Monster; v k o o k

By softpornbaek

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- with your sweet blood I'll pay for all of my sins. Dove Taehyung è solo un ostinato demone che non desidera... More

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f o u r t e e n
f i f t e e n
s i x t e e n
s e v e n t e e n
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n i n e t e e n
t w e n t y
t w e n t y - o n e
t w e n t y - t w o
t w e n t y - t h r e e
t w e n t y - f o u r
t w e n t y - f i v e
t w e n t y - s i x
t w e n t y - s e v e n
t w e n t y - e i g h t
t w e n t y - n i n e
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t h i r t y - t h r e e
t h i r t y - f o u r
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f o u r t y
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By softpornbaek

Taehyung passò la notte completamente sveglio, senza riuscir a chiudere occhio nemmeno per un singolo istante.

Non ne aveva bisogno, certo, ma magari riposare un minimo lo avrebbe aiutato a scaricare la notevole tensione che avvertiva, a causa di quel che fosse accaduto a Jungkook.

Per tutto il tempo non fece che pensarci su, rimanendo nella stanza dove precedentemente si era recato, restando a fissare la luna brillare dalla finestra, chiedendosi senza tregua quel che successivamente avrebbe causato il suo gesto, magari sconsiderato, ma per lui assolutamente necessario.

Avrebbe avuto gravi effetti sul minore? E se sì, in tal caso come avrebbe dovuto comportarsi? Non aveva la più pallida idea del modo in cui avesse potuto reagire a quella posizione che fu costretto somministrargli; l'unica certezza di cui disponeva era che avrebbe probabilmente corso il rischio di perderlo, ancora una volta.

Rendendosi conto di quell'eventualità, una fitta al petto gli fece mancare per un momento il respiro, cosa alquanto rara per lui.

Se realmente le cose fossero andate male, il rosso che fine avrebbe fatto?

No, non poteva essere, non voleva neanche considerare una probabilità del genere, era del tutto fuori discussione, non esisteva.

Eppure, Nam non gli aveva dato nessuna certezza che sarebbe andato tutto per il meglio anzi, lo aveva avvertito fin da subito che sarebbe potuto essere esattamente il contrario, non poteva dargli alcuna colpa riguardo a ciò, ma in ogni caso la situazione non migliorava.

Avrebbe dovuto aspettare che l'umano si svegliasse per constatare i risultati veri e propri sul suo corpo, o meglio, in particolare sul suo animo, nonostante non gli andasse molto giù, incapace di gestire la preoccupazione che lo invadeva da quando lo aveva lasciato.

Non riusciva a prender pace -non che ci fosse mai riuscito- ma in particolar modo in quel momento, dove sentiva essere messa a repentaglio più la propria vita, che quella del moro.

Dopotutto, era sempre stato così; più che per quest'ultimo, temeva per se stesso, per il suo destino.

O forse cercava solo di autoconvincersi della cosa?

Ormai tendeva a considerare la propria esistenza automaticamente legata a quella dall'altro; in fondo, come poteva non farlo, quando era esattamente così, in ogni senso?

Non era più una questione legata solo alla sua anima, principale obbiettivo che avesse, ma anche al demone stesso, data la piega che la faccenda aveva man mano preso, indipendentemente dal suo volere.

Dove lo avrebbe portato tutta questa storia?

Tae non ne aveva più alcuna idea, ogni sua certezza iniziale era scomparsa, svanita nel nulla totale.

Jungkook lo stava mandando fuori di testa, ancor maggiormente di quel che credesse; a questo punto non riusciva più a prevedere nessuna sua mossa, metteva in crisi qualsiasi suo ipotetico piano, distruggendoglielo con una facilità spaventosa.

Ed era forse proprio a causa di ciò che in quell'istante si sentiva tanto agitato, come se stesse rischiando inevitabilmente di farsi sfuggire ogni cosa dal proprio controllo, sotto i suoi stessi occhi, incapace di intervenire, di agire in qualunque modo.

Odiava a morte tutto ciò; non sopportava di essere succube di qualcosa che tanto lo metteva in difficoltà, facendolo impazzire come mai gli era capitato prima d'ora.

Perché si stava facendo condizionare talmente tanto da un essere del genere?

Davvero la sua anima valeva fino a tal punto?

Quella domanda Taehyung se l'era posta un'infinità di volte, e la risposta non era mai mutata.
Era rimasta sempre la stessa, fin dal primo momento in cui l'aveva visto, decidendo di salvarlo dalla sua imminente fine, solo per portarlo a fare lo stesso con lui.

Sì, eccome, su ciò non aveva un minimo accenno di dubbi; ne valeva decisamente la pena.

A ogni modo, il maggiore passò quella nottata così, tra una miriade di riflessioni a tenerlo sveglio, fino a quando finalmente il mattino non giunse, portandogli un nuovo stato di ansia, ancora maggiore del primo.

Nonostante ciò comunque, preferì attendere ancora un po' per presentarsi dall'altro, bloccato dalla paura di non ritrovare più il suo Jungkook, ma un essere completamente diverso, a lui estraneo, privo di quell'ingenuità e bellezza che tanto lo aveva attratto.

-Andiamo Taehyung, forza. Muoviti.-

Alla fine, fin troppo curioso e allo stesso tempo eccitato del risultato che si sarebbe ritrovato a constatare, il giovane si fece coraggio e si diresse nella camera dove aveva lasciato il più piccolo la sera precedente, aprendo con timore la porta.

Quando lo fece però, a contrario delle sue aspettative, lo trovò ancora a letto, cosa che gli fece corrugare la fronte, confuso.

Non doveva essere già in piedi, a quel punto?

-Jungkook?-

Per cui lo chiamò e si avvicinò in fretta a lui, piegandosi al suo fianco.

Solo quando gli fu accanto potè notare i vari sospiri e lamenti che uscivano dalla sua bocca, mentre si agitava senza sosta fra le lenzuola, con un'espressione alquanto tesa dipinta in viso, che fece perdere un battito al demone, e non per il piacere che avrebbe dovuto normalmente provare nel vedere una scena simile, non stavolta.

-Merda.-

Fu la brusca reazione del rosso, che immediatamente si ritrovò a pensare al peggio, con le gambe che a momenti sentiva tremare.

Non era questo che si aspettava di vedere.

-Jungkook, mi senti?-

Quindi ritentò, scuotendo energicamente il moro per le spalle, al fine di farlo riprendere ma nulla, fu tutto inutile.

Cosa gli stava prendendo ora?

-Cavolo, svegliati!-

Istintivamente il più grande continuò a ripetere quel gesto, torturandosi il labbro fra i denti bianchi, non potendo far a meno di urlare.

Che quel che più temeva stesse realmente accadendo?

In seguito Tae afferrò il suo polso e ne controllò il battito, per tentare di comprendere un minimo quel che stesse improvvisamente accedendo: per fortuna era regolare.

Ciò lo portò a far uscire un sospiro di sollievo dalla sua bocca, anche se le cose comunque non migliorassero di molto.

-Ma allora? Che ti succede?-

Dalla sua voce si poteva notare la palese preoccupazione che provava, che in quell'istante, forse per la prima volta, non tentò di nascondere.

-Andiamo, andiamo!-

Senza neppure rendersene conto, il ragazzo intrecciò la propria mano in quella dell'altro, stringendola saldamente, mentre continuava a vederlo lamentarsi in quella maniera, incapace di capirne il motivo.

Ogni tanto mormorava qualche strana parola, che Taehyung non riusciva a comprendere, mentre non faceva che dimenarsi fra quelle lenzuola.

-Dannazione, ti prego.-

Lo sguardo del maggiore non si spostò un attimo dalla sua figura, continuando a stringere sempre con più forza la sua piccola mano, che quasi si perdeva fra la sua, in modo disperato.

Non aveva la più pallida idea di che fare, se potesse usare i suoi poteri o meno per aiutarlo, e se poi fosse stato solo peggio?

Se avesse rischiato di scatenare in lui altre reazioni, che avrebbero potuto magari avere l'effetto contrario di quel che lui sperasse?

No, meglio evitare.

Per cui, non avendo intenzione di complicare ulteriormente la situazione, si limitò a restare lì, a fargli compagnia, mentre l'umano si ritrovava intrappolato come in un incubo.

Sarebbe riuscito a uscirne?

A raggiungere di nuovo Tae?

🌱

È abbastanza corto ikr, ma ho avuto un piccolo blocco, scusatemi.

Nel prossimo capitolo mi rifarò.

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