24 Hours [h.s. - italian tran...

By Harryshvg69

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"Neanche nella mia più selvaggia immaginazione ho mai pensato di essere catturata dalla strada di giovedì ser... More

Prologo
capitolo uno
capitolo due
capitolo tre
capitolo quattro
capitolo cinque
capitolo sei
capitolo sette
capitolo otto
capitolo nove
capitolo dieci
capitolo undici
capitolo dodici
capitolo tredici
capitoli quattordici
capitolo quindici
capitolo sedici
capitolo diciassette
capitolo diciotto
capitolo diciannove
capitolo venti
capitolo ventuno
capitolo ventidue
capitolo ventitrè
capitolo ventiquattro
capitolo venticinque
capitolo ventisei
capitolo ventisette
capitolo ventotto
capitolo ventinove
capitolo trenta
capitolo trentuno
capitolo trentadue
capitolo trentatrè
capitolo trentaquattro
capitolo trentacinque
capitolo trentasette
capitolo trentotto
capitolo trentanove
capitolo quaranta
capitolo quarantuno
capitolo quarantadue
capitolo quarantatrè
capitolo quarantaquattro
capitolo quarantacinque
capitolo quarantasei
capitolo quarantasette
capitolo quarantotto
capitolo quarantanove
The Blue Rose
capitolo cinquanta
capitolo cinquantuno
capitolo cinquantadue
capitolo cinquantatrè
capitolo cinquantaquattro
capitolo cinquantacinque
capitolo cinquantasei
capitolo cinquantasette
N/A
HIT [h.s. - italian translation]
Piccola News
NUOVA FANFICTION

capitolo trentasei

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By Harryshvg69

Stavamo guidando da almeno dieci minuti, ma nessuno di noi disse una parola. Il mal di testa era peggiorato e dovevo lottare contro la voglia di strofinarmi la fronte, perchè non volevo che Harry pensasse che soffrissi. Ero ancora un po' confusa di ciò che mi era successo, non avevo mai avuto allucinazioni, almeno non come quella che avevo avuto. Ma credevo ad Harry quando mi aveva detto che non era stato vero e, a pensarci bene, non sarei nemmeno sopravvissuta se tutto quello che avessi visto fosse stato reale. Gli orsi avrebbero...no, non volevo neanche pensarci, perchè anche solo il pensiero mi faceva venire i brividi.

Fissai Harry, notando che era perso nei suoi pensieri. Dalla sua espressione tesa potevo indovinare che qualcosa lo preoccupasse e, per qualche ragione, mi rendeva nervosa. Potevo percepire che qualsiasi cosa a cui stesse pensando, avrebbe coinvolto anche me, e avevo quella strana sensazione che presto avrei scoperto cosa fosse.

Dopo alcuni minuti, Harry fermò la macchina e, quando fissai fuori dal finestrino, vidi un grande edificio grigio. L'ospedale.

Portai lo sguardo di nuovo su Harry e notai che aveva iniziato a sbottonarsi la cintura, ma velocemente lo fermai posando la mano sopra la sua. Lui sollevò lo sguardo e mi guardò un po' sorpreso.

"Penso che debba andare da sola." dissi con calma guardando nei suoi occhi verdi. Appena allontanai la mano, notai le sue sopracciglia aggrottarsi e la familiare espressione accanita balenare sul suo volto.

"In nessun modo. Verrò con te." disse, ma, dato che mi aspettavo che dicesse qualcosa del genere, ero già pronta a rispondere.

"Non puoi, Harry. Non voglio che tu abbia problemi a causa mia. Se vado da sola e magari vengo catturata, allora almeno tu avrai la possibilità di scappare."

Harry mi guardò come se trovasse difficile credere a cosa avessi appena detto.

"Tu dimentichi il dettaglio fondamentale, Carissa. Tu sei in questo casino a causa mia ed è mio compito proteggerti, quindi verrò con te." Harry si voltò, indicando che la conversazione era finita e aprì la portiera prima di uscire. Io sospirai a lungo, poi lo seguii sbattendo la portiera. Incrociai le braccia al petto e fissai testardamente Harry, mentre si spingeva i suoi fitti ricci sotto il cappuccio. Quando notò la mia espressione, il cipiglio sulla sua fronte si approfondì.

"Carissa..." disse mettendomi in guardia, ma io non lo lasciai finire.

"No, Harry, parlo prima io." dichiarai con fermezza e lasciai uscire un piccolo sospiro prima di continuare. "Ricordi quella volta che Daniel e Jonah ti hanno catturato e io ho avuto la possiblità di andarmene? O quella volta che incontrammo i prigionieri e dopo mi hai detto che avrei dovuto lasciarti solo a continuare questo gioco? Potevo davvero andarmene e continuare la mia normale vita, dimenticandomi di queste ore e di te. Ma non l'ho fatto e non perchè avessi paura che ti saresti arrabbiato o altro, era per qualche altra strana ragione, perchè mi importa di te. E ho scelto di starti accanto nonostante sappia che è pericoloso."

Harry mi guardò negli occhi per tutto il tempo in cui parlai, ma la sua espressione era illegibile quindi era difficile dire cosa stesse pensando. Quando mi fermai per un momento, lui inspirò prima di chiedere:

"Cosa stai provando a dire con questo?"

"Ciò che sto provando a dirti è che non è compito tuo proteggermi." risposi con enfasi. "Non pensare di essere responsabile di me se sono stata io a decidere di rimanere come tua partner."

Qualcosa balenò negli occhi di Harry e, improvvisamente, la sua espressione si fece come quella che avevo visto sul suo volto mentre guidava. Un'espressione seria, tesa, ma ora mischiata anche alla risolutezza. Deglutii e mi obbligai a essere pronta a sentire ciò che aveva da dirmi.

"C'è qualcosa che devo dirti che è collegato a ciò che hai appena detto. Stavo pensando che t..."

"Ciao, ragazzi!" qualcuno interruppe Harry e, mentre voltavamo la testa, ebbi il tempo di sentire il gemito frustrato di Harry, prima che i miei occhi scivolassero su un ragazzo familiare che avevo visto all'inizio del gioco.

Liam.

"Cosa c'è di sbagliato in questi ragazzi da interrompermi sempre quando sto per dire qualcosa di importante," mormorò Harry tra i denti.

"Cosa ci fai qui Payne?" chiese, poi fissò Liam che si era fermato accanto a noi.

"Potrei chiederti la stessa cosa?" Liam si accigliò guardando entrambi.

"Carissa ha colpito la testa, quindi ho pensato che sarebbe stato meglio se qualcuno controllasse le sue condizioni," Harry spiegò brevemente. Il suo sguardo si fece improvvisamente distante e si isolò. Avevo notato che era così ogni volta che incontravamo i ragazzi della sua gang. A malapena mostrava le sue emozioni e mi chiedevo se mostrasse le sue vere emozioni solo quando era con me? E se fosse stato così, allora perchè? Perchè aveva deciso di non isolarsi quando era con me?

La voce di Harry mi allontanò dai miei pensieri e iniziai a prestare attenzione alla conversazione sua e di Liam.

"...ma non vuole che vada con lei."

"Beh...penso che abbia ragione. Sarebbe troppo pericoloso se entrambi apparirete improvvisamente in ospedale. Qualcuno può riconoscervi..." Liam sbottò, ma Harry lo interruppe bruscamente.

"Sono a conoscenza di ciò, Liam. Semplicemente non voglio che vada da sola."

Liam stava per protestare, ma decisi di dire la mia opinione, perchè potei percepire che entrambi i ragazzi erano troppo testardi, e se li avessi lasciati continuare il loro dibattito, sarebbe durato per sempre.

"Liam può venire con me. Penso sarebbe l'opzione più sicura." dissi guadando Harry e sperando silenziosamente che avrebbe accettato.

Harry mi guardò, poi ritornò a guardare Liam. Sembrò avere una battaglia interna nella sua mente riguardo se accettare o meno, ma gradualmente il suo cipiglio svanì e lasciò uscire un profondo sospiro.

"Bene. Avete vinto entrambi." disse teso. "Ma è meglio che tu la tenga al sicuro, Liam. Conosci le conseguenze se le succede qualcosa."

Liam annuì solamente con espressione mortalmente seria, prima di voltare il viso verso di me. Appena i suoi occhi castani incontrarono i miei, la strana sensazione che lo avessi visto tempo fa mi ritornò in mente, e non importava quanto provassi a ricordare dove avrei potuto probabilmente incontrarlo, semplicemente non riuscivo a immaginarlo. Non sapevo se avrei dovuto chiederglielo o meno, perchè poteva essere solo la mia selvaggia immaginazione.

"Come ti senti?"

Avevamo iniziato a camminare verso l'ospedale, lasciando Harry ad aspettarci in macchina. Fissai Liam attentamente, ma, dal suo tono dolce, potei dire che la sua domanda fosse sincera, quindi mi rilassai un po'.

"Mi fa male la testa, ma non fa così tanto male come poco fa." risposi sorridendo leggermente. Quando guardai Liam, notai una strana espressione sul suo volto che mi fece sentire a disagio.

"Non intendevo la tua testa. Volevo dire, come ti senti davvero...ad essere la partner di Harry e a giocare al gioco..."

Qualcosa nel tono di Liam mi rese sospettosa e, per qualche ragione, non seppi come reagire alle sue parole. Sembrava stesse nascondendo qualcosa dietro le sue parole e la sua strana, tesa espressione confermò solamente i miei dubbi. Spostai lo sguardo sulle scarpe e mi morsi il labbro provando a pensare come rispondergli, ma fortunatamente avevamo già raggiunto le porte principali dell'ospedale. Entrammo e ci dirigemmo al banco accettazione.

Tutto andò sorprendentemente bene. Nessuno sembrò riconoscermi, il dottore che aveva controllato le mie condizioni era stato gentile e, dopo venti minuti, stavo già uscendo con Liam al mio fianco. Ero sollevata di sapere che la mia testa stesse bene e non fosse successo nulla di terribilmente serio. Il dottore mi aveva dato degli antidolorifici e raccomandato di riposarmi per un paio di giorni. Dovetti forzarmi a non ridere sarcasticamente. Se solo il dottore sapesse...

"Com'è andata?"chiese Harry appena io e Liam lo raggiungemmo. Era poggiato alla macchina, ma ora si allontanò dalla macchina per stare in piedi dritto. Il suo sguardo preoccupato non mi lasciò, ma quando notò un piccolo sorriso sul mio volto, una sospiro di sollievo scappò dalle sue labbra.

"È andata bene. Devo prendere degli antidolorifici e il dottore ha detto che qualcuno dovrebbe osservare le mie condizioni per un paio di giorni. E pensava che il fatto che fossi stata incosciente per alcuni minuti non sia dovuto soltanto dal colpo in testa, ma anche perchè mi sono semplicemente affaticata."

"Quindi non è nulla di serio?" chiese Harry. Scossi la testa e guardai Liam che non mi aveva detto una parola dopo aver concluso l'esame clinico. Ora, comunque, spostò l'attenzione su Harry e mormorò qualcosa riguardo al fatto che doveva andarsene.

Guardai attentamente le loro espressioni e mi sembrò che entrambi stessero nascondendo qualcosa dietro il modo in cui si guardavano. Come un accordo o qualcosa del genere. Aggrottai la fronte confusa, ma non dissi nulla.

"Bene...ci vediamo in giro, Liam." disse Harry. Liam annuì solamente prima di andare via e senza neanche guardare nella mia direzione. Lo guardai finchè Harry non disse il mio nome.

"Sì?" spostai lo sguardo su di lui e immediatamente notai una sorta di espressione nervosa sul suo volto. Si lasciò scappare un piccolo sospiro prima di focalizzare i suoi occhi verdi su di me.

"La cosa che volevo dirti prima..." Harry si morse il labbro inferiore e capii che trovasse difficoltà a continuare. Deglutii sentendo lo stomaco chiudersi. Ero nervosa di sentire cosa stesse per dire, ma non mi sarei mai aspettata le parole che scapparono dalle sue labbra.

"Penso non dovresti più continuare questo gioco. Dovresti andare a casa."


--

Oggi è il compleanno del finto biondo che ora preferisce essere moro per far sì che pochi lo riconoscano. Bravo Niall, complimenti hahahaha. +24 anche lui, piango.

Comunque grazie per i 16,5k visualizzazioni e altrettanti like, love you xx



Corretto.

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