「kiss me」

By vrbbh02

1.7K 149 47

- 'sta zitto e baciami, baciami fino ad uccidermi.' - a vmin one shot [ all rights reserved © ] More

- 둘

- 한

1K 69 16
By vrbbh02

‘odio questo posto.’ borbottò il moro tra sé e sé, stringendo i pugni così forte da rendere le nocche bianche come la neve.

taehyung voleva uscire da quel posto il prima possibile, ma sapeva che non era fattibile.
lui non poteva correre via, non poteva nemmeno camminare se non era assistito da quelle stupide bombole di ossigeno che gli servivano per non rischiare di avere un attacco respiratorio.
il moro si diceva sempre che quando finiva la sua libertà allora finiva anche la sua vita.
se la si pensa in questi termini, la sua vita era già finita da un bel pezzo, ovverosia da quasi cinque anni.
cinque lunghi anni passati tra casa e ospedale, sempre a letto, leggendo o guardando serie tv.
aveva ricevuto l'istruzione scolastica a casa e si era diplomato da poco con dei voti buoni ma non eccellenti, come li aveva pretesi sua madre.
a taehyung non importava più di tanto del suo futuro, comunque: sapeva che non avrebbe mai vissuto abbastanza per frequentare un'università, altrimenti si sarebbe impegnato di più alle superiori.
era da tempo che il ragazzo aveva tristemente realizzato che le sue aspettative di vita si stavano abbassando sempre di più, giorno dopo giorno.
non aveva più nessuno a cui fare affidamento; non aveva fratelli o sorelle, i suoi genitori gli erano sempre appresso ma non avevano poi questo grande rapporto col figlio, di amici non ne aveva più da tempo e di per certo non aveva qualcuno che amava su cui contare.
non avrebbe mai conosciuto l'amore, purtroppo.
non avrebbe mai vissuto.
si era rassegnato da tempo al fatto che stava lasciando scivolare via la sua vita come se nulla fosse, però cos'altro poteva fare?
non c'era più niente che potesse farlo sentire vivo, nemmeno per un secondo.
aveva diciannove anni e non aveva fatto molte cose:
non era mai salito sulle montagne russe,
non era mai uscito di notte con gli amici,
non aveva mai fatto scherzi telefonici a nessuno,
non aveva mai fatto un graffito sulle pareti di qualche casa diroccata,
non si era mai innamorato di nessuno,
non aveva mai dato il primo bacio,
non aveva mai fatto l'amore con nessuno,
non aveva mai dato il suo cuore a nessuno.
la lista avrebbe potuto continuare tranquillamente per ore.
taehyung non aveva mai vissuto niente di tutto ciò.
nessuno poteva comprendere il desiderio di vivere che gli scorreva nelle vene, veloce e bruciante, così come nessuno poteva capire il suo stesso sentimento che lo legava ad una morte spirituale che ormai lo teneva incatenato da tempo.
la speranza era morta, e con lei anche taehyung.
ora non aspettava altro che esalare il suo ultimo, breve, affannato respiro per poi morire completamente.
forse, in questo modo, si sarebbe sentito meglio una volta per tutte.

‘taehyung-ie, come stai oggi?’ la voce bassa di sua madre lo distolse dai suoi pensieri, facendogli alzare gli occhi dal lenzuolo bianco che gli ricopriva la parte inferiore del corpo.

il ragazzo non sapeva come rispondere, ma disse quello che sua madre voleva sentirsi dire.

‘bene, credo.’ aveva detto, atono, osservando un punto indistinto della camera d'ospedale dalle pareti di un bianco fin troppo accecante.

‘sono felice. speriamo di poter tornare a casa entro questo fine settimana, tra poco è il tuo compleanno!’ esclamò la madre, più emozionata del figlio stesso.
taehyung scrollò le spalle e guardò nostalgicamente il letto vuoto di fianco al suo.
fino a qualche giorno prima c'era sdraiata la signora evelyn, una donna americana di sessantacinque anni con problemi cardiovascolari.
era molto simpatica e raccontava delle storie piuttosto divertenti sul suo paese d'origine.
taehyung avrebbe voluto tanto visitare un posto che fosse al di fuori della corea, ma, anche in questo caso, non ne avrebbe avuto l'occasione.
la signora evelyn era stata trasferita d'urgenza in un ospedale più attrezzato per curare il suo cuore che, ormai, la stava abbandonando.
taehyung si era sentito ancora più solo quando si era svegliato e non l'aveva ritrovata a risolvere i suoi sudoku.

‘mi sento solo.’ aveva detto ad un tratto il moro, senza distogliere lo sguardo da quel letto vuoto, dannatamente ordinato.

la donna rimase di stucco, sbarrò gli occhi e chiuse le labbra in una O.

‘non sei solo, taehyung-ie, ci siamo io e papà, tranquillo.’ lei aveva cercato di rassicurarlo, avvicinandosi al suo letto per accarezzargli dolcemente la spalla nel tentativo di farlo sentire meglio, ma fallendo, considerando come taehyung si era scansato dal suo tocco.

‘mamma... lascia perdere.’ aveva poi scosso la testa, abbassando il capo.
nessuno poteva comprendere la sua solitudine.

‘va bene... ci vediamo domani, allora.’ un sorriso amaro dipinse il viso della donna, facendo sentire taehyung ancora più male.

‘va bene, mamma. a domani.’ la congedò così lui, stringendosi il labbro inferiore tra i denti e guardando la figura minuta della madre che lasciava la stanza.

ora era solo in ogni senso.

ma durò ben poco quella solitudine, perché nemmeno cinque minuti dopo un'infermeria aveva fatto il suo ingresso insieme ad un ragazzo biondo.
taehyung aveva alzato un sopracciglio lanciando un'occhiata circospetta al nuovo arrivato.
sembrava star bene, almeno apparentemente.

‘ecco il suo letto.’ l'infermiera indicò il lettino vuoto al ragazzo che vi si sedette.
era abbastanza basso, i piedi non toccavano terra e le sue gambe penzolavano.
taehyung lo trovò quasi tenero, sembrava un bambino.

‘posso stare seduto così? non dovrebbe recare danno alla medicazione, giusto?’ chiese il ragazzo biondo con una voce davvero dolce e delicata che aveva subito colpito taehyung.
era proprio l'esatto opposto della sua voce, che era profonda e bassa.

‘solo per poco, però. adesso devo andare, ma si sdrai dopo, va bene?’ gli raccomandò l'infermiera puntandolo con un dito.

‘va bene.’ annuì il biondo, arricciando le labbra e muovendo le gambe avanti e indietro.

‘okay, torno più tardi.’ l'infermiera girò i tacchi, lasciando taehyung e il ragazzo da soli.

‘ciao.’ la voce del biondo richiamò il moro che alzò gli occhi portandoli su di lui.

‘ciao.’ ricambiò taehyung, con un sopracciglio sollevato.

‘mi chiamo jimin.’ il biondo spezzò il silenzio che si era creato presentandosi, un po' rosso in viso.
jimin, pensò taehyung, un nome così dolce e delicato per una persona dolce e delicata.

‘io sono taehyung.’ parlò a sua volta il moro, rivolgendo un sorriso cortese a jimin che ricambiò timidamente.

‘perché sei qui?’ gli domandò subito dopo, curioso di conoscere il motivo della permanenza del ragazzo.

‘mi hanno fatto un piccolo intervento, nulla di importante. e tu?’ jimin non smetteva di torturarsi le dita, sembrava quasi nervoso. la cosa insospettiva taehyung, ma lasciò perdere.

‘ho avuto una crisi respiratoria l'altro giorno. sono attaccato ad un macchinario adesso, come vedi.’ indicò i tubicini che correvano dalle sue narici fino al fornitore d'ossigeno.
è così semplice, pensò il ragazzo, potrei facilmente staccare questi due stupidi tubi e lasciarmi morire.
quell'idea gli balenò in mente ma svanì in fumo subito dopo, quando jimin aveva parlato.

‘vuoi sapere una cosa?’ gli domandò il biondo, con un sopracciglio alzato, attendendo la risposta del ragazzo sdraiato nel letto accanto al suo.
quest'ultimo annuì, riservando al biondo un cipiglio confuso.

‘i miei genitori dicono che sono strano. anche i miei amici lo dicono.’ esordì, con uno sguardo un po' spento che lasciava trasparire tristezza e amarezza.

‘perché?’

‘perché mi piace dare i baci alle persone. — rispose, lasciando taehyung un po' sorpreso — pensi che sia strano?’ gli domandò poi, stringendo il lenzuolo bianco tra le sue piccole mani da bambino.

taehyung era rimasto abbastanza stupefatto da quella confessione, non sapeva bene cosa pensare e tantomeno cosa dire.

‘n-no. non credo...’ rispose incerto, sbattendo più volte le palpebre nel giro di qualche secondo in una specie di tic nervoso che gli veniva quando era sotto pressione.
quella domanda lo aveva messo sotto pressione, se ci pensava.
jimin, dall'altra parte, annuì lentamente.

‘pensi che sia strano che io voglia darti un bacio?’ mormorò qualche istante dopo, con le guance ormai rosa e il labbro inferiore stretto in una morsa.
taehyung aveva strabuzzato gli occhi e schiuso le labbra, completamente senza parole.
jimin voleva baciarlo?
era davvero stupito ma, sotto sotto, provava anche una certa eccitazione.
non aveva mai baciato nessuno, perché non farlo?
in fondo jimin era proprio un bel ragazzo e non c'era niente di male nel dargli quel bacio.
se non l'avesse fatto quel giorno, non l'avrebbe mai fatto.

‘penso che sia okay.’ balbettò taehyung, anche lui diventato rosso in viso.
jimin sorrise ampiamente, saltando giù dal letto e raggiungendo quello dove vi era il moro.

Continue Reading

You'll Also Like

21.4K 543 38
storia modalità instagram kylie roberts da sempre la migliore amica di nico williams un giovane calciatore. passa la maggior parte del suo tempo con...
1.8M 39.3K 53
Alyssa è una ragazza che ha lasciato vincere le proprie paure e non si è più ritrovata. Alyssa è giovane ma ha un peso sulle spalle insostenibile. Al...
3.4M 145K 54
"L'amavo non per il suo modo di ballare con i miei angeli, ma per come il suono del suo nome poteva mettere a tacere i miei demoni." -Christopher Po...
2.6M 75.8K 63
Caden Miller. Attraente, cinico e da tutti conosciuto come il cattivo ragazzo della Crestmont High. Chi cerca attenzione flirta con lui. Chi è idiota...