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By cinnamonron

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Erano esattamente quattro anni, quaranta settimane e cinque giorni che Gerard Way non vedeva Frank Iero e la... More

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» quarter past midnight - 0.0
» quarter past midnight - 0.1
» quarter past midnight - 0.2
» quarter past midnight - 0.3
» extra: epilogo alternativo
22nd march 2013
surprise!

» quarter past midnight - end

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By cinnamonron

Gerard e Frank erano ancora sul balcone, a guardare le luci di Amsterdam e parlare. Frank a un certo punto, dato che erano soli, si era seduto a terra e si era fatto fare le coccole da Gerard come un bambino piccolo, nascondendosi contro il suo petto.

Gerard aveva sospirato, stringendolo forte e lasciandosi invadere il petto da tutto l'amore e
tutta la tenerezza che provava per lui, anche se era molesto e voleva sempre le coccole, neanche avesse due anni.

«Non pensò esista niente di meglio di questo. Te lo giuro, è il più bel compleanno della mia vita. Ci sono tutte le persone a cui voglio più bene e la persona che amo ha organizzato tutto. Mi viene quasi da piangere.» mormorò Frank appoggiato al petto di Gerard che lo teneva stretto, quasi cullandolo, mentre gli accarezzava i capelli.

Il fatto era che c'era di meglio, solo che Frank non lo sapeva perché Gerard era, modestamente, un genio, e Frank non sospettava nulla. Certo, oltre al compiacimento perché tutto era andato bene e la torta con la panna vegana non faceva così schifo come Gerard credeva - una volta aveva provato a cucinare una torta vegana per Frank e mai più era venuto fuori una specie di fango che non si cuoceva neanche a piangere - c'era anche l'ansia per la proposta. L'anello nella sua tasca, nella sua bella scatolina intonsa, diventava ogni secondo più pesante.

E se Frank avesse cambiato idea sul matrimonio? E se a Frank la proposta non fosse piaciuta? E se fosse improvvisamente tornato etero? E se avesse sempre avuto un'amante? La groupie modella di Victoria's Secret coi capelli Pantene magari. Quella brutta infame.

Gerard però non poteva passare il suo tempo, anzi, il loro, a pensare a quella lì di cui Frank, a detta sua, nemmeno ricordava il nome. Gerard avrebbe indagato per conto suo e le avrebbe mandato una cartolina ricordo del loro matrimonio con scritto "AHAHAHAHAH" dietro. Ora doveva focalizzarsi sulle cose importanti, prima che gli passasse il coraggio di andare fino in fondo.

«Forse io sì, ti alzi in piedi?» disse infatti.

Frank lo guardò sconcertato, perché era tutto raggrumato contro il suo petto e non aveva l'aria di uno che voleva andarsene tanto presto.

«Ma sto così bene qui, sei così caldo Gee» mormorò affondando la faccia nel suo petto.

Brutto ingrato. Non solo si faceva le pseudo modelle e baciava i ragazzi oltre aver sposato quell'aborto ameboso di Jamia, pure rompeva le palle quando Gerard stava per fargli la proposta. Come minimo l'anello se lo meritava lanciato in testa, altroché.

«Frank, ti giuro che è una buona causa.» gli assicurò Gerard cercando di resistere all'impulso di strozzarlo.

«Non ne esiste nessuna che mi possa far lasciare le tue braccia» si lamentò Frank aggrappandosi di più a lui in un modo molto simile a quello di Miles quando non voleva andare a scuola.

«Eddai, Frank, un secondo.» lo implorò.

Gerard si chiese se anche durante le altre proposte di matrimonio le cose erano andate così. A quanto si ricordava no. Elizabeth non aveva detto a Mr Darcy "no, non mi alzo". Gli aveva detto no e basta, ma dettagli. Aveva rotto molto meno le scatole di Frank che era così pigro che non si voleva alzare per quell'accidenti di proposta.

«No.» fu la laconica risposta.

Gerard lo avrebbe ucciso.

«Frank, mi incazzo.»

«No.»

«Ti tiro su di peso, Frank.» lo minacciò, mentre si appellava a tutti i santi per non bestemmiargli contro.

«E che palle.» fu la risposta di Frank, che però finalmente si alzò e si appoggiò alla ringhiera del balcone.

Gerard, anche se aveva tanta voglia di scaraventarlo giù perché era un enorme ingrato, si fermò un attimo a guardare quanto era bello, con i capelli lunghi che si agitavano nel vento e le luci alle spalle. Gli sarebbe piaciuto fare una foto, magari dopo l'avrebbe anche fatta, ma aveva altri problemi adesso. Anche se sapeva che cosa sarebbe successo, in realtà, anche se era abbastanza sicuro di cosa stava facendo, sentiva comunque il cuore in gola.

Era solo che era Frank e di Frank gli importava davvero. E, magari scioccamente, voleva che fosse tutto perfetto e che avesse la proposta dei suoi sogni e non, ripensandoci, pensasse "guarda un po' che schifo quel deficiente che ho sposato che manco sa fare una proposta". A Lindsey lo aveva chiesto da ubriaco senza la minima ansia mentre ora quasi si sentiva svenire mentre guardava Frank e pensava a quanto lo amava. Con Frank era tutto più difficile, mannaggia a lui e ai sentimenti autentici che Gerard provava per lui. Da quanto il suo stomaco si stava contorcendo per l'ansia quasi quasi sarebbe tornato con Lindsey che non lo aveva mai reso così nervoso.

«Allora, sono in piedi. Cosa vuoi?» domandò Frank scocciato, girandosi a guardare il panorama un secondo e aspettandosi probabilmente che Gerard si mettesse a fianco a lui per parlare.

Gerard prese un respiro, rimpianse ancora un attimo Lindsey e il disimpegno affettivo totale che aveva con lei e si rassegnò al suo destino che in quel momento gli dava le spalle e guardava il panorama, totalmente ignaro. Voleva dire che il suo piano era riuscito, ma Gerard era troppo in ansia per esserne felice. E scazzato per quanto Frank era stato una rottura, tanto che a momenti stava per rovinare tutto.

«Perché se no non potevo fare questo, cretino. Anche se sinceramente mi hai rotto così tanto il cazzo prima che quasi ti avrei tirato un calcio, altroché.» rispose inginocchiandosi e tirando fuori l'anello che aveva comprato per Frank qualche mese prima.

Frank si voltò e quando lo vide in quella posizione assolutamente ridicola che mannaggia a chi l'aveva inventata, ma con l'anello in mano, si portò entrambe le mani al volto e gli si riempirono gli occhi di lacrime. Ma Gerard non aveva finito. Le cose le voleva fare per bene.

«Anche se adesso un po' mi stai sul cazzo, io ti amo davvero. E come dice il nostro amato Fedez, non servono anelli che ci tengono insieme. Non ho mai pensato di sposarti perché non mi serve sposarti, so che voglio stare con te tutta la vita e che non cambierò mai idea, il che dovrebbe stare più o meno alla base di ogni matrimonio, ma sai che io ho disagi e devo fare una cosa sbagliata almeno venti volte prima di farne una giusta. E tu sei la cosa giusta. Anche se ho tantissima voglia di tirarti l'anello in testa perché ti ho praticamente supplicato per farti alzare. E non siamo all'arena di Verona e non siamo davanti alla folla, ma volevo che questo momento fosse solo nostro, che fosse qualcosa di privato e speciale, ma se vorrai faremo un matrimonio che i Ferragnez possono solo accompagnare e compreremo a Sweet Pea il papillon di Vuitton. Quindi, Frank Anthony Thomas Iero Jr, dato che ho intenzione di vedere i film horror con te tutta la vita è consolarti ogni volta dopo, quando avrai gli incubi, dato che apprezzo il tuo orrendo secondo nome e le canzoni che scrivi e i tuoi tagli di capelli questionabili, anche se non sono e non sarò mai buono come te, mi vuoi sposare?» domandò Gerard, col cuore che batteva così forte che gli rimbombava nelle orecchie.

Lui e Frank si sarebbero sposati, era una cosa ovvia, era sentire rimasto fra loro quadro tacito accordo, anche se Frank aveva davvero spinto un sacco in quella direzione ultimamente e Gerard si era limitato a farci battute. Era più sapere il quando che sapere il se. Ma Gerard aveva comunque paura, nemmeno lui sapeva perché, aveva paura anche se Frank aveva le lacrime agli occhi e sembrava felice come non lo aveva mai visto in vita sua.

«Oddio» fu la sua risposta, mentre si copriva ancora il viso con le mani e iniziava a piangere davvero.

Gerard avrebbe voluto alzarsi e abbracciarlo e si sentiva un po' cretino a stare per terra, ma non sapeva esattamente come fosse il galateo delle proposte di matrimonio, dato che si era proposto a Lindsey da ubriaco - due volte, la prima credeva di avere Lindsey davanti ma in realtà era un palo e l'aveva anche accidentalmente chiamato Frank - quindi decise di sollecitare una risposta anche perché un secondo di più senza una conferma che sì, si sarebbero sposati, e ci avrebbe lasciato la pelle.

«Frank, nostro signore non ama essere nominato invano, per prima cosa. Per seconda cosa, puoi cortesemente rispondermi, in modo che io smetta di voler morire dato che non hai detto né sì né no e soprattutto possa alzarmi da questa posizione imbarazzante?» domandò.

Frank scoppiò a ridere e si mise seduto a terra, afferrando il viso di Gerard e dandogli un lungo bacio, che per quanto fosse piacevole ancora una volta non era una risposta.

Gerard lo spinse via dopo un secondo.

«Frank Anthony Thomas Iero. È ...» girò un attimo il polso per vedere l'orologio, « ... mezzanotte e un quarto. E potrebbe essere l'ora del mio decesso se non mi rispondi ora.»

Frank rise e pianse insieme, appoggiandosi alla spalla di Gerard e poi sollevandosi subito dopo se guardarlo negli occhi.

«Certo che è sì. Come può essere altro che sì? È più di un anno che cerco di farti capire che lo voglio.» mormorò fra le lacrime e dando piccoli baci a Gerard sulle labbra fra una parola e l'altra.

«Lo avevo capito da quante volte hai alluso al matrimonio della Ferragni, ma sai, uno non può mai sapere ... potresti sempre avere un ritorno di fiamma con Frangia di Satana, considerato la mia sfiga.» gli rispose Gerard asciugandogli le lacrime con il pollice e poi prendendogli la mano e infilandogli l'anello.

«Sai che sei più probabile tu che ti innamori di lei.» replicò Frank ma poi si ammutolì guardando il piccolo cerchio di metallo scorrere sull'anulare della mano sinistra sorridendo come un ebete.

«Ci sposiamo davvero» disse con un sospiro, «me lo hai chiesto davvero. Oh, Dio, vorrei tornare a quando ti ho conosciuto e ho pensato "oddio, non gli piacerò mai" e dirmi "ti chiederà di SPOSARLO" e urlare.»

Gerard fece finta che quell'affermazione avesse un senso e si sistemò sul pavimento del terrazzo a gambe incrociate, dato che Frank sembrava intenzionato a trascorrere la loro vita coniugale lì mentre rimirava il suo anello al dito e delirava sui viaggi nel tempo.

«Tu come lo vuoi?» domandò Frank sdraiandosi e fregandosene se faceva freddo e non aveva la giacca, si mise con la testa sul grembo di Gerard - che aveva freddo eccome - e continuò a guardarsi la mano un estasi.

«Cosa?» domandò Gerard.

«Il matrimonio. Io è un po' che ci penso e pensavo che potremmo farlo in Francia, tipo a Parigi, i matrimoni gay sono legali, ho controllato, perché non volevo che fosse una cosa troppo uguale a quella di Chiara e Fedez e farlo al mare o in Italia, anche se l'Italia è carina, ma dovremmo invitare Antony, quindi direi di farlo in un posto dove non può raggiungerci, tipo ...» disse rapidamente Frank con aria sognante, come se avesse passato tutta la vita a sognare quel giorno e adesso finalmente potesse pianificarlo. A Gerard ricordava la tizia di quell'orrendo film che era sempre la damigella e mai la sposa e sperava davvero che non si sarebbero ridotti a scegliere i colori dei tovaglioli fra crema e panna o tutti quei colori insensati che avevano i tovaglioli ai matrimoni.

«Frank. Mi basta solo che per te non sia un problema capitale il colore dei tovaglioli, poi possiamo sposarci su un iceberg con il Titanic che affonda davanti. Avremmo anche l'orchestra gratis, non sarebbe male.»

Frank gli prese il viso fra le mani e lo baciò con un entusiasmo tale che sembrava che Gerard gli avesse appena trovato la location perfetta e non che avesse appena fatto ironia sulla cerimonia.

«Oh, quanto ti amo. Adoro che tu sia assolutamente incapace di romanticismo. Anche se, ora non ti montare la testa, è stata una proposta bellissima. È stato tutto bellissimo, che tu abbia chiamato tutti qui per me, la canzone che mi hai dedicato, il fatto che tu mi abbia portato qui e cosa hai detto per chiedermi di sposarti.» gli disse e lo baciò di nuovo, totalmente estasiato e incantato, con un'espressione che faceva invidia a quella di qualunque principessa Disney quando veniva salvata dal suo vero amore.

«Ho anche chiesto il permesso alle tue bestiole di Satana.» aggiunse Gerard, «sai per evitare tragedie.»

Frank si commosse ancora di più, che a confronto quando avevano visto insieme Le pagine della nostra vita era nulla.

«Quindi Lily ... Cherry ... Miles ... solo d'accordo? Non dovrò implorarli di non cercare di interrompere la cerimonia?» domandò con un sorriso enorme.

«No, Miles vuole spargere fiori vestito da fata, però.»

«Il mio bambino» mormorò Frank orgoglioso neanche Miles avesse appena scoperto la cura della meningite.

Gerard alzò gli occhi al cielo perché non avrebbe mai capito l'entusiasmo di Frank per quelle bestie o per Sweet Pea - o forse perché lo capiva fin troppo bene -, ma ma poi accarezzò i capelli di Frank e lo baciò sulla fronte.

«Ti ama tanto. Ti amano tutti tanto. Mai quanto me ma perché io sono meraviglioso.»

«NO TU FAI SCHIFO!» esclamò una voce e Gerard, girandosi, si rese conto che se gli adulti erano tutto dentro a parlare e a lasciare loro privacy, i bambini non avevano fatto così.
Ovviamente non tutti i bambini. Rowan era troppo piccola per stare troppo lontana dai genitori e il figlio di Ray stava litigando con Mikey perché gli aveva rubato il trinciapollo. La moglie di Ray era impegnata a implorare il marito di smetterla di scrivere smut su Gerard e Jamia e quindi non si era accorta che suo figlio di otto anni correva con un trinciapollo dalla punta tutto fuorché arrotondata in giro.

Ma i bambini rimanenti, ovvero Bandit, Miles, Lily e Cherry erano andati sul balcone, ovviamente a spiarli.

E ovviamente chi aveva parlato era Lily, che si rese conto solo dopo di aver fatto un grosso errore.

Infatti Bandit la rimproverò, siccome era meravigliosa quasi quanto il padre - se il padre non era l'idraulico -:« Ci hai fatti scoprire!»

«Non è colpa mia se Gerard fa schifo.»

«Mio papà non fa schifo.» ribatté Bandit.

«Chiama la nostra mamma Frangia di Satana.» le ricordo Lily.

«Lo fate anche voi.»

«Solo quando fa l'ameba.» ribattè Lily con un tono che a Gerard sembrava dolorosamente familiare.

«NON CHIAMARE AMEBA LA MAMMA!» esclamò Miles offeso, «e non offendere Gerard, è il nostro papà.»

«Bambini.» intervenne Frank, facendo cenno ai quattro di venire da loro, «è un momento importante, non litigate.»

«Lo sappiamo che gli hai detto sì» intervenne Cherry, «vi abbiamo visti.»

«Che pessimo gusto» commentò Lily alzando gli occhi al cielo ma poi facendosi abbracciare dal padre che baciò la fronte di ognuno dei bambini, Bandit compresa.

«Grazie per essere dei bambini così bravi. Sono tanto contento che supportiate il nostro matrimonio. Sono tanto felice.»

«PAPÀ devi fare una storia su instagram con l'anello mentre piangi! Lo farebbe Chiara!» esclamò Miles guardando l'anello al dito di Frank.

Naturalmente Miles era stato cresciuto bene e sapeva tutto di Chiara Ferragni e Fedez. Anche perché suo padre ne parlava venti ore al giorno e Gerard ne parlava le restanti quattro.

«Ssssh Miles, dopo, ora facciamoci le coccole. Ma magari dentro che fa freddo, okay?» disse prendendo il bambino in braccio e avviandosi verso la porta.

Gerard e le bambine lo seguirono e, quando arrivarono sulla soglia, Lily e Cherry gli fecero cenno di passare per primo.

«Prima gli anziani.» disse Cherry.

«Quelli che ci mettono troppo a morire.» aggiunse Lily.

«Se non fosse che è una sera speciale per vostro padre vi lancerei dal balcone.» borbottò Gerard, entrando prima di loro ma girandosi per guardarle male.

Le gemelle si guardarono un secondo e poi risposero, in coro: «Dovresti prima prenderci,» faceto una pausa, si guardarono ancora e poi completarono la frase, «papà.»

E Gerard dovette alzare lo sguardo verso l'alto o si sarebbe messo a piangere come una ragazzina.

🌸🌸🌸

Gerard aprì la porta della camera da letto e Frank, che era come al solito altruista come Sharpay Evans, ne approfittò per buttarsi sul letto anche se aveva ancora addosso il
costume bagnato ed era lui stesso completamente fradicio.

Gerard decise che il pavimento era il luogo ideale della sua morte e quindi ci si buttò sopra.

«Cazzo, Gerard, mai più.» borbottò Frank, «cazzo, non so come faccio ad essere ancora vivo. Oh Gesù.»

Gerard rimase collassato sul pavimento, giacendo in una pozzanghera della stessa acqua della piscina che gli colava da addosso, senza dire nulla.

«Gee. È la nostra prima notte di nozze. Vieni a letto.»

«Non ho le forze. Fai ciò che vuoi del mio corpo ma lascia che io dorma per i prossimi settantacinque anni. Oh Dio. Mai più.»

«Perché secondo te io le ho? Muovere i muscoli della faccia per parlarti è il massimo che posso fare.» replicò Frank ma siccome lo amava tantissimo gli tese una mano in modo che Gerard potesse usarla per salire sul letto e spiaggiarcisi sopra.

«Reminder per il futuro: solo perché Chiara e Fedez fanno qualcosa non vuol dire che la possiamo fare anche noi.» borbottò trovando però le energie per appoggiarsi al petto di Frank.

«I fuochi d'artificio dalla barca erano belli da vedere. Anche l'idea del matrimonio sullo yacht. Un po' meno il festeggiare fino alle sei del mattino. Oh, non ho più l'età. E non ho neanche dormito niente la notte scorsa perché appena chiudevo occhio sognavo che mi mollavi all'altare.» si lamentò Frank.

«Io ho sognato di sposare Frangia di Satana quindi io sto peggio. E comunque, cercare di affogare Antony in piscina è stato meraviglioso.» rispose Gerard.

«A proposito, dopo che lo abbiamo presentato a Pablo io non l'ho più visto...»

«Pensi seriamente che io abbia invitato Pablo perché lo trovo simpatico? Mi serviva per liberarci di lui senza lasciare tracce.» borbottò Gerard.

«Te lo lancerei come ci hanno lanciato il riso addosso prima ma non ho le forze.» gli disse Frank, che dopo due anni di convivenza aveva iniziato a parlare un po' come lui.

Gerard sentì di amarlo come non aveva mai amato nessuno in vita sua. Anche perché lui a un "te lo lancerei come ci hanno lanciato il riso addosso" non ci sarebbe mai arrivato.

«Anche se sento di star per cadere in coma sono felice di averti sposato» gli disse, usando le sue ultime forze per andargli vicino e baciarlo.

Frank sorrise nel bacio e gli mise le mani nei capelli, ancora bagnati, accarezzandoli.

«Io sono più che felice. Anche se sei stato un'ora a riprendere Sweet Pea col papillon di Vuitton con sotto Vorrei ma non posto.»

«Sono felice anche io anche se mi hai impedito di tingere i capelli di biondo. Ma comunque li ho lavati con Pantene perché lo sai che se c'è un Chiara Ferragni fra noi due sono io.» rispose Gerard.

«Devo iniziare a chiamarti Chiara? Chiara Way? #TheBlackBurgerGoesToMalaga?» lo prese in giro Frank.

«Ma sei stronzo. Okay, ho i capelli neri quindi ci sta black ma perché "burger" anziché "salad"? Ho mangiato l'insalata oggi.» si lamentò, «sai che sto cercando di sembrare più sano.»

«Hai semplicemente messo l'insalata nel piatto di Bandit quando lei non guardava, Gee.» gli ricordò Frank.

«Maledetto, ti soffocherei se avessi la forza e non in modo carino da fanfiction di Ray.» borbottò Gerard, offeso che Frank lo avesse scoperto.

«Ray non scrive niente che non sia su di te e Jamia. E sì, ricordo perfettamente quella in cui lei ti gattonava vicino col completino leopardato o una trashata simile e ti diceva "choke me, daddy". » ricordò ancora Frank giusto per farlo stare male.

«Che cristo di schifo madonna non so se per lei mezza nuda o per il daddy o per tutto e soprattutto, Frankie, è la nostra prima notte di nozze e stiamo parlando di quelle fanfiction. Dovremmo fare altro.» esclamò Gerard contrariato mentre con le forze rimanenti lanciava un'occhiataccia a Frank.

«Tu hai le forze? Non eri tipo "fai ciò che vuoi del mio corpo"?» gli disse lui di rimando.

«Per quello ho energia anche da morto, stavo scherzando. Se mai cadrò in coma presentati nudo nella mia stanza d'ospedale e mi risveglierò in tre secondi e in cinque sarò senza mutande.»

«Ma io ho veramente sposato un tale caso umano?» domandò Frank alzando gli occhi al cielo.

«Oh sì, mi hai detto "sì"'all'altare e abbiamo brindato al nostro amore col bubble tea. E brindare col bubble tea è più significativo di qualunque matrimonio.»

«Gee,» disse Frank, improvvisamente serio, «ora che siamo sposati posso finalmente dirtelo: il bubble tea mi fa schifo.»

Gerard si dimenticò di essere stanco e di aver ballato per una cosa come dodici ore e si alzò di scatto avviandosi verso la porta: «È finita.»

«GEE!»

«No, senti. Sposi me, sposi il bubble tea. Bandit merita un padre migliore. Andrò allo zoo a vedere se Bert è ancora disponibile o ha trovato un gorilla particolarmente poco evoluto che ha accettato la sua corte ...» disse teatralmente appoggiando la mano sulla maniglia.

Frank si alzò e lo afferrò per la vita cercando di trascinarlo  a letto.

«Gee. Scherzavo. O te lo avrei detto ben prima dai basta.» gli disse abbracciandolo da dietro, era cosa era comica perché Frank era molto più basso di Gerard, ma era anche molto dolce e Gerard si girò nel suo abbraccio per guardarlo in faccia.

Frank era bellissimo. Anche con la faccia stanca e che odorava di cloro, i capelli tutti fradici e scompigliati, schiacciati da un lato per via del cuscino e la pelle scottata dal sole. Era la cosa più bella che Gerard avesse mai visto e si ricordò di quando qualche ora prima, quando Frank era ancora in smoking e ben pettinato, lo aveva guardato e aveva detto "lo voglio" e aveva pensato che davvero avrebbe potuto vedere quel bellissimo viso ogni giorno per il resto della sua vita. E si era sentito l'uomo più fortunato del pianeta.

Frank lo guardò sbattendo gli occhi, con le ciglia incollate in modo strano fra loro, e Gerard pensò che lo amava così tanto che non c'erano parole.

«Scherzavo anche io. Non ti lascerei mai. Meno che mai per quella scimmia lurida di Bert.» gli disse e si chinò a baciarlo sulle labbra dolcemente.

Frank emise un piccolo mugolio e si aggrappò alle sue spalle, baciandolo in risposta.

«Ti amo un sacco, Gee.» gli mormorò contro le labbra, che come probabilmente tutto di lui, sapevano di cloro.

«Ti conviene, perché sei legalmente vincolato a sopportarmi tutta la vita.» rispose Gerard accarezzandogli i capelli umidi.

«È esattamente quello che voglio. E sai, era quello a cui pensavo mentre aspettavo che fosse ora della cerimonia? "staremo insieme per sempre". E riguardavo i video del tour sul canale della band, e ti guardavo, anzi, ci guardavo perché eri sempre al mio fianco, e pensavo "ecco, starai con lui tutta la vita". Ed ero così felice.»

Gerard si ricordava quegli stupidi video vlog. Erano stati un'idea sua, ma era diventato totalmente contro quando il tizio che li aveva montati aveva incluso una clip di lui che cadeva di faccia in una ciotola di ramen. Quello che montava i video a Chiara Ferragni non lo avrebbe mai fatto.

«Perlomeno non ti sei ricreduto su di me dato quanto sono imbarazzante ...» borbottò Gerard.

«Al contrario. Vedevo te ed ero ogni secondo più sicuro. Perché tu sei così... non so nemmeno spiegarlo. È come se non ti servisse essere ordinario. È come se rendessi tutto ciò che è attorno a te nuovo ed emozionante. E in realtà, insomma, vedevo noi ho detto.»

A Gerard piacque particolarmente quella prima persona plurale. Solitamente lo urtava sentirsi inserito in un gruppo, perché lui era unico, magico, speciale eccetera eccetera ma essere incluso in qualunque cosa con Frank, sentire Frank Iero - ora Way come era giusto e scritto nell'ordine cosmico - usare "noi" per parlare di loro, era la cosa più bella che potesse immaginare. Quindi si strinse a Frank, continuando ad ascoltarlo.

«Sai, insomma, nella vita noi vediamo gli altri e non noi stessi, no? E io non mi sono mai guardato granché e ho sempre odiato vedere quanto io in realtà sembrassi triste. Ho sempre evitato di fare video o foto in cui non ero in posa per questo motivo: nelle poche che avevo sembravo solo stanco e infelice, anche se magari in quel momento non lo ero, non così tanto. Ma ora è diverso e l'ho notato solo ieri notte, vedendo quei video. Vedevo me e te insieme per la prima volta e vedevo come eravamo sempre vicini, come ci cercavamo sempre e come ci siamo addormentati un sacco di volte abbracciati. E vedevo me felice per la prima volta. Mi vedevo felice mentre tu mi portavi la valigia o mentre la portavo io a te, mi vedevo felice anche quando avevamo perso il volo e abbiamo aspettato tutta la notte in aeroporto per quello successivo e tu mi hai tenuto in braccio e hai diviso il caffè con me. Ero felice sul palco e quando andavamo a mangiare insieme quando per un'intervista ci siamo alzati alle cinque e avevo così sonno che sono salito su un'auto a caso credendo fosse il nostro uber. E non mi ero mai reso conto di questo cambiamento.»

Frank prese un respiro e guardò Gerard negli occhi, riprendendo a parlare.

«La verità è che anche stavolta mi hai cambiato la vita, Gee. La prima volta mi hai dato la band, la seconda me l'hai portata via e la terza mi hai dato ... non lo so. Mi sembra che tu mi abbia dato tutto. Che tu abbia preso l'uomo triste e senza speranza che ero e mi abbia regalato questa vita dove lavoro con il mio raga... mio marito e i miei due migliori amici, anche se non so come faccio a considerare Ray ancora mio amico dopo tutte le porcate che scrive su te e Jamia, dove giro il mondo ma riesco ad essere insieme un padre presente e sono felice ogni giorno, a prescindere dalle cose che vanno male. E penso che non si possa desiderare niente di meglio. Io non riesco a desiderare niente di più perché ho già tutto ed è solo merito tuo e del tuo essere completamente pazzo e anticonformista e così poco ordinario. Sei tu che mi hai trascinato in tutto questo.» gli disse Frank guardandolo completamente innamorato e perso per lui.

E Gerard poteva capire cosa provava Frank e poteva anche capire che le cose che gli aveva detto erano un po' immeritate perché non era sicuramente merito di Gerard - o solo di Gerard - se le cose erano finite così. Frank ci aveva messo del suo, sicuramente non il disagio, anche se comunque il suo twerk su Despacito era una leggenda, per far sì che tutti i pezzi si incastrassero così bene da farli finire insieme. Senza Frank che gli era corso dietro e che gli aveva detto "amami e piantala con le scuse" probabilmente Gerard sarebbe rimasto grasso, con trentasei menti e infelice a guardare la televisione sul divano, mentre Frank avrebbe avuto ancora quell'orrendo tatuaggio con scritto "Jamia" e quindi comunque avrebbe sofferto di più lui. Ma in ogni caso, tatuaggi osceni a parte, a Frank andava riconosciuta la tenacia.

«Non avrei fatto niente di questo senza di te. Se tu avessi smesso di amarmi o di cercare di parlarmi non sarebbe successo niente. Sarei stato un normalissimo padre di famiglia disagiato anziché un padre di famiglia disagiato e gay che scrive canzoni gay e ne canta una sui trinciapolli scritta dal fratello. E non sarei mai stato così felice dopo aver fatto ventiquattro ore di festa per il nostro matrimonio e averti visto ballare con Jamia.» gli disse e fece per dargli un bacio ma Frank si scostò.

«Tu ballavi con Lindsey.» gli ricordò, «ho dovuto comportarmi di conseguenza.»

«Ho ballato una cosa come sei ore con te.»

«Sì, le canzoni di Fedez e della Dark Polo Gang, ma Perfect di Ed Sheeran con Lindsey.» esclamò Frank, ritrovata l'energia perduta e gonfiando le guance offeso.

«Se l'avessi ballata con te immaginando di dirti che sei perfetto non solo per tenere i miei segreti ma anche i nostri figli in grembo mi sarei suicidato, sarei tornato etero e ci avrei provato con Kappalicious sotto forma di fantasma. Quella canzone è più trash della Dpg.» borbottò Gerard.

«Eddai che sei un tipo romantico, in fondo. La nostra band si chiama My chemical romance.» replicò Frank.

«Solo perché non avete accettato di chiamarla My chemical gang e passare alla trap come volevo io.»

«E piantala. Per me questo è un momento romantico.»

«Siamo fradici sul letto senza forza di muoverci e stiamo parlando delle nostre ex e della Dark Polo Gang.» si sentì in dovere di ricordargli Gerard.

Evidentemente mescolare champagne, bubble tea, bagni in piscina e Sweet Pea col papillon di Vuitton faceva fondere il cervello.

«Ma siamo qui, siamo insieme, siamo abbracciati e ci siamo sposati e mi sono divertito al matrimonio anziché voler morire come a quello prima e tu non sembravi una meringa ma eri bellissimo e poi in costume ancora meglio. E sono tanto felice di aver sposato il mio disagiato preferito in fissa con la Dark Polo Gang.»

Frank gli si avvicinò e lo baciò sulle labbra e per un attimo Gerard pensò che avesse proprio ragione, che in qualunque film o serie tv una scena del genere sarebbe stata solo trash e brutta ma per loro era romantica, perché cosa c'è di più romantico di essere amati esattamente per come si è, senza riserve e senza condizioni? E pensò anche che il matrimonio era sì un'istituzione inutile che faceva passare la voglia di vivere, ma che quando aveva visto Frank così bello e così emozionato gli era sembrato che tutto quel dannarsi per i tovaglioli e i centrotavola - che poi che cavolo era un centrotavola? - fosse valsa la pena. E aveva pensato, quando Frank gli aveva preso la mano e lo aveva guardato un po' ansioso e un po' felice, di aver capito perché la gente si voleva sposare.

E in quel momento, dopo la Dark Polo Gang, dopo Fedez, dopo Sweet Pea col papillon, troppo bubble tea e troppi bagni in piscina, sentì che sposare Frank era davvero valsa la pena, se lui era così felice e lo baciava e pensava fosse romantico fare i disagiati la prima notte di nozze. E sopratutto, era valsa la pena perché Gerard era anche lui felice come non lo era stato mai in vita sua.

_______________
Boh raga, Seconds è finita per sempre. Ora metterò che è completa e niente più Gerard che fa twerk e disagio e cose varie. E sinceramente sono felice che sia finita così e penso sia giusto e non penso che ci sia bisogno di aggiungere altro: sono contenta così, di farli vedere che si amano, insieme, disagiati come sempre.

Se vi aspettavate che coddassero in questo capitolo mi dispiace per voi ma a me le scene di sesso fanno ridere quindi vi pare che ne scrivo una sarebbe l'equivalente di entrare nelle Blackpink come quinto membro.

E io davvero non so cosa dire, questa storia è stata importante per me e QPM anche, l'ho scritto nel periodo esami che è stato tremendo e penso non sarebbe stato così leggero studiare se non avessi scritto di Gerard e Jamia che disagiavano sulla spiaggia o mi fossi scervellata per la proposta. E LA PROPOSTA È FANSERVICE IO NON LI VOLEVO FAR SPOSARE ma avevate ragione voi e sono davvero soddisfatta di aver scritto questo spin off, molto leggero ma che secondo me conclude bene il tutto.

Gerard si prende un impegno serio (!!!!) e ufficiale e lo mantiene, perché io penso sia davvero importante impegnarsi nelle cose, che siano rapporti di amicizia o amore o lavoro o scuola, ed essere la versione migliore di noi stessi. E a volte serve dire ti voglio bene o ci tengo o resta o tutte quelle cose melense. E serve anche dedicarsi canzoni e farsi proposte di matrimonio con la vista sui canali di Amsterdam, sì. E Gerard ha paura a dichiararsi perché esporsi fa sempre paura, a prescindere, ma ci sono persone per cui vale la pena di essere fragili e Frank per lui è quella persona.

Ma allo stesso tempo è un sequel pieno di cose stupide perché io rivendico il sacrosanto diritto alla stupidità, al trash e a non prendersi troppo sul serio. Io vivo in un posto in cui tutti prendono tutto troppo sul serio, in cui Chiara Ferragni è stupida perché veste Dior e ha sposato Fedez e sente musica pop, mentre loro sono meglio perché leggono libri impegnati e ascoltano rock classico. Io sono fermamente convinta che la vita non sia da prendere troppo sul serio, che il trash faccia bene e giudicare gli altri faccia invece molto male. L'intelligenza per me si capisce solo da come si trattano gli altri: potete sapere a memoria quante nozioni volete ma se non le applicate nella vita per me siete solo dei gran coglioni. Quindi niente, viva il trash, la dpg, Fedez e le fanfiction su wattpad e le persone gentili. Perché io credo che il Gerard di questa storia sia davvero gentile e buono, alla fine, e ami Frank con tutto il suo cuore.

Infine vorrei ringraziarvi davvero un sacco per aver seguito questa storia, avermi parlato e letto anche di me e delle mie ossessioni e del bubble tea e dei miei drammi, sono una teenage drama queen come pochi e lo so, ma sono davvero tanto tanto contenta di aver iniziato a scrivere Seconds e spero in futuro di continuare a scrivere e a restare qui. Vorrei ringraziare tutti, uno per uno, sia di voi che leggete sia delle persone che di questa storia non sanno ma che sono nella mia vita e mi vogliono bene ma per paura di dimenticare qualcuno non ringrazio nessuno per nome e dico solo: grazie di essere rimasti e aver ascoltato ciò che avevo da raccontare, siete degli involtini preziosi.

Se aveste domande sulla storia, su di me o per qualunque cosa potete commentare qui, scrivermi su twitter (meowczyslaw) o instagram (ronnie must die, tapixca) o - idea di picassos_shit che mi ha ricordato che non serve il numero su telegram, su telegram dove mi chiamo cinnamonron. Se vi vergognate e volete stare anonimi o volete insultarmi potete farlo senza che rimanga traccia del vostro nome su curiouscat: meowczyslaw (sta nella mia bio) Scrivetemi quando volete io sto sempre al cellulare se non sono in viaggio. E non vi lascio il numero o indirizzo perché cioè manteniamo un minimo di privacy ma in fondo sento come se fossimo un po' amici e io sono espansiva e molto social quindi nnt, STAY HUNGRY, STAT FOOLISH, ma soprattutto STAY DISAGIATI.

ps: storytime: volevo pubblicare oggi al mattino ma non mi va internet in casa e io VOLEVO questa gif perché è perfetta. E so che Gerard non ha promesso niente a Frank fino a questo capitolo, perché Gerard non era sicuro di poter mantenere le promesse eccetera, ma penso che il non promettere niente ma mantenere tutto allo stesso tempo sia una dimostrazione d'amore grande, se non enorme. E impegnarsi sul serio lo è, a prescindere. E nnt, fine storia di come Ron trovò la gif perfetta per l'ultimo capitolo di sempre di Seconds.

ps pt 2: io fossi in voi questa storia non la archivierei perché sapete tutti che manca l'epilogo alternativo e sì, come ho detto anche nello scorso capitolo, DOVETE LEGGERE E VE DOVETE SENTÌ MALE. E la ship con Frank che ho creato, modestia a parte, è meravigliosa, ancora meglio della Gemia.

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