Poesie

By JerryFrancavilla

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Raccolta di pensieri in versi. More

Sull'Arte
Due anni, due mesi
Coglionate Varie e Acrostico in Memoria del Cúpido Ispido
Giovedì
Artistico
Disturbo intestinale
.
Amore
Dubbio (o noumeno)
Ah ah, cosa pretendi tu io?
Fosfolipidi (è venuto così)
I fili d'erba, il fiore
Contenuto
Petrarca
Brusìo entusiasmante
La vergogna e la paura di chi sa che non può che tacere e essere assillato
Faccia di Cazzo
Cassatina
Ah ma questa è una di quelle cose con due testi dentro, bello, bravo Jejjé
Salinas Sportwear
Cipolla
Considerazione N°1
Memoriale al memoriale
Acca
Lo Sgomento d'agosto (il crepuscolo-lo strapiombo)
Crollo in borsa - Mediolanum Jazz Session PARIS
Il trattore di plastica rosso, verde e giallo
Fiorentino
Live, Love, Laugh
Minuetto del barbone fuori al balcone
Ihihi Ohoh il sapore del brivido di vergogna che certi t'infettano come peste
Brigitta
Una volta un tale disse a un tale
Vomitorio
Più da mezzo
Nuovo vecchio sole
Pelìde
PapaPAM!
7:31
Mazzeppanéll
Messa a morte del 20 luglio
Desideri
Foglie
Esodo
E tanto molto
Posto
Buccia di mela
E daje e ridaje
Perché passa, sempre
Colossal
Kim
San Vito
Vizi
Rotaie e fischi; fermata sgombera
Lei, la
In sartoria
Napoli
Seduto sul palo (indiscretezze)
Vicini
Viaggio in Francia
Google
Sulle poetiche diffuse (anche ma non necessariamente disperse)
Aestetica
Bari vecchia - Salotto Elmio
Tumblr 2009
Lido Marino
Liceo Classico
Caligine
Interrogazionatorio
Steppa circonda
Lampione in ghisa
Sul mio petto
Lavanda Gastrica
Dialettica inconsistente
Quelle memoriae confuse
Ricorrente questi giorni
Duchamp
Ciò che è mio
Ricorso
Quei pochi spersi
Carinerie
E quindi chi er?
Crest
Tende blu, se non erro
Crostico
Spiccioli
Settimane che non bevo la tisana che non ho mai bevuto
Ennesimo, ennesimo, punti dopo punti
Sogni mei; la prima volta delle miliardi passate e infinite
Indicazioni Stradali Per Cerignola
Tagliaunghie
Pronostico
11 Settembre
San Lorenzo
lettera a papà
Miraggi del giorno prima, sempre il giorno prima
Dettaglio per errore
Nicomacheo
Pacchetto di fazzoletti, nulla di più
Discorso ai caledoni
penultima Cena
Fogliettino che prima era un fatto e mo questo
Scrostata
Fiacco
AAAAackK
Biglietteria dell'altro jeri
L'eleatico dell'acqua
Mitile
Stravaccato e un po' metapsichico
16 settembre
wolswagen
Primo giorno
Verdone
95
Eni
Volturinensi
quel pessimo
30 cm
Carne
Cemento armato
txt.heh
Spire e il vento
il momento in cui comincia a tremare la mascella e le lacrime agli occhi
Veloce e meditato
pagina 32 leggere e comprendere
ovunque qui pare
Inespresso
prima del questione di turno
statico
delirio notturno, coma
Detonatore
Si sta come in galleria
Newton
Motivaziplina
spasmo di mano
cantami, la sua voce
Paolo Giordani
Polo rossa
tu che credi che io non voglia saperle, sono dentro e radiche
veli greti
Ottavo compleanno
Tetto a righe, dorm. 10
Unioni
Vermiglio
maledetto Saba
corridoi sciapiti insipidi. vasocostrittore.
mare
Tanto lo so che tutti si aspettano il suo nome. V'annunzio... Dan unzio. Claps.
lunes de la sventurata-i vizi di pace
Knorr (il meglio del singolo nel guegno dell'utto)
al risveglio
V V V: Vorrei Veder Voi!
Soffitta teleata
;
"L'anima lascia il tuo corpo?"
Ava requiesciens
Giuseppe. Mai letto, iuro. M'interrogavano era 4. Quattro, eh.
In fini to
Nicia
Murinero
Bestia est princeps
Vetro
A ricordi del dì perduto
nausea del primo Zeno
Nero
Ecco sen diego
e i togni chessò?
immerito
stefano re
avorio
martelli
Ratico
noct
n
coriandolo diritto
NOVONOVO!!!!!
Poesia senza titolo 179
Quelli del male
Cesura mosta
Polve in occhi
Droga
Poesie d'occasione
L'uom che non mangia
Parte II
Parte senza titolo 186236256766
uguali
il diluvio
accanimento
impressioni retrobottega
Euclid
lati opachi di vetro
38 mesi dopo
Guido
Clessidre
Un classico
condensa bianca, l'arcobaleno sulla murgia
Sara Francavilla
Ultima risposta
All'ultima, un titolo l'ho dato.

Il Castigatore

22 2 6
By JerryFrancavilla

Vi narro dell'uomo ch'un tempo
abitava il vecchio teatro ligneo
il suo nome era incerto a molti
dei pochi che bene lo conobbero
per eco riflesso

Miti, Leggende, Controversie;
era al centro di tutto essendo ai bordi
delle piccole paure e ansie
dei minuti tra i giganti e ingordi,
i ragazzini con fantasia lo chiamavan
Il Castigatore.

Era questo un appellativo errato
disonorevole e per di più ritrito
egli era uomo zelante ma scorretto
quanto bastasse a sé per insìto
sentirsi uomo.

Puniva, è vero, seppur a suo modo,
piccoli e grandi commettóri,
non odio o avàra rettitudine era oro,
era senso di protezione, ei diceva
O noi con per lui.

S'era innamorato, giovane, d'una
dolce ragazza, per caso fu che la salvò
da un terribile fato ineluttabile;
seppur acerbo egli era marchiato
da un grande dolore e stacco
e grande tristezza.

Ei cercante fallì misero se per un
piccolo fondamentale pezzo,
di chi mise a morte, il pazzo lucente
assassino di sogni, miti ed eroi,
scomparso pure lui.

Lei stava lì nel suo cuore e nella testa
ma lui non poteva o forse riusciva
A dare peso giusto a giusto e ira
del piu mistero maledettissimo dei
defunti.

Un giorno prese una strada per cui
dovette fuggire da quanto aveva lì
perse quel giorno quanto di vivo
dava fuoco al suo senso
or disperso.

Nuova volontà era accecante e bugia
proteggi chi hai allontanando chi sia
tua forza e luce e sua grande atroce
verità curatrice del male veloce
a gran voce si dice.

Ma in un film già visto le cose son
sempre uguali, però la paura è lì
voglia che questo faccia altro e si
ricordi e capisca ma non può, caténo
nel tempo.

Bruciava i campi del lucente,
eredità genomica del grande nemico
e questo non tempo perde a suo tipo
che presto conosce a chi dar suo
vaccino.

Cadde una sera piovosa,
e lei nuova in sé, lacrime addietro,
andava convinta verso un nuovo lui
che la accoglie in un vicolo stretto
armato, luce, buio.

Era un caso o forse destino che anche
Egli passasse e capisse il pericolo,
scese dal nulla, irriconoscibile, ira
infinita; furono quattro spari,
e venne preso da due.

Alla fine egli lo travolse brutalmente
con poca poesia di certo, era omicidio.
si girò e vide lei, seduta, macchiata
un colpo arrivava dritto all'addome
e per poco era cosciente.

È questo il momento in cui capisce
che poco importa il mondo a cospetto
d'un piccolo fondamentale istante
senza virtù, bellezza e ideale
è solo dolore vero.

Accorse velocemente, strinse lei
vicina e lontana più che mai
si ritrovarono dunque a capire
l'importanza di ciò che è scontato
ma presto a svanire.

Lei divenne nulla, lui sperò lo stesso,
ma il suo corpo infame era al centro
di un momento catartico e per cui
fuggì senza gloria, mesto ma certo
codardo.

Coprendo la scia non fu subito trovato
ma non era più nulla suo faro
era ora di spegnersi
ma il destino
non voleva

Fu allora che in quel ligneo teatro
ei trovò una prigione fredda
i rimpianti di una vita
le sofferenze di una scelta
sbagliata in partenza.

Divenne bestia, poi agnello, si ferì
fino a impazzire, ma rinsaviva
e soffriva
e spariva
fuori, oltre, risorgeva.

Furioso in anni tentò di salvarsi
come lui lurido assassino pavido
volesse un dovuto riscatto
trovò i temibili luminosi
e fu un massacro.

Lui sopravvisse. Era eroe a pochi
scemi, mostro a molti altri pochi.
sempre più sporco, volle stringere
un tesoro non suo, mentre il suo vero
giaceva in cielo, perduto.

Era la morte che voleva, salì sul tetto
d'un grande palazzo
all'anniversario della tempesta.
guardò giù e scorse due auto
lanciate senza sosta.

Poi il boato, terrorismo, assurdo,
l'auto rincorsa si ribalta e finisce
al muro.
Egli scese a vedere e presto si trovò
di fronte a quel tremendo orrore.

Solo un fanciullo, madre e padre.
Gli inseguitori erano fuggiti
e avevano distrutto quanto rimasto
di una famiglia a lui nota
dai tempi in cui era luce il massimo.

Poi si accorse
Era il bambino a muoversi
un miracolo incredibile
e dunque egli capì l'incomprensibile.
Fuggì con lui.

Lo nascose e lo curò, sapeva che
di base lui era un bersaglio
di una banda Toscana, gli inseguitori
della notte funesta erano tra questi.
Alla Luce seguivano essi.

Avrebbe difeso questo alla morte
e lo crebbe protetto dal cielo
sorte volle che rinsavì dal delirio
di suicidio e sentì un nuovo ardore
in quell'ora cresciuto ragazzo.

Egli come lui volle la verità,
suo fratello nei Toscani era a capo
e tanto voleva che poco sapeva
Egli avrebbe carpito da lontano.
Lui capiva e tremava.

Il giorno venne e sperò egli nel bene,
ma ancora e di nuovo avvampò
un incendio. Il fratello il giovane
lui il macello del giorno della conta
dei colli toscani.

Protesse sommerso ma proteste a lui
che incorre a nel grande pericolo
che portava il suo sangue.
Accadde che presto fu tradito
il ragazzo, ferito.

Ogne cosa è Ogne orrore.
Ei non voleva che il tempo ritorcesse
e rincorse il ragazzo suo lampo, tuono
ma non attaccò, bensì fece scudo.

Nel fuoco a decine i coltelli trafissero
ma lui non smuoveva e difendeva
a prescindere. Migliaia i crimini
dei Toschi quel tale portava,
ma era caro a chi a lui gioia dava.

Il ragazzo vide e pianse e urlò
il fratello mosse fino a fermarlo
Fu all'urlo, 'puoi sentirlo?'
che smise il disastro e il tempo
ferito dissolse.

I due si guardarono e il Castigatore
crollava e secco lacrimava
che forse il momento giunse a lui
per cogliere ciò che nessuno coglie
prima del tempo.

Non c'era futuro più da un millennio
Tutto era da tener come perso
Eppure fu allora, si dice, che questo
risultò nell'ultimo abbraccio
tra purezza e peccato.

Si dice che ancora nessuno trova lui
né dei fratelli si ha alcuna traccia
né è detto che questa è storia vera
o solo un volto senza una faccia.

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