Monster; v k o o k

De softpornbaek

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- with your sweet blood I'll pay for all of my sins. Dove Taehyung è solo un ostinato demone che non desidera... Mais

i n t r o
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t w o
t h r e e
f o u r
f i v e
s i x
s e v e n
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t h i r t e e n
f o u r t e e n
f i f t e e n
s i x t e e n
s e v e n t e e n
e i g h t e e n
n i n e t e e n
t w e n t y
t w e n t y - o n e
t w e n t y - t w o
t w e n t y - t h r e e
t w e n t y - f o u r
t w e n t y - f i v e
t w e n t y - s i x
t w e n t y - s e v e n
t w e n t y - e i g h t
t w e n t y - n i n e
t h i r t y
t h i r t y - o n e
t h i r t y - t w o
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t h i r t y - f o u r
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t h i r t y - s i x
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t h i r t y - e i g h t
t h i r t y - n i n e
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s i x t y - s e v e n
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s i x t y - e i g h t

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De softpornbaek

-Seguimi.-

Taehyung prese per mano Jungkook e intrecciando le sue dita fra le proprie salirono insieme la rampa di scale, arrivando nella stanza del rosso.

Non aveva la più pallida idea di che cosa stesse per fare e non voleva nemmeno pensarci; forse stava per commettere la sciocchezza più grande che mai potesse saltargli in mente oppure, al contrario, la scelta più giusta per l'umano, l'unica cosa che avrebbe potuto salvarlo, adesso che la speranza non era persa definitivamente.

Si disse di non rifletterci troppo su, di andare avanti e basta, che maggiormente avrebbe esitato, più avrebbe fatto male, che già lo aveva ferito abbastanza e che fosse giunta l'ora di rimediare.

In fondo, era consapevole che le cose, tardi o meno che fosse, avrebbero preso quella piega, ma come biasimarlo?

Voleva stare con lui lì ancora un po'.

Ora però nessuno avrebbe potuto cercare di fermarlo; sarebbe stato suo per sempre.

Pur se in maniera diversa, così facendo avrebbe in ogni caso ottenuto quel che voleva, con sì, una sofferenza più elevata, ma non importava.

Lasciò andare la presa solo per aprire la porta e correre dritto sulla sua scrivania, gettando tutto il resto a terra al fine di non perdere altro tempo, ignorando la massa di varie cianfrusaglie abbandonate e prendendo infine soddisfatto una piccola boccetta dal contenitore in vetro con al suo interno un liquido di un blu scuro, profondo.

Successivamente si voltò verso l'altro, che lo guardava confuso, sorridendogli debolmente e facendo segno di raggiungerlo.

Una volta che gli fu di fronte gli mise davanti agli occhi il contenitore trasparente e, tenendolo per la catenina sottile in metallo che si trovava sul tappo, proferì a bassa voce -Questo è tutto quello di cui abbiamo bisogno.-

Il minore fece per parlare, probabilmente volendo porre una delle sue solite, complicate domande che parevano puntare soltanto a spiazzarlo in continuazione, motivo per cui Tae lo zittì subito, posando l'indice sulle sue soffici labbra.

-Ti prego, non dire nulla adesso, per favore.-

La sua voce uscì talmente flebile che, a una richiesta fattagli in maniera simile, la forza di controbattere gli mancò, soprattutto quando il demone posò la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi per qualche secondo.

Quando li riaprì fissò lo sguardo in quello di chi aveva vicino, come se indirettamente lo stesse pregando di capire le sue ragioni, al contempo scusandosi in anticipo, lasciando poi perdere a un ipotetico dopo quelle formalità e trascinando con sé il minore nel bagno poco distante.

Per cui, in fretta si diresse verso la vasca da bagno e cominciò a far uscire l'acqua, girando il rubinetto mentre nel frattempo si sedeva sull'orlo del suo bordo.

-Che sta succedendo?-

La domanda sorse spontanea, ma al posto di una risposta venne formulata una delle ultime richieste, sempre con lo stesso identico tono malinconico.

-Vieni qui.-

Il rosso abbassò lo sguardo e, non appena la figura seguì il suo esempio, un sospirò si unì al rumore quieto dell'acqua scrosciante che lenta colmava il vuoto sottostante.

-Allora?-

Perché parlare doveva essere tanto difficile?

I minuti di silenzio che si fecero avanti parvero a entrambi durante un'eternità, mentre chissà che pensieri si alternavano nelle loro menti così diverse ma al contempo dannatamente simili, da essere capaci di far tremare il mondo, se solo lo avessero voluto.

Quando la vasca fu sufficientemente colma, Taehyung chiuse tutto e dopo si girò in direzione di colui che non poteva fare a meno di aspettare, accontentandosi di seguire i suoi movimenti.

-Ascolta...-

Il groppo alla gola non pareva voler proprio saperne di scendere giù, mentre mordersi l'interno della guancia fino all'estremo pareva rivelarsi meno doloroso che raccontare la verità.

L'ennesima bugia bianca sarebbe servita a qualcosa?

No, non più ormai.

Questo poggiò la mano sulla guancia morbida, che ormai aveva imparato a riconoscerne il tocco semplicemente allo sfiorarlo, pur se per casualità, iniziando ad accarezzarla facendo su e giù con il pollice.

-Ho promesso di non lasciarti solo, Kookie, ma ho bisogno che tu mi aiuti.-

Le parole venivano pronunciate a stento e il cuore non sapeva come reagire; batteva, batteva, batteva come un dannato, consapevole dei rischi che apparivano vivi come non mai.

Il ragazzo continuò, tornando a indicare la collana che ora aveva messo al collo.

-Vuoi essere tu a infrangere il nostro patto?-

Anche il moro si mise a osservare l'intensità di quel colore cupo, continuando a non seguire quel discorso contorto, intanto scuotendo il capo.

-Bene, allora devi bere questa qui.-

Tae non esitò a sfilare la boccetta e porla a lui, lasciandogliela nelle mani, chiudendole dopo a pugno.

-Per me...-

Jungkook si inumidì le labbra, cercando uno sguardo di conferma negli occhi di Taehyung: gli bastava quello, soltanto un debole segno di appoggio da parte sua, per convincersi.

-Non voglio rischiare di perderti, non di nuovo.-

Un abbraccio che aveva imparato a sapere di casa, una casa vera, fu sufficiente all'umano per togliere il piccolo tappo di protezione e mandare giù tutto d'un fiato la sostanza rivelatasi in bocca dolciastra, lasciandone soltanto qualche piccola goccia.

Una volta fatto, quel sorriso del demone genuino, sincero, il preferito dell'altro, che in tanti casi era stato l'unico modo in cui si era riuscito a liberare di ogni tormento risorse, tornò a mostrarsi in tutta la sua bellezza, e non ci fu cosa che avrebbe fatto sentire maggiormente in pace quel cuore tormentato; nulla per lui aveva lo stesso prezzo.

Non comprendeva -come mai poteva?- l'importanza di un gesto in apparenza scontato a tal punto, arrivando a suscitare una reazione simile da parte del rosso, ma non importava.

Sarebbe andato tutto bene, no?

Glielo aveva giurato, non poteva mentirgli, giusto?

Successivamente Taehyung, senza alcun preavviso, avvicinò ulteriormente il minore a sé e insieme i loro corpi finirono a scatenare un tonfo non appena furono a contatto con l'acqua calda, versandone gran parte al suolo.

-Sei impazzito?-

Esclamò il moro non appena fu in superficie, in contrapposizione a una risata soave, passandosi entrambe le mani in viso, con la vista offuscata, distratto però e incapace di continuare dalle labbra del maggiore che si accostarono alle sue, dando vita a un bacio inaspettato, passionale, dall'aria disperata quanto necessaria.

Dovette appoggiarsi di spalle allo schienale dietro di sé, mentre Tae reggeva il viso fra le sue mani, per riuscire a reggere quel turbine di emozioni indefinito che gli creava uno stormo di farfalle nello stomaco e la voglia di tenerlo più stretto a lui, senza accennare a lasciarlo andare, anche a costo di rinunciare all'aria stessa.

Chi era a decidere cosa fosse sul serio fondamentale per la propria esistenza?

Quando entrambi si arresero e accettarono il fatto di dover separarsi per riprendere fiato, si guardarono un'ultima volta prima che Jungkook incominciasse a sentire un forte dolore alla tempia, il quale lo obbligò a portarsi una mano nella parte in questione, avvertendo uno strano peso farsi spazio giusto al di sopra del petto.

Man mano ebbe sempre più fatica a distinguere le cose che lo circondavano, con quei tratti amati alla follia che restavano persino in quel momento la sola cosa che vedesse bene.

La sensazione si fece maggiormente opprimente e difficile da sopportare, tanto che nel giro di un paio di secondi anche parlare gli venne complicato, ragione per cui ritornò a distendersi nell'acqua che ora gli arrivava poco sopra lo stomaco.

-Shh, shh, tranquillo, sono qui con te.-

Al suono di quella voce e di quel tocco gentile che si preoccupava di rassicurarlo nella sofferenza, immediatamente essa si fece meno opprimente, abbandonandolo però nella confusione a prescindere.

-Che mi prende?-

A discapito della stanchezza notevole, sorta quasi dal nulla, la domanda fece comunque in modo di risuonare nel piccolo abitacolo.

Il demone avvicinò gli occhi a pochi centimetri da quelli dell'altro, soffiando poi sulla sua bocca, intrisa di quel colore blu come la sua, sussurrando al contempo -Sto facendo avverare i nostri sogni.-

Che la morte si avvicinasse?

🌱

Il prossimo immagino sarà l'ultimo capitolo rip

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