Lottie J. - Dopo La Fine [MOM...

Od fujiko_

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SEQUEL di: Lottie J. - La Storia Di Uno Scandalo Abbiamo lasciato la nostra Charlotte all'altare con il suo E... Více

PREQUEL -> Lottie J. - La Storia Di Uno Scandalo
Premessa
1. Un disastro
2. Fra le sue braccia
3. Ritorno a casa
4. Un mese dopo
5. Le mie lacrime
6. Cosa ci ferisce?
7. Solitudine
8. Corazza di ferro
Spazio lettori
9. Stranezze
10. Un Natale ricco di sorprese
12. Stranezze
13. Segreti
14. Pace?
15. La gioia dopo il dolore
16. Non c'è più amore
17. Il valore delle bugie
18. Essere genitori
Famiglie
SCUSATEMI

11. Respira

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Od fujiko_

PREMESSA: Non so cosa sia successo, ma le parole appaiono scritte male e tutte attaccate, ho già corretto ma conintinua a succedere. Mi scuso per  ciò, penso sia colpa del sito, domani o dopo provvederò a risolvere.

Buona lettura.

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Febbraio, 1866


Le feste sono trascorse neimigliori dei modi, dopo Capodanno la casa si è lentamente svuotatasino a quando siamo rimasti solamente io, Edward e mia suocera.

Abbiamo trascorso il mese digennaio piacevolmente, sino a quando un giorno Edward mi ha detto chedesiderava tornare a Londra, io l'ho appoggiato, credo di sentirmipronta a ritornare in società dopo parecchio tempo.

Sono rimasta sorpresa quandoDorothea il giorno prima della partenza, ovvero ieri, mi hacomunicato che lei sarebbe rimasta ancora nello Yorkshire e che forseci avrebbe raggiunto in primavera.

Non capisco come mai hapreso questa decisione, forse vuole lasciarci spazio? Forse vuolesolo starsene in mezzo alla brughiera da sola? Questa donna non la capirò mai fino in fondo, aspetto sempre sia lei ad aprirsi un po'con me, e abbiamo raggiunto degli ottimi progressi al momento.

I servi stanno caricando leultime valigie sulla carrozza e fisso un po' tristemente questaenorme casa, confido di ritornarci il prossimo inverno, poiché èstata la mia medicina.

Edward mi raggiunge vicinoalla carrozza, sua madre lo sta seguendo con il viso basso,"Scrivetemi, mi raccomando!" esclama lei seriosa guardandoci mentre saliamo in carrozza.

"Ma certo madre"risponde mio marito sorridendole.

"E frequentate lasocietà..." continua nuovamente.

"Sicuramente!" esclamaEdward.

"Fate buon viaggio..." mormora lei.

"Grazie" diciamoentrambi io e mio marito.

Edward da un colpo col suobastone, invitando il cocchiere a partire.

"Arrivederci!"esclamiamo.

Lei rimane sul vialeghiaioso e ci fissa sino a quando non attraversiamo l'intero viale.

"Edward" lo chiamo io.

"Dimmi tesoro."

"Perchè non è venuta connoi?" chiedo io curiosa.

Lui alza le spalle. "Non lo so, gliel'ho chiesto e non mi ha risposto... lei non ama molto la città, sarà per questo..." mi risponde lui sinceramente.

Annuisco lentamente e guardoil paesaggio dal finestrino.

"Ritorneremo qui?"domando assorta.

"Ma certo, quandovorrai... basta dirlo, è anche casa tua."

Io lo guardo e gli sorrido,"Grazie per tutto quello che hai fatto per me."

Mi prende le mani e me lestringe forte, "Non devi ringraziarmi, sono tuo marito... è un dovere per me."

"Non tutti lo avrebbero fatto."

"Noi siamo diversi, io tiamo ed è stato il minimo che potessi fare – mormora lui allungando la mano verso il mio viso, piano mi accarezza la guancia e io chiudo gli occhi sotto il suo tocco delicato – per te questo ed altro."

"Sono incredibilmente fortunata allora" mormoro io in un sussurro.

"Lo sono anche io..."

Sorrido felice.

"Comunque non dovresti parlarmi così, come se non meritassi tutto questo... devi capirlo che sei speciale! Deve entrarti in questa testolina!" esclama luiun po' divertito e toccandomi la fronte.

Io faccio una smorfia divertita. "Hai rovinato il momento, sei il solito!" esclamo.

Lui scoppia a ridere e mi avvolge con il braccio, appoggio la mia testa sulla sua spalla e sospiro.

-.-.-.-

Varchiamo la soglia di casache sono le cinque del pomeriggio passato, così decidiamo di dare disposizioni ai servi di prepararci la cena verso le sei, non ci vadi prendere il tè, siamo decisamente molto stanchi e vogliamo proprio dormire. Il viaggio ci ha scosso e inoltre siamo svegli dalle cinque di questa mattina.

-.-.-.-.-

Dopo una settimana dal nostro ritorno a Londra finalmente rientriamo in società! Sono emozionata... ma non capisco se il sentimento che sento sia positivoo negativo.

Oggi dovrei vedere Kate,nell'ultima lettera che ho ricevuto, che risale ai primi giorni di gennaio, quindi a un mese fa, mi diceva che non stava ancora molto meglio e che desiderava tantissimo vedermi.

Parteciperemo ad un ricevimento degli Stevenson, Lord James Stevenson e mio marito erano compagni all'università e sono rimasti ancora in ottimi rapporti.

Poco dopo che il maestro di sala ci ha annunciati io mi sono precipitata verso Kate, ci siamo contenute nel nostro saluto, ma io desideravo tanto abbracciarla, in privato sicuramente potremmo farla.

"Sono in pena per te da giorni ormai! Come ti senti adesso?" le chiedo io.

"Non sto poi così tanto male..." mi risponde.

"Come no? Da quello che mi hai scritto..." la riprendo io.

"E che... volevo troppo dirtelo a voce, non mi andava di scrivertelo, tu sei importante per me e devi saperlo così! Certo non sto molto bene, ma questo malessere è dovuto al fatto che..."

"Che?" chiedo io agitandomi.

Prende fiato, non riesco a decifrare i suoi occhi, la notizia che deve darmi non sembra positiva, non comprendo, eppure suo marito sta sorridendo.

"Sono incinta, questo è il terzo mese... dovrebbe nascere ad agosto, a Dio piacendo" mi confessa lei.

Rimango di sasso, "Oh" esclamo io, sono confusa per ciò che provo, sono felice... sì credo di esserlo, devo esserlo, ma sento qualcosa di strano.

"Lo sapevo che non dovevo dirtelo... lo so che dopo quello che ti è successo..." farfuglia lei andando nel panico.

"No! Cioè... sono felicissima per te!" esclamo io ridendo istericamente.

"Davvero?" mi chiede sorridendomi gioiosa.

"Ma certo!" rispondo io dandole un leggerlo abbraccio, "Congratulazioni!" esclamo.

"Sono felice che l'hai presa bene."

"Perchè dovevo prenderla male?" chiedo io, come se non sapessi la risposta.

"Be'..." lei cerca di rispondermi, ma io la fermo, "No Kate, no... sono felice per te."

Lei annuisce, "Devo andare a salutare Lady Rosewood, un giorno di questi tu ed Edward dovete venire a prendere un tè da noi."

"Sicuramente!" esclamo io. Lei si allontana da me lentamente e i miei muscoli si rilassano all'improvviso.

"Eccoti" dice Edward avvicinandosi a me, "hai visto Kate?" mi chiede dandomi un bicchiere di champagne.

Annuisco.

"Hai una faccia, che è successo?" mi domanda sorseggiando un po' del suo champagne.

"Niente, non sta poi così tanto male" rispondo atona.

"Dovresti esserne felice, no?" mi chiede.

"Ma io sono felicissima..." mormoro io fissando il mio bicchiere.

"Non sembra" osserva lui.

Gli occhi mi pungono forte, a lui non posso proprio nascondere niente.

Alzo lo sguardo verso i suoi occhi, "Possiamo tornare a casa?" gli chiedo io, sembra una supplica e forse lo è.

"Non ti senti bene?" mi domanda allarmato.

Annuisco senza fiato.

"Va bene, adesso ce ne andiamo... diamo delle spiegazione ai padroni di casa e fra poco saremo a casa, resisti, va bene?"

Cerco di prendere fiato, i sentimenti che sento sono complicati e tantissimi, un misto di invidia, senso di colpa, tristezza, un po' di tutto... sono anche felice, ma non trovo giusto che lei sì... e io no.

-.-.-.- 

Saliamo in carrozza e subito scoppio in un pianto isterico.

"Che succede Charlotte?"mi chiede Edward massaggiandomi piano la schiena.

"Io... io" cerco di rispondere ma il mio pianto è troppo violento, mi manca l'aria dai polmoni e mi sento quasi morire.

"Respira" mormora dolcemente.

Provo a respirare, alzo lo sguardo come se volessi cacciare indietro le lacrime.

"Piano, forse respira per me..."

Respiro piano, ma non riesco a calmarmi. Edward è allarmato e io non vorrei vederlo così per causa mia.

Arriviamo a casa e saliamo velocemente in camera mia, ci chiudiamo la porta alle spalle.

Lancio un urlo straziato e mi accascio per terra, "Devi dirmi cos'hai, non posso aiutarti così!" esclama lui allarmato, sta andando nel panico ed è solo colpa mia.

"Aiutami a togliermi il vestito, sto soffocando" dico io boccheggiando, "non si leva,dannazione!" impreco io.

Lui cerca malamente di svestirmi, sino a quando finalmente arriva al corsetto e me lo toglie.

"Respira adesso e parlami."

"Kate" balbetto io boccheggiando, "Kate è... è incinta dannazione!" e scoppio nuovamente a piangere.

"Sono ridicola, sono pessima, perchè sento questo astio verso di lei? Perchè lei sì e io no? Cos'ho di sbagliato? Cosa non va in me?" urlo io diventando paonazza. Ho una crisi isterica e non so come calmarmi.

Edward è sbiancato, è di sasso e non sa cosa dire, lo percepisco dal suo aprire la bocca continuamente e dal guardarsi intorno spaesato.

"Non c'è niente che non vada in te, prima o poi avremmo un bambino anche noi, ne avremmo tantissimi, quanti ne vorrai, te lo giuro" dice lui con la voce rotta, ha gli occhi lucidi e sembra agitato anche lui ora.

Mi accascio a terra, "Mi odio così tanto, non ne faccio una giusta..." mormoro io affranta.

"Charlotte..." mi chiama lui.

"Non dovresti più stare con me, hai sposato una donna inutile!"

"Non dirlo neanche per scherzo" dice lui avvicinandosi a me e mettendosi al mio livello.

Prova ad allungare la mano verso la mia schiena, per confortarmi, ma io mi allontano come se fossi un animaletto impaurito.

"Non chiuderti ancora in te stessa ti prego, resta con me..." mi implora lui con la voce ancora rotta e colma di tristezza.

"Vedi ti faccio soffrire..." mormoro io con la voce rotta dal pianto.

"Posso comprendere il tuo dolore, ti giuro che soffro anche io, anche se purtroppo non ho vissuto in prima persona quel dolore, però soffro anche quando ti vedo così. Sarebbe comodo lasciarti andare via, ma io non voglio, allontanati ancora... ma io non me ne vado. Resto, hai capito? So che hai bisogno di me, anche se ti allontani da me so che vuoi che io resti. Io ho bisogno di te, quindi non me ne andrò. Adesso cerca di sfogarti, piangi, posso darti qualcosa da spaccare se vuoi... ma io so che tu sei felice per Kate, sei arrabbiata con te stessa, con la situazione."

I miei spasmi si calmano e alzo lo sguardo verso i suoi occhi, "Dici che non sono così cattiva?"

"No non lo sei."

"Davvero?" sussurro io.

Annuisce lentamente e piano piano cerca di avvicinarsi a me.

"Nessuno ti fa pressioni,la gravidanza deve essere un'esperienza magica, non un esame... mi renderai felice solo quando tu lo sarai, intesi?"

Sospiro senza fiato, "Questolo so, ma io avevo solo un compito e..." scoppio nuovamente in lacrime.

"Succede, purtroppo succede... e fa male, è terribile, passerà, col tempo... farà male ancora, lo so, ma insieme ce la faremo" mi dice lui pacatamente prendendomi per le spalle.

"Pensi che niente possa distruggerti e poi..." osservo io abbassando il volto.

"Non siamo invincibili amore mio."

Annuisco affranta e cerco di divincolarmi dalla sua presa, ma lui è più forte di me e mi stringe, cerco ancora invano di allontanarmi.

"Non allontanarmi, adesso mi allontani, ma fra poco ti calmerai... respira, respira piano, lasciati andare, respira" mi dice lui aumentando sempre di più la sua stretta, e ha dannatamente ragione.

Il mio corpo si sta rilassando e il mio pianto si fa meno violento, appoggio il viso nell'incavo del suo collo, con molta cautela mi prende in braccio e mi adagia sul letto, per poi mettersi accanto a me.

Involontariamente gli stringo forte la mano, come se non volessi che se andasse mai e in effetti è vero, non voglio che se ne vada.

"So che forse è sconveniente, ma domani potresti esserci al mio risveglio?" gli chiedo pacatamente e riprendendo fiato dal pianto.

Lui mi stringe al suo petto,"Sì" mi risponde semplicemente, il mio respiro si calma e il mio cuore batte più piano e ad un tratto i miei occhi diventano più pesanti. Il cuore di Edward batte ancora forte, "Scusami" mormoro io stanca.

"Non fa niente" mi dice lui dandomi un bacio sulla fronte.

"Adesso dormi, hai bisognodi dormire" mi ordina lui e io obbedisco, cullata dai battiti del suo cuore che si calmano.

Avrà mai fine questo dolore? Pensi di averlo superato e poi ritorna prepotente, non c'è mai fine allo strazio?

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Non so come vi sembrerà questo capitolo, spero vi piaccia, ma forse mi sono troppo immedesimata in Charlotte perchè sono un po' scossa. Cosa ne pensate della reazione di Lottie? Arriverà la felicità anche per lei? 




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