TWENTY

By SarahAdamo

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🏅I'm on THE WATTYS 2018 LONGLIST - MIA è una ragazza dinamica, solare, spesso e volentieri capricciosa. Ama... More

#SPAZIOAUTRICE❤️
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Finalmente BOOK TRAILER!
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Ringraziamenti
Twenty 2.. cosa ne pensate?

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By SarahAdamo







Michael's point of view

Nessuno si accinse ad abbassare la musica, ne a smettere di ballare o di gettarsi in piscina urlando a squarciagola.
Bevemmo ancora due bicchieri, ero fuori testa ormai avevo raggiunto il mio limite, l'alcol non sapevo reggerlo affatto bene. In quel momento pensai soltanto a Nizza, al fatto che eravamo da soli che tutto ciò che sarebbe accaduto lí sarebbe rimasto in quella città estiva. Lei continuò a dimenarsi allegramente, stavolta appiggiò entrambe le braccia sulle mia spalle cingendomi il collo, nessuno dei sue aveva spiccicato parola avevamo soltato urlato e ballato e bevuto, urlato ballato e bevuto ancora. Strinsi le braccia attorno ai suoi fianchi, l'attirai a me senza esitare neanche un secondo. Ci guardammo come mai era successo prima di quella volta, il cuore batteva all'impazzata e così come il suo temetti che schizzasse fuori dal petto, l'ossigeno mi parve non arrivare al cervello le immagini erano sfocate e non mi reggevo in piedi, stringendola a me mi fiondai desideroso sulle sue labbra.
Il vuoto. Il silenzio. Un boato. E' cosi che ci si sente quando non ti mancava più nulla, quando sei faccia a faccia con la persona che hai desiderato per tutta la vita. E' cosi che ci si sente quando vai a sbattare contro qualcosa di pericoloso. Ancora un boato. Ancora il silenzio.
C'eravamo soltanto io e lei, immersi nei nostri battiti più profondi e rumorsi, solo gli schiocchi delle nostre bocche che si cercavano di continuo. Potei finalmente sentire il tepore della sue labbra sulle mie, le cinsi la vita stringendole i fianchi morbidi con le mani, lei premette la mia testa contro la sua, io verso destra lei verso sinistra un intreccio perfetto, continuai a baciarla e ad assaporarla come meglio potevo. La sua bocca aveva proprio il sapore che immaginvano. Ricambiò con la stessa foga e passione, la sua lingua calda scorse sulla mia, ci staccamò un secondo e lei mugolò alla perdita di contatto, come del resto feci anch'io, le accarezzai le guance e ci guardammo intensamente negli occhi. Niente di più bello avevo mai provato nella mia vita, fino a quel momento. Mia era tutto quello che desideravo.
Fu lei poi a riavvicinarsi e a baciarmi nuovamente. fece scorrere le mani lungo il mio petto io l'attirai a me schiacciando il suo petto contro il mio, accarezzandole la schiena nuda. Circa cinque minuti dopo le sue braccia
mi parvero flaccide e le gambe le diventarono gelatina fu in procinto di accasciarsi così l'afferrai in tempo, saldamente e svenne fra le mia braccia.

«Cavolo!!» esclamai non sapendo che cosa fare.La tenni stretta e mi guardai intorno cercando di scorgere Bruce o Travis, ma non trovai nessuno dei due a causa anche della mia vista annebbiata. Avvolsi un braccio intorno alla sua vita e cercai di farle avvolgerle invece il suo attorno al mio collo, barcollanti ci avviammo fuori di quel putiferio. Ero elettrizzato, desideroso, spaventato e altri sentimenti contrastati di cui sicuramente non riuscivo ad avere il controllo. Sventolai la mano e finalmente un taxi si fermò dinanzi a noi.

«Buonasera» esclamò l'uomo dal finestrino.

«Salve..mi scusi per l'ora, ma potrebbe.. ehm portarci nell'Hotel che si trova a due isolati da qui?» comunicai, barcollando e tenendo Mia stretta a me nella speranza che non potesse cedermi sul pavimento. La sentì lamentarsi e l'uomo la fissò per un secondo per poi parlare.

«Salite, prego» sorrisi gentilmente e salimmo in auto, aiutando Mia a sedersi.

«Mia?? Ehu, mi senti?» le presi il volto fra le mani posizionandolo davanti al mio viso, aprì leggermente gli occhi lamentandosi con una smorfia disgusta sul viso, si distese dopo di che sui sedili e appoggiando la chioma ramata sulle mie gambe. La guardai dolcemente e rimembrai le sue labbra posate sulle mie e subito mi venne voglia di rifiondarci con tutta la passione accumulata avevo dentro. Il tragitto mi sembrò infinito, appoggiai la testa all'indietro e sentì gli occhi farsi pesanti, soltato un minuto pensai.

«Signore? Signore siamo arrivati» esclamò l'uomo che guidava sul davanti, aprì gli occhi li strofinani infretta e mi guardai intorno per cercare d'essere lucido, ma con scarsi risultati. Estrassi una banconata da 20, o da 10 non la ricordo bene ma una cosa è certa quando la porsi all'autista lui spalancò gli occhi rimanendo a bocca aperta.
Uscì dal taxi, tenendo Mia stretta a me come nei minuti precedenti. Pregai che non ci fosse nessuno in giro, odiavo sentirmi in quello stato e ancor di più l'idea che qualcuno potesse vedermi così. Entrammo in ascensore e finalmente i suoi grandi occhi si spalancarono.

«Dove siamo?» aveva la bocca impasta si accasciò quasi sul pavimento, ma io riuscì ad afferrarla in tempo nonostante avessi anch'io le vertigini.

«Siamo nel mio Hotel, tranquilla.. » biasciai, lei mi afferrò per il colletto della camicia e incominciò a guardami intensamente. La volevo, la desideravo come mai avevo desiderato qualcuno. Mia era speciale, ed io volevo fondermi con lei. Stavolta fu la ragazza a precipitarsi sulle mie labbra con la mia stessa intensità e passione. La strinsi ancora una volta a me, tenendola per i fianchi e la sollevai per baciarla meglio, eravamo schiacciati al muro e teneva salde le mani sul mio petto, la sua lingua scivolò sinuosa sulla mia inumidendola, ed io l'accolsi senza frenarmi, lei mi morse il labbro inferiore, ma poi avvertì un briciolo di lucidità e razionalità assieme farsi strada dentro di me.

Dovevo combatterla?

«Siamo arrivati.. » dissi, staccandomi tristemente dal suo corpo, i suoi occhi m supplicavano di baciarla ancora di assaporare ogni centimetro della sua morbida e nuda pelle, così feci: le baciai velocemente la bocca tenendole il mento fra le mani.

«Ti voglio Michael» quel tono disperato mi portò a girare lo sguardo altrove, non dovevo cedere.

«Sei ubriaca.. » biasciai in un tono lamentoso.

«Anche tu.. » sussurrò lei. L'ascensore segnò l'arrivo del quarto piano, così tenni Mia per un braccio e la condussi nella mia camera. Per fortuna l'ambiente era stato rinfrescato del termostato, e un po di aria fresca ci voleva proprio. Non appena entrammo, la ragazzina al mio fianco si tolse le scarpe e si gettò a poso morto sul mio letto.

«E' cosi morbido!!!» strillò abbracciandosi il cuscino, la guardai amorevolmente sorridendo.

Ma cosa stavo combinando? Si, ero ubricato senza ombra di dubbio.

La strana smorfia sul suo viso mi fece pensare ad un possibile conato di vomito, di fatto corse in bagno aprendo la tavoletta del water. Mi fiondai insieme a me, tenendole i capelli.

«Mia.. » sibilai. Tossicchiò dopo aver rigettato tutto l'alcol che aveva in corpo.

«Scusa, non volevo che tu.. vedessi questo scempio.. » con la voce strozzata, si pulí la bocca con il dorso la mano e recuperando successivamente della carta alla sua sinistra.

«Non è vero, sei sempre bella..»

«E tu ti sei deciso finalmente a seguire l'istinto» mi guardò fisso negli occhi, per poi ritornare a vomitare.

Dopo circa dieci minuti, stanca ed esusta si appiggiò al bordo della vasca e si legò i capelli in una cipolla lenta per poi socchiudere gli occhi. La osservai appisolata seduta su quel pavimento accanto al water. Tenevo le braccia salde sulle ginocchia e la testa appoggiata alle mattonelle fredde, spottonai la mia camicia a metà, ma poi sentì anch'io l'istito di avvicinarmi alla tavola così rigettai il troppo alcol che avevo consumato quella sera. Mia non si scostò dalla sua posizone. Mi alzai e lavai la faccia restando a fissare per qualche secondo la mia immagine allo specchio. Tenevo a quella ragazzina dai capelli ramati più di quanto volevo ammttere e far vedere, ma come saremo potuti andare avanti così? Le cose si sarebbero complicate, con Jamie, con Annie...

Cazzo mia moglie!!

Presi dalla tasca il mio cellulare e lo accesi trovando un infinità di messaggi e chiamate di Annie e di qualcun'altro di cui non ricordo il nome, premetti verde e la chiamai.

«Michael? Che diamine hai fatto? Mi sono preoccupata, dove sei???» urlò, la sua voce mi strinse così forte le meningi che dovetti massaggiarmi le tempie. Mi schiarì la gola.

«Scusa, mi ero addormentato e avevo spento il cellulare, tu come stai?» cercai d'appaire il più sobrio e normale possibile.

«Sicuro che va tutto bene?»

«Sicurissimo, ora va a dormire» un lamento provenì dal pavimento, così mi voltai guardando Mia che si stava mugolando un'ultima volta, rigettando il liquido nel water.

«Che cos'è stato?!»

«Nessuno, è Bruce è venuto in camera  a chiedermi un aspirina e ha sbadigliato»

Ottima idea, davvero pessimo come bugiardo.

«Ah.. d'accordo, allora buonanotte aspetto che mi chiami domani» stranamente si tranquillizzò e io la ringraziai mentalmente.
Un momento di lucidità, Annie era riuscita a farmi tornare per un momento la lucidità: pensai un attimo a quella serata, a quel bacio.. quel bacio meraviglioso che doveva restare a Nizza, e soprattuto rimanere fra me e.. me.
Abbastanza crudele da parte mia, ma onestamente se Mia non si fosse ricordata di nulla le nostre vite sarebbero potute scorrere normalmente, non volevo che le cose si complicassero e sicuramente con la sua esuberanza tutto sarebbe saltato fuori in un attimo, la giusta decisione era che questa bellissima notte restasse nei miei ricordi , chiusa e sigillata.

«Notte» chiusi il cellulare e mi precipitai su Mia.

«Hai bevuto troppo» esclami.

«Tu non sei da meno» ridacchiò, aveva un paio di occhiaie scure, il trucco colato e un'espressione sfinita. Mi parve bella ugualmente.

«Dovresti essere stanca, per ribattere» risi anch'io. L'aiutai a rialzarsi, così da potersi sciacquare il viso con un rapido movimento, poi le tenni saldo un braccio mentre ci dirigevamo in camera.

Si gettò sul materasso, mi distesi anch'io ancora con la mente offuscata senza togliermi neanche le scarpe, accavallai i piedi e misi le braccia dietro la testa. Mia si voltò dall'altro lato, e per una decina minuti calò il silenzio.

«Questo.. vestito è così scomodo» sbuffò, io mi alzai e presi dal cassetto accanto una maglietta intima bianca a mezze maniche.

«Questa potrebbe andare bene?» arrossì al sol pensiero di vederla spogliata.

«Mh-mh..» si voltò per guardami e mi schioccò un bacio sulle labbra, rimasi ancora scosso da quel gesto, mi piacque talmente tanto che me ne sentì un verme subito dopo. Con un movimento rapido, voltandosi dal lato opposto, si sfilò il vestito e da come avevo previsto non indossava l'intimo sulla parte superiore del corpo. Cercai con tutte le mie forze di rimanere inerme e di fissare più che potevo il soffitto, ma qualcosa mi constrinse a fare il contrario: ammirai la sua schiena nuda e sinuosa, si infilò la maglia che le avevo dato tirando fuori i lunghi capelli ramati dallo scollo. Poggiò il suo vestito al bordo del letto, lasciando scoperte le gambe che a stento venivano coperte dal mio indumento, fino a metà coscia. Infine si voltò verso di me abbracciando il cuscino bianco. E schiacciandoci su la guancia. Chiuse gli occhi e sospirò pesantemnte, io mi distesi completamente fissandola in viso: osservai minuziosamente il suo nasino all'insù e le labbra semi chiuse, la sua mano era distesa lungo il materasso ancora una volta non esitai ad afferrarla e chiuderla fra la mia in modo che riuscissi ad addormentarmi più velocemente.

***

Faceva caldo, la luce del sole mi si schiantò sul viso udì un tonfo, pensai fosse caduto qualcosa di pesante poi aprì gli occhi e mi resi conto che invece stavano bussando alla porta, osservai l'orologio ed erano le cinque del mattino. Mi alzai controvoglia, e prima di aprire guardai la ragazza distesa sul mio letto con le cosce sode avvolte fra le mie lenzuola e la faccia schiacciata sul mio cuscino, sorrisi. E poi sentì la voce di Bruce.

«Mike, Michael è tutto apposto? Perchè non apri?» scossi la testa, ed andai ad aprire.

«Ehi» risposi assonato, strofinandomi gli occhi.

«Ma che fine hai fatto? Non ti abbiamo più visto, come sei tornato qui?»

«Ho preso un taxi, hai ragione scusa è che ero molto stanco e.. poi ho accompagnato Mia in Hotel ed eccomi qui» cercai di essere per lo più convincente.

«E perchè sei ancora vestito allora?» riflette lui con una smorfia.

«Io? Be' non lo so, ero cosi stanco che mi sono addormentato.. » parlottai disinvolto, o almeno ci provai.

«Fammi entrare, ho lasciato dei documenti da te e non vorrei che domani nella confusione tu li protassi con te a Seattle» disse avanzando, io lo bloccai sulla soglia con la mia statura.

«NO! Cioè.. te li prendo io»

«Posso fare da solo tu tranquillo e torna a dormire» avanzò ancora, tentai di nuovo di bloccargli il passaggio.

«No, sul serio te li prendo io e poi ho la stanza un vero disastro lo sai a me piace l'ordine perciò dimmi dove sono cosi te li prendo» mi grattai la nuca, il mio amico mi guardò stranito.

«Va bene.. se insisti» non mi sembrava molto convinto, presi velocemente i documenti situati sulla poltrona.

«Eccoli qui» sorrisi ampiamente.

«E' sicuro che va tutto bene?»

«Si, e Travis?» sviai.

«Lui è tornato con me è già in camera suppongo si sia addormentato»

«Capisco, be' buonanotte allora»

«Buongiorno semmai» concluse Bruce ridendo, io lo seguì a ruota, chiudendo la porta alle sue spalle. Tirai un sospiro di sollievo, mi guardai intorno e mi tolsi le scarpe ormai era troppo tardi per riprender sonno. Così mi diressi in bagno facendomi una doccia fredda, per far scivolare via tutta la tensione, l'odore di fumo e di alcol che avevo impregnato addosso. Finalmente ero completamente lucido, ripensai alla sera precedente avevo davvero combinato un bel casino, dovevo rimediare in qualche modo e sperai vivamente che Mia non si fosse ricordata nulla, a malincuore.

Indossai dei pantaloni da tuta ed una maglietta grigia, presi il mio cellulare con le cuffie e decisi di uscir fuori a correre un po, magari lungo la costa. Si erano fatte le 6 nel frettempo, osservai un'ultima volta la meravigliosa ragazzina che mi aveva scombussolato la vita da quando la intravidi per la prima volta su quel palco, a stregare tutti con la sua voce potete forse era stato proprio quello, sì mi aveva stregato.





#SPAZIOAUTRICE

Salve a  tuttiii!!😋😋 Che ne pensate di questo nuovo capitolo?? aspetto i vostri commenti eh eh!😏😏😏


See you ❤️

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