Memorie

By ElGarmica

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Questa storia è stata scritta per la prima volta il 23 maggio del 2016 e pubblicata in un gruppo privato di f... More

Shadìm

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By ElGarmica

In una terra deserta, arida e priva di ogni genere di comodità, viveva una tribù: gli Straducrt (gli Alfa). 

Le loro caratteristiche erano delle più svariate possibili: chi aveva la coda, chi i baffi da felino, chi artigli da leone, chi le ali, chi un collo lungo, chi possedeva un pelo da orso, chi aveva il volto da lupo e il corpo da umano, e chi più ne immagina più ne metta. Non erano umani, erano forme di Vita diverse. La loro era tribù guerriera di difesa, amante e garante della natura. Si cibavano dei frutti donati dai Sommi Alberi i cui semi crescevano grazie a delle erbe speciali: le tanto venerate "Kiashàmun". Gli Alberi erano possenti,  alti, dotati di una memoria inestimabile e di foglie lucenti i cuoi colori verdi, gialli, rossi, multicolori rendevano le foreste arcobaleni in mezzo a un deserto vasto. Questo piccolo luogo idilliaco durò fino al loro arrivo...gli Umani. Un popolo barbaro, con strane cose dotate di ruote e di una lunga fionda divoratrice di pietre assassine che scagliava contro qualunque cosa gli capitasse a tiro. Questo popolo assassino teneva delle strane cose in testa che chiamava "elmi". Gli Straducrt non sapevano chi fossero, ma avevano ben chiara l'idea che fossero ostili. Così presero le armi e scacciarono gli Umani. Ci fu una grande festa per la loro prima vittoria, ma non durò a lungo. Gli Umani sono un popolo vendicativo e durante la bella stagione, nel loro mondo, tornavano con sempre più sete di vendetta. Più il tempo passava e più tornavano con armi sempre più strane e terribili. Guerra dopo guerra gli Straducrt morirono uno dopo l'altro, tutti tranne una. L'ultima. Gli alberi furono distrutti dal primo all'ultimo non per costruire case, bensì per far andare avanti o le loro macchine da guerra o per bruciare i poveri corpi vivi degli sconfitti. I frutti venduti chissà dove e degli Straducrt non rimase più nemmeno il nome.

L'ultima donna possedeva l'ultimo seme che aveva trovato. 

Decise di volerlo sotterrare e coltivare. 

"ASMAI AL KUNG DA BATH

"Cresci figlio mio" 

"SMAL GUHAN KABATH

"germoglia figlio della terra" 

"ASHIM TUN STA BUTH

"Ama chi ti odia" 

"ALAM MELLON AR

"Fatti amico il nemico" 

"ASMAI AL KUNG DA BATH

"Cresci figlio mio" 

e mentre recitava tali formule due Umani, che passavano da quelle parti, come la videro la colpirono al ventre. Con tutto l'odio che solo l'essere Umano può provare, le sputarono:

"Così impari a invocare figli che mai potrai avere, sporco animale"

L'ultima fortunatamente non fece caso all'odio altrui e con l'ultimo respiro, incanalò su di sé tutta la sua energia e pronunciò per l'ultima volta: "ASMAI AL KUNG DA BATH",ma l'albero non crebbe e lei morì sorridendo.

Tre secoli dopo passò di lì una ragazza che stava annaffiando il suo giardino. Il deserto era diventato terra degli Umani che con le loro costruzioni avevano reso, grazie alla loro intelligenza, l'invivibile, vivibile. Questa ragazza aveva una vitalità immensa, amava tutti e tutto anche se non aveva particolari simpatie per la violenza l'ingiustizia. Quello che più amava erano le storie sugli Straducrt chiamati dagli Umani:"Desertiani".

Quel giorno era particolarmente secco e l'acqua richiesta era maggiore rispetto al solito. Fu in quell'annaffiata che una goccia cadde nello spazio del seme e pochi secondi dopo crebbe un germoglio. La ragazza fu incuriosita da tale Vita e fu sorpresa che dal nulla quella piccola forma di Vita mostrò un ramoscello, poi un altro, un altro e un altro ancora e così via, fino a sembrare un'Idra floreale solo che non necessitava di essere tagliato, bensì solamente anaffiato. La ragazza rimase esterefatta e tenne il segreto per sé rincasando piena di domande in attesa del giorno dopo. Quando l'indomani ritornò sul luogo, con grande stupore notò che i germogli si erano uniti tra loro ruotando e formavano un tronco che girava su sé stesso. Molteplici erano i suoi colori lucenti e al contempo trasparenti mostrando al mondo intero le sue formidabili venature linfatiche. In pochi giorni l'albero crebbe così tanto che le sue radici arrivarono fino in città distruggendo qualsiasi casa incontrato, eccetto quella della ragazza. Come immaginabile gli Umani volevano abbatterlo, ma la ragazza si oppose, spinta dalla bellezza di tale Esistenza mai vista. Tutti avevano compreso che Albero era, persino la ragazza. Quell'albero era l'Ultimo Sommo. Così tutta la città si radunò attorno all'Albero e alla ragazza.

"Abbattilo o lo facciamo noi

e appena pronunciata tale frase dal Sindaco della città improvvisamente dall'albero fuoriuscirono le seguenti parole:"SMAL GUHAN KABATH!" (germoglia figlio della terra!). Così dalla terrà uscì una radice, afferrò il Sindaco e lo strinse a sé come in un abbraccio, ma venne tagliato dall'ascia rabbiosa dell'Umano. Di tutta risposta uscì dalla terra una nuova radice che compiendo lo stesso gesto della sua precedente sorella, fece la  stessa fine ed ecco  il destino del Sindaco, scritto da lui stesso. Dalla terrà uscì la terza radice, questa volta prese il Sindaco  per la gola e lo uccise. Tutti scapparono alla ricerca delle loro asce e torce, tranne la ragazza che si fermò a chiedere:

"Chi sei tu?"

"Io sono l'Ultimo Sommo"

"Perché hai ucciso?" 

"ASHIM TUN STA BUTH, Ama chi ti odia; ALAM MELLON AR,  Fatti amico il nemico; questo mi è stato insegnato"

"Ancor di più non capisco perché hai ucciso!", ridomandò la ragazza arrabbiata per la violenza apparentemente ingiusta verso un suo simile

"Questa città era comandata dalla rabbia e dall'odio. Io ho proposto una nuova via, spezzata dall'acciaio dell'Umano, ma non dalle sue mani. Questo popolo possiede una rabbia non sua, una rabbia chissà di quale tempo. Se fosse stato solo Odio, quell'Umano avrebbe usato le sue stesse mani, ma così non ha fatto. Il fatto è che ha rinnegato la sua seconda possibilità offerta dalla Terra e per questo la Terra ha deciso di richiamarlo a sé. Anche tu in realtà mi odi perché il tuo sangue mi odia, la tua antica stirpe mi odia e io amo te perché nonostante il tuo odio nei miei confronti ti sei presa cura di me, Talin"

"Ma io non mi chiamo Talin!", risposte sorpresa la ragazza

"Talin nella mia lingua vuol dire colei che c'è per me e tu sei qui per me Talin"

"Come puoi amare una diversa da te?", domandò la ragazza che ormai poco capiva della situazione

"Perché io sono più simile a te di quanto tu possa pensare.  Bacia il primo ramo di fronte a te, Talin"

Così la ragazza scelse. Baciò il primo ramo offertole e l'albero divenne un lupo, un leone, un falco, un uomo bellissimo e infine un essere con la coda di lupo, i capelli da leone, le ali da falco, gli occhi gialli vedenti nell'Oscurità da gufo e il corpo da Uomo. Quando la città tornò con asce e torce, non riuscì a reggere la vista di quella magnifica creatura. Le armi furono deposte e tutti conobbero la nuova via offerta dalla Terra per mezzo dell'Ultimo Sommo: l'Amore.  Primi tra tutti a godere della nuova strada furono l'Ultimo Sommo e la ragazza. Dai due nacque un amore fisico, emotivo, spirituale e Oltre. I due vissero insieme fino a che lui fu ucciso da mano ignota. Alla sua morte, la ragazza non riuscì a resistere alla perdita e si spense lentamente da sé pochi giorni la morte del suo Amato per poterlo re-incontrare in altre dimensioni.

Le lacrime divennero vento, il vento divenne ricordo, il ricordo memoria, la memoria scomparve e dopo migliaia di anni dalla terra nacque un nuovo albero figlio di Talin e dell'Ultimo sommo: il Primo Shadìm, il Primo Albero nato dall'Amore. 

L'ultimo Sommo e Talin si ritrovarono nel vento dopo la loro morte carnale e dalla loro unione venne creato il primo seme Shadìm, primo di una lunga stirpe. "Ama chi ti odia, perché è dal suo odio che tu trovi  la compassione per lui" furono le ultime parole dette alla ragazza e rivolte a tutta la città. 

Questa è la storia di Talin, la ragazza che diede vita a un ricordo e alla speranza dell'ultima Straducrt uccisa per mano dell'Umano e morta sorridendo perché in cuor suo sapeva di aver già vinto la nascita della fine dell'Odio e la nascita dell'Amore. 

L'odio è Amore e Amore è Odio, questa storia possa raccontare al lettore che bisogna accettare dentro di sé entrambe le dimensioni per far nascere un qualcosa di inaspettatamente stupendo, un qualcosa che potrebbe diventare anche una stirpe di cose meravigliose e come tutte le stirpi, ci sono sempre dei Padri Fondatori. Quel Padre Fondatore potresti essere benissimo tu, basta solo fare un primo passo e Talìn l'ha fatto nel momento in cui si è chiesta "cosa è questo germoglio?" (di Vita) e rivolto ad una Vita reale l'ha espresso in:"Chi sei?". 

Chi sei? 

Che cosa sei?

Le prime due domande per comprendere l'Odio e l'Amore in noi e ciò che proviene da essi.



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