Like This | Shawn Mendes

By alessiagen

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Lei ha una vita normale, si è trasferita in Canada dall Italia per inseguire il suo sogno. Ha solo 18 anni ma... More

~LIKE THIS~
1- There's nothing holding me back
2- Shawn Mendes
3- Roses
4-will you let it die or let it grow?
5- La mia persona
6- Contratto di Riservatezza
7- Team
8- Mi piaci tu
9-Privacy
10- Jeep
11-Lake
12-Genitori
13- Cena
14- Quelle tre parole
15- Murphy's
16- Paura
17-Casa
18- Papà
19- Concerto
20- Tempo
21-California
22- Trust me
23- Perfect
24- Non è un addio
25- In contatto
26-Tradito
27- Licenziata
28- Solo bugie
29- Punto.
30- I guess I'm going down
31- Milano
32- Dobbiamo parlare
34- Memories after all
35- Protetta
36-I let it die
37- and then he goes again
38- Karen
39- Like This
40- Un' altra canzone
Ringraziamenti

33- Addio

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By alessiagen

Geoff mi sorride con naturalezza salutandomi con la mano come se fosse normale stare seduto sul mio divano mentre mia mamma gli porge una tazza di caffè. È fissata con l'offrire sempre il caffe a chi entra a qualsiasi ora.

Vedo mia madre in difficoltà considerato che lui non parla italiano.

-'che ci fai qui?'- chiedo in inglese.

-'dovevo assicurarmi che non fossi in pigiama ma pronta per il concerto'- dice guardandomi.

Io incrocio le braccia guardandolo male.

-'ho un debole per le tue mamme comunque'- dice sorridendo a mia madre mentre gli ritira la tazzina. Mio padre lo guarda male anche se non ha capito cosa ha detto.

Io faccio una smorfia.-'stai zitto per carità'-

Geoff ride ma torna presto serio.

-'mamma, papà lui è un mio amico del corso di inglese'- butto lì.

-'sembra simpatico'- commenta mia mamma ammiccando verso di me, è da lei che ho preso la mia abilità a farmi film mentali. Le lancio un'occhiataccia.

-'e i tuoi amici del corso di inglese ti vengono a trovare a casa alle otto di sera?'- chiede mio padre poco convinto. Il suo spirito investigativo viene fuori nei momenti peggiori, mi sorprende che non abbia ancora capito tutto.

-'è il mio compleanno, voleva farmi una sorpresa immagino'- giustifico mentre Geoff rimane interdetto non capendo una parola di quello che stiamo dicendo, potrei insultarlo e probabilmente non capirebbe nulla.

-'possiamo parlare?'- chiede approfittando del momento di silenzio.

Wow ora tutti vogliono parlare.

-'come vuoi.'- dico facendogli segno di alzarsi e seguirmi.

Lui scote la testa alzandosi.

-'io ti aspetto in macchina, tu Sali a vestirti e mi raggiungi. Non abbiamo tempo'-

-'non ho intenzione di venire'- ribatto alterata. Mi ricordo della presenza dei miei... meglio non parlarne davanti a loro.

Lo prendo per un braccio e lo costringo a seguirmi in cucina.

-'torno subito'- dico ai miei chiudendomi la porta alle spalle.

-'tu verrai anna'- dice subito Geoff incrociando le braccia.

-'perché dovrei?'-

Geoff sbuffa sedendosi su una delle sedie intorno al tavolo.

-'ho parlato con Kayla, o meglio lei ha chiamato me.'-

-'cosa?'- dico stuipita sedendomi di fianco a lui. –'kayla ti ha chiamato?'- chiedo sgomenta.

-'ebbene si ma non per il motivo che speravo, appena ho risposto mi ha rovesciato addosso una scarica di insulti rivolti a me ma più che altro a shawn'- dice lasciando trapelare che la cosa lo ha divertito parecchio.

-'come ha fatto ad avere il tuo numero?'- chiedo scuotendo la testa incredula. È molto da kayla in effetti ma non credevo avrebbe potuto farlo..

-'glielo avevo lasciato io'- ribatte Geoff con un alzata di spalle.-'speravo mi chiamasse.'-

-'le hai lasciato il tuo numero?'-

-'si insieme a un paio di occhiali da sole comunque adesso non è importante. L'importante è che so che non sei stata tu a divulgare quelle foto e l'indirizzo. Ha detto ai tuoi che avresti tardato perché così avrei avuto la possibilità di parlarti... ma non ce l ho fatta'-

-'grazie tante.. hai scoperto l'acqua calda. Anche tu avevi creduto a tutto immagino.'-

-'mi è passato per la mente. Ma ho fatto le mie ricerche e il discorso di kayla fila, anche per quanto riguarda Wren, sapevo di quella bugia'- ammette.

-'non potevi parlarne a shawn? O dirgli di chiamarmi?'- chiedo scattando in piedi.

-'l ho fatto, kayla voleva parlare con lui e gliela ho passata, gli ha spiegato tutto e gli ha detto che tu saresti tornata oggi a Milano e gli ha detto dove poterti trovare, per questo era a quel bar patetico oggi.'-

-'1 quel bar non è patetico 2 sai che bella sorpresa.. soprattutto con savannah al seguito'- ribatto.

-'savannah?'- chiede sorpreso.-'lei non doveva esserci.'-

-'peccato che c'era.'-

-'ok senti non so cosa ci facesse lì ma è tutta una bugia. Quello che c'è tra di loro è una farsa, non stanno insieme davvero era una copertura per mettere a tacere le voci su voi due.'-

Lo guardo ammutolita lasciandomi ricadere sulla sedia. Una bugia... era solo una bugia?

Scoppio a ridere.

-'bel tentativo. Non ci credo, ero lì. Ho visto come la guardava.'- dico scuotendo la testa.

-'stava mentendo e tu non dovevi essere lì.'-

-'è stato andrew a dirmi di venire'- dico piccata.

-'ok senti posso passare tutta la serata a cercare di convincerti oppure puoi venire con me e parlarne di persona con shawn.. anzi non ti do altra scelta perché conoscendoti faresti quella sbagliata.'-

-'no geoff, non posso vederlo. Non ci riesco'- dico incrociando le braccia al petto e abbassando lo sgaurdo.

Le parole di Geoff sono giunte fino alla mia parte ottimista nutrendo le sue speranze: se fosse davvero una bugia quello che c'è tra lui e Savannah? Se shawn volesse parlarmi perché ha creduto a quello che ha detto Kayla? ma anche se la risposta a queste domande fosse si rimarrebbe il fatto che lui è sparito prima ancora di parlare con me, che ha creduto a tutto.. come potrei andare oltre a quella cosa?

-'Anna ti do due secondi per vestirti e portare il culo in macchina'- dice Geoff scattando in piedi e facendomi prendere un colpo.

-'geoff..'- faccio per dire ma lui mi zittisce.

-'ho visto il mio migliore amico stare di merda per troppo tempo e sono abbastanza sicuro che lo stesso è stato anche per te visto a quanto era incazzata Kayla quindi smettetela di farvi del male a vicenda. Non accetterò un no come risposta. Avete bsogno di parlarvi entrambi.'-

Sbuffo prendendomi la testa tra le mani. Ha ragione, ne ho bisogno.

Mi alzo in piedi prima di cambiare idea e faccio per uscire dalla cucina.

-'dove stai andando?'- si informa Geoff.

-'a vestirmi.'-

-'ah ok... me l aspettavo più difficile'- gongola ma poi si blocca.-'non hai intenzione di scappare dalla finestra vero?-

Riesce a farmi ridere.-'no. Non scappo.'-

-'bene... ah Anna'- mi chiama mentre riapro la porta.

-'si?'- chiedo scocciata.

-'buon compleanno'- dice con un sorriso a trentadue denti.

Gli rivolgo un sorriso tirato e un grazie prima di andare in camera mia. So che se mi fermassi a pensare cambierei idea e rimarrei a casa ma adesso che Goeff ha insinuato il dubbio nella mia mente non posso perdere questa occasione.

In due minuti sono pronta e lo raggiungo di sotto, spiego velocemente ai miei dove sto andando. Mio padre è contrariato da tutta questa storia, è palese che sto nascondendo qualcosa ma assicuro loro che spiegherò tutto al mio ritorno. Forse è il caso che lo faccia davvero...

Salgo su un van con i vetri oscurati. Ormai è diventata un abituè...

-'ci ha aspettati qui per tutto il tempo?'- chiedo.

-'si. Allora, sei pronta?'- mi chiede Geoff una volta saliti.

Porto una mano alla chiave che ancora stupidamente porto al collo.-'no...'-

-'menti, so che non vedi l'ora di rivederlo.'-

Questo è vero.. non vedo l'ora di rivedere il ragazzo che ho conosciuto non quello delle ultime settimane.

Quando arriviamo davanti al forum, ironico pensare che sono passata per quella strada centinaia di volte in tutta la mia vita, tremo nel vero senso della parola.

Geoff mi prende per mano e mi rivolge un sorriso.

-'stai tranquilla'-

Annuisco una volta e poi scendiamo. Sento le urla delle persone già dentro al palazzetto.

-'dovrò assistere al concerto?'- chiedo con un filo di voce mentre lui mi  trascina per mano dentro alla porta sul retro.

-'no se non ne hai voglia, puoi aspettarlo nel suo camerino'- mi informa.

Non sono dell'umore per assistere a un conerto, soprattutto se suo.

-'preferisco in effetti..però aspetta'- dico bloccandomi. Geoff si volta verso di me illuminato appena dalla luce fioca del corridoio che porta al backstage.

-'non incontrerò nessuno vero?'-

-'se intendi Andrew o Savannah no, incontrerai solo lui.'-

-'sa che lo aspetterò qui?'-

-'lui si aspetta che tu sia al concerto,... o almeno ci spera sarà felcie di trovarti qui.'- dice rivolgendomi un sorriso prima di ricominciare a camminare.

Dubito che lo sarà davvero.

Entriamo nel camerino dove c'è solo un divano rosso in pelle su una moquette marrone, uno specchio, un frigo e una tv per assistere al concerto da qui.

-'accomodati pure, lì ce dell'acqua se vuoi.'- dice geoff tenendo la porta aperta e indicandomi il frigo con un cenno.

Annusico una volta.

-'rilassati e sorridi, non ti ucciderà'- dice geoff facendomi l'occhiolino prima di lasciarmi sola.

Non può uccidermi.. lo ha già fatto.

Rimango li con la testa tra le mani a chiedermi cosa ci faccio qui. Sicuramente Goff mi ha mentito, quella della relazione non era una farsa...forse hanno fatto in modo che venissi per farmi arrestare.
Ok sto decisamente esagerando.

Sbuffo e fisso lo schermo per un po' dove shawn sta cantando sul palco, la sua voce mi giunge sia dallo schermo che da oltre la porta. È davvero vicino.

Il concerto va avanti e quando comincia a cantare treat you better mi viene un attacco di panico. Non canterà like this... questa è l'ultima canzone della scaletta, questo vuol dire che tra poco entrerà da quella porta.

Scatto su dal divano con tutte le intenzioni di andarmene e tornare a casa a piedi ma quando provo ad aprire la porta la trovo chiusa a chiave.

Cazzo.

Geoff mi ha chiusa dentro.. evidentemente si aspettava che avrei cercato di andarmene.

Riprovo inutilmente per un'altra decina di volte sospirando per la frustrazione finchè vedo la maniglia abbassarsi, la porta si apre e mi ritrovo davanti shawn.

Scatto indietro tre passi alla volta mentre i suoi occhi si posano su di me. È sudato come al solito dopo lo show, indossa una maglietta nera, jeans grigi che gli stanno fin troppo bene e ha i capelli perfettamente spettinati. È bello come al solito da togliere il fiato.
Non si aspettava di trovarmi qui glielo leggo in faccia.

-'Anna'- dice ancora il fiatone per l'esibizione appoggiando la bottiglietta d acqua a caso su una mensola e continuando a guardarmi.
Almeno sa ancora come mi chiamo.

Io non riesco a dire nulla, riesco solo a fissarlo mentre già mi manca l'aria.

-'che ci fai qui?'- chiede chiudendosi la porta alle spalle.

-'geoff mi ci ha portata ma è stato un errore.. è meglio che vada'- dico scattando verso la porta ma lui si mette in mezzo e va a finire che praticamente mi fermo due millimetri prima di finirgli addosso.

-'no, non vai via da qui'- dice a pochi centimetri dalla mia faccia.

Fa un passo avanti e io uno indietro.

-'perché?'- chiedo sulla difensiva.-'vuoi prima urlarmi addosso?'-

-'siediti'- dice indicando il divano, il suo tono è più duro del solito.

-'no.'- ribatto incrociando le braccia ferita dal suo tono.

Lui sbuffa. E aspetta un po' prima di ricominciare come se stesse soppesando le parole.

-'devo farti una domanda e tu devi rispondermi'-

Faccio una risata amara. Mi sta già dando ordini.
-' anch'io sono felice di vederti'-
Lui mi prende il mento costringendmi a guardarlo e io sussulto per quel contatto. I suoi occhi incotrano i miei e a quella distanza sono talmente intensi che ripensandoci era meglio che mi fossi seduta su quel divano.

La gola mi si secca e lui con tutta calma tira giù la mano portandola al ciondolo che ho al collo sovrapensiero. Traggo un sospiro di sollievo quando i suoi occhi si cncentrano su quello lasciandomi un po' di tregua.

-'sei stata tu?'- chiede tornando di scatto a guardarmi in faccia. -'voglio che mi guardi negli occhi e mi dici che non sei stata tu'-

Io reagisco come se mi avesse appena tirato uno schiaffo. Gli occhi mi si riempiono di lacrime.

-'Perché me lo chiedi? Da come mi guardi e da come ti sei comportato si direbbe che ti sei già risposto da solo!'- sbotto allontanandomi subito da lui.

-'non è  una risposta'- ribatte lui guardandomi serio.

-'credi che avrei mai potuto farlo?'-

-'neanche questa è una risposta, certe foto erano nel tuo cellulare, erano foto che avevi solo tu.'-

-'io non avevo quelle foto sul cellare'- dico.

-'non quelle che hai visto in tv ma io ho visto le altre e ti assicuro che le avevamo solo tu e io..come anche l'indirizzo di casa mia.'- sbotta lui passandosi una mano tra i capelli, sembra molto stanco.

-'io non lo so'- dico con voce strozzata.-'non so come sia successo ma io non ho fatto nulla, non so come l abbiano scoperto, ero sconvolta quando ho visto quel servizio... ma non credevo che tu ci avresti creduto! Io mi fidavo di te!'- tento di dire.

-'anche io mi fidavo di te eppure..'- dice lui con amarezza guardandomi dritta negli occhi.

Ora basta.

mi avvicino a lui determinata puntandogli addosso un dito.

-'stavolta è il tuo turno di guardarmi negli occhi.'- dico con fermezza.-'tu credi davvero che sarei stata capace di farlo? Di dire di amarti e... venire a letto con te solo per questo?'-

Shawn mi guarda fisso per un po' tanto che mi risulta difficile sorreggere il suo sguardo ma ce la faccio. Irrigidisce la mascella.

-'non lo so'- ammette.
La mia mano parte verso la sua guancia per prenderlo a schiaffi ma lui mi blocca il polso prima che ci riesca.

-'lasciami'- dico divincolandomi. Questa è la risposta che mi serviva per capire che lui non ha mai capito nulla di me. Sono stata una stupida a credere che mi avesse chiesto di incontrarci per chiarire.

-'aspetta.. non volevo dire che'-

-'lo hai detto!'- ribatto fuori di me.
Tento di spingerlo via ma lui oltre a tenermi per il polso mi blocca contro di se con l altro braccio.

-'tu non hai idea di come mi sono sentito quando l'ho saputo. All'inizio non ci credevo, pensavo si fossero inventati tutto, ho letto il tuo messaggio e ti ho chiamata e poi Kayla mi ha detto che eri con il tuo ragazzo, lo ha detto come se fosse una cosa normale.'- si giustifica.

-'eri tu il ragazzo di cui le parlavo cretino! Ma per colpa di quel cazzo di contratto non potevo usare il tuo nome!'- sbotto tentando di liberarmi ma lui non mi lascia facendomi arrabbiare ancora di più.
-' mi stai facendo male'- dico per convincerlo.
-'non è vero'- ribatte lui ma allenta comunque leggermente la presa per esserne sicuro.
-'poi le ho parlato e ho parlato con Geoff e...'-continua.

-'con tutti tranne che con me!'- lo interrompo. Sono attaccata al suo petto e per guardarlo in faccia devo piegare la testa indietro. -'Ti ho lasciato tanti di quei messaggi.... Ero distrutta perché da quando te ne sei andato è andato tutto male! Ma tu non mi hai mai richiamata..,.avevo bisogno di te..e tu mi avevi già cancellata dalla tua vita senza neanche sentire la mia versione'- dico cercando di non piangere.

-'li ho ascoltati i tuoi messaggi'- ribatte con voce rotta allentando la presa sul mio polso e la mia vita e io ne appofitto per allontanarmi da lui passandomi una mano tra i capelli per calmarmi.
Ancora peggio perché li hai ascoltati ma non mi hai risposto pur sapendo quanto ci stavo male.
-'sai qual è il tuo problema?'- gli chiedo all improvviso smettendo di camminare avanti e indietro.–'che tu pretendi che gli altri si fidino di te ma non sei in grado di fidarti degli altri, hai talmente paura di essere ferito che non ti rendi conto che sei tu il primo a ferire gli altri! dovevi dirmelo prima! Prima che mi innamorassi di te'- sbotto.

-'tu non sai cosa vuol dire non potersi fidare di nessuno!! Dover crescere velocemente e dover accettare di fare a meno di tante cose! Sono stanco.. sono stanco di tutto!'- sbotta.
si volta e tira un pugno contro la porta tanto forte da farmi sobbalzare, per un attimo sono tentata di chiedergli se si è fatto male.
So che per lui deve essere difficile, che ha dovuto crescere velocemente, abituarsi a ritmi assurdi, alla pressione di dover essere all' altezza ma molte delle cose a cui dice di dover rinunciare è lui stesso ad allontanarle, come se fosse il primo a pensare di non poterle vivere.
-'di me potevi fidarti'- ribatto cercando di abbassare i toni.

-'mi dispiace'- mormora tanto a bassa voce che non lo sento. Ancora girato di spalle.
-'perché diavolo volevi che venissi qui? Per darmi della poco di buono che è venuta con te solo per i soldi? Io no ho mai voluto i tuoi soldi! Mai!'- continuo non avendolo sentito.

-'mi dispiace!'- urla stavolta voltandosi di nuovo verso di me . ammutolisco.
.-io... ho creduto che mi avessi tradito si, che fossi stata molto brava a farmi credere di essere chi non eri come la maggior parte delle persone che incontro e si ti odiata per un attimo'-
Abbasso lo sguardo.
-'ma poi ti ho visto all'intervista a Buffalo ho visto quanto eri ferita dalle mie parole, ho visto quando i giornalisti hanno assaltato casa tua, quando hai pianto in macchina e quando hai risposto a quelle domande coprendomi anche se potevi benissimo sfruttare la situazione e dire che era tutto vero e ho iniziato a credere non eri stata tu... ma avevo bisogno di guardarti negli occhi oggi per capire se stavi mentendo. Avevo bisogno che  me lo dicessi, di sentirtelo dire e adesso gaurdandoti ho capito che non stai mentendo...'-

Certo, comodo così.

-'immagino come fossi sconvolto, ti ci è voluto poco per consolarti con savannah, complimenti hai trovato una alla tua altzza.. sono curiosa di sapere come è la vostra normalità.'- commento.

Lui scuote la testa stanco massaggiandosi le nocche della mano che non sembrano essere ridotte molto bene.
-'ti fa molto male?'- chiedo non riuscendo a trattenermi e faccio un passo avanti per vedere meglio prendendogli la mano.
Lui ignora la domanda accarezzandomi per un attimo la mano che tiene la sua prendendomi in contropiede.
-'era tutto finto... non stiamo insieme, è stata un' idea di Andrew per zittire quelle voci'-

Poteva essere solo sua quell'idea.
Lascio la sua mano con un sospiro.
-'certo perché era meglio dire che stavi con lei piuttosto che con me e poi perché dovrei crederti? Siete stati piuttosto convincenti..'- dico con una risata amara.

-'non è successo nulla tra me e lei, te lo giuro sulla mia familgia'-

-'l hai portata con te oggi.. sapevi quanto era importante per me quel posto'-

-'mi ha seguito, non pensavo ci sarebbe stata.. ero li per parlare con te'- ribatte ed è tanto convincente che per un attimo penso di credergli.

Mi asciugo le lacrime con un gesto secco.

Lui mi si riavvicina e io non indietreggio perché sono troppo stanca per farlo.

Mi appoggia le mani sulle spalle e cerca il mio sgaurdo, gli occhi gonfi tanto quanto i miei. Sussulto quando mi tocca.. sarebbe più facile se non lo facesse.

-'mi dispiace di non averti parlato, di essere sparito... di non essermi fidato. Di non aver mantenuto la promessa di non farti soffrie. Hai ragione sono prevenuto con tutti... questa cosa mi sta mandando fuori di testa, non so di chi fidarmi ma di te dovevo fidarmi invece ho ditrutto tutto'- mormora vicino alla mia faccia mentre una sua mano mi accarezza una guancia.

Io chiudo gli occhi per quel contatto che sembra tanto familiare.  Vorrei dirgli che è tutto a posto, che posso andare oltre, che l'importante è che adesso ha capito ma non posso.

-'perdonami'- sussurra.-'eri.... Sei l'unica cosa vera che ho'-

Le sue labbra si appoggiano sulle mie umide di lacrime e io mi abbandono a quella sensazione per qualche secondo durante i quali non penso a nulla per la prima volta dopo tanto tempo, durante i quali sto talmente bene che prego che le sue labbra non si stacchino mai più dalle mie ma lui si allontana il giusto per vedere la mia reazione.

Io riapro gli occhi e prendo la sua mano sulla guancia tra le mie sentendo un dolore al petto tanto forte che credo mi ucciderà.

-'ora sai che io non c'entro'- constato in un sussurro alzando gli occhi nei suoi .-'ma questo non cambia nulla shawn'-
lui fa per parlare ma io non glielo permetto.

Gli rivolgo un sorriso tirato.

-'è giusto così. È esattamente come doveva andare. Tu stai con qualcuno alla tua altezza, qualcuno di cui non ti devi vergognare o nascondere... sai cosa ho pensato appena è venuto fuori quel servizio? Proprio per il primo secondo? Ho pensato: non ho idea di cosa stia succedendo ma forse shawn ha deciso di dire la verità, forse il mondo saprà di noi... un pensiero stupido vero?'- dico con una risata isterica.

-'ma poi ho capito, vi ho visti insieme a quell'intervista e ho capito che era così che doveva essere, voi due siete perfetti insieme, la tua carriera è al sicuro con lei.'- dico facendo un passo indietro mentre shawn mi guarda ferito.

-'no. Non è quello che voglio... .'-tenta di dire e vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime. Sembra avere più dei suoi 19 anni... ancora più del solito.

Scuoto la testa mentre altre lacrime minacciano di scendere a vederlo così.

-'è giusto così. Io tornerò qui a Milano , voi due continuerete il tour insieme, sarà un successo e tu realizzerai a pieno il tuo sogno e io sarò davvero contenta per te...'- dico abbassando lo sgaurdo.-'ma ho chiuso con tutto... torno a casa.'-

-'non dire così '- dice lui rifacendosi avanti.-' non puoi arrenderti per colpa mia, devi tornare in canada.'-

-'non ho dato l'esame, ho perso la borsa di studio, mi hanno licenziata e ho fatto a botte con una mia compagna'- elenco.-' mi sono giocata le mie possibilità.'-

Lui mi guarda combattuto ma non dice nulla.

-'ti amerò sempre.'- dico con voce rotta.-'ma sapevamo che sarebbe andata così... ci siamo illusi forse che potesse andare diversamente ma non può'-

-'sh basta ti prego'- dice shawn riavvicandosi a me mentre delle alcrime gli rigano le guance. Il mio cuore si spezza  ancora di più a vederlo così, vorrei prendergli il volto tra le mani e asciugargliele ma stringo i pugni per resistere dal farlo.

.-'non è finita mi rifuiuto di crederlo'- dice fuori di se. .-' Anna ti prego'- allunga una mano verso di me in attesa che io la prenda.
-'ricominciamo'-

Io mi tolgo la catenina che ho al collo con mani tremanti e la appoggio sulla mano che lui aveva teso per prendere la mia.

Guarda quella chiave sulla sua mano e poi me e vedo in lui lo stesso dolore che sto provando io.
Si frappone di nuovo tra me e la porta.
-' ti prego non rendere tutto più difficile...'- lo prego con gli occhi.
-'non posso lasciarti andare via'- dice scuotendo la testa.
-'se mi ami davvero lasciami andare.. ti prego ..'-
Lui mi guarda ferito e stavolta è lui a indietreggiare.
-'addio shawn...'- dico in un sussurro strozzato.

-'anna!'- mi chiama ma io sono già vicina alla porta e sto correndo via prima che possa fermarmi.

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