BRAVI RAGAZZI

By japanika

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Aiden sta tornato nella sua città dopo aver passato un anno all'estero per punizione, per non essere stato il... More

Premessa
Capitolo 1 - Ritorno a casa
Capitolo 2 - Primo incontro
Capitolo 3 - Un lavoro ben fatto
Capitolo 4 - "Psicopatico" nuovo contatto salvato
Capitolo 6 - Anche una noiosa festa può riservare sorprese
CAPITOLO 7 - Nuova casa, vecchi scontri
CAPITOLO 8 - Risveglio o pazzia?
CAPITOLO 9 - E' tutto vero: i vampiri esistono
CAPITOLO 10 - Geloso di colui che odio ... assurdo!
CAPITOLO 11 - Sono un mostro
Capitolo 12 - Una via di fuga
CAPITOLO 13 - River e Ocean: incontro al Giardino di Charlotte
CAPITOLO 14 - Mostrami le zanne
CAPITOLO 15 - Il momento della verità
Capitolo 16 - Una terribile notizia
CAPITOLO 17 - Nella tana del lupo
CAPITOLO 18 - Decisione difficile
CAPITOLO 19 - Preparativi per la partenza
CAPITOLO 20 - Nuova vita

CAPITOLO 5 - Ricattatore soddisfatto ... ricattato anche

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By japanika


AIDEN

Chiudo il telefono e sorrido, non pensavo fosse così facile. Ci tiene proprio ad evitare che qualcuno veda quel video.

Mi sento terribilmente elettrizzato all'idea che tra poco avrò la bocca di Kyle sul mio cazzo.

Appena sento suonare mi fiondo al piano di sotto e urlo alla domestica "Apro io"

Kyle mi guarda "Ti piace proprio metterti in mostra"

Lo afferro per una mano e lo tirò dentro chiudendo la porta "È per me. Andiamo di sopra" poi mi rivolgo a Kyle "Sta zitto e seguimi"

Lo conduco nella mia camera in fretta e furia e chiudo la porta alle nostre spalle.

Lui si libera della mia presa "Tu sei completamente fuori"

Io sbuffo "Sono agli arresti domiciliari e non potrei ricevere visite. Ma come si dice: quando il gatto non c'è i topi ballano"

Ancora non ho affrontato mio padre, ma mia madre mi ha accennato alle nuove regole che dovrò rispettare, poi mio padre, al suo ritorno, mi spiegherà nel dettaglio.

Sono certo che, quando i miei non ci sono, è la domestica a vegliare sul mio comportamento, però se non sa chi è entrato avrà poco da riferire.

Kyle mi guarda dubbioso "Arresti domiciliari?"

"Sì, ho combinato un casino ... beh, il casino è stato farmi beccare, comunque adesso mi tengono sotto stretta sorveglianza"

Kyle sorride "Allora è meglio se me ne vado"

"Non fare il furbo. Adesso loro non ci sono e tu sei venuto qui per un motivo ben preciso"

Lui mi guarda con astio "Non farò ciò che mi chiedi"

Mi avvicino a lui "Come vuoi, a te la scelta ... posso sempre spedire il video alla dolce Niki. Chissà se lo apprezzerà..."

Lo vedo irrigidirsi e stringere i pugni, la sua rabbia mi fa venire voglia di essere bastardo e infierire su di lui. So che la sua maschera fra poco crollerà.

Passo un dito sulle sue labbra carnose e saggio la loro morbidezza. Sento un brivido di eccitazione percorrermi

"La tua bocca sembra fatta apposta per succhiarlo"

Lui mi afferra la mano "Io non l'ho mai fatto"

"Però te lo avranno fatto tante volte."

"Non è la stessa cosa"

"Basta che segui ciò che a te da piacere. Io e te siamo uguali"

"Uguali un cazzo! Io non sono come te. A me fa schifo anche solo l'idea di prendere un cazzo in bocca"

Io alzò le spalle e mi allontano, se non vuole peggio per lui, ne pagherà le conseguenze.

La delusione che sento davanti al suo rifiuto mi fa incazzare.

Ultimamente le mie emozioni sono più forti e marcate e faccio più fatica a mantenere la mente lucida e il sangue freddo.

Mi siedo sul letto e allargo le gambe in un chiaro invito "La decisione spetta a te"


KYLE

Che stronzo! Sa già che non ho scelta. Lo guardo con odio, poi mi avvicinò. Lui sorride capendo già che lo farò.

Mi fa salire una rabbia. Non sopporto di essere così alla sua mercé.

"Vedo che hai cambiato idea"

"Stai zitto!"

"Tra poco tu lo starai di sicuro"

Avrei voglia di dargli un cazzotto e lasciarlo tramortito, invece mi costringo a non controbattere e mi inginocchio fra le sue gambe.

Lui mi guarda in attesa, i suoi occhi hanno una luce quasi animalesca.

"Per quanto tempo continuerai questo gioco perverso?"

Lui porta nuovamente una mano alla mia bocca facendomela aprire "Fai un buon lavoro e ne riparleremo"

Meglio togliersi il dente subito e senza anestesia.

Gli afferro i pantaloncini e glieli abbasso, sotto non porta niente, non me lo aspettavo e rimango per un momento bloccato ad osservare il suo sesso già in parte sveglio.

"Ti piace ciò che vedi? Ti posso assicurare che diventa molto più grosso"

Mi sento arrossire fino alla orecchie e voglio ribadire la mia posizione "No, per niente. Se non fosse per il ricatto non farei mai una cosa simile"

"Allora è un bene che io l'abbia fatto"

Aiden si afferra il sesso e prende a muovere la mano proprio davanti al mio viso, poi porta l'altra mano ai miei capelli e mi spinge in avanti. Ormai ho deciso di farlo ed è tardi per tirarsi indietro, perciò non mi oppongo e apro la bocca accogliendolo.

Odora di bagnoschiuma, come tutto il suo corpo.

Per un momento resto fermo usando solo la lingua indeciso, poi ricordo le sue parole e iniziò a fare ciò che darebbe piacere a me: prendo a succhiare e a muovermi; Aiden si lascia cadere sul letto e geme forte "Sì ... così Kyle".

Non so perché o per come, ma sentirlo ansimare il mio nome mi trasmette una scarica di eccitazione e un senso di potere che mi fanno dimenticare tutto.

Mi lascio guidare dai suoi gemiti desiderando di farlo impazzire.

Quando pronuncia nuovamente il mio nome sento la voglia irrefrenabile di guardarlo.

Mi stacco un attimo e lo osservo, non capisco quale assurda malattia abbia intaccato il mio cervello, ma mi sembra dannatamente sexy e terribilmente bello.

Aiden mi porta le mani fra i capelli e mi guarda voglioso, i suoi occhi verdi hanno una insolita sfumatura rossa "Kyle non fermarti".

Non me lo faccio ripetere e riprendo con il desiderio sempre più impellente di farlo venire, di vederlo stravolto dall'orgasmo. Le sue mani mi stringono i capelli cercando di spingermelo ancora più in gola, non mi ritraggo anche se devo reprimere un conato viste le dimensioni.

Quando lo sento fremere e tendersi potrei spostarmi, lui ha ancora le mani fra i miei capelli, ma non mi blocca e invece contro ogni logica rimango lì sentendo il suo sperma invadermi la bocca e la gola.

Poco dopo avverto le sue mani mollare la presa e il suo corpo rilassarsi, mi alzo e lo guardo: Aiden è completamente stravolto. Questa visione mi fa provare un senso di potere assoluto sapendo di esserne l'artefice.

Sto ancora osservandolo quando lui mi sorprende alzandosi di scatto e, portando le mani al mio viso, mi bacia.

Io non rispondo, ma nemmeno lo scaccio. Sento la sua lingua invadermi la bocca e poi ritirarsi quasi subito.

Aiden si stacca e sorride "Anche il mio sperma fa schifo"

Non riesco a dire niente oltre un semplice "Idiota"

Mi alzo e mi rendo dolorosamente conto di essermi eccitato. Com'è potuto accadere?

Non voglio che lui se ne accorga, così mi giro e faccio per andarmene "Ho fatto ciò che volevi. Adesso me ne vado"

Non arrivò nemmeno alla porta che mi sento spingere contro il muro e venire schiacciato dal suo corpo.

Aiden infila una mano nei miei pantaloni "Visto quanto sei stato bravo. Voglio ringraziati"

Mi odio da morire per essermi eccitato succhiandogli il cazzo "Non te l'ho chiesto"

Ma appena prende a masturbarmi non riesco a fare nient'altro che buttare la testa indietro e ansimare lasciandomi andare al piacere.

Quando infine vengo la sensazione di appagamento dura poco, sono terribilmente arrabbiato con me stesso. Come ho potuto lasciare che lo facesse?

Lo allontano con una spinta e lo guardo male, poi apro la porta e me ne vado senza dire una parola.


AIDEN

Mi guardo la mano imbrattata dal suo seme e in un attimo realizzo tutto quello che è successo.

Kyle ha detto che non si sarebbe sottomesso alla mia richiesta e invece alla fine non solo l'ha fatto, ma si era spinto oltre ritrovandosi poi eccitato. Infine è venuto nella mia mano.

Un po' troppo per uno "non consenziente".

Sì, è andato via furioso, ma dovrebbe esserlo con se stesso, visto che io non l'ho costretto a fare niente con la forza, avrebbe potuto fermarsi in qualunque momento.

E invece non l'ha fatto.

Il gioco si sta facendo interessante e fargli cadere la maschera potrebbe riservare delle piacevoli sorprese.

Anche se dei dubbi inizio ad averli anche sul mio comportamento.

Non capisco fino in fondo il mio interesse per lui.

È iniziato tutto perché è il fidanzato di Nicole, dalla mia voglia di metterlo in cattiva luce e indurre lei a lasciarlo, ma ora non lo so più.

Quando ho capito che non è il bravo ragazzo che vuole far credere e ho intravisto un frammento della sua vera personalità il mio interesse per lui è cambiato, è, come dire, schizzato alle stelle.

Ora non è più importante se è il ragazzo di Nicole, ora è semplicemente una cosa fra noi due, fra me e Kyle.

E non lo capisco.

Con Lucas era solo e semplice sesso, in mancanza di "figa" mi andava bene anche il suo culo. E lui questo lo sapeva, anzi era stato lui stesso a suggerirlo.

Con Kyle è diverso, sento la voglia di stuzzicarlo, di averlo in mio potere, di vedere il suo viso contrariato e infuriato.

Anche la pompa che mi ha fatto era diversa, non era come quelle di Lucas, Lucas è decisamente più bravo, ma il piacere che ho provato con Kyle è stato più intenso, più travolgente, tanto che ho nuovamente affondato i denti nelle labbra, sentendo ancora una volta il sapore ferrore del mio sangue accompagnare il mio orgasmo.

Il ripensare a quello che abbiamo fatto mi fa sentire caldo, soprattutto perché ho ancora il suo sperma sulla mia mano.

Meglio farmi un'altra doccia per riprendermi e schiarirmi le idee prima dell'arrivo di mio padre, visto che rivederlo non sarà per niente facile.

Il mio primo incontro con lui dopo che mi ha cacciato di casa si svolge nella più surreale normalità. Ci salutiamo come se non fosse successo niente, come se il tempo si fosse riavvolto a prima di quella sera.

Anche la cena prosegue tranquillamente fra convenevoli e domande d'obbligo sul mio anno passato all'estero da parte di mia madre, come se fosse stata una mia scelta.

Mio padre si limita ad ascoltare finché finito di mangiare non decide che è arrivato il momento di intervenire.

"Ho saputo che sei stato ad una festa ieri e che oggi è venuto a trovarti un amico."

Io rimango in silenzio, non vuole nessuna conferma da me e odia essere interrotto. Otterrei solo di allungare questa conversazione che già non reggo più.

Prosegue "Hai già tradito e calpestato la mia, la nostra fiducia un anno fa. Non ti è più concesso fare ciò che vuoi. Se vuoi che continui a pagare i tuoi studi e i tuoi bei vestiti dovrai dimostrare che te lo meriti. Dovrai attenerti alle mie regole: niente più feste, niente più amici sbagliati, niente più bravate. Dovrai rendere onore al cognome che porti."

Vorrei urlargli che non me ne frega un cazzo del suo stupido cognome e della sua maledetta carriera politica, ma mi trattengo stringendo forte le mani. Non è il momento di una scenata, se riesco a resistere fra meno di un mese sarò fuori di casa.

Di fronte al mio silenzio vedo la soddisfazione nei suoi occhi, pensa di avermi in suo potere. Anche se mi rode ammetterlo il coltello dalla parte del manico ce l'ha lui.

È un po' che ci penso, se riuscissi a trovare un lavoro abbastanza remunerativo per poterlo mandare a fare in culo sarei l'uomo più felice della terra.

"Farai esattamente come dico io, a cominciare dalla festa del tuo compleanno."

"Cosa?" Questa volta non riesco a trattenermi.

Lo sapevo che dopo quella dello scorso anno non mi avrebbe detto "prego fa come vuoi" ma speravo in un semplice "No festa" che avrei aggirato organizzandola altrove a loro insaputa.

Il mio grido non gli fa alcun effetto e prosegue impassibile "Ho già predisposto tutto. Sarà una cosa sobria, elegante, degna della famiglia Thomas. Non accetto obiezioni e soprattutto non è ammesso nessuno che io non abbia approvato"

Serro i denti, sento il mio orgoglio bruciare.

I miei tatuaggi, il mio piercing, tutto ciò che ho fatto a Londra in segno di ribellione, che senso hanno adesso? Se devo piegare la testa per i suoi dannati soldi, per non ritrovarmi in mezzo a una strada? Eppure è ciò che devo fare.

La festa del mio 18 compleanno, che aspetto da sempre, immaginandola come una cosa grandiosa, sarà il segno indelebile del potere di mio padre sulla mia vita.

Avrà dato disposizioni per un locale "IN" con invitati solo uomini importanti con i loro noiosissimi figli snob, per rendere partecipe il mondo che conta dell'avvenuta maturità del suo falso figlio perfetto. Mi viene il voltastomaco.

Non accetterà mai nessuno dei miei amici.

Non so perché, ma il pensiero invece che a Tim, mi vola a Kyle.

Mi sarebbe piaciuto stuzzicarlo ancora e chiedergli come regalo di compleanno il suo bel culo vergine, però mi sarei accontentato anche della sua bocca nuovamente sul mio cazzo, magari con Nicole ad attenderlo di sotto.

Questa poteva essere la mia ultima occasione. Quando partirò per l'università probabilmente non lo vedrò più.

La voce di mio padre mi riscuote dai miei pensieri, che hanno preso una piega poco casta "Tutto chiaro?"

Vorrei rispondergli: no scusa, stavo pensando alla magnifica pompa che mi ha fatto un ragazzo solo poche ore fa, invece mi limito ad annuire.

Il ricordo di ciò che ho fatto con Kyle ha stemperato un po' la mia rabbia anche se mi ha lasciato uno strano senso di perdita.

Mio padre mi scruta poco convinto, poi riprende "Un'ultima cosa: da domani ti sottoporrai a dei controlli periodici per assicurarmi che resterai pulito. La tua parola ha perso valore."

Mi obbligo a non mandarlo a fare in culo. Pezzo di merda! Si crede l'uomo perfetto invece è solo un conservatore del cazzo, razzista e despota. Perché non mi mette un bel collare?

Non rispondo e mi alzo, ma lui vuole che dichiari la mia totale sottomissione e sconfitta "Non hai niente da dire?"

Lo guardo con odio "Hai detto che la mia parola non ha più valore"

Mia madre mi afferra la mano "Tuo padre lo fa solo per il tuo bene"

"Grazie"

E me ne vado nella mia camera desiderando di scappare da tutto.

Appena dentro la stanza mi ricordo che a casa di Lucas ero fatto dalla mattina alla sera, non credo siano passati abbastanza giorni perché le mie analisi risultino pulite.

Peggio per lui. Se proprio vuole sapere che figlio sono si accomodi pure!


KYLE

Come arrivo a casa mi butto sotto la doccia.

Fortunatamente non c'è nessuno ad attendermi altrimenti avrebbe notato che qualcosa non va. Sono ancora terribilmente arrabbiato con me stesso per quello che gli ho permesso di farmi.

Mentre l'acqua scivola sul mio corpo sento la tensione allentarsi e i ricordi riaffiorano intensi. Non sono arrabbiato per la pompa, ripensare alla sua espressione e a come mi ha pregato, mi dà una sensazione di potere incredibile, il grande Aiden era completamente in mio potere. Avrebbe fatto di tutto purché continuassi il mio lavoro.

Un desiderio folle mi attraversa il cervello e mi fa eccitare: poterlo rivedere in quello stato...

Invece mi fa imbestialire ripensare a come mi sono lasciato andare fra le sue braccia lasciandomi fare una sega.

Non capisco perché ha questo effetto sui miei ormoni, neanche fossi un represso del cazzo!

Dovrei cercare di evitarlo e magari tagliare ogni possibile legame con lui a cominciare da Nicole.

Chissà perché l'idea di non vederlo più mi dà un senso di sollievo e al tempo stesso mi spaventa?

Devo essere completamente pazzo, la sua follia mi ha contagiato.

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