Haikyuu!! ~ One Shots

By jiobhchan

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Haikyuu. Devo veramente dire altro? Storie realizzate: -Sugawara - un campionato speciale -Nishinoya - festa... More

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By jiobhchan

Premessa: "n.a." significa "nome amica"

Era un freddo inverno a Miyagi, le nuvole oscurano il sole e la neve candida rendeva le strade un parco giochi perfetto per ogni bambino. Oggi volevi andare a pattinare insieme alla tua amica [n.a.]: era da un po' che non pattinavi. Vi eravate date appuntamento alle 15, e, stranamente, eravate entrambe puntuali.

"Oi [t.n.]! Come butta?" sì, lei era solito dire 'come butta' dopo aver salutato chiunque. "Bene, non vedo l'ora di infilarmi i pattini!". Eri felicissima di ritornare a pattinare. Ritornare? Già ritornare: la tua passione era il pattinaggio, ma, dopo un infortunio, non hai più messo piede in pista per paura che succedesse di nuovo. Ma ti eri convinta a tornare, con molta calma.

Entrate dentro la struttura, vedi che la pista non è molto piena: c'erano alcune coppiette e amici che pattinavano per svago... Ma un ragazzo ti ha colpita in particolare, era molto bravo a pattinare, probabilmente era proprio quello sport che praticava, i suoi movimenti sui pattini erano armoniosi, come le note di una sinfonia.
"Terra chiama [t.n.], terra chiama [t.n.], [t.n.] mi senti?" ti chiamava [n.a.]
"Scusa, mi ero incantata a guardare quel ragazzo" rispondi te.
"Chi? Quello con la maglia blu?"
"Macché! Quel piccoletto con i capelli rossi"
"Ah sì lo vedo... Non ti sarai presa una cotta per lui?"
"No! È solo che mi piace come pattina..."
"Sicura?"
"No! Cioè.. Sì! Umh..."
"Guarda che ti conosco [t.n.]-chan, è da quando eravamo due bimbe di 7 anni che ti sopporto"
"Ok sì, lo ammetto, non è così male..."
"Ragazze! Qui ci sono i vostri pattini. Buon divertimento!" vi interruppe il proprietario della struttura.

Avevate messo i pattini, stavi per entrare in pista quando qualcosa ti blocca.
"Che succede?" chiede la tua amica.
"Non so se ce la posso fare..." rispondi te.
"Non dire così! Ormai quella cosa è passata, non devi avere paura! È poi ci sarò io al tuo fianco."
Quelle parole ti aiutarono a sconfiggere la tua paura, così entri in pista e riinizi piano piano a pattinare. Il grosso era fatto, ora volevi iniziare a fare qualche salto e qualche giro per scaldarti e per rimetterti in sesto. Avevi una gonna abbastanza corta con sotto dei leggins, dato il freddo, e una maglia a maniche lunghe aderente.

Inizi a girare su te stessa, prima un po' titubante, ma alla fine ti lasci andare. Ti sembrava un sogno pattinare di nuovo. Finito di fare giri, [n.a.] ti si avvicina e ti dice "Quel ragazzo dai capelli rossi, ti stava guardando! Mi sa che si era incantato a guardarti!"
"Eh?! Veramente?!"
"Sì giuro!"
Eri contenta che quel rosso ti stesse guardando, non sapevi per quale motivo.

Continui a pattinare, anche dopo che [n.a.] se n'è andata, per un impegno familiare, lasciandoti sola con il ragazzo rosso. Inizi a fare dei piccoli salti, senza rotazioni in aria. E poi inizi. Dal Toe-loop (il salto più facile) fino ad arrivare all'Axel (quello più difficile, contiene mezza rotazione in più rispetto agli altri salti): era con quel salto che ti eri infortunata. Prendi un bel respiro, inizi a pattinare, tutto si ferma intorno a te: hai paura che si verifichi di nuovo quella situazione, ma prima o poi dovrai superare le tue paure. Stacchi le lame dal ghiaccio, ma cadi quando tocchi di nuovo la lastra di ghiaccio.

Ti viene da piangere per la paura, ma ti trattieni. Senti una voce "Hey tu! Stai bene?" era quel ragazzo. Lo guardi scombussolata dalla caduta, non parli. "Vieni ti porto in infermeria" dice lui con un tono un po' ansioso. Fai un cenno di approvazione con la testa, ti alzi, ti appoggi a lui e andate in infermeria.
"Dove ti fa male?" dice lui.
"Q-qua" indichi la caviglia.
"Dimmi se ti fa male dove schiaccio"
"AHIA" urli appena ti sfiora.
"Scusa, scusa tanto, n-non volevo..."
"Tranquillo..." dici con un po' di affanno.
"Ecco cos'è... Niente di grave tranquilla, ti sei tagliata con la lama del pattino, è abbastanza profondo il taglio, ma non hai niente di rotto" dice mentre si sposta vicino ad uno scaffale dal quale tira fuori disinfettante e una benda per fasciare la ferita. "Dimmi se ti faccio male" dice lui concentrato. Dopo averlo disinfettato, lo fascia, senza molti problemi.

"A posto" conclude.
"Grazie mille veramente, non so come ricambiare il favore" dici tu tutto ad un fiato.
"Puoi rispondere a delle domande?" dice il piccoletto di cui non sai ancora il nome.
"Certo! Qualunque cosa, spara."
"Hai mai praticato pattinaggio?"
"Si... Perchè?"
"Sei molto brava..." dice mentre le sue guance iniziano a diventare dello stesso colore dei suoi capelli.
"G-grazie... Anche t-tu..." diventi rossa anche tu.
"Grazie, ma lo fai ancora ora?"
"No ho mollato"
"COSA?! Come mai?"
"Beh... Colpa di un infortunio..."
"Mi dispiace... Com'è successo?"
"Stavo gareggiando, ero alla fine dell'esibizione, mi mancava solo l'ultimo salto, l'Axel, ma cadendo presi una storta che mi fece restare ferma per 4 mesi... Ormai sono passati 2 anni, ma dopo quello che è successo oggi, credo che non metterò più piede in pista..."
"NO! Non puoi rinunciare così! Ti aiuterò io! Continuerai a pattinare." ti scese una lacrima a quelle parole: ti mancava l'adrenalina che provavi quando eri in pista, i podi, l'allenatore e le tue compagne. Poco dopo senti una mano che ti accarezza il volto asciugando le tue lacrime. Il piccoletto si avvicina a te e, dopo averti dato un'occhiatina curiosa, ti abbraccia.
"Scusa non volevo..." dice lui con voce complice.
"N-non è colpa t-tua" cerchi di rendere la frase il più comprensibile possibile mentre singhiozzi.
"Per per-" il vostro abbraccio viene interrotto da un rumore molto forte. Vi guardate a vicenda "Stai qui" dice lui.

Passano 5 minuti e del rosso non c'è traccia. Poi vedi arrivare un'ombra. Prendi la prima cosa che ti capita sotto mano e, appena l'ombra diventa una persona, gliela tiri addosso. Era il piccoletto. "Ma che fai?!" urla.
"Ommamma, scusa!"
"Fa niente. Fatto stà che ci hanno chiuso qua dentro." dice lui
"EH?!"
"Hai capito bene, fino a domani mattina non possiamo uscire"
"E ora cosa facciamo?!" dici un po' ansiosa.
"Ci accampiamo! Sarà una bella avventura, no?"
"Sì...?"
"Massì dai qualcosa ci inventiamo"
"Ok..."
"Ah non ti ho ancora detto come mi chiamo, scusami, sono davvero maleducato" dice lui.
"No tranquillo anche io non ti ancora detto come mi chiamo"
"Io sono Hinata Shoyo, piacere"
"[t.n.] [t.c.], piacere mio"

Così inizia una chiacchierata dove vi siete detti di tutto: dalle vostre amicizie, alla vostra scuola, dai vostri idoli, alle battute più squallide che conoscevate. Erano le 2.00 ed eravate sdraiati sui lettini dell'infermeria, li usavate come letti. Shoyo ti propone una domanda inaspettata:
"Sarai sicuramente fidanzata no?"
"Eh?! No! Sono single... Perchè dovrei essere sicuramente fidanzata scusa?" chiedi curiosa.
"Ma perchè sei bellissima, hai un bel fisico e sei anche simpaticissima! Ops... Forse non dovevo dirlo..." si gira e si copre la faccia con il cuscinetto. Diventi rossa come non mai, non avevi mai ricevuto così tanti complimenti da un ragazzo in una botta sola.
"Ah... Eh... G-grazie...?" non riesci più a formulare una frase, ma alla fine dalla tua bocca escono queste parole "Anche tu non sei male..."
Perchè l'ho detto continuavi a ripeterti mentre Hinata si stava togliendo il cuscino dalla faccia. Eravate entrambi seduti uno di fronde all'altro in silenzio. Che imbarazzo.

Ad un certo ti avvicini a lui e gli dai un bacio sulla guancia. Non sai il perchè di quel gesto, volevi solo darglielo, se lo meritava dopo quello che aveva fatto per te con la caviglia. Poco dopo ti ritrovi il tuo viso tra le sue mani fredde e morbide, come le sue labbra, che... ASPETTA COSA?! Non ti eri resa conto che ti aveva appena baciata a stampo. Ricambi. E continuate così fino a quando lui ti sussurra "Mi piaci un casino" con un sorriso che percorreva l'intero volto. "A me piaci di più" finisci tu per poi dargli un altro bacio.

Vi mettete sdraiati sui lettini e dormite abbracciati l'uno all'altra fino a quando non si sente la porta della struttura riaprirsi facendovi svegliare.
"E CHE CI FATE VOI DUE QUA?!" dice il proprietario.
"Ci ha chiuso dentro" risponde Hinata con un tono seccato
"Mi dispiace! Per oggi vi lascio la pista gratis, non pagherete l'ingresso... Spero che questo possa bastare per scusarmi" conclude.
"Fammi pensare... Ok ci sto, ma la prossima volta guardi prima di chiudere se c'è qualcuno ancora" dice il rosso, il TUO rosso.

"Senti Shoyo io devo andare, i miei saranno preoccupati, non li ho avvisati" rispondi te.
"Ma non mi puoi lasciare così piccola!" risponde per poi baciarti come la sera precedente.
"Ti prometto che questo pomeriggio vengo a vederti ok?" cerchi di contrattare ancora tra le sue braccia.
"Mh... Va bene... Tieni, questo è il mio numero... Ma quando la tua caviglia sarà a posto, verrai a pattinare in pista con me, vero?"
Prendi un respiro profondo per poi rispondere "Farei di tutto pur di vedere il mio ragazzo felice"
Lo avevi sorpreso con quella risposta, ma proprio quando te ne stavi andando, Hinata ti blocca per il braccio si avvicina e ti dice "Ti amo tanto amore mio" arrossisci.
"Anche io"

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Sciao bella gente!
Sono tornata hihi. Questa storia è un po' così, non c'entra niente con la pallavolo, infatti mi sono andata a cercare TUTTI i salti di pattinaggio per trovare quelli più "facili" e quelli più DIFFICILI. Se qualcuno che fa pattinaggio legge questa storia probabilmente potrebbe uccidermi, perchè non so niente di pattinaggio, ma mi andava lo stesso di farla.
COMUNQUE stavolta il protagonista è il nostro piccolo grande sole Hinata! Non potevo farla troppo sdolcinata perchè non è da lui... Insomma questa storia la descrivo con una sola parola: STRANA.
Spero che comunque sia stata di vostro gradimento e... Alla prossima!
~Jiobh

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