One shot di "I can't stay wit...

By terry_ronza

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Raccolta di one shots dedicate alla mia fanfiction su Inuyasha, in cui parlerò, anche a richiesta di lettori... More

1. Kagome hai visto il nuovo iPhone 7?
2. Megumi alle prese con la realtà.
3. Sesshomaru per sempre.
5. Un amore per Megumi.
6. Inudaiki innamorato.

4. Sono fiero di te sorella.

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By terry_ronza

            

Su richiesta di _alwaysfandom_

Una nekomata possente e luminosa stava attraversando le nuvole, con in groppa un giovane ragazzino baciato dal sole. Lui aveva un'espressione abbastanza serena sul volto, come se il suo umore rispettasse il tempo meteorologico.

Aveva una divisa da sterminatore di demoni nera e gialla, con una spada al fianco e una grande falce con manico e catena, fatta da un speciale fabbro amico suo. Il suo viso era alquanto anonimo, un volto come tanti se non per la presenza di qualche lentiggine. Gli occhi scuri scrutavano il paesaggio circostante, mentre la bocca era increspata in un ampio sorriso al pensiero che di lì a poco avrebbe rivisto sua sorella.

A un certo punto la nekomata ringhiò ferocemente e si fermò, aumentando il suo ringhio davanti a ciò che il ragazzo definì come un demone rampicante. Esso era interamente fatto di vegetali impregnati di miasma, le sue braccia erano grosse radici cosparse di tante piante velenose e acuminate. Fu proprio con queste radici che provò ad attaccare i due, ma lo sterminatore lo schivò con uno scatto repentino.

-Kirara scendi a terra e nascondiamoci nella boscaglia!- urlò lo sterminatore volendo proteggere se stesso e la nekomata. Scese dalla sua schiena e la fece rimpicciolire, tenendosela stretta a sé per proteggerla. Si nascose dietro un cespuglio perché nonostante avesse schivato l'attacco del demone rampicante era comunque rimasto ferito al polpaccio e il miasma cominciava a circolare, facendolo indebolire molto e impedendogli di attaccare in qualche modo.

"Cosa vuole da me questo demone disgustoso?!" si chiese lo sterminatore guardandolo, constatando che l'aveva perso di vista.

-La falce... voglio la tua falce!- sbraitò il demone rampicante, indirizzando le sue radici verso l'arma. Vedeva già la sua fine davanti agli occhi quando...

-Tessaiga!- sentì urlare il giovane. Riaprì gli occhi, che aveva strettamente chiuso per non vedere una brutta immagine prima della sua presunta morte, e vide un maestoso mezzodemone dai lunghi capelli d'argento e una brillante casacca rossa. Il ragazzo lo guardò stupito:

-Inuyasha! Grazie di avermi salvato, mi sono visto la morte in faccia stavolta.- disse lo sterminatore, aiutato da Inuyasha per rimettersi in piedi.

-Kohaku accidentaccio, ma in che guai ti vai a ficcare?- chiese il mezzodemone mettendo le mani ai fianchi con fare perentorio –Cavolo ma tu sei ferito!- continuò poi guardando il sangue che colava dal polpaccio, poiché la divisa si era strappata.

-Ma no, non è niente...- farfugliò Kohaku, nascondendo il polpaccio dietro l'altra gamba.

-Questo lo dici tu, sento odore di veleno. Tu sei solo un umano, dovresti fare attenzione a queste cose.-

Detto ciò Inuyasha se lo caricò sulla schiena e corse in direzione del villaggio Musashi.

-Hey Sango, guarda un po' chi ti ho portato? Un ragazzo birichino bisognoso di cure!- disse Inuyasha prendendolo in giro, strofinandogli la testa davanti alla sorella. Sango dal canto suo sorrideva divertita, tuttavia indebolita dall'enorme pancione che aveva davanti: sembrava impossibile che ci fosse solo un bambino lì dentro.

-Ma.. sorella, da quanto tempo stai per diventare madre? Hai un ventre gonfissimo!- esclamò Kohaku stupito, visto che non sapeva proprio nulla. Era la prima gravidanza della sua unica sorella e lui si era perso tutti i momenti salienti, poiché lei era già abbastanza avanti con la gestazione.

-Sto per dare alla luce mio figlio. Era normale che non lo sapessi, non ci vediamo da tempo ormai.- esalò Sango diventando scura in volto.

L'atmosfera si era fatta alquanto tesa, quindi Inuyasha decise di lasciare l'abitazione e di consentire che i due fratelli parlassero senza essere disturbati.

-Kohaku... perché ti sei allontanato?- chiese con la voce rotta la donna. Era in piedi, con le mani cinte intorno alla pancia e guardava il fratello come una mamma che rimprovera sua figlio.

Kohaku ci mise un po' di tempo per riuscire a parlare. Neanche lui sapeva bene come rispondere, probabilmente nemmeno gli era chiaro il motivo per la quale si fosse allontanato così tanto dalla sua adorata sorellina. Quando stava per aprire bocca, Sango lo fece adagiare a terra, prese delle medicazioni e cominciò a disinfettare la ferita.

-Ero tanto preoccupata per te. Chiedevo ogni giorno a Miroku o a Inuyasha di venirti a cercare, ti volevo vedere, volevo annunciarti che stavo per avere un bambino. Ma qualsiasi voce che dicesse che tu eri vicino era sempre infondata. Avevi solo Kirara al tuo fianco ma a quanto pare non è bastata per difenderti.-

Sango stava ormai piangendo.

-Ma sorellina è solo un taglio...-

-Tu non capisci Kohaku! – urlò Sango – questo è un potente miasma che avrebbe potuto ucciderti, se non fosse arrivato Inuyasha... io non ti avrei più qui! Cosa ti ho fatto di male per non meritarmi più il tuo affetto?!- si alterò Sango scoppiando a piangere sommessamente. Sango rimase stupito dalla sua reazione e estremamente addolorato, dunque le disse:

-Sango, sorella mia, tu non mi hai fatto nulla di male credimi. Ora smettila di piangere, farà male al bambino.- Kohaku le sorrise rassicurante.

Lei annuì: -Kohaku... perché non mi sei stato accanto? Dov'era il mio adorato fratellino?-

Lui sospirò e fece una lunga pausa prima di risponderle.

-È davvero difficile da spiegartelo Sango. Come ben sai, purtroppo noi non abbiamo più alcuna famiglia a cui rivolgerci, tu non hai più i compagni di avventure a cui potrai far vedere la bellissima famiglia che ti stai creando. Tutto ciò perché li ho uccisi io e ti ho procurato un immenso dolore che non meriti di provare, tu sei la ragazza più buona e dolce su cui io abbia mai potuto contare. Ma ora io non riesco più a essere del tutto sereno sapendo che è colpa mia. Forse aveva ragione Naraku quando disse che sarebbe stato meglio rimanere nell'ignoranza perché il dolore sarebbe stato troppo forte da sostenere.-

-No Kohaku, la colpa è di Naraku che ti controllava, tu non centri nulla...-

-Come faccio a non centrare nulla Sango?!- sbraitò Kohaku interrompendola –Il loro sangue era sulle mie mani, ho reagito io pur essendo sotto controllo ma ero sempre io! Tu dici di non odiarmi ma io so che vorresti ancora papà qui, ma purtroppo non lo potremo avere perché io l'ho ucciso!-

Kohaku non respirava più, urlava e batteva i pugni sul pavimento, disperato.

-Sango io non so se riuscirò mai a ritrovare la felicità.-

Lei sussultò a quella frase. Kohaku soffriva così tanto per non far soffrire l'unica persona che gli era rimasta e lei ne rimase colpita.

-Proprio per questo ho deciso di allontanarmi, di diventare uno sterminatore a tutti gli effetti per poter sconfiggere i demoni subdoli come Naraku, per far sì che nessuno cada nella trappola in cui io stesso sono caduto, rovinando a te e a me un'intera esistenza.-

Il giovane sterminatore era in una valle di lacrime, era davvero pentito di aver lasciato sola Sango, ma non poteva fare altrimenti, gli sembrava la soluzione più ovvia da prendere per garantire un futuro felice alla sua amata sorella.

Quest'ultima si avvicinò a lui e lo abbracciò per quanto gli fosse possibile

-Non pensare a quelle cose fratellino mio, non mi hai rovinato niente. Ripeto che è solo di Naraku la colpa e tu eri al posto sbagliato al momento sbagliato. Ma non provare a credere di avermi rovinato l'esistenza va bene?- disse lei sorridendo verso l'ultima frase.

Lui la guardò e ricominciò a piangere sul suo petto, finalmente sollevato.

Kohaku si era finalmente calmato ed era in procinto di andare via.

-Oh fratellino... già te ne vai?- domandò Sango dispiaciuta.

-Sì Sango, ricordi cosa ti ho detto?- rispose accennando un sorriso. Lei ricambiò.

-A-aspetta Kohaku!- lo richiamò di nuovo, al che si girò verso di lei.

-Verrai alla nascita del bambino?-

Lui sorrise.

-Certo sorella, ci sarò.-

-Sango, luce dei miei occhi, quando arriverà il fatidico giorno?-

-Quanto sei sdolcinato Miroku –disse la donna roteando gli occhi – comunque non ne ho la più pallida idea, potrei partorire da un momento all'altro.- Sango sospirò.

-Cosa ti affligge Sango? Puoi dirmelo, sono tuo marito e il padre del bambino dopotutto.- disse il monaco, facendola sedere e prendendole le mani rassicurante.

-Ho tanta paura Miroku. Guarda quanto è grande la mia pancia, non riuscirei mai a...- Sango si bloccò a metà frase e urlò, colpita da una fitta inaspettata che la fece piegare in due dal dolore. Miroku sussultò spaventato, la prese in braccio e corse immediatamente da Kaede.

-Ora vedrai che sei forte e riuscirai a dare alla luce nostro figlio, io confido in te Sango!-

Kohaku nel frattempo stava volando in groppa a Kirara. Dopo tanti combattimenti la sua falce si era rovinata e aveva bisogno che fosse messa a nuovo.

-No vecchia Kaede, non ce la farò mai!- piagnucolò la sterminatrice  stesa sul pavimento sopra a un cumulo di coperte e stracci sterilizzati. Era rossa in viso e aveva i capelli appiccicati su di esso, respirava guidata da Rin e pensava di non aver mai provato un dolore più grande di quello.

-Zitta e spingi!- urlò burberamente Kaede provando a incitarla. Vedeva chiaramente la sofferenza negli occhi di Sango.

Sango spinse più che poté, urlando a più non posso e quando non ebbe più fiato sentì un pianto stridulo. Sorrise sollevata e protese le mani per prendere in braccio la nuova vita, ma la voce di Kaede ruppe il magico momento:

-Devi ancora spingere!-

-Sono due?!- esclamò sgomenta Sango –Non ce la faccio più!-

-Sì, e anche belli grandi. Su spingi!-

Sango obbedì, spinse ancora di più, strinse le coperte fino a bucarle con le unghie e sentì un altro pianto, un po' più soffocato dl primo. La donna pianse di gioia e prese in braccio le due creature, sorridendo loro.

In quell'istante entrarono Miroku e Kohaku.

-Sorellina eccomi, sono riuscito a venire!- esclamò Kohaku contento di vederla –Ma.. sono due!-

-Sono due bambine meravigliose Sango... abbiamo fatto due capolavori.- disse orgoglioso Miroku abbracciandola. Kohaku capì che doveva lasciarli soli e uscì, non prima di sorridere alla sua amata sorella. Sango ricambiò e gli donò un grande e caldo sorriso.

"Sono fiero di te sorella."

Quanti mesi sono passati? 6 o 7? Scusatemi ragazzi, non so se aspettavate questo capitolo ma quest'anno scolastico è stato davvero tosto e ho abbandonato completamente il mio computer e Inuyasha, non scrivendo più per moltissimi mesi. Avevo talmente poco tempo che quando tornavo a casa da scuola avevo sì e no il tempo di guardare un paio di video e poi studiavo, nel weekend stavo con il mio ragazzo. Quindi ragazzi scusatemi per l'assenza e spero che questo capitolo abbia soddisfatto le vostre aspettative, ciao!

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