The Marriage Pact || Changlix...

By sstarrybin

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[«Aspetta, facciamo un patto. Se quando avremo entrambi ventisette anni, non ci saremo ancora innamorati, ci... More

Note e permessi.
Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27
Capitolo 28.
Capitolo 29
Capitolo 30.

Capitolo 21.

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By sstarrybin

Felix si voltò borbottando quando un raggio di sole lo colpì direttamente sugli occhi. Colpì qualcosa di morbido con la gamba e aprì gli occhi nel momento in cui realizzò che si trattava di Changbin, ancora addormentato.

Il ricordo della sera precedente si fece nuovamente vivo e Felix sorrise, lo sguardo fisso sul corpo rilassato del suo fidanzato, le labbra leggermente aperte e il petto che si alzava e abbassava ad un regolare ritmo lento.

Ripassò lentamente con le dita i numerosi succhiotti che costellavano la pelle di Changbin, che cominciò a stiracchiarsi nel sonno.

«Mmm.» Changbin lasciò che un verso insensato gli lasciasse le labbra e tirò Felix più vicino a sé. Il più piccolo appoggiò la testa sulla sua spalla e respirò profondamente il suo profumo. Aveva sicuramente utilizzato Aesop, una marca di saponi così costosa che Felix non riusciva nemmeno a capacitarsi del fatto che qualcuno volesse spendere tutti quei soldi per del semplice sapone. Ma non poteva lamentarsi più di tanto, almeno in quel momento, visto che il suo fidanzato aveva un profumo meraviglioso.

«Mi stai annusando?» mormorò Changbin. Felix arrossì, contento del fatto che il più grande non potesse notare il suo imbarazzo.

«Vado a vestirmi e a prepararmi.» Scese dal letto, spingendo gentilmente via il braccio di Changbin e evitando di rispondere a quella domanda a cui, molto probabilmente, l'altro nemmeno si aspettava la risposta.

All'improvvisa perdita di calore e comfort, Changbin sospirò e Felix dovette trattenersi dall'istinto di ributtarsi sotto le coperte e coccolare il suo fidanzato per il resto della giornata.

Dopo essersi lavato la faccia e i denti, Felix uscì per vedere cosa ci fosse per colazione.

Il profumo di uova e burro, mischiato all'odore di qualcosa di bruciato, impregnava l'aria. Seungmin aveva preparato le uova strapazzate e Felix notò della carne completamente nera sporgere dal cestino. Molto probabilmente l'amico aveva tentato di cucinare del bacon facendo però bruciare tutto.

Anche se il bacon era stato un fallimento, le uova erano deliziose. Era passato un po' di tempo da quando Seungmin aveva cucinato per loro l'ultima volta, ma Felix non avrebbe mai ammesso che gli era mancato.

Alla fine Changbin riuscì a sconfiggere la sua pigrizia e si unì a lui, così tutti e nove, belli svegli, si riunirono intorno al tavolo per la colazione.

Changbin aveva indosso una maglia larga e i segni che Felix gli aveva lasciato erano più che evidenti. Non riuscì a fare a meno di sentirsi fiero del suo lavoretto. Ora che Felix aveva marcato Changbin, sarebbe stato soltanto suo e nessun altro avrebbe potuto averlo.

A quanto pare Felix non era stato l'unico ad aver notato i numerosi succhiotti. Hyunjin, infatti, rischiò di soffocarsi con una forchettata di uova e cominciò a lanciare occhiate prima all'uno e poi all'altro. Anche i succhiotti che Changbin aveva lasciato a Felix dovevano essere piuttosto evidenti.

«Davvero? Dovevate proprio? Proprio davanti alla mia insalata?» chiese Hyunjin. [nda. Hyunjin dice: "seriously? right in front of my salad?" che è un modo di dire. ho dovuto tradurre letteralmente per dare senso ad una battuta successiva]

Si voltarono tutti verso loro tre e colsero immediatamente il riferimento, tranne il più piccolo del gruppo.

«Ma che cosa? Cosa hanno fatto? E dov'è l'insalata? Hyunjin hyung, non sono uova quelle?» chiese Jeongin confuso e Seungmin non poté fare a meno di sospirare e dargli qualche pacca sulla schiena.

Minho sollevo le sopracciglia e disse: «Cavolo, se avessi saputo che voi due lo avreste fatto ieri sera, lo avremmo fatto anche io e Jisung.»

A quel punto toccò a Jisung rischiare di soffocare. Sollevò la forchetta, fingendo di lanciarla verso Minho, il quale alzò le mani in segno di arresa e scoppiò a ridere.

Sia Changbin che Felix erano diventati bordeaux. «Non abbiamo-» dissero, scuotendo allo stesso tempo la testa.

Decisero tutti di lasciare alla coppia il beneficio del dubbio, rispondendo con dei «certo» sarcastici, ogni volta che i due tentavano di negare.

Alla fine Changbin e Felix decisero di arrendersi e di finire la colazione.

«Quindi, che si fa oggi?» chiese Woojin, la bocca ancora piena di uova. Chan gli lanciò un'occhiataccia.

Minho ci pensò per qualche secondo prima di rispondere. «Che ne dite di un'escursione? O potremmo andare a nuotare. Oppure possiamo sempre restare a casa dove avremmo cibo e Wi-Fi.»

«Su, una volta tanto possiamo essere un po' attivi e uscire a prendere dell'aria fresca» stabilì Chan immediatamente, prima che qualcuno di quei pigroni come Changbin potesse scegliere la terza opzione.

Dal momento che erano tutti d'accordo con l'idea dell'escursione, si cambiarono con degli abiti adatti e uscirono all'avventura.

Non faceva troppo caldo e Felix ne era felice. Alcuni soffi di vento occasionali facevano sì che non sudassero troppo e il velo di nubi impediva ai raggi di sole di accecarli.

Le foglie svolazzavano grazie all'aria leggera e il tenue cinguettio degli uccellini si riusciva a sentire persino sopra il chiacchiericcio dei ragazzi. Felix si ricordò di quando viveva in Australia e andava spesso a correre nei boschi vicino a casa. Si rese così conto che i boschi in Australia erano molto più bui di quelli in Corea.

Notò anche che tutti erano divisi in piccoli gruppetti, assorti nelle proprie conversazioni. Jisung con Minho, aggrappato alle spalle del più piccolo. Chan camminava al fianco di Changbin e Felix era felice del fatto che non si fosse lasciato nuovamente travolgere dalla gelosia per la loro amicizia. Woojin, Seungmin e Hyunjin stavano allegramente chiacchierando di qualcosa che a lui non interessava più di tanto.

Jeongin, però, stava camminando da solo, la testa bassa e lo sguardo fisso sulle sue scarpe. Felix sentì una stretta al cuore e si stava per avvicinare al più piccolo quando Seungmin lasciò il suo gruppetto e circondò le spalle di Jeongin con un braccio, iniziando poi una conversazione. Il più piccolo sorrise immediatamente e lo stesso fece Felix, contento che il suo amico stesse includendo anche il maknae che, molto probabilmente, si sentiva fuori luogo.

Proprio in quel momento sentì qualcuno tirargli il braccio destro e, pochi attimi dopo, la mano di Changbin si intrecciò alla sua. Sorridendo ricambiò la stretta e rallentò per uniformarsi al passo del suo fidanzato.

«A cosa stai pensando?» gli chiese Changbin. Mentre camminavano allo stesso ritmo, facevano oscillare le braccia.

Felix sorrise di nuovo e scrollò le spalle. «Niente di che. Mi sto solo godendo il paesaggio e la compagnia. Sono tutti così carini...e tenerti per mano rende tutto ancora più bello.»

Una leggera risata scappò dalle labbra di Changbin. Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma amava la sdolcinatezza di Felix, non importa quanto spesso sbuffasse o alzasse gli occhi al cielo.

All'improvviso, un luccichio catturò l'attenzione di Felix. Trascinando Changbin con sé, vi si avvicinò e scoprì che era dovuto ad un raggio di sole che colpiva una moneta persa da qualche passante.

Alzando lo sguardo, Felix scorse un sentiero nascosto da ramoscelli e foglie arancioni e marroni.

«Hei, andiamo di lì» esclamò, convinto che l'essere stato attirato da quella moneta fosse stato un segno del destino. Changbin, però, era scettico.

«E gli altri? Sono già molto più avanti, non possiamo lasciarli così senza dire nulla» insistette, assumendo l'aria responsabile che dovrebbe avere qualunque hyung.

Felix alzò gli occhi al cielo. «Non preoccuparti, faremo veloce. Diamo solo un'occhiata in giro e poi torniamo indietro.»

Sospirando, Changbin si arrese, sapendo che Felix ci sarebbe andato con o senza di lui. A Felix piacevano molto i gatti e si comportava nel loro stesso modo - curioso come nessun altro. Sperava che, quella volta, la curiosità non uccidesse il gatto.

Mentre camminavano, schiacciando insetti e altre cose che avevano il terribile aspetto del letame, non lasciarono mai l'uno la mano dell'altro. Era tutto tranquillo, silenzioso e pittoresco. Felix stava fangirlando per la sua scoperta e, rapidamente, estrasse il cellulare dalle tasche per scattare qualche foto.

Quando rivolse poi la camera verso Changbin, il più grande si voltò e alzò leggermente la testa, cercando di sembrare il più figo possibile. Ma quando Felix tossicchiò, il suo ego un po' ferito, chiese: «Cosa!?»

«Sorridi e basta, sai quanto lo amo.»

Il cuore di Changbin perse un battito e il ragazzo, sorridendo timidamente, abbassò lo sguardo.

«No, guarda qui!» urlò a quel punto Felix e il sorriso sul suo volto scomparve.

«Ho un sorriso strano, soprattutto quando è forzato. Devi farmi ridere per davvero se vuoi una foto decente» ribatté Changbin e Felix immaginò di prendere a pugni il suo fidanzato schizzinoso, problematico e poco collaborativo fino a farlo cadere nel lago.

Felix sorrise divertito. «Okay allora. Sei Yoda (*) perché se-»

Changbin lo guardò storto, mettendo le mani sui fianchi e interrompendolo. «L'hai già fatta questa. È la battuta peggiore della storia, non rimorchieresti mai. Chiamarmi yodalizioso (**) non è lusinghiero e poi non esiste nemmeno quella parola.»

«-ei della stessa altezza» concluse Felix.

Il silenzio cadde sui due, mentre Changbin processava le parole dell'altro. Poi il più piccolo scoppiò a ridere, stringendosi la pancia, ma il più grande continuava a non trovarlo così divertente.

«Ti odio Lee Felix. Non sono minimamente vicino al ridere.» Changbin si trattenne dal ricoprirlo di insulti.

«Va bene, va bene. Una seria.» Ci pensò per qualche istante. «Perché quelle piccole radioline usate per comunicare a distanza si chiamano walkie-talkie...ma l'aspirapolvere non può chiamarsi pushie-suckie.» (***)

Quella volta Changbin non poté fare a meno di ridere. Il suo fidanzato era davvero la persona più strana del pianeta. Non riusciva nemmeno a capire come potesse essergli venuta in mente una cosa del genere.

Quando sentì un click, Changbin capì che Felix aveva finalmente scattato la foto. Si sporse per dargli un'occhiata, proprio mentre il più piccolo la impostava come blocco schermo.

«Sei proprio bello, amore.» Felix sorrise e Changbin arrossì.

Felix adorava la cornice naturale di quella foto. Changbin era al centro, i rigogliosi alberi verdi sullo sfondo e la superficie del lago brillava grazie ai raggi solari. Il sorriso sul volto di Changbin era spontaneo, catturato nel mezzo di una risata. Quello era il sorriso che più gli donava. Gli occhi arricciati, i lineamenti del viso illuminati, la bocca un poco aperta e i denti bianchi in mostra. Tutto grazie alle sue parole.

Non serviva nemmeno modificare la foto con un filtro, dal momento che i raggi del sole avevano già compiuto una brillante magia - senza dubbio non così brillante quanto il sorriso del ragazzo nella foto.

Nda.

* Yoda, per chi non lo sapesse, è un personaggio della serie di Star Wars
** "Yodalizioso" è una parola inventata dall'autrice ("yodalicious" in inglese - dalla fusione di "yoda" e "delicious")
*** non chiedetemi niente sulla battuta dei walkie-talkie perché sono speechless proprio

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