Dark Memories - CARTACEO

By wendygoesaway

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Si narrava che prima o poi ci sarebbe stato il lieto fine per tutti, che ognuno avrebbe ricevuto il tanto att... More

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PROLOGO - Just a dream.
CAPITOLO UNO - Eyes of ice.
CAPITOLO DUE - Princess.
CAPITOLO TRE - Destruction.
CAPITOLO QUATTRO - Life saver.
CAPITOLO CINQUE - Old friends.
CAPITOLO SEI - Happy Birthday, Sky.
CAPITOLO SETTE - Surprise.
CAPITOLO OTTO - No, I'm not drunk!
CAPITOLO NOVE - You can't fix me.
CAPITOLO DIECI - Unknow.
CAPITOLO UNDICI - It's my fault.
CAPITOLO DODICI - Bowling.
CAPITOLO TREDICI - Caleb.
CAPITOLO QUATTORDICI - Yes or no?
CAPITOLO QUINDICI - Cold december.
CAPITOLO SEDICI - Home sweet home.
CAPITOLO DICIASSETTE - I love you.
CAPITOLO DICIOTTO - Brotherhood.
CAPITOLO DICIANNOVE - Best friend.
CAPITOLO VENTI - Fallen.
CAPITOLO VENTUNO - Stuck in the moment.
CAPITOLO VENTIDUE - Dark.
CAPITOLO VENTITRE - Are you ok?
CAPITOLO VENTIQUATTRO - Be different.
CAPITOLO VENTICINQUE - Mask.
CAPITOLO VENTISEI - I'm with you.
CAPITOLO VENTISETTE - Goodbye.
CAPITOLO VENTOTTO - Memories
CAPITOLO VENTINOVE - Who saves me?
CAPITOLO TRENTA - Red Rose.
CAPITOLO TRENTUNO - He doesn't have to know.
CAPITOLO TRENTADUE - Everyone deserves help.
CAPITOLO TRENTAQUATTRO - Heartbreak.
CAPITOLO TRENTACINQUE - Faded.
CAPITOLO TRENTASEI - Everything's gonna be alright.
CAPITOLO TRENTASETTE - Live.
CAPITOLO TRENTOTTO - Empty.
CAPITOLO TRENTANOVE - I'll show you.
CAPITOLO QUARANTA - Don't give up.
CAPITOLO QUARANTUNO - Take away the pain.
CAPITOLO QUARANTADUE - Angel.
CAPITOLO QUARANTATRE - Nightmare.
CAPITOLO QUARANTAQUATTRO - Broken.
CAPITOLO QUARANTACINQUE - Alone.
CAPITOLO QUARANTASEI - Pain.
CAPITOLO QUARANTASETTE - Damnatio Memoriae.
CAPITOLO QUARANTOTTO - Bring me to life.
CAPITOLO QUARANTANOVE - The Dark Side of the Moon.
EPILOGO.- Don't forget me.
CARTACEO
AVVISO!

CAPITOLO TRENTATRE - Who is the monster?

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By wendygoesaway

Per chi lo volesse mi scriva in privato per entrare nel gruppo di whatsapp.
Instagram della pagina:  darkmemories_officialpage
Instagram personale: Ilaaaaa_____

Buona lettura! 🌸

Piazzo il mio dito tremante sul bottone del campanello senza staccarmi finché non scatta. Mi catapulto in casa e non appena vedo Nate gli salto al collo e lo stringo.

"Perdonami Nate, sono una vera stronza."

"Si lo sei, ma amo la mia ragazza anche se è una stronza"

Le lacrime mi pizzicano le guance.

"Mi sei mancato amore" sussurro mentre mi stringe con le sue calde braccia.

"Baciami Scema" posa una mano sul mio viso e sollevo il capo incontrando i suoi occhi.

Non me lo faccio ripetere due volte e lo bacio con tutto l'amore che ho. Un bacio dapprima dolce poi si trasforma in altro. Sento i soliti fuochi d'artificio farsi strada in me e delle piccole scariche elettriche sotto pelle quando mi sfiora, facendomi bruciare sotto il suo delicato tocco. Scatta all'improvviso e mi porta su per le scale senza farmi toccare terra, arriviamo in camera e sbatte la porta con violenza poi mi spinge contro il muro. Continua a baciarmi e mi sfila la maglietta con foga. Si fa strada sul mio collo lasciando baci umidi e mordicchiandomi dolcemente. Sfilo anche io la sua maglietta e faccio scorrere le mani sul suo addome scolpito pensando che forse qualche tatuaggio ci starebbe su questo corpo perfetto, oltre alla piccola scritta sul costato a sinistra 'Damnatio Memoriae'.
La prima volta che la vidi rimasi senza parole, ha avuto il mio stesso pensiero.

Ci stacchiamo dal muro e mi adagia sul letto, mi sfila anche i pantaloni e faccio lo stesso con i suoi. Sento ormai il famigliare rumore della bustina della protezione rompersi e con molta dolcezza si fa fa strada dentro di me.

Stringo i suoi capelli e lascio che mi ami cercando di fargli capire quanto ho bisogno di lui accanto, che lui è come la mia qualità preferita di eroina, è la mia ancora, il mio sorriso, il mio piccolo fiore da proteggere. So che dovrei tenerlo lontano, che finirò per fargli del male, ma voglio essere egoista e non lasciarlo andare, voglio tenermi stretto questo ragazzo che è tornato a farmi battere il cuore, che lo ha sciolto senza nemmeno rendersene conto. Sorride sulle mie labbra quando gli dico che lo amo e che non voglio che mi lasci.

"Sei la mia principessa e ti proteggerò sempre, promesso"

Sorrido e mi accocolo sul suo petto, lasciandoci qualche bacio ogni tanto e lasciando vagare la mia immaginazione sui tatuaggi che potrebbero stargli bene addosso. Passo le dita sulla piccola scritta in rilievo e gli scocco un'occhiata, mentre la mia mente si annebbia di domande. Vorrei chiedergli perché lo ha fatto, ma mi limito a sfiorare la sua pelle e fissare quella scritta, la stessa scritta che ho sul polso io.

"Ti piace?" domanda sollevandosi sui gomiti e piegando la testa di lato.
Alzo il capo verso di lui ed incontro i suoi occhi, annuisco leggermente e faccio un piccolo sorriso. Scosto il lenzuolo dal mio braccio e giro il polso verso di lui, scostando i braccialetti e mostrandogli la scritta. Lo prende tra le mani e fa saettare lo sguardo dalla scritta a me, scuotendo poi la testa.

"Vedi? Siamo anime gemelle!" sputa fuori all'improvviso ridendo.
Scoppio a ridere a mia volta e mi sporgo verso di lui poggiando la fronte sulla sua e circondando il suo collo con le braccia.

"Un giorno scopriremo anche se il motivo di questa frase è lo stesso." sussurro io incastrando la testa nell'incavo del suo collo.
Mi stringe fra le sue braccia e chiudo gli occhi inspirando il suo profumo.

Mi viene improvvisamente in mente una cosa che devo dirgli da quando stiamo insieme, poiché quando apro gli occhi questi incontrano la bustina del preservativo sul comò, per cui mi alzo con il busto coprendomi con il lenzuolo.

"Sai Nate forse è arrivato il momento che io ti dica che prendo la pillola da cinque anni, ancora da prima che mi mettessi con Paolo"

Le sue labbra si aprono in una grande 'O' ed io ridacchio "Me lo dici solo ora?"

Faccio spallucce e mi alzo cominciando a vestirmi.

"Dove credi di andare?" Mi tira per un braccio facendomi cascare sul letto, ma mi strattono dalla presa e ricomincio a vestirmi.

"A casa, ho il circolo per alcolisti anonimi con le ragazze."

Roteo gli occhi e sbuffo immaginando già come finirà la serata. Io e Sarah tartassate dalle domande come se fossimo delle serial killer e stessimo subendo un processo per essere incarcerate. Allaccio le converse e mi alzo, passo una mano fra i capelli e gattono sul letto per baciarlo. Prima che mi possa fermare sono già fuori di casa "A domani amore" gli mando un bacio volante, salgo in macchina e pigiando il piede sull'acceleratore sgommo verso il mio appartamento.

Impreco perché sono le sette e quindici minuti e quelle cinque mi staranno aspettando con impazienza, faccio un grosso respiro e apro la porta pronta per affrontare questa strana situazione. Mi sento come se fossi sotto assedio, Giulia ci andrà giù pesante già lo so.

"Ecco la regina delle scappatelle!" fa Irene battendo le mani.

Lilly mi viene incontro e mi abbraccia chiedendo mi se sto un pò meglio, annuisco lentamente e vado in cucina dove c'è il sushi servito nei piatti di tutte. Apro il frigo in cerca di qualcosa di forte da bere ma mio fratello ha eliminato alcolici vari tranne la birra. Sbuffo sonoramente e ne prendo una, chiudendo il frigo con una botta rumorosa, poi allungo la mano da dietro Giulia e prendo un pezzo di sushi scatenando così la sua ira.
Ridacchio e mi siedo sulla sedia mentre mastico e sorseggio il mio alcolico.

"Fammi capire, stai fuori tutto il giorno, non rispondi alle nostre chiamate, cacci tuo fratello di casa, arrivi in ritardo e ora mi rubi un pezzo di sushi senza chiedere il permesso?" chiede con le braccia al petto e le sopracciglia inarcate.

La fisso cercando di trattenere una risata, ma poi Roteo gli occhi e rispondo. "Wow,detta così sembro una stronza, però beh, ora che ci penso.. Si." mi gratto il mento, faccio spallucce e stendo le gambe sul tavolo, pronta per mangiare con Simona in parte. Questa ragazza è particolarmente silenziosa, il che mi da sui nervi così decido che la farò parlare tutta sera. Simona è riccia e bionda, ha gli occhi verdi e un sorriso che va da un orecchio all'altro. Nei suoi occhi posso vedere tanta innocenza ed anche tanto amore verso la sua ragazza.

"Vai a chiamare le altre due."  mi richiama Giulia facendomi distogliere lo sguardo da Simona.

"ALTRE DUE È PRONTO!" sbraito  senza alzarmi dalla sedia.

Lilly e Simona scoppiano in una fragorosa risata, mentre Giulia alza gli al cielo esasperata ed Irene e Sarah fanno capolino dal corridoio.

"Sei semplicemente assurda" scuote la testa e si volta a prendere i vassoi con il sushi.

"Guarda guarda chi si vede!" mi dice Sarah con un sorriso e sedendosi accanto a me.

"Ti sono mancata per caso?" le sorrido dandole una spallata.

"Ma certo, mi sono annoiata tutto il giorno." ridacchia e prende anche lei una birra per poi aprirla con la forchetta e sorseggiandola con tranquillità.

Prendo la bottiglia di birra per berne un sorso e gliela punto addosso dopo essere tornata con lo sguardo su Giulia ed essermi accorta che non le ho risposto, rispondo sempre alle provocazioni. "Volevi dire stupenda e la cui compagnia è semplicemente sublime, vero Giulia?"

Scuote la testa mezza divertita e si siede, finalmente, con noi. "Tira giù i piedi dal tavolo cretina!"

"È casa mia, faccio quello che mi pare." sbotto secca.

"Allora sentiamo, cosa ha fatto Davide per meritarsi di essere cacciato di casa?" mi chiede poi Irene incuriosita, mentre mastica a bocca aperta.

"Chiudi la bocca quando mastichi imbecille, mi fa schifo vedere cosa hai li dentro, schifosa che non sei altro." le dico con l'espressione schifata. Lei, per tutta risposta, spalanca la bocca e torà fuori la lingua, mostrandomi il cibo triturato su di essa. "Comunque, il mio caro fratellino è andato da Nate dicendo che doveva costringermi a dirgli la verità anche con le cattive. Lui è venuto da me e dopo mezz'ora che parlavamo mi ha mandata al diavolo, così sono venuta qua per strozzarlo."

"E tu gli hai detto la verità?" chiede quindi Lilly.

"Ma per chi mi hai presa scusa?" domando mettendo in bocca il pezzo di salmone che avvolge il riso. Chiudo gli occhi gustandomi il suo sapore sul palato e sospiro contenta.

"E perché non lo hai fatto?" chiede  Simona.

Mi volto di scatto a guardarla e sbatto le palpebre, sentendo già un certo fastidio salire e scendere. Dovrebbe farsi i fatti suoi ma decido che lei non c'entra e nè tanto meno sa nulla per cui tento di risponderle nel modo più educato possibile. "Non è il momento" ribatto con un tono un pò troppo secco.

"Prima o poi dovrai farlo" fa Giulia.

"Cos'è vi passate la patata bollente per caso? Lo so che dovrò farlo dannazione, ma non posso andare da lui e sparare fuori tutto come un mitra, potrebbe rimanerci parecchio male. O peggio, non accettarlo." La mia mente immagina la scena e la sua  possibile reazione, ma quando i suoi occhi delusi e arrabbiati mi passano davanti scaccio l'immagine e svuotò la testa.

"Quel ragazzo ti ama Sky, non ti mollerà così" dice Simona.

"Ne sei sicura?" le rispondo.

"Sa di Caleb?" mi chiede Irene improvvisamente.

Scorro su di lei e scuoto la testa con il pezzo di sushi in mano. "Non tutto. Sa che è morto, non sa il motivo. Ragazze io non ce la faccio più, mi sento morire dentro piano piano. Sento che sto scomparendo, che questo dolore mi sta risucchiando e mi sta portando via con lui. Mi sento fragile come un pezzo di carta, ma allo stesso tempo come se niente mi toccasse più o mi potesse scalfire. L'unico che riesce a farmi provare qualche emozione è Nate, so che dovrei stargli lontano, che dovrei tenerlo lontano da me, ma non posso. Dovreste sentire come batte il mio cuore quando lui è vicino a me, lo sento fuori dalla cassa toracica, come se fossi davvero tornata ad amare per la prima volta, come quando mi sono innamorata di Caleb. È un amore così puro e genuino che mi sembra tutto come la prima volta. Non voglio rovinare tutto con il mostro che sono stata, con il mostro che ho dentro." abbasso gli occhi sul piatto ed estraggo una sigaretta dal pacchetto nella mia tasca, poi l'accendo con  mani tremanti e faccio un lungo tiro chiudendo gli occhi.

"Tu non sei un mostro." interviene Simona.

"Ripeto la domanda che ti ho posto prima: ne sei sicura? Sei sicura di poterti fidare della persona che hai accanto in questo momento?" il mio sguardo glaciale è incastrato nei suoi occhi verdi mentre espiro il fumo e attendo la sua risposta. Lei non dice niente, rimane ferma ed immobile a fissarmi, come un mammalucco.

Giulia interviene prima che la sua ragazza mi possa rispondere. "Sky, devi rialzarti. Ora è il momento di farlo, rischi di cadere in un pozzo senza fondo, sai? E davvero di non tornare più su. Che farai se dovesse succedere? Datti una svegliata ragazza mia!" faccio spallucce e continuo a bere distogliendo lo sguardo e fissandolo in un punto indefinito davanti a me.

"Sky, ti capisco davvero, non te lo sto dicendo perché immagino il tuo dolore ma perché lo so come si sta a nascondere la verità alla persona che si ama, anche io ogni giorno mi chiedo quale sia la cosa giusta da fare e mi sorprendo sempre a pensare che effettivamente non c'è una cosa giusta o una sbagliata da fare. Conta solo ciò che senti tu. Se credi che parlare con Nate ti possa aiutare a superare tutto questo e a rialzarti allora fallo, altrimenti aspetta e fallo quando sarai pronta." mi dice sorridendo Sarah.
La adoro, mi capisce, anche fin troppo.

Scorro lo sguardo su di lei e svuotò la testa, poi sorrido. "Non mi aiuterà a superarlo. Non ho mai detto tutto ad alta voce, nemmeno a te, e solo il pensiero di farlo mi fa venire il voltastomaco ed i conati di vomito, come faccio? Come posso farlo? Come posso dire tutto questo a voce alta? No, è escluso."

"Io lo so, noi qua lo sappiamo."

"Lo sapete perché vi ho detto una parte di quello che ho fatto e avete riempito voi i vuoti dopo, mentre Sarah ha letto il mio diario. Non ho vuotato il sacco così a caso, non mi avete mai sentita raccontare tutto dal principio e non lo farò tanto presto."

Giulia scuote la testa rassegnata e Sarah intreccia le sue dita alle mie e stringe. So che mi capisce, e solo adesso ho capito che Paige non sa ancora nulla.

"Tu hai parlato con Paige, Sarah?" le chiede Irene.

"No." replica con tranquillità.

"Eccone un'altra." la indica e poi indica anche me. "Gemelle separate alla nascita."

Facciamo spallucce e ci guardiamo sorridendo. Continuo a sorseggiare la mia birra mentre ascolto i loro discorsi. Sarah non vuole parlare Paige perché crede di non doverle causare sofferenza, e forse ha ragione, Paige è così sensibile. Non reggerebbe tutta la sua storia, non perché non ne sarebbe in grado, ovvio che no, ma perché per lei queste cose non sono concepibili, è come pugnarla diretta al cuore, anzi forse peggio, è così empatica quella ragazza. Poi Sarah è la sua Ragazza quindi comprendo il fatto che lei non voglia ancora parlargliene. Osservo la ragazza seduta a gambe incrociate sulla sedia di fronte a me mentre sorseggia la sua birra, e vedo nei suoi occhi il mio stesso dolore. A volte è così forte che mi sembra che lei possa toccare il mio ed io il suo. È talmente palpabile, come se avessimo un aurea attorno a noi che solo guardandoci si può vedere. In quelle iridi color nocciola sfumate al verde lo vedo tutto ciò sente, perchè lo sento anche io. Lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi tristi e velati di dolore, la birra stretta tra le mani e le ginocchia al petto. È uguale a me: la nostra amicizia è legata anche da questo, condividiamo lo stesso dolore, sembra una cosa brutta da dire, ma in realtà non lo è. Sarah mi capisce alla perfezione, le basta uno sguardo. Distratta dai miei pensieri non mi sono accorta del cambio di direzione che ha preso il discorso.

"Chiama Paige Sarah, serata fra donne e lo è anche lei, credo almeno." fa Irene.

"Ha la vagina anche lei fino a prova contraria." replico seria.

"Gne Gne Gne" mi fa la linguaccia e per poco non sputo fuori il sorso di birra mentre cerco di non ridere.

"Dai sarah chiamala! Mi piacerebbe conoscerla di più!" continua Lilly.

Sbuffando Sarah si alza e la chiama.
"Paige sa di te Sky?" mi chiede sempre Lilly.

"Non lo sa Nate, pensi lo sappia lei? Non sa nulla di me, non sospetta nemmeno quanto vile e spietata possa essere la sua amica. Vede questa corazza, vorrebbe capire da dove arriva ma non riesce, non le dico tutto lo schifo che mi passa per la testa quando il mio sguardo si fa vuoto e il mio viso si fa serio, non potrebbe nemmeno immaginare. Nate ad esempio crede che sia semplicemente la morte di Caleb che mi abbia segnata, sa che mi sento in colpa ma non sa il vero motivo né tutto ciò che ci sta dietro. Non deve saperlo nessuno. Fa schifo ciò che ho fatto, è meschino."

"Hai fatto la scelta migliore per te stessa. Non sei un mostro cretina. Ognuna di noi al tuo posto lo avrebbe fatto" mi dice Lilly posando un braccio sulla mia spalla.

"Oh io non credo proprio. Sai la cosa che mi ha schifato più di tutti è ciò che sono diventata dopo."  dico schifata da me stessa, non possono sapere quanto ributtanti e vili siano i miei pensieri sul mio passato.

"Quello è un altro discorso." prosegue poi.

Suona il campanello e quando apro la porta oltre a Paige mi trovo davanti anche Matt. Lo guardo stranita e gli punto un dito contro "Da quando sei diventato una donna Matty? Cioè, quando è stato il momento esatto in cui hai fatto il passaggio da un sesso all'altro?"  

"Ciao anche a te Piccolo cielo. Sto bene grazie, mi fai entrare o devo restare sulla soglia a fissarvi?"

Mi volto a guardare le ragazze facendo gli occhioni, non voglio cacciare il mio Matty, non importa se verrà a sapere qualcosa sul mio conto. Tanto quello che non voglio che sappia, non lo saprà.

"Hai cenato Matty? Tu Paige?" chiedo  ai due.

"Si pizza insieme stasera." risponde Paige con un sorriso mentre mi abbraccia.

"Nate?" domando grattandomi la nuca.

"Ospita tuo fratello visto che lo hai cacciato" continua Matt mentre si toglie il giacchetto di pelle che non gli manca mai.

Annuisco e torno a sedermi, non prima di aver preso due birre per entrambi.

"Di che si parlava?" chiede Paige rubando la birra dalle mani di Sarah e sorseggiandola.

"Della mia vita di merda." sbatto la bottiglia sul tavolo e resto per un attimo a fissarla, poi sollevo gli occhi e li punto su Paige che mi guarda come se fossi un oggetto rotto, e stampo un falso sorriso per farle credere che sto bene.

"Anche della mia." si siede Sarah al mio fianco riprendendosi la sua bottiglia.

"Ve l'ho detto che era il circolo per alcolisti anonimi, vi unite?" replico ironicamente.

"Tu sei Matt giusto?" chiede Simona guardandolo con un sorriso.

"No lui è Matty" rispondo prima che lui possa farlo e ridacchio correggendo la ragazza al mio fianco.

"Piccolo Cielo"

Assottiglio gli occhi "Idiota"

"Insensibile"

Alzo le sopracciglia con fare ammiccante "Grazie Matty, lo so." batto le mani e prendo un altro sorso di birra sorridendo in modo sghembo.

"Allora, cosa ti tormenta Sky? Perché sei così scontrosa con tutti?"

Mi volto verso la ragazza bionda che ha parlato e per poco non la fulmino con lo sguardo. "Perché tu sei così curiosa invece? Sai farti i fatti tuoi?" Stavolte la mia voce è gelida e le mie parole sono taglienti, prive di qualsiasi tipo di emozione.

"Scusa amore lei è fatta così.." interviene Giulia.

"Non ha bisogno dell'avvocato difensore" aggiungo sbuffando.

"Ma perché mi odi?" continua.

Alzo gli occhi al cielo e sbatto la bottiglia sul tavolo, mi alzo di scatto dalla sedia voltandomi verso Simona. "Odiare è un sentimento, io non provo più nulla. Ciò che vedi tu è indifferenza. Non odio. Credimi che se ti odiassi non saresti nemmeno in casa mia. Io sono vuota, non ho sentimenti."

"Non sei innamorata del tuo ragazzo?"

"Che domanda del cazzo. Ovvio che si, ma non gli permetterò mai di ferirmi. Sarò sempre più stronza di lui e nel momento in cui mi accorgerò che mi sta ferendo, io farò un passo avanti e lo ferirò prina che lui lo possa fare con me. Io sono così con chi non conosco, e non posso dire di conoscerti dopo averti parlato si e no due volte. Per questo mi vedi scontrosa, o ti sembra che ti odi, ma in realtà questa si chiama indifferenza, pura e semplice indifferenza." alzo le mani in segno di resa e torno a sedermi.

Matt emette un verso in segno di disapprovazione ed interviene "Lei non..  intendeva dire che non prova sentimenti. Certo che né prova, solo è più stronza che mai. Sembra insensibile, che non gli importi di nulla, ma in realtà ogni persona che è seduta in questa tavola è consapevole che lei è l'opposto, che ama senza confini e senza regole, anche se non è disposta ad ammetterlo nemmeno a se stessa"

Spalanco gli occhi e faccio un ghigno sorpreso. "Matty, tu credi di conoscermi, ma ti assicuro che non è così, non sono quella che tu credi. Non hai la minima idea di chi sia la persona che hai davanti."

"Ora basta Sky, non è il momento." mi interrompe Sarah.

Striscio la sedia sul pavimento e mi alzo, sbattendo le mani sul tavolo, diventando la stronza che tutti stavano aspettando. Inarco le sopracciglia e abbasso lo sguardo, alzandolo poi lentamente e passandolo su ognuno dei presenti IB questa stanza. "Non era questo che volevate tutti voi presenti su questo tavolo? Volevate che parlassi? Bene, vi accontento, parlerò. Mettetevi comodi ed aprite le orecchie, perché quello che sto per raccontarvi non lo sa nessuno, a parte Luca." Parole schiette, dirette e coincise. Prendo la birra e la finisco con un lungo sorso, mentre gli sguardi di tutti sono su di me. Prendo una sedia e la giro, sedendomi e appiggiando le mani sullo schienale. "La volete sapere una cosa? Mi sento vuota. Mi sento come se fossi in un buco nero che piano piano mi risucchia, come se fossi perennemente sott'acqua e non fossi più capace di nuotare, mi sento soffocata perché continuate costantemente a spingermi a sfogarmi, ma la sapete un'altra cosa? Non funziona! Matt, Paige, Simona vi presento una ragazza che a 16 anni, dopo a aver vissuto il suo incubo peggiore ha deciso di rovinarsi la vita drogandosi. Ho cominciato con l'erba. Mi sentivo così leggera quando fumavi, era una bellissima sensazione e mi permetteva di non pensare. Quando l'effetto non mi bastava più, sono passata alla cocaina, non mi piaceva l'effetto, mi sentivo troppo non io, e sono passata all'LSD. Mi è bastato per un pò ma poi i viaggi mentali mi hanno stufata così ho deciso di passare oltre, cambiare il tipo di sballo. Ho conosciuto l'MD, chiamato anche metanfetamina. Un ragazzo della mia compagnia lo aveva preso per provarlo solo che a nessuno andava a genio l'idea di prendere quella schifezza. Io mi sono offerta e dopo averlo schiacciato per bene l'ho sciolto in una bottiglia di vodka alla menta e l'ho bevuto tutto d'un sorso. Ci mise un pò a farmi effetto ma quando cominciai a guardarmi attorno e vedere ogni cosa deformata risi per l'effetto strambo che aveva, ed era proprio questo ciò a cui aspiravo, ridere. Anche senza motivo, oltrepassare i confini, volevo sentirmi viva, poter dire di aver toccato le nuvole e di averci camminato sopra. Volevo volare, volevo la libertà, ma era la gabbia che avevo dentro a non permetterlo, e quando provai l'MD quella gabbia si aprì per un paio di ore permettendomi di sfiorare la felicità di cui avevo bisogno. Così iniziai a farne uso frequentemente. Non andavo a scuola se non avevo preso la mia dose, non uscivo la sera se non ero fatta o ubriaca, mi facevo sbattere fuori ad ogni singola lezione perché rispondevo male ai professori o litigavo con i compagni e quando la mia insegnante di italiano si accorse che ero pericolosamente dimagrita ed oramai ero fuori di me mi mandò dal preside, il quale chiamò mia madre. Lei sapeva che qualcosa non andava, credeva che a scuola subissi atti di bullismo ma era proprio il contrario. Non ero la bulla della situazione ma non guardavo in faccia nessuno, ero una stronza assoluta, non mi importava di niente e di nessuno, nemmeno dei rimproveri di mio padre quando tornavo a casa alle tre di notte senza dire nulla o quando non mi presentavo a scuola per settimane di fila senza mai portare una giustificazione plausibile a questo. Scappavo da me stessa, non riconoscevo più il mio riflesso e persino Paolo non sapeva più cosa fare, era disperato. La ragazza ingenua e dolce che tutti avevano conosciuto non esisteva più, era scomparsa, annegata nella sua stessa oscurità, fino a che un giorno toccai il fondo. Ero appena uscita dalla discoteca, non so se ero più ubriaca o fatta e siccome non trovavo nessuno dei ragazzi della compagnia e me ne volevo andare chiesi ad uno sconosciuto di accompagnarmi a casa. Luca non c'era quella sera, era uscito con una ragazza e non mi andava di rovinare il suo appuntamento per farmi venire a prendere.
Ovviamente essendo una ragazza che tutti definivano abbastanza carina, ho sfoderato il migliore vestito da gatta morta che possedevo, la maschera migliore per far cedere un ragazzo. Accettò senza batter ciglio e salimmo in macchina. È successo tutto in un attimo, il ragazzo cominciò ad occusare giramenti di testa ed io misi le mani sul volante con l'intento di non farci schiantare ma il risultato fu proprio l'esatto opposto, i miei sensi non collaboravano vedevo tutto deformato a causa dell'MD che mischiato all'alcol peggiorava la situazione ancora di più e non c'ero affatto con la testa. La mia vista era offuscata dall'alcol e dalla droga in circolo ed entrammo in una via di paese. Il ragazzo ovviamente non aveva lasciato l'acceleratore, non tolse i piedi dai pedali e la macchina andava molto veloce, le strade erano libere per fortuna, anche se con il senno di poi avrei voluto rimarci secca e dico per sfortuna, e lui era così preso dai suoi capogiri che nemmeno si rese conto del pericolo che stavamo correndo. Vidi la morte in faccia in quel momento, la salutai proprio con la mano. Arrivammo ad una curva, lui non rallentò e girai il volante per prenderla giusta almeno in parte, ma la macchina sterzò e andammo a sbattere contro il marciapiede, ci girammo con il muso verso il muretto di una casa andammo a sbattere contro di esso. Persi conoscenza per non so quanto tempo e quando mi risvegliai il ragazzo accanto a me non c'era più, c'era solo fumo, tanto fumo. E sentivo solo la tosse a rompere il silenzio attorno a me. Cercai in tutti i modi di uscire dalla macchina ma la portiera era bloccata. Mi guardai attorno per vedere se potevo rompere il vetro con qualcosa ma non c'era nulla. La testa mi faceva assurdamente male e non capivo più nulla, così cominciai a toccarmi per vedere se avevo ancora le parti del corpo al loro posto, so che potrebbe sembrare una cosa buffa ma io non sentivo nulla. Guardai in basso e vidi la mia borsa, vi frugai dentro e per mia fortuna trovai il mio cellulare, chiamai Luca disperata e corse subito da me. Da quel giorno smisi di fare uso di droghe pesanti e evitai di mischiare le cose. Se volevo bere bevevo, se volevo fumare fumavo e chiusi definitivamente con le droghe pesanti. I miei incubi peggiorarono, sognavo e sogno costantemente quella notte oltre che ai mille flashback della mia storia con Caleb. Mi sono trasformata in questo che sono ora, tutto per un ragazzo. E non sapete ancora nulla di quello che è avvenuto prima. Ora Matt, Paige, Simona, che versione della Sky che avete conosciuto vedete? Chi è il mostro adesso? Pensate ancora che non lo sia?"

Nessuno parla così mi volto per andarmene e quello che vedono i miei occhi mi fa rabbrividire e rimanere a bocca aperta. Mio fratello e Nate sulla soglia della porta. Incrocio il suo sguardo e sento le lacrime pizzicare, sto per esplodere lo so.

Scuoto la testa e me ne vado a passo felpato in camera mia, dove mi chiudo dentro a chiave e striscio sulla porta fino a che non tocco terra. Mi abbraccio e sto lì così fino a che le lacrime prendono il sopravvento.

___________

Salve a tutti!
Sono consapevole che questo capitolo è abbastanza forte, ma ora sapete qualcosa di più della nostra Sky.

Cosa dirà Nate di tutto ciò?

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Alla prossima!!
Baci,
Ila_ 🔐💘

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