Monster; v k o o k

By softpornbaek

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- with your sweet blood I'll pay for all of my sins. Dove Taehyung è solo un ostinato demone che non desidera... More

i n t r o
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t w o
t h r e e
f o u r
f i v e
s i x
s e v e n
e i g h t
n i n e
t e n
e l e v e n
t w e l v e
t h i r t e e n
f o u r t e e n
f i f t e e n
s i x t e e n
s e v e n t e e n
e i g h t e e n
n i n e t e e n
t w e n t y
t w e n t y - o n e
t w e n t y - t w o
t w e n t y - t h r e e
t w e n t y - f o u r
t w e n t y - f i v e
t w e n t y - s e v e n
t w e n t y - e i g h t
t w e n t y - n i n e
t h i r t y
t h i r t y - o n e
t h i r t y - t w o
t h i r t y - t h r e e
t h i r t y - f o u r
t h i r t y - f i v e
t h i r t y - s i x
t h i r t y - s e v e n
t h i r t y - e i g h t
t h i r t y - n i n e
f o u r t y
f o u r t y - o n e
f o u r t y - t w o
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f o u r t y - f o u r
f o u r t y - f i v e
f o u r t y - s i x
f o u r t y - s e v e n
f o u r t y - e i g h t
f o u r t y - n i n e
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f i f t y - t h r e e
f i f t y - f o u r
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f i f t y - e i g h t
f i f t y - n i n e
s i x t y
s i x t y - o n e
s i x t y - t w o
s i x t y - t h r e e
s i x t y - f o u r
s i x t y - f i v e
s i x t y - s i x
s i x t y - s e v e n
s i x t y - e i g h t
s i x t y - n i n e

t w e n t y - s i x

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By softpornbaek

-Cosa?!-

Taehyung, alle parole dell'altro, si girò immediatamente verso di lui, corrugando la fronte.

-Hai sentito.-

Esclamò allora di rimando il minore, con nonchalance.

-Perché? No, non se ne parla.-

Ascoltandolo, il più piccolo alzò gli occhi al cielo, sistemandosi in piedi.

-Io ho fame, e non ho intenzione di restare digiuno solo perché tu sei un incapace.-

Tae subito aprì la bocca per protestare, pronto a iniziare una lunga discussione, stanco di sopportare tutti quegli insulti, ma non ebbe il tempo di farlo poiché l'umano, tutto d'un tratto, lo afferrò per il polso e lo fece alzare dal divano, trascinandolo via con sé.

-Quindi, per evitare che anche la prossima volta tu faccia casini, ora vieni con me e guardi come si fa, senza distruggere nulla.-

-Ma...-

Nuovamente l'altro cercò di parlare, però fu di nuovo interrotto.

-E stai anche zitto e buono, visto che sei stato tu a fare tutto questo.-

Il moro gli lanciò un'occhiataccia, senza lasciare il suo polso, continuando a tirarlo imperterrito verso la cucina, nonostante il suo tentativo di resistenza.

Avrebbe potuto liberarsi in un attimo di lui, bastava un semplice gesto, ma il punto era che uno, il suo scopo era esattamente il contrario e due, non poteva mettere a rischio ogni cosa usando i suoi poteri; sapeva che, pur essendo un umano, quel piccoletto non era affatto stupido, al contrario degli altri con cui prima aveva avuto a che fare.

Così, con una pazienza incredibile che neppure lui capì dove trovò, sospirando e contenendosi come meglio potè, lasciò fare il giovane, non avendo, dopotutto, scelta.

-Dovrebbe essere andata via la puzza, adesso.-

Mentre i due camminavano, il rosso si soffermò, senza neppure rendersene conto, a osservare la mano fredda dell'umano che lo stringeva, senza ascoltarlo.

Vari pensieri si susseguirono in un attimo nella sua mente, ma ovviamente li ignorò.

Tutto quel che fece fu limitarsi a fissare quelle dita che gli imponevano di avanzare.

Se fosse stato in sé, molto probabilmente avrebbe riso, data la drammatica comicità della scena che stava vivendo.

Un demone che si faceva mettete i piedi in testa da una creatura come quella, senza accennare alcuna protesta?

Com'era possibile?

Era quasi una vergogna, un insulto al suo onore, alla sua natura, al suo passato.

Eppure, in quel momento, tutto sembrava importargli tranne di quello, che forse era il dettaglio più importante.

Solo una volta arrivato nella camera dove poco fa aveva combinato quel macello, si accorse della cosa.

Quindi immediatamente, quasi spaventato dal suo stesso atteggiamento, si allontanò dall'altro, indietreggiando piano.

In effetti, come il minore aveva immaginato, dopo aver aspettato tanto, ora non c'era più quell'odore nauseante, che per poco non aveva soffocato il rosso, a causa del suo sciocco sbaglio, da totale imbranato.

-Allora, dov'è la carne rimasta?-

Senza sprecare altro tempo, Jungkook cercò di mettersi all'opera il prima possibile, cominciando a vagare disorientato per il luogo, alla ricerca degli attrezzi di cui aveva bisogno per preparare la cena.

Tae, vedendolo andare avanti e indietro in quel modo, si risvegliò dal suo improvviso stato di trance, sbattendo ripetutamente gli occhi, confuso.

-Oh, sì, lì, in quella busta bianca.-

Il ragazzo, una volta realizzato tutto, indicò con l'indice l'oggetto da lui richiesto.

Il moro allora si guardò intorno, ancora incerto nonostante l'indicazione del maggiore, per poi trovare quel che voleva, soddisfatto.

-Vicino a questo coso blu?-

Chiese in seguito, per sicurezza.

-Coso blu?-

Taehyung all'inizio non capì, poi però, improvvisamente si ricordò della boccetta di Nam e quindi, spalancando gli occhi, corse in fretta verso l'umano e afferrò il contenitore vitreo che teneva, teso.

-Lascia stare!-

Urlò istintivamente dopo, forse in maniera troppo violenta ed esagerata, non essendo in grado di controllarsi a causa della paura presa.

In quel modo, si guadagnò uno sguardo più che confuso da parte del più piccolo il quale, alzando le mani al cielo, mormorò un -Okay, scusa.- davanti a quella brusca e inaspettata reazione.

Subito dopo il maggiore, ritornando in sé e maledicendosi per quel che aveva appena fatto, scosse il capo e in seguito a un veloce -Fa nulla.- pronunciato adesso con un tono più dolce, nascose l'oggetto dietro la schiena e continuò, provando a far finta di niente. -Comunque sì, è quella la busta.-

Il giovane vicino a lui si limitò ad annuire; si vedeva che era abbastanza dispiaciuto per ciò che era successo, anche se non capiva che cosa avesse commesso di tanto sbagliato, che potesse farlo arrabbiare in quella maneria.

Tae successivamente, nervoso, si tirò come suo solito il labbro fra i denti, notando l'atmosfera straziante, carica di un'insopportabile tensione, che si era appena creata fra loro; non ne combinava una giusta.

Eppure, perché si sentiva tanto in colpa nel vedere quel viso così rattristato?

Cosa poteva importargliene?

Dopotutto, quell'essere si trovava lì con lui solo per un motivo ben preciso, l'unico per cui era ancora in vita.

Quindi, considerando la fine che avrebbe fatto, che gliene importava di come stesse?

La sua anima avrebbe potuto risentirne, magari?

Fu questa la risposta, o meglio scusa, che trovò a quella domanda, mentre osservava in silenzio, appoggiato al muro, il moro indaffarato con i fornelli.

Da quel che poteva notare, non sembrava trovare difficoltà nel cucinare, a suo contrario, anzi.
Pareva si sentisse abbastanza a suo agio mentre controllava la carne.

Ciò stupì notevolmente il demone, facendolo restare a bocca aperta; non pensava che il moro sapesse davvero fare qualcosa in cui lui, a quanto pareva, era completamente negato e in cui di sicuro non avrebbe più tentato di migliorarsi, dato i risultati orribili che aveva ottenuto, senza ovviamente l'utilizzo dei suoi poteri.

In ogni caso, non riuscendo a sopportare quella situazione dove i due si scambiavano appena qualche parola per sapere dove si trovassero i vari utensili che gli occorrevano, decise di tentare comunque, pur di evitare quell'atmosfera incredibilmente imbarazzante.

Quindi, avvicinandosi lentamente al moro, rimanendogli però sempre un po' distante, gli chiese un po' intimorito -Posso vedere?-

Jungkook sentendolo, senza distogliere lo sguardo dalla padella, fece spallucce.

-Se vuoi.-

Rispose alla fine, con tono disinteressato.

Quindi, il rosso gli si mise accanto, per controllare come procedesse, curioso.

Voleva proprio vedere cosa avesse sbagliato prima.

Così, cominciò a scrutare attentamente i suoi movimenti, studiandone ogni singolo.

Il modo in cui, per esempio, girasse la fetta di carne, o come preparasse altre bizzarre pietanze che Nam gli aveva dato e di cui lui non riusciva nemmeno a capire bene cosa fossero, sinceramente.

Era veramente colpito, non riusciva a capire come lui facesse a muoversi con tanta facilità.

Magari era qualcosa comune agli umani, che non poteva comprendere?

-Perché ci mette tanto per essere pronta?-

Chiese il maggiore a un tratto, notando che, pur nonostante fosse da parecchio che Jungkook si trovasse alle prese con quella bistecca, ancora continuava a cuocerla.

Quest'ultimo, sempre senza guardarlo, gli rispose quasi scocciato -Perché così piace a men, ben cotta.-

Taehyung spostò lo sguardo sul suo volto; aveva un'espressione seria, concentrata, ma comunque rilassata, tranquilla, per nulla preoccupata, totalmente differente da quella che aveva lui precedentemente.

Il rosso annuì, mentre il più piccolo si allontanò per spostarsi verso una nuova padella.

-Senti, visto che stai lì impalato senza far nulla, puoi friggere quella roba lì accanto a te, senza mandarla a fuoco?-

Successivamente, l'altro indicò la padella che Tae aveva di fronte, dandogli istituzioni.

A quella richiesta quest'ultimo spalancò gli occhi, senza rispondere.

Il minore sbuffò.

-Sei capace di farlo, almeno?-

Continuò poi, voltandosi finalmente verso la sua direzione.

-Certo che sì!-

Affermò allora, convinto.

Stavolta gli avrebbe dimostrato cos'era realmente in grado di compiere.

🌱

Scusate se vi lascio sempre sulle spine dividendo i capitoli così, ma altrimenti verrebbe fuori una cosa esagerata e troppo lunga da leggere, ew.
Anyway, fino a ora vi sta piacendo la storia? Cosa ve ne pare?
Perdonatemi per eventuali errori.

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