Capitolo 1 - L'arrivo

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Da quanto tempo erano in viaggio? Si chiese Jasmine, guardando fuori dal finestrino della Golf Sportsvan grigia di suo padre. Si era appisolata mentre ascoltava la musica sul suo vecchio IPod verde mela, distesa sul sedile posteriore con la testa appoggiata al finestrino e le gambe immobilizzate dal peso di Finn, il suo border collie red merle con un occhio azzurro ghiaccio e uno giallo oro, che per altro stava iniziando a sbavarle sui leggins neri.

Lo spostò, mettendosi seduta e stiracchiandosi, sentendo schioccare qualche osso. La maglietta nera dei Disturbed umida sulla schiena a causa del sudore. Il caldo quel giorno era insopportabile e neanche l'aria condizionata riusciva a fare molto.

"Ben svegliata!" Sua madre la guardava dallo specchietto nella visiera del sedile del passeggero.

"A che punto siamo?" Chiese Jasmine, guardando l'ora segnata sul cruscotto: 17:38.

"Ci siamo quasi, ormai non manca molto." Rispose suo padre senza distogliere gli occhi dalla strada.

Jasmine e la sua famiglia si stavano trasferendo. Dietro di loro viaggiava il camion dei traslochi, guidato da un paio di lavoratori della ditta consigliata dall'agenzia immobiliare, due montagne di muscoli.

Suo padre, Robert Hatefield, era medico all'ospedale di Columbus, Nebraska, dove vivevano fino a quella mattina e dove la ragazza aveva frequentato l'ultimo anno di liceo, diplomandosi con buoni voti giusto una settimana prima. Sua madre invece, Anna Hatefield, di origini italiane, era rimasta disoccupata circa sei mesi prima, quando la profumeria in cui lavorava aveva chiuso. Tutti e tre mal sopportavano la vita di città. Jasmine preferiva i luoghi tranquilli e silenziosi ai centri commerciali affollati e le strade rumorose, e i suoi genitori non erano da meno, essendo cresciuti entrambi nelle campagne adiacenti Columbus. Di comune accordo decisero di trasferirsi in una piccola cittadina. Robert avrebbe chiesto un trasferimento, che venne accettato in breve tempo, e Anna avrebbe potuto cercare lavoro una volta sistemata la nuova casa. Anche Jasmine aveva pensato di trovarsi un lavoretto part-time, dato che non pensava di continuare gli studi.

Controllando la disponibilità di lavoro per Robert, alla fine avevano scelto una casa che soddisfaceva pienamente tutti. Era una casa a due piani circondata dal bosco e a poche decine di metri da un lago. Un posto tranquillo immerso nella natura come volevano Anna e Jasmine, ma non troppo lontano dal centro abitato, per venire incontro alle esigenze di Robert. L'avevano trovata facendo ricerche su internet. Era subito stata la prima scelta di Jasmine, appena aveva visto dove si trovava, e aveva insistito in una maniera che sua madre aveva definito inquietante. Alla fine i coniugi Hatefield avevano ceduto alle richieste della figlia, grazie anche alla bellezza naturale del posto e al prezzo dell'abitazione, che in un posto diverso sarebbe stato molto più alto. E poi avevano giusto bisogno di un medico in più lì.

La nuova casa si trovava nientemeno che nel territorio della sfortunata cittadina di Crystal Lake, New Jersey, a poca distanza dall'omonimo lago e abbastanza vicina al famigerato "Camp Blood".

Jasmine era un'appassionata di film horror ed era venuta a conoscenza delle svariate uccisioni avvenute nella zona tramite la famosa serie di film "Venerdì 13". Era rimasta sconcertata da come certe persone potessero speculare sulle disgrazie altrui, ma non riuscì a fare a meno di restare affascinata dalla inquietante figura del serial killer di Crystal Lake, lo sfortunato - e spietato - Jason Voorhees.

Continuava a guardare fuori dal finestrino, vedendo scorrere alberi e arbusti ai lati della strada. Non vedeva l'ora di arrivare, avrebbe visto la sua nuova casa per la prima volta. Quando i suoi genitori erano andati a vederla lei era dovuta rimanere a casa a studiare per gli ultimi test. Ovviamente aveva visto le foto sul sito dell'agenzia immobiliare, sapeva che era stata già grosso modo arredata dai suoi genitori e che aveva un impianto di videosorveglianza, lasciato dai vecchi proprietari insieme ad un sacco di mobili e cianfrusaglie conservate tra cantina e soffitta.

Welcome to Crystal Lake (ITA)Where stories live. Discover now