Everything means nothing if I...

By valenissi

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{IN REVISIONE} Protagonisti: Selena Gomez (con nome di Kelsey), Shawn Mendes. Quando una semplice luce accesa... More

1. Audi
2. Light on
3. Camomilla
4. Prom
6. Hockey
7. "We're going too!!"
8. Back to home
9. Mendes on ice
10. A kiss
11. Bahamas
12. "Peter?"
13. Beachvolley
14. New memories
15. Iphone memos
16. "Pretty hearts"
17. Cabello, Baldwin or Kimberly?
18. That post
19. Feelings
20. She wrote it for me?

5. Supermarket

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By valenissi

La prima cosa che faccio è stiracchiami come un gatto che si rotola per terra, con gli occhi ancora chiusi.
Io suono delle ossa che scrocchiano mi dona un immensa sensazione di benessere.
Una volta che apro gli occhi vedo i segni delle pieghe delle lenzuola sulle braccia, segno di un sonno veramente pesante.
Mi alzo dal letto continuando a stiracchiarmi e guardo fuori dalla porta scorrevole.
Guardo la macchina e no, ancora non riesco a essere sicura se era la realtà o un fervido sogno.
Mi lavo il viso con dell'acqua gelata e mi preparo per andare a fare la spesa come mia mamma mi aveva pregato ieri lasciandomi la lista della spesa.
Così mi vesto molto leggera visto la radiosa giornata, jeans a vita alta canottiera bianca che mi lascia scoperta un filo di pancia e le mie amate ma malconcia Vans.
Dopo aver rifatto il letto e salutato Fiocco di neve prendo le chiavi, la lista i soldi ed infine il telefono per poi uscire da casa.
Prima di scendere le scale mi fermo con le spalle rivolte alla porta di casa e mi fermo a fissare la macchina e il punto in cui mi ricordo di essermi fermata con i piedi nudi sul asfalto.
Dovrei raccontare questa cosa a Jennifer ma non lo farò fino a finché non sarò certa di non aver preso una botta in capo, poi Jennifer nonostante siano le undici non mi risponderebbe dato le sue innate doti nel dormire.
Un rumore mi sveglia dai miei pensieri.
Una porta che si chiude.
Mi volto verso la mia destra e lo vedo.
Okay, non può più essere una mia immaginazione.
«Hey!» mi saluta scendendo gli scalini di casa sua velocemente.
Kelsey svegliati e... act cool.
«Hey buongiorno.» dico deglutendo rumorosamente.
«Buongiorno.» dice venendo in mia direzione.
Mi sorride e Dio, non può essere vero.
«Sei ancora convinta di essere in un tuo sogno?» chiede a 10 cm dal mio viso.

Come si respira?

«Diciamo che dovevo rivederti alla luce del giorno per convincermi.» dico ridacchiando nervosa sotto il suo sguardo attento.
Io faccio lo stesso e anche oggi è total black ma è vestito comodo e sportivo.
«Tranquilla non sono Edward Cullen.» dice ridacchiando.
Dio, quella risata sembra entrarmi nelle ossa.
«Fammi vedere... no non stai brillando.» dico guardandogli le guancia rosee.
Lo vedo trattenere una risata scuotendo la testa.
«Ora devo andare che se mia madre torna e non trova la spesa mi fa fuori.» dico guardando il foglietto quadrettato con sopra la calligrafia di mia madre.
«Vieni, ti do un passaggio.» dice sbloccando l'Audi nera.
Mi fermo un attimo.
Dovrei accettare?
«Ma no tranquillo, avrai da fare. Posso benissimo andare a piedi.» dico mentre la mia me interiore vuole letteralmente prendermi a calci. Insomma quando mi ricapita una occasione del genere? Ma da un'altro lato sono molto orgogliosa di come sto gestendo la situazione. No momento fangirl davanti a lui, no balbettio, sono davvero fiera.
«Devo solo andare in palestra e non scappa da nessuna parte quindi...» dice aprendo la portiera.
Ci guardiamo entrambi e ci sorridiamo.
Con la testa mi fa cenno di entrare nella macchina.
«Okay.» dico superandolo e salire in macchina.
Lui chiude la portiera e fa il giro della macchina.
La macchina sembra nuova di zecca, senza nessuna ammaccatura, senza un briciolo di polvere.
Appena sale in macchina mi sento un po' ad disagio.
Appena mette in moto si volta verso di me sorridendomi e mi chiede: «Ti dispiace?» mi chiede indicandomi la radio.
Mi preso un'attimo per scrutarlo bene negli occhi per poi passare ai suoi capelli che fanno l'idea di essere più soffici del cotone.
«Oh niente affatto.» dico.
Così con le sue lunghe dita accende la faccio mentre lasciamo il vicinato.
Drag Me Down. La adoro.
Inizio a battere il piede a ritmo, mimo le parole mentre guardò fuori dal finestrino.
«Ah! Di questa hai pure fatto la Cover tempo fa.» dico ricordandomi e lui sorride compiaciuto.
«Già. L'hai ascoltata?» chiede guardandomi con la coda del occhio cercando di stare attento alla strada.
«A essere sincera, ho ascoltato prima la tua cover che la canzone originale.» dico ridendo.
«No! Davvero?!» chiede unendosi alla mia risata.

Appena scende si guarda attorno e lo vedo tirare un sospiro di sollievo difronte al parcheggio vuoto.
Immagino quanto gli manchi trascorrere almeno una giornata da ragazzo "normale".
«Allora grazie.» dico ma lui chiude la portiera.
«No vengo con te.» dice.
«Ma no, già mi hai dato il passaggio.» dico fermandomi davanti a lui.
«Come ti ho già detto, la palestra rimane dove è poi come farai a tornare a casa con le buste?» chiede, vorrei tanto ribattere dicendogli che il tragitto ormai lo faccio da mesi ma l'unica cosa che faccio è sorridergli ed avviarmi verso l'entrata.

«Ciao Johanna!» dice andando incontro alla cassiera dai capelli ramati che spesso vedo all cassa quando vengo a fare la
Spesa.
«Shawn!» dice sussurrando dopo essersi guardata attorno e dargli un abbraccio caloroso.
«Ma guardati, ormai sei un uomo.» dice.
«Non esageriamo dai.» dice ridendo.
«Che piacere vederti, non ti fai più vedere eh?» dice scherzando, la cassiera.
«Guarda se potessi passerei dalla cassa da te tutti i santi giorni. Mi mancavi troppo.» dice Shawn.
«Ah non ci pensare neanche, perché se no i clienti mi morirebbero d'infarto, soprattutto le ragazzine e poi non puoi privare il mondo della tua bellissima voce.» dice Johanna.
«È quello che dico anch'io.» dissi sussurrando, avvicinandomi a Shawn.
«Parlando di ragazze, chi è questa bellissima fanciulla?» chiede.
«Piacere, Kelsey. Sono la sua vicina.» dico sorridendo.
«Piacere tutto mio, tesoro.» dice sorridendomi.
«Dai, ora andate prima che vi troviate una folla che vi insegue.» dice Johanna.
«Ci vediamo dopo.» dice Shawn prendendomi la mano e portarmi via da lì.
Johanna sembro più interessarsi delle nostre mani che alle parole di Shawn. Sorrisi al gesto di entrambi.

«La conosci da tanto?» chiedo mentre controllo la lista.
«Ah si, praticamente mi ha visto crescere. La incontravo ovunque, anche perché non stavo mai a casa.» dice ridendo.
È così bello vedere la luce nei suoi occhi mentre mi racconta della sua vita, una luce inspiegabile si accende nei suoi occhi.
«Mi passi quelli?» chiedo indicando dei cereali al miele.
«Ah, io ne andavo pazzo.» dice prendendoli per poi metterli dentro il carrello.
«Ora non più?» chiedo guardandolo.
«No no, ma devo seguire una dieta.» dice portando gli occhi al cielo.
«Allora spero che un giorno darai uno strappo alla regola e verrai a gustarti questa delizia con me.» dico.
«Terrò in mente il tuo invito. Grazie. Allora, com'è andata ieri sera?» chiede ed io confusa mi fermo sul posto.
Si volta verso di me.
«Il ballo.» puntualizza.
«Ah sì, il ballo.» dico prendendo una bottiglia di olio al avocado.
«Ti sei divertita?» chiede mentre io evito il suo sguardo.
«Devo essere sincera?» chiedo sbuffando guardandolo.
Lui fa sì che i nostri occhi si incontrano.
«Sì, per favore.» dice come una supplica.
«È stata la serata più schifosa della mia vita.» dico.
Lo vedo molto sorpreso dalle mie parole.
«Ma come?! Che è successo? I tuo cavaliere ti ha lasciato a piedi?» chiede riferendosi al nostro incontro.
«Ancora peggio. Non ce l'avevo proprio.» dico mordendomi l'interno della guancia. Voglio essere sincera ed onesta con lui e lo sarò ma ho paura cosa gli dillo nella testa.
Pensa che sia una sfigata?
«Cosa dici? Mi stai dicendo che nessuno ti ha invitata al ballo?» chiede cercando un contatto visivo.
«Sì. Ci sono andata con la mia migliore amica e il suo accompagnatore.» dico sorridendo amaramente.
«Non sanno cosa si sono persi, eri bellissima con quel vestito.» dice.
Il mio cuore si ferma.
Si avvicina e mi supera mettendosi davanti a me.
Mi guarda con quello sguardo dolce chinando un po' la testa verso sinistra e scrutarmi.
Ho le labbra leggermente aperte a causa delle sue parole, i miei occhi sono increduli, il mio petto é in fiamme mentre il mio cuore è attraversato da mille brividi.
«Perché sei così sorpresa?» mi chiede come se volesse leggermi la mente.
«È solo che..» inizio col dire.
"È solo che hai detto una cosa che neanche mio padre è riuscito a dirmi" penso tra me e me.
«È solo che non me lo aspettavo. Grazie mille Shawn.» dico sorridendogli.
«Non devi ringraziarmi.» dice avvicinandosi pericolosamente e poi accarezzarmi il braccio destro con le sue lunghe dita.
Al contatto dei suoi anelli migliaia di scosse elettriche sembrano attraversarmi il corpo.

Nel tragitto dal supermercato alla macchina delle ragazze lo fermano per delle foto.

Prende una strada più lunga per non rischiare di essere seguito da nessuno.
Nel frattempo ci ascoltiamo delle canzoni del ultimo album di Niall.

«Ei, grazie mille per la compagnia.» dico scendendo dalla sua Audi con due sacchetti in mano.
«Ma ci mancherebbe mi ha fatto piacere, smettila di ringraziarmi.» dice rimproverandomi.
Sorrido alla sua reazione.
Appena lo vedo chiudere la portiera anche lui con un sacchetto della spesa che ha fatto per se.
«Jen!» dico vedendola seduta sulle scale ad aspettarmi.
Porca merda, le non sa niente di tutto questo.
"Oh Signore fa che non gli svenga davanti, la supplico."
«Kels..» dice alzandosi mentre la sua bocca aperta e i suoi occhi increduli passano dal guardare me a guardare il famoso cantante Canadese.
«Shawn lei è la mia migliore amica Jennifer.» dico.
«Piacere.» dice Jennifer mentre ammira infinita bellezza del ragazzo proprio difronte a lei che definisce il mio "futuro marito", che equivale ai miei sogni irrealizzabili.
«Piacere mio.» dice Shawn stringendole la mano.
«Ti inviterei a pranzare con noi ma so che la palestra ti aspetta.» dico incitandolo ad entrare mentre giro la chiave nella serratura.
«Eh già, sarà per la prossima. Promesso.» dice passando la spesa sul braccio destro e col sinistro cingermi la vita affondando il suo mento nel incavo del mio collo.
Persino il tessuto della sua maglietta che sfiora in mio mento sembra paradisiaco.
I suoi ricci solleticano la punta del mio naso mentre le mie narici vengono beate di un miscuglio di profumi del suo shampo e dopobarba.

"Oh mio Gesù Benedetto."

Non so per quale motivo ma mi sento protetta, è come se avessi trovato una nuova casa.
Gli accarezzo la schiena facendo caso a ogni fascia muscolare ben tonica e alle scapole possenti e ben allenati.
Il suo corpo e il suo calore sembra che sussurri delle parole al mio cuore mettendolo al suo agio.
Appena ci stacchiamo, non penso subito alla risposta da dargli, ma al memorizzare ogni singola caratteristica di quel abbraccio e del suo corpo che emanava calore al mio cuore.
«Si certo, non ti preoccupare. Grazie per il passaggio.» dico sorridendogli.
«È stato un piacere Kels.» dice, per poi avvicinarsi a Jennifer e salutarla «È stato un piacere conoscerti Jennifer.» dice mentre le da un mezzo abbraccio.
«Il piacere è tutto mio.» dice lei.
Così ci sorridiamo e lo guardo scendere le scale e dirigersi verso casa sua e prima di entrare in casa, guarda di nuovo verso me e compiaciuto nel vedere i miei occhi ancora su di lui, mi sorride per un'ultima volta e io in imbarazzo ricambio per poi entrare velocissimamente in casa.

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