The World Is Ugly, But You're...

By _MowMow_

3.7K 483 638

Gerard Way è un ragazzo che non crede in sé stesso quanto dovrebbe; Frank Iero, invece, è un ragazzo che odia... More

I: What About Us
II: Silly Love Songs
III: Apeiron
IV: A New School Year ... (pt. 1)
V: Choises (pt.1)
V: Art is the weapon (pt.2)
VI: Helena
VII: So long and goodnight, so long not goodnight
VIII: Seconds
IX: Addicted
X: Falling (in love)
XI: Silent in the trees
XII: The worst day of my life
XIII: Feeling
XIV: Revelation
XV: Memories
XVI: Hey Brother
XVII: Waiting For Love
XVIII: Empire State Of Mind
XIX: Skylines And Turnstiles
XX: The Kids From Yesterday

IV: ... And a New Friend (pt. 2)

209 25 46
By _MowMow_

Gerard uscì di casa ed incontrò, fuori dal cancello del suo giardino, Ray e Frank, che lo stavano aspettando per andare a fare una passeggiata al parco.

« Ciao Gee!» dissero in coro.

« Ciao» disse lui, un po' imbarazzato per l'improvviso cambio di look. Era stata una mossa molto azzardata, c'erano alte possibilità di una figuraccia...

« Gee, lo sai che stai proprio bene così? » fece notare Ray.

« Approvo » confermò Frank.

Gerard era più sollevato, ma lui non era sicuro di esser bello come desiderava. Il risultato non era male, ma non era neanche bello.

« No, non lo so... Non credo, sembro una femmina » abbassò lo sguardo, ridendo per alleviare la vergogna.

« No, stai bene. In tutti i maschi, in fondo, c'è un po' di femminilità, quella che li rende davvero irresistibili. Bisogna solo avere il coraggio di farla uscire... come hai fatto tu. Anch'io a volte metto l'eyeliner » disse sorridente Frank, rassicurandolo.

Quel pomeriggio aveva una maglietta bianca dei Black Flag, dei jeans strappati neri e delle converse del medesimo colore. I suoi occhi erano simili a quelli di Gerard (più tendenti al verde) e brillavano alla luce del sole pomeridiano, e la stessa cosa facevano i suoi capelli neri lucidi.

« Andiamo » disse Ray.

E si avviarono verso il parco.

~

« C'è un posto qui che i-»

La voce di Frank venne bloccata dalla suoneria del telefono di Ray.

« Scusate... Pronto?... Matt? Che c'è?... No... Serio? Non mi va!... Ok ok! Ma stai calmo... Sì sì... Arrivo. - chiuse la chiamata spazientito - devo andare. Matt rompe le palle »

E se ne andò di fretta verso l'uscita del parco, lasciando Gerard e Frank da soli.

'Ray... Ti prego, che cazzo fai? Non te ne andare!' pensò Gerard spaventato.

In quel momento si era reso conto di quanto lui fosse dipendente dall'amico e quanto non riuscisse a stare da solo con persone che non conosceva bene.
Gerard era sociopatico, paranoico, timido, pessimista e talvolta asociale, e non sarebbe riuscito mai, a parer suo, a fare amicizia con Frank senza Ray al suo fianco. Prima era convinto del contrario, e per questo ne rimase deluso.

« Tremi?» chiese Frank guardando il più alto.
Gerard spalancò gli occhi e spostò lo sguardo su Frank. Scosse agilmente la testa, facendo sbattere i suoi ciuffi di capelli mediamente puliti che non stavano nella treccia a destra e a sinistra del suo volto pallido.

« A me pare di sì. Dai, vieni »

Frank prese la mano di Gerard con delicatezza e incominciò a camminare lungo il sentiero costeggiato da foglie d'acero secche.
Frank l'aveva probabilmente fatto per calmarlo, ma Gerard, toccando la sua mano calda, percepì una piccola scossa che lo fece arrossire.

E anche calmare.

Quando il rumore delle foglie che si sgretolavano sotto alle loro pesanti scarpe cessò, Gerard capi che quello era il posto di Frank. C'era un albero spoglio e molto grande e vecchio, che aveva preso delle sfumature arancioni a cause del tramonto ormai alle porte; le poche foglie superstiti sull'albero davano la sensazione di potersi staccare e cadere da un momento all'altro con un leggerissimo soffio di vento; i cespugli, disposti in modo tale da rendere quel posto così misterioso e nascosto, sembravano degli enormi guardiani di roccia marrone appisolati per l'imminente arrivo della stagione fredda.

In quel posto l'Autunno regnava vincente.

« Qua ci vengo sin da quando avevo sei anni » incominciò Frank, sedendosi con la schiena poggiata al grande e largo albero spoglio, e facendo anche a Gerard il segno di sedersi « Sai, io sono nato il giorno di Halloween. I miei genitori si divertivano a farmi scherzi, alcuni anche molto inquietanti. Una volta mi ero spaventato così tanto che sono corso fino a qua di notte, in pigiama. - iniziò a ridere imbarazzato - Questo parco non è molto distante da casa mia. Quando ho trovato questo posto, mi ci sono messo, finché i miei genitori non sono venuti a prendermi seguendo le impronte rosse del sangue finto che mi avevano versato nel letto »

Gerard non sapeva se ridere o rimanere serio. Magari Frank si sarebbe offeso.

Invece Frank cominciò a ridere per riempire quel silenzio imbarazzante, quindi Gerard lo seguì.

« Beh... è un ricordo molto particolare legato a questo posto » disse l'amico dai capelli lunghi. Frank gli sorrise.

« Cosa ti piace fare? Insegui dei sogni?» gli chiese il più piccolo.

Gerard ebbe una stretta allo stomaco.

« Ehm... non proprio. Vedi, non credo molto-»

« In te stesso?» lo interruppe Frank « Ray ed io stavamo parlando e lui ha detto che aveva un amico con poca autostima, non ricordo neanche com'è uscito fuori questo discorso...»

Le guance di Gerard diventarono rosse come un semaforo.

'Non sa quando sono nato, ma sa che non credo in me stesso' pensò demoralizzato e scontento Gerard.

« Però mi ha anche detto...» continuò Frank « ... che disegni benissimo, canti da favola e scrivi testi meravigliosi. Un giorno mi devi mostrare tutte queste doti!»

Gerard divenne ancor più rosso, a sorrise.
« Grazie »

« Io so suonare la chitarra. Ho anche una band, dove canto e suono »

Gerard s'interessò e chiese: « Davvero? Che figo! Come si chiama?»

« Pencey Prep » rispose lui fiero.

E continuarono a parlare, parlare, parlare...

Non si accorsero neanche che il sole era ormai tramontato.

~

« Questo albero è davvero comodo per appoggiarci la schiena » osservò Gerard.

« Quando ho sentito il tuo nome stamattina mi sono, beh... sorpreso. Come se fosse raro trovare persone che si chiamano Gerard qui a Belleville... È pieno. - risero - Ho chiamato questo albero Gerard »

Gerard si sentì elogiato: « Come mai?»

Frank esitò prima di rispondere: « Beh... al mio settimo compleanno ero tornato qui, ma sulla strada sono stato quasi investito. Un ragazzo con una maschera sulla testa mi ha salvato. Sono...» non riusciva ad andare avanti, sembrava stesse sul punto di piangere. Deglutì e continuò: « ... S-sono innamorato... di questo ragazzo. Era stato così carino con me per calmarmi, si era anche presentato, si chiamava come te... ma non gli ho mai visto la faccia... ora la sto cercando... ovunque »

Si coprì frettolosamente le mani e cercava di scusarsi in tutti i modi di qualcosa che Gerard non riusciva a capire.

« Scusa di cosa?» chiese.

Frank lo guardò con i suoi occhioni quasi colmi di lacrime che facevano ricordare a Gerard un cucciolo indifeso.

« Beh...» esitò il più piccolo «... ti ho esplicitamente detto che, beh... sono... g-gay»

Si ricoprì la faccia tremante.

« A me non interessa. Ti piace una persona, basta questo. Chi se ne frega se è maschio o femmina » spiegò saggiamente Gerard. « Perché hai così paura?»

Frank attese prima di rispondere: « L'anno scorso andavo ad una scuola cattolica dove venivo pesantemente bullizzato, sia fisicamente che emotivamente, perché dicevano che ero gay e mi chiamavano Pansy per i miei lineamenti femminili. E avevano ragione, ma la cosa che mi faceva arrabbiare era che non riuscivano a capire che fosse normalissimo. Non voglio che accada anche qui. Non voglio dovermene andare » stava per piangere.

« Almeno tu eri bullizzato...» sospirò Gerard.

« Cosa?» Frank aveva istantaneamente cambiato emozione. « Tu sai cosa si prova ad essere umiliati davanti a tutti, ogni singolo secondo della tua fottuta vita, senza che nessuno ti aiuti?»

« No » rispose Gerard. E prima che Frank potesse controbattere, continuò: « Non so come ci si sente ad essere calcolati. Tu eri bullizzato, ma almeno tutti sapevano che esistevi. Lo so, ti potrò sembrare una persona orribile, ma io vorrei solo sapere come ci si sente ad essere visibili a tutti, invece che invisibile... Mio padre se ne è andato di casa quando ero piccolo, ora non so dove sia, mia madre non sta mai a casa e quando manco a scuola solo Ray e Matt si chiedono che fine abbia fatto. A volte penso che se morissi il mondo non cambierebbe. Vorrei lasciare il segno, è importante per me far capire alle persone che Gerard Way esiste, e fargli ricordare che è esistito »

Gerard aveva involontariamente confessato una (minima) parte dei suoi problemi ad una persona che aveva appena conosciuto. Tutto ciò non l'aveva rivelato neanche a Ray.

E stava piangendo a dirotto.

« Gee... Mi dispiace davvero tanto. In situazioni del genere non so bene cosa dire so solo che se morissi, e non provare neanche per scherzo a condurti di tua volontà alla morte, il mondo cambierebbe. Tu hai un futuro davanti, e chissà cosa farai in questo futuro! Aiuterai molte persone con la musica o con i tuoi disegni, ispirerai molte persone, le potresti salvare addirittura da un suicidio! Se tu morissi, tutto ciò non accadrebbe. Il mondo va avanti perché non tutti si arrendono, e quelli che campano, come me e te, possono cambiare il mondo »

Le parole di Frank fecero ragionare tanto Gerard, che capì che prendere in luce l'idea di suicidarsi era davvero una scemenza.

Ma, una volta iniziato, non era facile smettere.

Sua nonna non sarebbe stata in grado di dirgli quelle cose. Non dopo quella cosa.

Gerard non riusciva a parlare, quindi fece capire all'amico la sua gratitudine abbracciandolo calorosamente.

Dopo un po' di secondi che i due erano attaccati (durante i quali Frank confortò Gerard passandogli dolcemente la mano sulla schiena), Gerard allontanò il suo corpo da quello del più piccolo e, asciugandosi le lacrime, disse: « Allora... il ragazzo che ti piace si chiama come me, eh?»

Gerard era di nuovo... felice. Quell'emozione che aveva provato prima di uscire con Ray e Frank. Quell'emozione inspiegabile.

Il perché non lo sapeva.

« Sì. E poi, come ti ho detto, qui di Gerard ce ne stanno a bizzeffe. Poi ha detto che sarebbe partito per la Scozia. Probabilmente ora sta lì... con una ragazza...»

« Sii ottimista. Lo troverai, e se non lui, un ragazzo migliore. E te lo dice un pessimista cronico »

Scoppiarono a ridere.

Continuarono a chiacchierare.

Si guardavano.

Si abbracciavano.

E sentirono un clic.

•/|- |\·¢·¢\°/\°/ ¢·∞↑\·|||·¢·¢|\·Π„”

Penso che comincerò a scrivere i titoli delle canzoni qui sotto invece delle citazioni :")

~ Kill All Your Friends ~

Continue Reading

You'll Also Like

104K 4.9K 51
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...
21K 1.2K 10
[COMPLETA] Short story. Taehyung e Jimin stanno insieme da circa un mese, ma il secondo è troppo timoroso di donarsi pienamente al primo. -Vmin @yo...
9.2K 552 6
["Ho paura,Yoongi dove sei"] ❧❧❧ 🎭Yoonmin;
244K 10.5K 62
Alice non è una di quelle ragazze che entra nella tua vita come un uragano. Lei entra i punta di piedi, abituata fin da piccola a non fare troppo rum...