri occhi parlavano di tutt'altro.

Il pomeriggio con Karen fu piacevole, comprai dei vestiti nuovi ma soprattutto dei costumi.

«Cosa ne pensi di questo rosso?» chiesi alla mia amica uscendo dal camerino con un costume leggermente satinato rosso, a vita alta.

«E' molto bello di sta bene!» esclamò battendo le mani ed io alzai gli occhi al cielo divertita.

«Sei sempre la solita» presi il costume rosso, assieme ad un altro uguale però nero. Karen invece acquistò dei graziosi caftani da spiaggia, e della biancheria nuova di pizzo. Fare shopping con la mia migliore amica mi aveva spolverato la mente mi sentivo più leggera, meno malinconica.

«Ma guarda chi c'è!» esclamò, una voce che riconobbi quasi subito.

«Christian» sussurrai, spiazzata della sua presenza al centro commerciale. Mi salutò baciandomi leggermente l'angolo della bocca.

«Karen, come stai?» baciò poi amichevolmente la guancia della mora accanto a me.

«Bene e tu?»

«Benone, so che con Jackson non è andata molto bene»

«Oh si è che.. non eravamo compatibili» gesticolò Karen con le sue unghie smaltate di nero.

«E tu piccola come stai?» Karen sghignazzò,  quel nomignolo sulle sue labbra mi infastidì a tal punto da dover distogliere lo sguardo.

«Sto.. alla grande, grazie» cerca di convicere me stessa e anche lui.

«Sei libera sabato?» schiusi le labbra per rispondere ma Karen lo fece al posto mio.

«Si certamente che è libera!»

«Allora passo a prenderti sabato, ci vediamo» mi baciò a stampo la bocca, me ne sentì in colpa e mentalmente cercai di cancellare quel gesto, dopo avermi schioccato un occhiolino si allontanò.

«Perché l'ha fatto??» mi voltai furiosa verso la mia amica.

«Perché Chris può essere per te un'ottima occasione per dimenticare Michael» sospirai pesantemente.

«Non lo so se voglio dimenticarlo, insomma io e Chris stiamo.. insieme non so se puo definire così usciamo già da un po'»

«Devi almeno provarci» suggerì la mia migliore amica.


***

Col passare dei giorni, Michael a modo suo cercò di farsi perdonare: mi scriveva quasi tutti i giorni e a tutte le ore del giorno. Un po' mi mancava la nostra quotidianità, quell'essere genuini insieme e ridere insieme quasi costantemente..
La settimana successiva sarebbe stato il compleanno di Jamie, e per un paio di giorni Michael si offrì per invitarci tutti per un paio di giorni, mio fratello accettò l'invito senza pensarci due volte. Da uomo generoso che è, Michael invitò anche Step e George.
Era sabato e onestamente non avevo molta voglia di uscire con Christian, avrei preferito essere in un qualche locale qualsiasi con in mano bottiglia di alcol senza neanche controllane l'etichetta. Ma mi accontentai di una serata tranquilla con il mio quasi "fidanzato". Mi guardai allo specchio, cercando di convincermi che quella gonna nera con il top rosa scollato alla schiena, si intonasse ai miei capelli e mi clazasse bene. Stufa di quella eterna indecisione, con un passo spedito presi la borsa allontanandomi dallo specchio. Infilai un paio di sandali con tacco settanta e scesi al piano di sotto, stando attenta a non scivolare lungo la rampa di scale. Dal soggiorno provennero delle voce, Jamie mi aveva avveritita che Annie e Michael sarebbero stati li a cena, ma non mi aspettavo certamente di trovarli li così presto infondo erano soltato le 6 e Christian voleva portarmi sulla costa in moto, per poi cenare in un ristornatino consigliatogli da suo padre.
Arrivai poco prima dell'arco della stanza, non ero pronta a rivedere Michael in presenza di sua moglie dopo il focoso bacio che c'era stato in quel camerino. Mi feci coraggio e sorridente più che mai mi presentai in salotto.

«Salve» mi avvicinai ad Annie e le feci un cennò per poi baciare Michael sulla guancia come era di mio solito fare. Quando però sfiorai la sua pelle perfettamente rasata ebbi una scossa lungo la schiena, ripensai alle sue labbra premute contro le mie. Mi ricomposi mentalmente, per poi sorridere naturalmente.

«Tutto okay?» chiese dolcemente, mentre come al suo solito Annie gli rivolse uno sguardo seccato.

«Si,tu stai bene?» cercai fortemente di sorridergli, nonostante quello che stesse capitando fra noi.

«Si.. » non appena scorsi Annie fortemente infastidita della mia presenza mi ricomposi schiarendomi la gola.

«Io vado allora, credo che Chris sia arrivato..»

«Fallo entrare, vorrei.. conoscerlo meglio. Devo valutare bene la persona con cui esce mia sorella minore» mi canzonò mio fratello, io spalancai gli occhi leggermente imbarazzata.

«Io..be', non credo sia il caso..»

«Io credo proprio di si, invece» abbassai lo sguardo e sospirai, mi diressi alla porta spalancandola e cacciando fuori la testa: Chris era adagiato con il bacino alla sua motocicletta con un giubbotto di pelle e i capelli biondi spettinati sulla fronte.

«Ti va di.. entrare?» lui alzò lo sguardo e mi guardò stranito.

«Mio fratello vuole conoscerti» roteai gli occhi al cielo seccata.

«Per me non c'è problema» sorrise soddisfatto, e mi prese per mano mentre entrammo di nuovo in casa. Non appena oltrepassammo il salotto, intravidi la figura di Michael irrigidirsi per poi notare lo sguardo seccato e irrequieto.

«Ehm, Jamie lui è Christian, Chris lui è Jamie, mio fratello» i due si sorrisero e si strinsero la mano.

«Lei è Lily, la moglie di mio fratello»

«Piacere Christian» rispose cordialmente Lil.

«Piacere tutto mio, la vostra casa è splendida» ammise sinceramente mentre mio fratello intascò le mani.

«Partiamo dal presuppsto che non mi piaci. Per quell'inconveniente avuto con mia sorella» mi bloccai sul posto, incapace di dir qualcosa.

«A proposito di questo uhm.. volevo scusarmi personalmente, quella sera avevo avuto una pesante discussione con mio padre e avevo bevuto un po' ma sappia soltanto che non farei mai del male a sua sorella non ti proposito»

«Si esatto ti conviene» intervenì una voce che non fu quella di mio fratello, bensi quella di Michael. La situazione si stava letteralmente complicando.

«Lui è un amico di famiglia» giustificò Jamie, tenendo salde le mani in tasca.

«Si.. ci conosciamo, più o meno» i due si guardarono incuriositi l'uno dall'altro.

«Cioè?» ridacchiò mio fratello.

«Ehm.. gli ho tirato un pugno eravamo nel cortile della Madison, mi dispiace comunque sul serio è stato fuori luogo, non si ripeterà» Michael però non sembrò contento ne fiducioso del cenno gentile e mortificato che Chris gli aveva rivolto.

«Voi due avete fatto a botte?» mio fratello indicò i due uomini ma soprattutto Michael, incredulo di ciò aveva sentito sul conto del suo amico.

«Si, be' non esattamente stava infastidendo tua sorella per cui..» sorrise compiaciuto, non mi piacque affatto il suo atteggiamento.

«Puoi darmi del "Lei" comunque» mio fratello rise sotto i baffri mentre Michael iniziò a pavoneggiarsi. Il suo atteggiamento mi spiazzò del tutto.

Che fosse un'altra scentata di gelosia?

«Lei è mia moglie Annie, a proposito» Chris strinse la mano della donna, aggiungendo un cenno d'apporvazione.

«Spero di riuscire a farmi perdonare, voglio davvero bene a Mia e.. so di aver fatto una cazzata ma rimedierò» a quel punto sentì il braccio di Chris cirocorndarmi le spalle e stringendomi a se. Michael distolse lo sguardo, tirandosi indietro i capelli mentre a passi lenti si spostava per la stanza. Si era alzato, neanche me ne ero accorta.

«Bene, andiamo a cena fuori volete venire con noi?» aggiunse Lil.

«Oh no grazie, abbiamo già prenotato da Ruby's»

«Che buffonata..» biascicò le possente voce di Michael in un tono duro e freddo quando però si accorse che la sua voce rimbombò per la stanza, preso dall'imbarazzo oltrepassò la stanza urtandomi la spalla senza degnarmi neanche di uno sguardo. Non riuscì a capire perchè si stesse comportando in quel modo, lui era sposato, aveva una moglie non vedevo il motivo della sua gelosia dato che quello impegnato legittimamente fosse lui. Il resto delle persone rimasero lì, ad osservare la scena di Michael che si dileguava in pre dalla rabbia fuori la stanza. Mi staccai da Chris per raggiungerlo.

«Scusate» chiesi il permesso con un cenno della testa, lasciai il salotto sotto lo sguardo acido di Annie e quello interrogativo di tutto il resto. Quando fui fuori Michael era seduto sul gradino in legno bianco, con le braccia poggiate sulle ginocchie ricoperte dal tessuto nero ed elegante dei suoi pantaloni.

«Si può sapere cosa ti è preso?» sbottai inacidita. Lui, sentendo la mia voce si alzò di scatto.

«Avevo solamente bisogno di una bocca d'aria»

«Cazzate!» sorrisi di sghembo, con la speranza che non mi sentisse ma non fu cosi.

«Cioè?» mi puntò, aveva un espressione infastidita e anche nauseata.

Dove era finito l'uomo dolce e gentile che avevo conosciuto?

«Ti ho sentito Michael, sei ridicolo lo sai?» mantenni le braccia conserte, pur di non posare il mio sguardo sul suo corpo vagavo altrove alla ricerca di qualcosa che potesse riuscire a calmarmi.

«Ah si? Quello ridicolo sarei io?» sbottò,  ridendo ironicamente.

«Con questo che vorresti dire?»

«Che sei ridicola tu a presentarti qui con quel  cavernicolo. E poi guarda come va in giro, è un teppista ti ricordo che mi ha dato una pugno sul naso» il suo sguardo era freddo, distaccato e irriconoscibile.

«Non ti permetto di parlargli cosi, non lo conosci è passato molto tempo da quell'episodio e poi tu non sei da meno, sei un gran bugiardo non scordartelo Mike» gli puntai il dito contro, mentre egli si stronfiò il mento pensieroso.

«Io non sono un bugiardo Mia cercavo la cosa giusta da fare per te!»

«Oddio mio Michael, basta non voglio più parlarne sono esausta» gesticolai in maniera teatrale, infine sbuffai e a piccoli passai andavo avanti e indietro dinanzi alla soglia di casa.

«Smettila tu di provocarmi allora, venendo qui con quello lì» spalancai gli occhi incredula delle sue parole.

«Io ti provoco? No ma dico stai scherzando? Sei piantato nel mio camerino, mi hai urlato contro e poi mi hai baciata ma cosa credi che possa pensare mai di te?» sentivo la lacrime in procito di uscire, ma non volevo piangere, non in quel momento.

«Allora non dovevi dedicarmi quella canzone Mia. Tu mi provochi, mi provochi dal giorno in cui ci siamo conosciuti, starti accanto è ogni volta una dura prova per me, mi provochi di continuo sperando che io ceda!» strillò, pregai mentalmente che i nostri amici dentro non ci avessero sentito.

«Io non ti ho dedicato nulla Michael e adesso smettila di far ricadere la colpa su di me, io non ti provoco anzì sei te che lo fai, ma se per te è un problema posso sparire per sempre dalla tua vita come io saprirò dalla tua!» strillai altrettanto, quelle parole uscirono come un fiume in piena. Respirai profonadmanete in attesa di una sua risposta.

«Non voglio che tu esca dalla mia vita.. » il suo tono sembrò calmarsi, parlò quasi in un sussurro.

«Che sta succedendo qui?» mi asciugai velocemente una lacrima all'angolo dell'occhio, quando la voce di Chris seguita dalla figura di Jamie e dagli altri arrivarono fuori la soglia.

«Niente, va tutto bene andiamo Christian?» cercai dispertamente di sorridergli mentre
prendendogli la mano arrivammo accanto alla sua moto piantando così in asso la mia famiglia e Michael in pre dall'imbarazzo. Inserì il casco, dopo che il ragazzo salutò educatamente tutti, partimmo e finalmente l'aria fresca inondò il mio viso.






#SPAZIOAUTRICE

Buonaseraa ragazzi e ragazze, sto notando che vi state appassianando alla storia eh? 🙈🙈🤔🤔 Be' ciò non è niente in confronto a quello che andrete a leggere fino alla fine di questo libro. 😏 Buona letturaa!!!



See you❤️❤️

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