BAD GIRL || Cameron Dallas

By Bad_Angel_LL

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[COMPLETATA] Una ragazza fredda, dura e cattiva all'apparenza e sbadata, un disastro ed estremamente dolce un... More

PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
PERSONAGGI
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
NON È UN CAPITOLO
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Cosa succede?
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
CHALLENGE (?)
Capitolo 47
SPIEGAZIONI
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 55
EPILOGO
Sequel
Nuovo libro!

Capitolo 54

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By Bad_Angel_LL

"Questo ti piace?" aspetto paziente alzando il sacchetto di caramelle più grande che ho trovato nel negozio. Lei continua ad avere gli occhi lucidi e non si decide ad aprire bocca.

So che mi sta pregando di portarla da Cameron e so anche che non riuscirò a calmarla in poco tempo, ma non posso. La mia voglia di correre in ospedale e buttare tutto all'aria è tanta quanto la sua ma portare la piccola da lui non distruggerebbe solo lei ma anche lui.

Riapre il quaderno indicando ripetutamente l'omino stilizzato che dovrebbe rappresentare Cameron e io non posso far altro che buttare la testa indietro sbuffando e cercando di non imprecare con la piccola davanti.

Decido quindi di prometterle che domani saremmo andate da lui sperando nel profondo che stia bene. Non sono ancora crollata e forse lo faccio anche per Carmen oltre ai miei scarsi risultati di distrarmi.. ma cazzo come faccio a distrarmi se il mio ragazzo è in una stupida sala d'aspetto che gioca testa o croce con la morte?

Dopo varie preghiere da parte mia decidiamo di andare in un Hotel. Non ho voglia di tornare a casa ed incontrare qualcuno a cui devo delle spiegazioni.

***

"Su Carmen vieni" dico battendo una mano di fianco a me sul letto.     Dopo averle fatto la doccia le ho dato una mia felpa larga, sorrido quando vedo che le arriva fino alle caviglie.

Fa come ho detto e si sdraia accanto a me appoggiando la testa sul mio braccio.

Dopo che finalmente sono riuscita a farla dormire do libero sfogo a quello che mi sono tenuta dentro per tutto il giorno. Lacrime copiose rigano il mio viso fino a finire sulla mia maglietta grigia su cui lasciano il segno. Per la prima volta nella mia vita congiungo le mani tra loro uscendo dal balcone e guardo in alto.

"Ti prego, se c'è davvero qualcuno lassù che mi ascolta, fa che Cameron stia bene. Ho bisogno di lui come se fosse aria. Ormai ne sono dipendente più di qualsiasi altra cosa. Mi hai tolto una delle persone più importanti della mia vita, Alex. Non togliermi anche lui" ormai sembro una fontana ma questo è l'ultimo problema della lista.

Non faccio altro che piangere per tutto il giorno, ed ho paura che questo diventi routine.

Stringo forte la presa sul davanzale mentre nemmeno provo a reprimere tutto ciò che i miei occhi fanno uscire.

"Al mio ritorno pensavo a qualcosa di più accogliente ma non mi lamento" mi giro di scatto strozzandomi con la mia stessa saliva appena la visione sfocata di un ragazzo in carrozzina mi appare davanti

"Cazzo" mi sbatto ripetutamente la mano sulla testa provando a togliere quella visione da davanti a me

"Non mi aspettavo neanche una reazione del genere. Stai bene?"

"Smettila" mi prendo la testa tra le mani cercando di togliere quella cazzo di visione che mi fa stare ancora peggio

"Skyler-"

"Ti prego" singhiozzo mentre mi butto a terra con la testa bassa "Basta" mormoro stringendo i capelli

"Non sei reale" mi ripeto mentre cerco di rimettermi in piedi "Non lo sei"

"Come-"

Prendo il primo oggetto che mi capita a mano e glielo tiro addosso. Lo vedo muovere velocemente le ruote della carrozzina a destra e schivare il vaso per un soffio

"Smettila cazzo sono io, Skyler" urla ed io sento la gola secca "Se tu ti fermassi e mi ascoltassi un attimo eviteremmo tutta questa drammaticità" sospira "E forse anche se avessi risposto al telefono"

Lo guardo riluttante prima di annuire ed avvicinarmi lentamente. Alex o forse la mia immaginazione, ormai non so più cosa sia vero e cosa no, alza gli occhi al cielo e mi tira dalla mano avvicinandomi

"Dovrei essere morto a questo punto, so che ti hanno detto così. Ed è la verità-" apro bocca per parlare ma alza la mano zittendomi "Ma siccome hai ordinato di staccare la spina a sei mesi da oggi non l'hanno fatto e Jace ha contattato un dottore. Ha dovuto pagare un quarto dei suoi fondi per tutto quanto ma ce l'ho fatta, a proposito di questo devo ricordarmi di ripagarlo in qualche-"

"Porca puttana se non sei vero mi ammazzo" mi butto su di lui e quando riesco ad abbracciarlo capisco che è lui

Alex è qui

"Sei un coglione" singhiozzo mentre cerca di calmarmi accarezzandomi i capelli "Non saresti dovuto uscire cazzo. Sei uno stronzo egoista" cerco di prendere respiro mentre lo sento stringermi ancora di più "Non hai pensato a noi. A come ci saremmo sentiti. A come mi sarei sentita io cazzo"

"Mi dispiace" ripete un paio di volte queste due parole mentre io cerco di riprendermi

"Niente più missioni per te" sbotto facendolo sussultare

"Prova a fermarmi stronza" alza un sopracciglio e nonostante ciò i miei occhi tornano lucidi

E' davvero lui

"Resterai così per sempre?" mi trema la voce mentre guardo la carrozzina in cui è e fortunatamente scuote la testa "Solo per un paio di giorni o settimane non lo so, finché non mi mi tornano le forze. E considerando la strigliata che mi ha fatto Jace, forse un mese. Sono ancora debole per camminare"

Sento un rumore dietro di me e noto Carmen sveglia a guardarci

"Torna a dormire, piccola"

"No" urla e sussulto come il ragazzo accanto a me "Voglio vedere mio fratello, in qualsiasi condizione si trovi. Ti prego, Io devo vedere" urla ancora ed io lancio uno sguardo ad Alex

"Lasciala andare" mi appoggia una mano sulle spalle e deglutisco "Vestiti"

***

Quando sono arrivata immaginavo di trovare tutti riuniti... tranne lei. Sapere che lei era li per quello che dovrebbe essere una pagina ormai voltata mi ha fatto credere che forse lei l'ha amato e che a lui ci teneva, ma allo stesso tempo la cosa mi ha fatto formicolare le mani dalla voglia di prenderla per i suoi stupidi capelli a cui tiene tanto e buttarla a calci dall'ospedale.

Daltronde Cameron e la piccola erano molto più importanti e mi sono ripromessa che con Madison avrei chiarito più tardi. Sono stata sorpresa nel sapere che i ragazzi, non solo Jace, sapevano già di Alex ma non ho avuto tempo di fare domande. Troverò il tempo per, non solo esse, ma anche per le domande che mi hanno portata in quella stupida città amata da tutti e comunemente chiamata 'Los Angeles' da cui è partito tutto questo. Il perchè dell'abbandono dei miei fratelli, non posso aspettare di più. Gli ho concesso davvero troppo tempo, tempo in cui avrebbero potuto dirmi la verità ed evitare tutto questo. Ma hanno preferito mentire e la cosa non mi sta più tanto bene.

Guardo Carmen che, ancora con la mano stretta alla mia, aspetta che io apra la porta che la divide da suo fratello. Deglutisco mentre con mano tremante apro la porta.

Sia io che Carmen, con le lacrime agli occhi, ci spostiamo verso la sedia affianco al letto. Il volto pallido e i tubi attaccati al suo corpo mi fanno distogliere lo sguardo mentre mi siedo mettendo Carmen sulle mie gambe e lascio che sia lei ad iniziare a parlare.

"E'-" si gira verso di me "E' vivo?" esito prima di rispondere, passo uno sguardo sul corpo di Cameron e non lo so. Sospiro e annuisco.

"Fratellone?" si avvicina "So che non ti ricordi di me. Per me era impossibile dimenticarti invece, anche se avessi voluto non ci sarei riuscita. Mi ricordavano costantemente della tua esistenza" distolgo lo sguardo, è una scena troppo personale, troppo pesante. Se mi sentivo male prima, ora è niente in confronto a quello che provo adesso

"So delle cose che hai fatto. Ma per me non sei una cattiva persona, sarai sempre il mio eroe. Per cui, ti prego, svegliati. Non vuoi vedere quanto sono cresciuta? Ho dieci anni ora. Mi senti?" prende la mano di Cameron. Capisco che quell'uomo ha mentito sugli anni della sua scomparsa per non far ricordare a Cameron quei precisi anni. Prende in mano anche la mia e la appoggia su quella di Cameron

"Ci senti? Ti vogliamo bene. Ti è sempre piaciuto dormire, non sei mai stato un tipo mattutino. Ma ora hai dormito anche troppo e ti conviene svegliarti perchè sennò vengo a svegliarti con il bicchiere d'acqua più freddo che trovo, e sai che lo faccio. Quindi ti muovi? La colazione non è ancora pronta ma se ti svegli mangiamo tutto quello che vuoi, anche il sushi che sai che a me non piace. Per favore, fratellone. Svegliati" si alza correndo verso l'uscita e prima che io mi possa alzare bloccandola e staccando la mia mano da quella di Cameron mi fa segno di non preoccuparmi e che lei ha bisogno di stare sola, mi dice infine che tocca a me iniziare il discorso.

"Mi dispiace" sussurro avvicinando la sedia e sedendomi accanto a lui. Ingoio il nodo che ho alla gola "Mi dispiace di averti rovinato la vita" singhiozzo stringendo la sua mano prima di posarci un bacio sopra

"Mi dispiace che tu ti sia innamorato di me, ti ho portato così tanti problemi Cam. Mi sono salvata e guarda chi ne paga le conseguenze, mi dispiace." ripeto e non ho bisogno di uno specchio per sapere che sono un totale disastro.

"Ti meriti molto meglio di così, scusa amore. Scusa"

"Vorrei non essere mai venuta qui, vorrei non mi avessi mai incontrata. Avrei evitato così tante cose, non avrei fatto del male a nessuno. E invece guarda..." gli stringo la mano e mi giro a guardare la finestra

"Sono un fottuto disastro ma ti chiedo di fare un ultimo sforzo. So che te ne ho chiesti tanti, anche troppi, nella mia vita. Ma questo, se vorrai, è l'ultimo. Svegliati, ti prego svegliati" soffoco i singhiozzi posando un altro bacio sul dorso della sua mano.

Dopo ciò mi alzo andando verso la porta. Mi fermo cercando di darmi una sistemata e imponendomi di non girarmi perchè so che crollerei. Apro la porta richiudendomela subito dietro e lasciando con essa la mia ultima speranza.

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