Welcome to Crystal Lake (ITA)

By itachiuchihaforever

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Una ragazza, i suoi genitori, il suo cane e una nuova casa. Un lago, una foresta e un campeggio sventurato. G... More

Capitolo 1 - L'arrivo
Capitolo 2 - Cena in compagnia e visite inaspettate
Capitolo 3 - Nuove informazioni
Capitolo 4 - Avvistamenti
Capitolo 5 - Pensieri notturni
Capitolo 6 - Shopping e uccisioni
Capitolo 7 - Risparmiata ancora
Capitolo 9 - Incubi e fobie
Capitolo 10 - Preoccupazioni e dubbi
Capitolo 11 - La spesa
Capitolo 12 (Prima Parte) - Le rose della comprensione
Capitolo 12 (Seconda Parte)- Preparativi
Capitolo 13 - Venerdì 13
Capitolo 14 - Ubriaco
Capitolo 15 (Prima Parte) - Slaughter Party
Capitolo 15 (Seconda Parte) - Slaughter party
Capitolo 16 - Nuove amicizie
Capitolo 17 - Una chiacchierata Padre-Figlia
Capitolo 18 - Introspezione
Capitolo 19 - Area Video Sorvegliata
Capitolo 20 - Scelte
Capitolo 21 - Decisioni
Capitolo 22 - Confessione

Capitolo 8 - L'aereoplanino di carta

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By itachiuchihaforever

Jasmine era rimasta seduta sulla sedia a dondolo almeno per mezz'ora, senza fare nulla oltre al guardare dalle finestre se c'era qualcuno, senza sapere cosa pensare. Finn era rimasto tranquillo, aveva da un po' lasciato perdere la porta d'ingresso e si era messo a gironzolare per casa.

Jasmine doveva prendere una decisione. Fare o non fare quello che si era prefissata? Alla fine decise che sì, voleva farlo. Ma per mettere in pratica il suo piccolo piano doveva uscire di nuovo e al momento non le sembrava una buona idea. Avrebbe potuto fare tutto il giorno dopo, non sarebbe stato un problema.

Ma non poteva restare lì a far nulla, in qualche modo doveva distrarsi. I libri le sarebbero stati d'aiuto. Quindi si preparò un bicchiere di succo d'arancia e un'altra ciambella al cioccolato, poi andò nella sua stanza per continuare a leggere il libo preso in biblioteca. Lo aveva da poco finito quando sentì la macchina dei genitori parcheggiare davanti casa. Era sempre stata molto veloce a leggere, soprattutto se lo faceva per non pensare ad altro. Quando iniziava a leggere tutto intorno a lei spariva, quasi nulla poteva distrarla. Andò ad accogliere i genitori allegra, senza mostrare alcun segno di preoccupazione. Aprì loro la porta e li salutò, venendo però interrotta dalla madre, che l'abbracciò con foga.

"Jasmine! Tesoro mio, stai bene?" le chiese.

"Certo che sto bene, perché non dovrei? Che è successo?"

"Sembra che due ragazze siano state aggredite e poi siano sparite non molto lontano da qui, la polizia le sta cercando." Le comunicò il padre.

"Tu sei uscita oggi? Hai visto o sentito qualcosa?" le chiese la madre, guardandola bene in viso.

"Sì, sono uscita stamattina, ma sono tornata per l'ora di pranzo e non è successo nulla di strano qui." Rispose lei, fingendo di essere assolutamente all'oscuro di tutto.

Quindi la polizia aveva già scoperto tutto. Ma se credevano che le ragazze fossero scomparse allora Jason aveva già portato via il corpo di quella che era riuscita ad uscire dall'acqua. Per la bionda non c'era molto da fare se era rimasta in fondo al lago.

La giornata si concluse con i genitori che aspettavano notizie alla radio e la figlia che fingeva di non saperne nulla. Andarono tutti a dormire abbastanza presto, l'indomani mattina sarebbero dovuti uscire tutti, chi per lavoro e chi per "andare ad esplorare ancora un po' la zona".

Jasmine ascoltò un po' di musica prima di addormentarsi, ma prima di stendersi sul letto andò come sempre a guardare fuori dalla sua finestra.

Jason era di nuovo lì ad osservarla. Non aveva il machete in mano come l'ultima volta però. Di nuovo Jasmine non sapeva cosa fare, dato quello che era successo. Poi però si diede mentalmente della stupida e salutò Jason con la mano, più convinta stavolta. Quando lo vide inclinare la testa di lato leggermente non potè fare a meno di sorridergli. Prese un foglio, vi scrisse velocemente qualcosa sopra con un pennarello nero e ne fece un aereoplanino di carta. Si affacciò di nuovo e lo lanciò fuori dalla finestra, facendoglielo arrivare ai piedi. Gli sorrise e lo salutò di nuovo, allontanandosi dalla finestra per dargli libertà d'azione e mettendosi finalmente a letto, pronta a dormire. Non riusciva a smettere di sorridere e dopo un po' si addormentò.

Ma forse sarebbe stato meglio passare quella notte, piuttosto che la precedente, insonne.



Angolo Autrice:

Ciao a tutti! 

Eccomi tornata con un nuovo piccolo capitolo. Ho già bene in mente un certo numero dei prossimi, devo solo scriverli. Purtroppo però non avrò molto tempo a disposizione quindi non so quando arriverà il prossimo :(

A presto (spero)!

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