The Dolls (vincitrice Wattys...

By martaserraggiotto

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#6 in horror 13/10/2017 Le giornate di Liam trascorrevano tra le uscite con gli amici e i videogiochi, quan... More

book trailer
PROLOGO
CAPITOLO UNO-PRIMA PARTE
CAPITOLO UNO-SECONDA PARTE
CAPITOLO UNO-TERZA PARTE
CAPITOLO DUE-PRIMA PARTE
CAPITOLO DUE-SECONDA PARTE
CAPITOLO TRE-PRIMA PARTE
CAPITOLO TRE-SECONDA PARTE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE-PRIMA PARTE (revisionato)
CAPITOLO CINQUE-SECONDA PARTE (revisionato)
CAPITOLO SEI-PRIMA PARTE (revisionato)
CAPITOLO SEI-SECONDA PARTE (revisionato)
CAPITOLO SETTE-PRIMA PARTE (revisionato)
CAPITOLO SETTE-SECONDA PARTE (revisionato)
CAPITOLO OTTO (revisionato)
CAPITOLO NOVE-PRIMA PARTE (revisionato)
CAPITOLO NOVE-SECONDA PARTE (revisionato)
CAPITOLO DIECI (revisionato)
CAPITOLO UNDICI (revisionato)
CAPITOLO DODICI (revisionato)
CAPITOLO TREDICI (revisionato)
EPILOGO (revisionato)
SECONDA PARTE - NEIL HORICE (revisionato)
ADRIAN HANSEN (revisionato)
FILIP HANSEN (revisionato)
PAUL HANSEN (E GLI ALTRI CHE SE NE ANDARONO CON LUI) (revisionato)
AMANDA BROWNS (revisionato)
GRAZIE DI TUTTO

KIM WALLEN (revisionato)

197 30 1
By martaserraggiotto

Lucy e Lucas si squadrarono a vicenda e sospirarono vedendo come si erano conciati.

Per raggiungere in pieno giorno la casa dei genitori di Kim Wallen avevano dovuto attraversare il bosco, ma non essendo ancora abituati al loro nuovo corpo, erano caduti infinite volte, sporcando i vestiti di fango e polvere.

I due bambini erano due gocce d'acqua sia prima di morire che sotto forma di bambole: i capelli neri e lisci di entrambi risaltavano contro il colorito latteo. Se non fosse stato per i capelli lunghi fino alla vita di lei e la maglia rosso acceso di Lucas, quasi nessuno sarebbe stato in grado di distinguerli.

Entrambi si pulirono le mani sporche sui vestiti e poi si avvicinarono alla porta sul retro pronti ad entrare nella casa per trovare un buon modo per uccidere Kim.

Avrebbero potuto uccidere i suoi genitori, ma preferivano provocare dolore a loro uccidendone la figlia, proprio come era successo alle famiglie di tutti i bambini morti nell'incendio.

Il primo pensiero che ebbero i due gemelli quando si ritrovarono con l'anima intrappolata in un guscio di ceramica fu quello di andare a trovare la loro cugina Melanie. Anche lei si trovava nella fabbrica quella notte, ma era riuscita a salvarsi. Era da tanto tempo che sognavano di rivederla, ma avrebbe destato troppi sospetti e avrebbero rischiato di essere visti da qualcuno.

Sapevano che la famiglia Wallen era uscita per fare la spesa e che sarebbero tutti rimasti fuori per almeno mezz'ora.

In quel momento se ne stavano davanti alla casa verde chiaro con il giardino disseminato di fiori gialli, per capire come entrare. Le finestre erano tutte chiuse e lo stesso valeva per le porte.

Fecero il giro della casa per valutare un altro modo per entrare, e alla fine trovarono una finestrella aperta, che dava sul garage, grande abbastanza da farli passare.

Lucy salì sulle spalle del fratello che la sostenne di malavoglia per farla entrare dalla finestra. Quando fu dentro, si sporse fuori con metà del corpo per far entrare il fratello.

Dopo qualche calcio contro il muro e qualche urletto di protesta, quando lui la strattonava fuori per aggrapparsi meglio alle sue mani, riuscirono entrambi ad entrare.

Entrarono nella casa e videro subito una scala che andava vero il basso. Sarebbe stato un ottimo nascondiglio per un cadavere, ma a loro non importava nascondere nessuno.

In cucina trovarono solo qualche coltello, ma niente che potesse rendere tutto più affascinante e intrigante.

Sapevano che nelle camere da letto non ci sarebbe stato nulla che avrebbe potuto fare al caso loro, quindi le scartarono subito, non potevano assolutamente perdere tempo.

Lucas sorrise quando vide il divano rosso che stava davanti al caminetto, era da tanti anni che non saltava sui cuscini morbidi e accoglienti di un qualsiasi sofà. Si voltò per assicurarsi che la sorella non stesse guardando e poi si fiondò verso quel paradiso rosso e comodo, iniziando a saltare da un cuscino all'altro fino a quando non venne fermato bruscamente dalla mano gelida di Lucy che lo guardò con disapprovazione, sebbene anche a lei mancasse divertirsi.

Aveva sempre ammirato quella sfaccettatura del carattere di suo fratello: si divertiva con qualunque cosa e sapeva sbarazzarsi dei cattivi pensieri con una facilità sorprendente. Metteva a tacere le critiche ed era semplicemente sé stesso.

La bimba si mise in punta di piedi, stando in equilibrio sulle punte delle sue ballerine rosa pallido, cercando sulle mensole che riusciva a raggiungere qualcosa per uccidere Kim.

Stava per rinunciare e andare a cercare qualcos'altro al piano superiore, quando un oggetto appuntito attirò la sua attenzione: era un modellino della Torre Eiffel, appoggiato su un piedistallo di vetro.

Lo prese tra le mani e si sedette sul tappeto grigio scuro del soggiorno. Fece ruotare l'oggetto ammirandone ogni particolare. Aveva sempre desiderato andare a Parigi, la trovava poetica, ma in quel momento quel viaggio non rientrava nei suoi programmi.

Un oggetto così appuntito aveva molte potenzialità per uccidere qualcuno.

Se fossero riusciti a sorprendere Kim, avrebbero potuto infilarglielo nell'occhio. Aveva scoperto, il giorno prima, di essere dotata di una forza sovrumana e avrebbe potuto trapassarle il cranio ficcandole quel modellino dritto nel cervello.

Un sorriso sadico si stampò sul suo viso quando pensò al momento in cui qualcuno avrebbe estratto il modellino dall'occhio di Kim. Tutti i piccoli spazi formati dall'intreccio del metallo sarebbero stati pieni di materia celebrale e sangue, sarebbe stato tutto viscido e intricato.

«Lucy, perché sorridi? Hai avuto un'idea?» La bimba annuì.

«Vedi questo? - Gli indicò la piccola Torre Eiffel e suo fratello annuì titubante. - Potremmo infilargliela in un occhio, siamo abbastanza forti da trapassare il cranio, morirebbe e sicuramente farebbe scena... non credi?» Lui alzò gli occhi al cielo e scosse la testa sbuffando.

«Sei sempre stata troppo eccentrica, deve sembrare un incidente, non lo hai ancora capito? Se proprio vuoi fare scena trova qualcosa per ucciderla e poi parlane a tutti gli altri inventando particolari mozzafiato... ora, se vuoi scusarmi, devo trovare un'idea geniale per uccidere Kim Wallen.»

Lucas si alzò e si diresse verso il piano di sopra, seguito a ruota da Lucy che aveva deciso di assecondare il fratello. Non avevano molto tempo.

Mentre pensava che avrebbero potuto trovare qualcosa, da farle ingerire insieme alla cena, che potesse avvelenarla, sentì suo fratello mormorare qualcosa.

«Che hai detto?» chiese.

«Elettrocuzione. - Rispose lui dal bagno in fondo al corridoio. -Quando si farà il bagno, entreremo dalla finestra e butteremo dentro alla vasca questa radio. Semplice e veloce. Il suo cuore si fermerà senza lasciare segni visibili esternamente.»

Lei annuì, invidiando il suo gemello come aveva fatto tante volte nella sua vita precedente. Aveva sempre avuto queste idee geniali. Lei dall'altra parte, era sempre stata fondamentale per realizzare tutto. Lui non aveva mai avuto tanto coraggio da fare tutto da solo e la maggior parte delle volte era stata lei a portare a termine le loro imprese.

Sentirono dei passi e, affacciandosi alla finestra, videro i tre componenti della famiglia Wallen camminare lungo il vialetto con le mani piene di borse della spesa stracolme.

«Maledizione! Lucas, mi hai messo un piede in faccia!» Sussurrò Lucy con disprezzo verso il fratello.

«Pensi di non aver fatto la stessa identica cosa oggi pomeriggio? Prima sei salita tu sulle mie spalle e ora tocca a te, e non lamentarti. I genitori di Kim sono già andati a letto e lei sta facendo il bagno, non dobbiamo assolutamente farci notare.»

Non appena Lucas entrò vide Kim distesa nella vasca sommersa dalla schiuma. Aveva gli occhi chiusi e non lo sentì arrivare. Lui si mise accanto alla testa della donna con un asciugamano in mano, pronto a tapparle la bocca nel caso si fosse accorta della loro presenza.

Con la coda dell'occhio vide sua sorella entrare e avvicinarsi in punta di piedi alla piccola radiolina che faceva risuonare nella stanza della musica classica, che stonava un po' con l'atmosfera che si sarebbe creata di lì a poco.

Lucy lo guardò chiedendo il suo consenso, lui annuì e lei gettò la radio nell'acqua, creando una voragine nella soffice schiuma bianca.

Kim fu scossa brevemente da forti spasmi e contrazioni dovuti alla corrente elettrica che la attraversava, spruzzando acqua e schiuma ovunque. Poi il suo cuore smise di palpitare per sempre.

I due gemelli uscirono dalla finestra e Lucy si arrampicò sulla grondaia fino ad arrivare al tetto, si sedette e fece segno al fratello di raggiungerla. Lui si avvicinò alla bambina, ma poi cambiò direzione e si avvicinò al bordo del tetto, allungò una manina verso il ramo dell'albero davanti a lui e ne prese una mela rossa. La guardò con gli occhi scintillanti e la lanciò alla sorella, che la prese al volo.

Procedette carponi fino ad arrivare accanto a Lucy, le prese la mela dalle mani e le diede due morsi, assaporandone il gusto come se fosse l'unica cosa che potesse fargli rivivere i momenti più belli della sua infanzia, e in parte lo era.

«Hai visto che bel cielo che c'è questa sera?» Chiese Lucas dando un colpetto alla spalla della sorella, parlando tra un boccone di mela e l'altro. Poi restituì il frutto alla sorella che guardava le stelle con aria sognante.

«A cosa stai pensando?»

«Alla mamma. Mi manca da morire, ma visto che sono già morta...» Disse camuffando la tristezza con una risata forzata.

«Mi manca vederla sorridere alla mattina e darci il bacio della buonanotte alla sera. Potrebbe sembrarti strano, ma darei di tutto pur di rivederla per un minuto, anche durante una delle sue sfuriate. Credi che la rivedremo?»

«Ma certo Lucy, quando avremo finito con questa faccenda rivedremo lei e papà.» Asciugò con un dito una lacrima biancastra che scendeva lungo la guancia della bambina e le cinse le spalle con un braccio, alzando gli occhi verso il cielo perdendosi in quel labirinto di stelle.


Scena più commovente: fatto

Spero vi sia piaciuta!

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