Una Sanzione Non Comune (Larr...

By loveisintheair95

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MPREG. Louis si sente poco bene da un paio di settimane, quindi Harry lo trascina dal medico. I mesi successi... More

Capitolo 1 (parte prima)
Capitolo 1 (seconda parte)
Capitolo 2 (parte prima)
Capitolo 2 (parte seconda)
Capitolo 3 (parte prima)
Capitolo 3 (parte seconda)
Capitolo 3 (parte terza)
Capitolo 4 (parte prima)
Capitolo 4 (parte seconda)
Capitolo 4 (parte terza)
Capitolo 5 (parte prima)
Capitolo 5 (parte seconda)
Capitolo 5 (parte terza)
Capitolo 6 (parte seconda)
Capitolo 7 (parte prima)
Capitolo 7 (parte seconda)
Epilogo

Capitolo 6 (parte prima)

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By loveisintheair95

UNA SANZIONE NON COMUNE

Capitolo 6

(parte prima)

Il più inaspettato sesso divenne parte della loro routine quotidiana - ogni volta che Louis ne aveva bisogno, che Harry segretamente pensava non fosse sufficiente ma trovava, emotivamente, esserlo troppo in realtà. Essi non ne discutevano perché non c'era davvero molto di cui discutere. Era un atto piuttosto poco romantico - distaccato se volete - entrambi si attenevano con determinazione al 'lo stiamo facendo solo a causa degli ormoni della gravidanza' per spiegarlo. Considerando che stavano cercando di avere un vero rapporto era uno strano modo di gestire la situazione. Harry pensava che semplicemente non erano ancora pronti per questo tipo di intimità. In altre parole, erano d'accordo con il tentativo di frequentarsi di per se ed erano d'accordo col fare sesso 'per fini medici' di per se, ma non erano ancora pronti a gestire l'idea di 'facciamo sesso perché stiamo insieme'. Harry immaginava che ci sarebbero arrivati alla fine, ma era felice di restare con come le cose stavano andando per ora. Se questo lo rendeva un codardo o solo un tipico idiota allora veramente non gli importava.

Fu sorprendentemente facile tenerlo anche insignificante. Non si baciavano - o almeno non sulla bocca - e, con la pancia che cresceva, Louis era di solito sulle mani e sulle ginocchia in modo che non fossero mai faccia a faccia. Harry faceva in modo di indossare sempre un preservativo così se chiudeva gli occhi (come faceva la maggior parte del tempo), l'unica indicazione che questa non era solo una scopata casuale era il fatto che poteva odorare Louis. Poteva annusare quel familiare profumo acuto intorno a lui, che riconosceva ovunque come il suo migliore amico, in quel modo era amplificato dieci volte. Se questo gli faceva dolere il petto allora si rifiutava di prenderlo in considerazione.

Nonostante la loro insistenza sul distacco, il sesso era ancora molto piacevole e potevano facilmente ammetterlo tra di loro - spesso con un sorriso e alcune insinuazioni e un po' di battutine. Quello che aveva veramente messo la barra per la completa indifferenza fu quando iniziarono a parlare durante il sesso - di cose insulse come di oggetti che dovevano ancora comprare all'ultimo minuto, o su dove avrebbero trascorso il Natale e quando avrebbero dovuto cominciare a fare ricerche per un servizio di custodia bambini professionale per quando avrebbero dovuto lavorare fuori città. Non c'era nessun vero congedo di maternità / paternità nel settore della musica così dovevano cominciare a guardare al più presto.

~ * ~

L'unica cosa che Louis apprese dal loro sesso insieme - e Dio non lo avrebbe mai detto a Harry - era che lui non sempre raggiungeva l'orgasmo dal suo cazzo.

Diceva abbastanza su quel particolare argomento.

~ * ~

"Tomlinson, spero che non tenterà ad alimentarlo tramite tale buco."

Louis arrossì mentre la forte, no-nonsense voce del loro tutore 'mamma e papà' sfondava l'aula quasi vuota. Girò subito la bambola di nuovo nel modo giusto e finse di alimentarla con la bottiglia come era stato precedentemente mostrato loro. Accanto a lui, Harry ridacchiò dietro la sua mano e, a pochi banchi di distanza, il marito di un'altra coppia strizzò l'occhio verso di loro - chiaramente avendo avuto la stessa tentazione di controllare quanto anatomicamente corrette fossero le bambole.

Nonostante un paio di rimproveri, era sicuro di dire che queste lezioni prenatali andavano molto meglio rispetto alle lezioni che avevano avuto durante il liceo. In primo luogo, avevano davvero bisogno di imparare questa roba e, mentre Louis aveva un po' di conoscenza per aver aiutato sua mamma con le sue sorelle gemelle, le sue abilità erano arrugginite e c'era un sacco di cui non era del tutto sicuro.

In secondo luogo, Harry era davvero preso da tutto questa cosa e, francamente, Louis non aveva intenzione di lasciare che il suo amico fosse più informato riguardo la cura del bambino di lui - soprattutto quando Louis era quello che faceva la parte difficile - crescere la cosa dentro di lui! Col diavolo che Harry doveva essere quello 'informato'.

In terzo luogo, non avevano esattamente molto tempo per frequentare questi corsi prima che Louis sarebbe dovuto andare in ospedale - avrebbero dovuto veramente iniziare questa roba prima. Poi di nuovo, ai manager c'era voluto molto tempo per trovare una lezione adeguata che avesse garantito che la loro identità e situazione sarebbero rimasti segreti.

Dopo aver finto di alimentare la bambola, Louis la sollevò per farla riposare sulla sua spalla, inclinandola leggermente in avanti e alzandola mentre gli dava piccoli colpetti sulla schiena. Con sua grande sorpresa fece subito un rutto meccanico. Harry farfugliò al successo del suo primo tentativo - a lui ci era voluto un secolo per far ruttare quella cosa - e poi cacciò fuori un "colpo di fortuna". Louis sporse appena fuori la lingua verso di lui e sorrise compiaciuto. Non sembrava arrugginito.

Poi, come ci si aspettava dopo la pappa, la bambola iniziò a piangere e Louis sorrise, tenendola fuori, "Credo che sia il tuo turno di cambiare il pannolino oggi".

Harry fece una smorfia e prese la bambola un po' più forte di quanto richiesto. Louis poi procedette a cadere dal ridere quando la t -shirt di Harry fu spruzzata non appena tolse il pannolino dalla bambola maschile anatomicamente corretta. Almeno era solo acqua e non vera pipì - era qualcosa. Era forse anche un po' ingiusto da parte di Louis sentirsi compiaciuto per non aver avuto la pipì addosso quando lo aveva fatto perché lo aveva fatto con una bambola femmina, al momento, che non schizza esattamente pipì.

"Hai dimenticato la regola numero uno del cambiare il pannolino di un maschio", lo derise rimproverandolo, agitando il dito sulla faccia perplessa di Harry mentre tentava di tamponare la sua t-shirt, "mantenere sempre la parte anteriore del pannolino in su fino a quando non si è sicuri che la pipì non è pronta a cominciare."

"Sì. Professor Cambia-Pannolino," Harry rispose sarcastico prima di tornare al compito sotto mano. Determinato ad almeno mettere il pannolino in modo più ordinato rispetto a Louis.

~ * ~

"... Quindi, se sapessi che il mondo stesse per finire domani, quale vorresti che fosse il tuo ultimo pasto?"

Harry alzò un sopracciglio scettico all'eccessivamente finto entusiasmo dell'intervistatrice e brevemente desiderò che l'allarme antincendio scattasse. Questa doveva essere l'intervista più dolorosamente noiosa fino ad oggi. Erano esattamente le stesse domande che erano state chieste mille volte prima. Dove diavolo era Louis quando ne avevi bisogno per causare qualche caos e vivacizzare la monotonia? Si guardò intorno furtivamente per trovare il suo compagno di band per dargli il segnale di 'aiutami', ma fastidiosamente non riusciva ad individuarlo. Così si accasciò sulla sedia e si rassegnò a cercare di sembrare pensieroso piuttosto che annoiato. "Questa è una domanda interessante..." rispose lui con attenzione, anche se segretamente pensava e una che ci è stata chiesta un centinaio di volte.

"Probabilmente mi... ehm... probabilmente vorrei uno degli arrosti di mia mamma. Sono piuttosto sorprendenti."

"Niente è meglio di un classico, eh?" L'intervistatrice annuì, come se stessero condividendo una saggia comprensione.

"Sì..." disse Harry lentamente, "Mi piacerebbe pensare..." S'interruppe quando Zayn attirò la sua attenzione. Stava gesticolando dalla porta e sembrava agitato.

Harry socchiuse gli occhi mentre cercava di decifrare ciò che il suo compagno di band stava cercando di dire. Le mani di Zayn stavano rotolando e poi lo puntarono prima indicando la porta, poi indicando la bocca e muovendo la mano in avanti...

Harry aggrottò la fronte, non capendo tutto, e si voltò verso l'intervistatrice, "Um... mi dispiace, ha molte altre domande?"

L'intervistatrice guardò nella direzione in cui Harry stava guardando e sembrò rendersi conto che Harry era ricercato altrove. Strinse le labbra, non piacendole il fatto di essere affrettata di fronte a una opportunità d'oro di parlare con una tale celebrità di alto profilo. "Uhm... potremmo ridurla a solo ad un altra?" Sembrava molto riluttante dell'offerta, ma Harry afferrò l'opportunità con entrambe le mani.

"Okay, un altra - rendila la migliore," scherzò, aggiungendo un occhiolino che vide il suo cipiglio sciogliersi all'istante.

Appena ebbe risposto alla sua ultima banale domanda sulle sue ispirazioni come musicista, Harry balzò in piedi e corse verso il punto dove Zayn lo stava aspettando con impazienza.

"Finalmente", sibilò Zayn.

"Cosa succ...?" Cominciò a chiedere, ma Zayn lo interruppe tirando fuori dalla porta e nel corridoio.

"Louis sta male," sussurrò duramente, trascinandolo dietro.

Una lampadina arrivò nella testa di Harry mentre collegava i gesti delle mani al significato. Poi il suo cuore si fermò. Così fecero i suoi piedi. Louis stava male.

"Cosa?" Fissò Zayn mentre la sua testa rapidamente cercava di decifrare se Zayn intendeva dire che Louis si sentiva solo male o se avesse effettivamente vomitato, e quale sarebbe stata la risposta peggiore da ricevere.

"E' al bagno ora", Zayn rispose: "Liam è con lui". Era vomito allora. Merda.

Harry si girò di scatto e corse verso il bagno dei maschi, Zayn alle calcagna. "Da quanto tempo sta male? Ha detto che sarebbe andato a prendere una bevanda dal distributore automatico" Poi di nuovo, Harry pensò con un po' di senso di colpa, quello era successo parecchio tempo fa - prima che la sua intervista solista incominciasse.

"Non lo so", Zayn grugnì in risposta, "Quando lui non è tornato dopo cinque minuti Liam è andato a controllare. Alla fine lo ha trovato nei bagni, a vomitare e mi ha mandato un sms per venirti a prendere."

"Merda..." Harry sospirò e spinse la porta del bagno, rubando se stesso per quello che stava per trovare. La prima cosa che sentì fu il sordo rumore impetuoso che indicava che lo sciacquone era stato recentemente tirato ed il serbatoio era stato ora riempito. Poi sentì il rubinetto aprirsi e un ronzio mormorio di voci. Rapidamente si spinse attraverso la porta secondaria e vide Liam e Louis in piedi vicino ai lavandini. Entrambi alzarono lo sguardo al suono della porta che si apriva. Liam aveva la mano sulla spalla di Louis in maniera confortante, la sua espressione truce. Louis era pallido e sudato e le mani gli tremavano dove le teneva sotto l'acqua corrente.

Il cuore di Harry si contorse in compassione, sapeva quanto Louis odiasse essere malato, e fece un passo avanti, prendendo la posizione di Liam "Ehi," disse piano, "stai bene?"

Louis annuì, "Sì..." gracchiò: "Non so davvero dove sia venuto... Un minuto stavo assolutamente bene, quello dopo... cacchio... penso che fosse tutta la prima colazione."

Harry fece una smorfia e delicatamente avvolse una mano intorno alla spalla di Louis, "Vuoi andare a casa?"

Louis iniziò a scuotere la testa, ma poi si bloccò, si girò di scatto e si chinò sopra il lavandino, cominciando a tossire e a farfugliare. Tutti e tre i ragazzi fecero una smorfia e distolsero lo sguardo e Harry accarezzò la spalla di Louis compassionevole, silenziosamente incoraggiandolo a portare su tutto.

Dopo che Louis ebbe finito e si asciugò la bocca, Liam gli consegnò una bottiglia d'acqua chiusa, probabilmente quella che Louis era andato a comprare dal distributore automatico, e guardò Harry significativamente, "Portatelo a casa."

"Ma non posso solo..." Louis iniziato a protestare.

Liam sospirò e lo fermò mettendogli le mani sulle spalle, "Lou, abbiamo una intervista radio di due ore dopo. Se questa cosa che hai dura tutto il giorno allora sarai solo miserabile. Lascia che Harry ti porti a casa e noi diremo che vi siete entrami presi un virus allo stomaco. Panini vecchi o qualcosa del genere."

Louis vacillò incerto, "Ma è giusto prima che vada in ospedale... non inizierà il panico se mi faccio vedere malato?"

"No, se fingiamo che ce l'ha anche Harry, come ho detto," Liam spiegò, "ci ne occuperemo noi, amico."

"Ehi, perché proprio io?" Harry intervenne, un po' contrario a dover far finta di essere malato anche lui, "perché devo essere io quello ad avere intossicazioni alimentari e non uno di voi?"

"Perché A. porti tu Louis a casa siccome hai la tua auto con te - il resto di noi è venuto col van", disse Liam con pazienza, anche se c'era un evidente duh lì. "B. vivi con Louis e sarebbe più sensato che te lo sorbissi tu piuttosto che il resto di noi e C. se questo ha a che fare con Junior allora è per metà colpa tua se Louis si sente così comunque."

Merda, l'ultima era cattiva, ma anche 'una sorta di' verità... maledetto! "Va bene... va bene," Harry si scavò in tasca per le chiavi. "Basta che non ci andate troppo pesante", li avvertì, sapendo che i ragazzi probabilmente avrebbero detto qualcosa per eccitare le Larry Shipper (che egli amava teneramente, ma che causava a lui e a Louis cumuli di problemi con i boss).

I manager, naturalmente, non furono troppo felici che loro tornassero a casa, ma in realtà non avevano molta scelta in materia e convennero che sarebbe stato meglio se anche Harry si fosse finto malato.

~ * ~

"Mi dispiace," Louis si scusò appena furono in macchina. Era avvolto nella sua nuova giacca di taglia più grande e sembrava piuttosto dispiaciuto con se stesso.

Harry si sentì subito in colpa, ancora una volta, per aver fatto sentire il suo amico anche in minima parte il cattivo della situazione. Non lo scocciava in realtà andare a casa, soprattutto dopo quell'ultima intervista dolorosamente noiosa.

"Ehi, va tutto bene", lo rassicurò, sporgendosi oltre per spremere il ginocchio di Louis mentre guidava l'auto in direzione dei cancelli. "Non hai niente di cui dispiacerti - non è come se potessi farne a meno. Ma perché non hai detto che non ti sentivi bene prima? Non saremmo nemmeno dovuti uscire, noi- voglio dire tu saresti potuto rimanere a letto tutto il giorno".

"Ma io stavo bene prima," Louis tirò fuori, suonando frustrato, "veramente! E' venuto fuori dal nulla. Appena ho sentito l'odore del caffè..."

"Oh..." disse Harry, e si sentì improvvisamente stupidamente caldo, lo sciocco sentimentale che era, "quindi è quello! Sei sensibile agli odori, al momento."

Louis scrollò le spalle, "Forse - anche se, doveva essere finito dopo i primi tre mesi." Lui sospirò e guardò fuori dalla finestra, "poi di nuovo... non ho davvero avuto nausee mattutine questa volta e, conoscendo la mia fortuna, mi sta ritornando tutto indietro." Louis si accasciò sul sedile e guardò di nuovo Harry.

"Be', McKenna ci ha avvertito che la nausea mattutina potrebbe colpire in qualsiasi momento durante la gravidanza," Harry ragionò, "anche se molte donn-uh... persone la hanno nei primi mesi." Buon salvataggio, pensò.

"Già..." sospirò Louis, "Spero solo che fosse un una-tantum. Odio stare male."

"Bene," disse Harry gentilmente, "anche se non lo è, io sarò qui per tenerti indietro i capelli. Come promesso." Purtroppo, non era un una-tantum. Era lontano da quello. Durante il viaggio di ritorno in auto di 45 minuti, Harry dovette accostare due volte - una volta su una strada a doppia carreggiata, dove Louis si liberò nell'erba e una volta in una zona residenziale, mentre Louis vomitava in un tombino. La nausea continuò per il resto della giornata e per tutta la notte e la mattina seguente Harry stava diventando davvero preoccupato per la disidratazione. Era anche chiaro da quella mattina che non era solo nausea mattutina. Louis aveva un aumento della temperatura, un mal di testa martellante, dolori agli arti e l'unica ragione per cui Harry non aveva ancora chiamato il 999 era perché Louis non aveva ancora mostrato segni di avere un avversione alla luce o una eruzione cutanea.

Ma Louis continuava a non tenere niente giù, nemmeno il paracetamolo per ridurre la temperatura e quello non poteva essere buono per il bambino - non dopo tanto tempo, quindi il dito di Harry aleggiava sul pulsante.

Alle 10:00 di quella mattina, Louis non aveva più la forza di tornare al suo letto dopo ogni episodio e ora era accampato in bagno con un cuscino e una coperta.

Giaceva in un mucchio brividi, quasi troppo debole per strisciare da dove era seduto sul pavimento alla tazza.

Harry cercò di tenerlo fresco, svestendo il suo amico fino a solo un paio di boxer, portandogli bicchieri d'acqua dopo ogni episodio e passandogli spugne fredde sul collo e sulla fronte. Si sentiva assolutamente fuori dalla sua portata. Prendersi cura di una Louis debole e vulnerabile non era qualcosa che aveva davvero avuto a che fare. In realtà, non era abituato a curare nessuno e stava lottando per mantenere la calma e logica. Ma lui era deciso a non andare ancora fuori di testa e chiedere aiuto perché capì che aveva bisogno di pratica per quando il loro bambino si sarebbe ammalato - aveva bisogno di imparare come affrontare queste situazioni. In questo momento, era sicuro che Louis avesse appena preso un virus intestinale e che sarebbe passato con il tempo - probabilmente dopo 48 ore. La cosa era, il bambino poteva permettersi che loro aspettassero così a lungo e lasciarlo passare attraverso il sistema di Louis? Il più Louis andava senza essere in grado di mantenere nessun liquido giù, il più il bambino avrebbe preso la sua fonte di nutrimento dalle fonti di riserva di Louis. Se ciò fosse accaduto per troppo tempo allora sicuramente la salute di Louis sarebbe stata in guai seri...?

Il benessere di Louis finalmente prese la decisione per lui quando, dopo un attacco particolarmente debole, Louis cercò di risalire sui suoi piedi per sciacquarsi la bocca ma le gambe cedettero. Scivolò debolmente contro il bordo della vasca, stringendosi lo stomaco dolorante e abbattendosi in lacrime esauste.

"Fallo smettere Haz... per favore... fallo smettere. Mi fa male... tanto male..."

"Okay, okay," Harry lo calmò, "Vado a chiamare McKenna. Aspetta amore". Tirò fuori il cellulare e compose il numero con le mani tremanti.

~ * ~

"Hmm... sei molto disidratato," McKenna concordò dopo aver preso un pezzo di pelle sul dorso della mano di Louis e lo guardò stringersi e mantenere la sua forma.

"Beh... Sono al 90 per cento sicura che hai preso il Norovirus. Hai tutti i sintomi ad eccezione della diarrea - ma non tutti la prendono e non subito neanche. Il Norovirus si è diffuso in questa zona da poco quindi non sono sorpresa che tu l'abbia preso. E mi dispiace Harry, ma c'è una buona probabilità che te lo sia preso anche tu - è abbastanza contagioso." Harry fece una smorfia, il suo stomaco in subbuglio solo al pensiero. "Normalmente ", McKenna proseguì, "sarebbe il caso di lasciare che il tuo corpo guarisca in modo naturale, ma la gravidanza rende questo metodo un po' meno pratico. Ventiquattro ore di vomito non faranno al bambino alcun danno, ma più di quello e l'effetto della disidratazione potrebbero. Per il bene del bambino, Louis, abbiamo davvero bisogno di abbassarti la temperatura e reidratarti il più rapidamente possibile. Ma, come prima cosa," tirò su la sua borsa e aprì un sacchetto.

Louis si ritrasse quando vide l'ago. Harry, però, lo tenne fermo. "Vorrei solo fare qualche esame dl sangue," disse, "solo per essere doppiamente sicuri che non si ha a che fare con qualcosa di un po' più cattivo di un virus allo stomaco". Louis piagnucolò mentre lo bloccava con un laccio e procedeva a prendere tre piccole fiale di sangue. "Va bene, allora." Ella etichettò attentamente le tre fiale e le conservò in un contenitore di plastica. Uscì fuori un altro ago, "E questo dovrebbe aiutare con la nausea per un po' di tempo. Ti aiuterà a tenere giù alcuni farmaci, almeno."

Louis strinse gli occhi mentre lei glielo iniettava nel braccio. "Farò meglio ad avere un adesivo per questo", borbottò.

McKenna rise, "C'è un adesivo del Thomas the Tank Engine con il tuo nome, te lo prometto, Louis."

"Bene," sbuffò. Poi vide la flebo che stava tirando fuori e i suoi occhi si spalancarono, "Oh no no no. Non c'è bisogno di questo!" Tirò via il braccio in fretta, tenendoselo vicino, "Sto bene! Mi sento già molto meglio!"

McKenna alzò gli occhi al suo panico infantile, "Sentirai a malapena qualcosa..."

"Sì, come no!" Louis gracchiò debolmente, "Tutti i medici e dentisti dicono la stessa cosa e fa sempre maledettamente male! Comunque, pensavo che lo scopo dell'iniezione che mi hai appena dato fosse quello di farmi sentire meno male così da essere in grado di bere liquidi di nuovo? Ecco, mi sento già meglio, Harry passami quel bicchiere d'acqua e ve lo dimostrerò..."

~ * ~

Due ore erano passate. Louis stava dormendo e Harry stava... seduto a guardarlo. Sì, probabilmente era una cosa inquietante da fare, ma non poteva farne a meno.

L'intero episodio con la terapia IV era stato abbastanza divertente e ancora un po' straziante da assistere e adesso stava prendendo la possibilità di rilassarsi.

McKenna non aveva fatto marcia indietro sulla sua decisione che Louis necessitava la terapia IV, ma neanche Louis aveva fatto marcia indietro nella sua insistenza sul fatto che non era necessario. All'inizio era divertente ascoltare Louis che cercava di convincerla a non fare il trattamento ma divenne meno divertente il più Louis diventava sciolto. Harry aveva finalmente cominciato a rendersi conto che Louis era veramente terrorizzato della procedura e più egli era in grado di scherzare per cercare di uscirne il più in preda al panico diventava. Era arrivato al punto dell'elemosina pietosa e quello fu abbastanza sventrante da guardare. Alla fine Louis ricorse alle lacrime per la coscienza di Harry che aveva lasciato sentire Harry come un bastardo senza cuore quando non aveva davvero avuto altra scelta che essere d'accordo con McKenna. Era tanto per il bene di Louis quanto per quello del bambino. Louis lo aveva guardato con un misto di pieno, guidato dal panico, amaro tradimento. Fu probabilmente una reazione alimentata dalla febbre così Harry era sicuro che Louis lo avrebbe perdonato più tardi, quando si sarebbe sentito meglio. Anche così, aveva fatto molto male al momento.

Louis era poi diventato piuttosto agitato nel tornare al loro letto, il che non aveva aiutato ad alleviare la situazione IV. McKenna era irremovibile sul fatto che Louis dovesse essere in un posto confortevole e pulito per la terapia, che, nel loro appartamento, in realtà significava solo la camera da letto. Ci volle un po' di tempo, ma alla fine Harry riuscì a convincere Louis che non importava se stava male là, le lenzuola potevano essere lavate e le bacinelle potevano essere disinfettate - non era un grosso problema. Louis, invece, si lamentò fino alla camera da letto - barcollando pericolosamente mentre camminava, ma spingendo Harry via con rabbia ogni volta che cercava di aiutarlo. Nel momento in cui la sua testa toccò il cuscino, però, Louis era fuori come un balcone - completamente esaurito dalla malattia e dallo stress. Non lo fece con tanto contrazione come quando McKenna aveva inserito la cannula nel dorso della mano, che rese tutto il suo panico iniziale una completa perdita di tempo. Harry e McKenna risero silenziosamente mentre ella poi confezionava le sue cose.

"Avrai pensato che sia stato difficile, ma aspetta fino a quando il tuo bambino si ammala, sarà ancora peggio", lo avvertì dopo che Harry aveva commentato su i pazienti difficili.

Harry gemette a quello "Io davvero non so come farò ad affrontarlo allora... ma ti ringrazio per essere venuta così in fretta."

"Non è un problema, Harry. Torno tra quattro ore per rimuovere la flebo", rispose lei. "Se si sveglia prima di allora, cercare di tenerlo fermo e calmo. Per eventuali altri problemi allora fammi uno squillo subito."

"Grazie" disse Harry sinceramente, prima di accompagnarla verso la porta.

Ora se ne stava seduto sulla su-loro cassettiera, sorseggiando il tè con calma e guardando Louis dormire. Cercò di convincersi che lo stava solo facendo per assicurarsi che Louis non soffocasse nel suo vomito o inavvertitamente tirasse l' IV nel sonno. In realtà, però, era solo tipo ipnotizzato da quanto splendido Louis appariva mentre dormiva e come sarebbe stato assolutamente fottuto se Louis mai avesse deciso di recedere dalla loro cosa di 'cercare di avere un rapporto'. Il fatto che ancora pensava che Louis sembrasse attraente, anche dopo che lo aveva visto vomitare numerose volte in poco più di 24 ore, parlava volumi a Harry sui suoi sentimenti per il ragazzo. Egli certamente non sarebbe stato così disposto a prendersi cura di uno degli altri ragazzi se erano malati così. Per niente. Ma c'erano le responsabilità e i sacrifici che venivano insieme con l'essere un genitore (o col stare per diventare genitore) e Louis rendeva facile essere protettivo.

In realtà, Louis rendeva molto facile essere protettivo e lo aveva sempre fatto - soprattutto perché non si lasciava mai essere quello vulnerabile se poteva farne a meno, così quando accadeva, era un grande affare. Louis aveva un grande orgoglio ed era abbastanza vecchio stile - come un uomo che vuole essere quello che fa la cura, non quello che viene curato. Pertanto, ogni volta che le cose andavano così male che Louis aveva effettivamente bisogno di aiuto, sarebbe comunque stato sempre alle sue condizioni - come con l'aborto spontaneo in cui a Harry era stato permesso di aiutarlo durante l'intervento chirurgico, ma non attraverso il processo di guarigione.

Quindi, il fatto che Louis avesse lasciato che Harry si prendesse cura di lui come aveva fatto questo ultimo giorno (e Harry era stato abbastanza intelligente da capire che era probabilmente più a causa degli effetti dilapidanti della malattia piuttosto che di Louis che ingoiava il suo orgoglio) mise il loro rapporto ad una dinamica che in realtà non era mai stata. Inoltre sottolineò anche quanto Harry fosse cresciuto. Prima di oggi, era sempre stato lui quello ad essere curato - aveva perso il conto del numero di volte in cui Louis lo aveva nutrito durante un virus o una brutta sbornia. Oggi segnò il giorno in cui finalmente si sentiva abbastanza vecchio per indossare i panni di un genitore o almeno un pari - fiducioso che sarebbe stato in grado di rimanere ragionevolmente calmo e logico e di agire in modo responsabile in qualsiasi istanza futura simile. Dio li aiuti, però, se entrambi si ammalano allo stesso tempo.

~ * ~

Una settimana più tardi...

"Harry!" Louis chiamò. "Harry! Veloce, vieni a sentire questo! Harry!"

Essendo in cucina e avendo capito solo il suono del suo nome, Harry praticamente cadde nel salone in fretta per assicurarsi che Louis stesse bene. Dopo il virus allo stomaco della settimana precedente, Harry era ancora al limite. Inoltre, non era un segreto, neanche che l'equilibrio di Louis fosse terribile in questo momento con la sua circonferenza in rapida espansione. Ogni volta che si chinava spesso finiva a quattro zampe, prima che si fosse ancora reso conto che stava cadendo in avanti. Le prime volte erano state divertenti e Harry fece battute (in)adeguate sul non essere in vena... che Louis accolse mentre passava (con un colpo sulle palle di Harry).

Dopo un po', però, Louis iniziò a diventare frustrato riguardo allo squilibrio e, mentre Harry non aveva assolutamente alcun problema ad aiutarlo a mettersi i calzini e le scarpe, suggerì - puramente in considerazione della vena fieramente indipendente di Louis, che iniziasse a indossare le Toms di nuovo. Anche se la maggior parte degli episodi erano divertenti e Louis non riportò nessuna ferita - se non nel suo orgoglio - Harry era ancora preoccupato che sarebbe potuto diventare un problema più serio.

Non era solo le sbilanciamento, almeno sei volte negli ultimi giorni Louis era rimasto bloccato sdraiato sul divano e dovette mordere il suo ego e chiamare Harry per aiutarlo a tirarsi su. Due volte era rimasto bloccato al volante anche. La maniglia di regolazione del sedile era sotto il sedile in mezzo e lui non riusciva a raggiungere oltre la pancia...

Solo ieri, Harry si era precipitato fino in salotto per trovare il suo amico incastrato a testa in giù su una montagna di cuscini, i piedi che calciavano inutilmente in aria.

Harry cercò sempre di fare luce su ogni singola situazione - aiutandolo ridacchiò e prese in giro il suo compagno di band gentilmente mentre accuratamente lo metteva dritto. Fu una tattica saggia, perché Louis si stava anche sentendo un po' extra- sensibile riguardo il suo peso al momento e, con il suo orgoglio che prendeva alcuni colpi piuttosto massicci, si stava preparando per una grande crisi. Louis non era uno che diceva le cose al momento, no, lui le imbottigliava tutte - tenendole da parte per una grande esplosione, che a parere di Harry era molto peggio che essere un sodomita irritabile.

Questa volta, però, Louis non sembrava essersi ritrovato bloccato da qualche parte ridicola. Harry rallentò e alzò un sopracciglio divertito mentre metteva in luce la peculiare immagine di fronte a lui. Louis era disteso sul divano con un set di grosse cuffie bloccate sopra la massa del pancione. Anche dal punto in cui si trovava Harry poteva sentire il basso tonfo costante di una melodia particolarmente ottimista.

"Che diavolo stai facendo?" chiese, mentre camminava vicino al divano. Mise le mani sui fianchi e guardò Louis con affezionata esasperazione.

Louis gli sorrise come un idiota. Un idiota adorabile con capelli incredibilmente selvaggi e gli occhi luccicanti. "Sai, dicono che i bambini possono sentire all'interno del grembo materno? Io ho pensato di provarci e di dare a Larry Junior qualcosa di interessante da ascoltare".

"Tu... sei... speciale", fu la risposta indulgente di Harry, mentre si sedeva in modo che stesse appollaiato sul bordo del divano, la coscia destra di Louis appoggiata contro la sua schiena.

"Sì, ma dovresti sentire la reazione di Junior."

Harry allungò la mano e mise il palmo contro la pancia, poteva sentire un dolce tonfo ritmico sotto la sua mano, anche se era abbastanza sicuro che quella fosse solo la pelle di Louis che vibrava per il volume della musica.

"Guarda questo," Louis fece la mossa di interrompere il suo iPod e, per alcuni secondi nel silenzio che seguì, il battito ritmico continuò, poi lentamente cessò. Louis premette il tasto play di nuovo e, dopo circa due secondi, il battito ritornò. Harry si rese conto che non era in alcun modo la vibrazione dalla musica. Il suo viso si illuminò di gioia assoluta. "E' quasi come se stesse ballando là dentro," disse, aggiungendo l'altro palmo sulla pancia per sentire il pieno effetto.

"La mia vescica conferma la danza," Louis replicò seccamente, sussultando quando un colpo particolarmente esuberante colpì l'anca. "Dovrò fare un'altra pipì a questo ritmo."

"Che cosa sta ascoltando, comunque?" Harry chiese con curiosità, sforzandosi di ascoltare la melodia.

"Um..." Louis si mosse a disagio, "solo qualcosa di ottimista e allegro."

Notando la deviazione intenzionale, Harry si raddrizzò e diede a Louis uno sguardo furbo, sfidandolo a mentire. "Come cosa?" Continuò, "che cosa sta ascoltando il nostro bambino, Lou?"

"Uh..."

Fu allora che Harry colse i deboli accenni del ritornello. I suoi occhi si spalancarono riconoscendo la canzone e poi rise in totale incredulità, "Devi star scherzando..."

Louis arrossì, perché la melodia era davvero evidente ora nella quiete della stanza. "Dimmi che non è la canzone di Mr Blobby, Louis."

Il rossore di Louis si approfondì, "Era la prima a misura di bambino che è passata sul mio iPod!" Si difese in fretta. "Non è come se potevo fargli ascoltare Shaggy doing it on the bathroom floor!"

Harry agitò il dito in faccia del suo amico e lo avvertì: "Se il nostro bambino finisce per avere un gusto terribile in fatto di musica darò esclusivamente la colpa a te".

Poi colpì il naso di Louis e tirò fuori il cellulare per scattare una foto.

~ * ~

Due settimane più tardi...

Il più si avvicinavano a ultima data pubblica di Louis meno pubblicità i ragazzi dovevano fare, il che era una mossa ovvia. Quello che i manager cercavano di garantire, quando la band doveva partecipare ad alcune pubblicità, era di dare loro concerti radiofonici e sessioni di autografi, dove potevano facilmente nascondere la rapida crescita del pancione dietro una scrivania. La consulente di stile di Louis di solito impostava l'armadio di Louis un paio di giorni in anticipo rispetto a tali impegni, per garantire il massimo travestimento. Tuttavia, stava diventando sempre più difficile nascondere il modo in cui la galleggiante t-shirt si fermava occasionalmente sullo stomaco ben arrotondato.

Era anche la metà di Maggio e stava diventando troppo caldo per Louis per indossare più strati. Se Louis aveva troppo caldo si scoprì che iniziava a sentirsi debole. Louis che sembrava sul punto di svenire - o che appariva ammalato - era qualcosa che tutti volevano evitare con la data dell''operazione' incombente. I fan sarebbero entrati in piena modalità panico se si fossero messi in testa che in realtà fosse qualcosa di serio e tutto il loro duro lavoro che avevano fatto per tenerli calmi e rassicurati, finora, sarebbe stato distrutto. C'erano stati già dei sospetti sulla salute di Louis tra i fan online per più di un paio di scatti da un angolo poco raccomandabile che lo faceva sembrare molto in sovrappeso, ma, sorprendentemente, per la maggior parte, i fan sembravano completamente all'oscuro della situazione. Ci furono, naturalmente, uno o due strani che suggerivano che le mpregs (qualunque cosa fossero...) stavano diventando vita reale ma quelli erano per lo più ironici e la maggior parte delle persone sembrava ridere di loro. Anche se Harry non sapeva cosa significasse mpreg, il succo dell'idea divenne evidente quando le immagini mostrarono cerchi intorno allo stomaco di Louis proclamando 'Zouis Junior'o 'Baby Stylinson' - di solito accompagnata da 'immagina se...' che fece calmare la mente di Harry. Anche così, divenne molto più consapevole di come Louis fosse vestito in pubblico e lo teneva costantemente sotto controllo per assicurarsi che la pancia non fosse troppo evidente.

In un altro modo era anche un bene che avessero un minor numero di richieste del pubblico al momento visto che Louis era continuamente colpito, molto duramente, dalla fatica. I movimenti del bambino erano diventati irrequieti e spesso tenevano Louis sveglio fino a tarda notte. McKenna li aveva rassicurati, che tutto andava bene e che il loro bambino non aveva alcun disagio - solo un po' attivo. Fece calmare le loro menti un po', ma in realtà non risolvette il problema della mancanza di sonno di Louis. Lei dette loro una lista di suggerimenti per aiutare il bambino a sistemarsi, però, e per far aumentare la qualità del sonno di Louis, ma niente che i ragazzi avevano provato sembrava davvero funzionare. L'unica cosa che lo faceva, a volte, era che Louis si facesse un bagno prima di coricarsi. Dopo le prime due volte che era successo, Harry cercò di farsi l'abitudine di preparare sempre la vasca per il suo amico. Cercò anche di mettere qualche bagnoschiuma alla lavanda siccome era stata concepita per aiutare a rilassare e lenire per un buon sonno, anche se Louis non era molto entusiasta di odorare 'come una ragazza'. A volte Louis rifiutava il bagno perché era troppo dannatamente stanco per sprecare l'energia ad arrampicarsi nella cosa. Quelle tendevano ad essere le notti in cui Harry convinceva Louis ad andare a letto prima, promettendogli che sarebbe venuto dopo. Solo che lui non lo faceva. Se ne rimaneva sul divano pieghevole, invece così da non disturbare Louis se era già addormentato. Pensava che la sua presenza nella stanza sarebbe potuta non essere di aiuto, con il suo russare occasionale e i movimenti.

Questa filosofia subdola non funzionò neanche perché Louis inciampava in salotto a un'ora assurda del mattino, borbottando di essere freddo e da solo mentre si premeva contro fianco di Harry. Harry si lamentava quando, a colpo sicuro, i piedi freddi di Louis toccavano i suoi stinchi. Harry poi si spostava fino a che non erano vicini, ma tutti gli arti freddi cattivi erano alla rispettabile distanza prima di cadere a dormire di nuovo e ad un certo punto Louis lo seguiva. In mattinata Louis era irritabile (o almeno irritabile per lui, che era più un lamento divertente), perché il divano aveva un materasso scadente e la sua schiena stava diventando sempre più dolorosa con il peso aggiunto.

Fu così che, la notte diventò per Louis il peggior momento della giornata - aveva bisogno di fare la pipì ogni poche ore, il suo crescente mal di schiena lo faceva stendere a disagio, i movimenti inquieti del bambino e gli improvvisi attacchi di vampate di calore lo facevano uscire e entrare da sotto il piumino più velocemente dei clienti con i cassetti di una puttana. Harry spesso finiva con il piumone addosso - rabbrividendo per l'aria che veniva dalle finestre aperte. Che Louis insisteva che non dovevano essere toccate perchè "Fa più caldo del volto di Liam dopo che una fan lo ha fotografato, qui dentro".

Le cose divennero migliori, però, una notte, quando Harry fu ancora una volta svegliato dallo sprofondare del letto. Aprendo un occhio nel buio, fece fuori l'ombra di Louis che scendeva giù dal letto. "Tutto a posto Lou?" Lui gracchiò, più per abitudine sonnolenta che per reale preoccupazione.

Louis fece una pausa, "Sì," sussurrò di nuovo, "il bambino non smette di muoversi - mi tiene sveglio come al solito. Puoi tornare a dormire, vado solo a fare una breve passeggiata - vedere se riesco a cullarlo per farlo dormire".

"Ungffthh, rimani," Harry grugnì, "lasciami provare qualcosa".

Ci volle un attimo di indecisione, ma poi Louis ricadde sul letto accanto a lui, sedendosi contro la testiera del letto con un sospiro. Aveva dormito in quella scomoda posizione verticale per circa una settimana in quanto aiutava la schiena. Harry si trascinò più vicino, i suoi occhi chiudendosi ancora una volta - non che lui potesse vedere bene al buio comunque. Mise una mano sullo stomaco di Louis e delicatamente lo massaggiò. Poi per sorpresa di Louis, si girò su di lui e scivolò giù fino a che la sua bocca stava... sfregando il suo stomaco. Il cuore di Louis piombò al gesto dolce e spinse le dita tra i riccioli morbidi Harry per mantenere il suo amico lì. Il bambino calciò e il cuore di Louis saltò due battute piene quando un rombo improvvisamente solleticò contro la pelle dal suo navale. Harry stava mormorando parole nella carne e Louis si tese, senza fiato, per sentire quello che stava dicendo. Alla fine si rese conto che non erano solo parole, ma il testo della canzone Everything dei Lifehouse. Harry stava cantando al loro bambino non ancora nato. Chiudendo gli occhi, Louis sentì il pizzichio dietro le palpebre - maledetti quegli ormoni e maledetto Harry per essere un bastardo sentimentale. Per fortuna, era troppo buio per qualsiasi lacrima sfuggita per essere notata.

I testi erano piuttosto dolci e la voce di Harry profonda e rilassante e con autentica sorpresa di Louis - e con grande sollievo - il bambino si calmò veramente.

Per Harry, un brano si trasformò in un altro e in un altro e quando finalmente smise sentì solo i respiri profondi costanti del suo migliore amico - che ora era addormentato. Sorrise assonnato nella pancia su cui era appoggiato, che era stata tranquilla per gli ultimi cinque minuti. "Volevi solo un po' di attenzione non è vero," mormorò con affetto, facendo scorrere le dita leggermente sopra il tratto insegnato di pelle. "Suppongo che deve essere abbastanza noioso là dentro... Va bene... anche se non stai dormendo, che ne dici se continui a rimanere ferma ancora e lasci che il tuo povero padre riposi un po', eh? Se lo fai, ti farò ascoltare della vera musica domani mattina. Promesso." Premette un bacio morbido sulla parte inferiore del ombelico di Louis e tirò giù la t-shirt per mantenere il bambino al caldo nell'aria della notte. Poi si fece rotolare delicatamente di lato, ma realizzò interamente che la mano di Louis era ancora impigliato tra i capelli. Sorridendo come un pazzo per l'occasione d'oro, Harry si strinse la testa nel lato dell'anca di Louis e gettò un braccio sul suo grembo.

Gli piaceva essere vicino a Louis in quella posizione. Amava i loro più morbidi, delicati momenti - qualcosa che era sempre accaduto più tra loro che con tutti gli altri, non importava quanto a Louis piacesse protestare. Loro lo sapevano, i loro amici e le loro famiglie lo sapevano e anche i fan lo sapevano. Ecco perché Harry non si era mai preoccupato se Louis si preoccupasse sinceramente di lui o no. Sapeva che Louis lo faceva ed era in un modo che era inconsciamente diverso (migliore se Harry doveva essere un coglione compiaciuto) rispetto a quello che aveva con tutti i loro altri amici. I fan avevano capito questa differenza già all'inizio - bè era piuttosto difficile non vederla - ma a volte diventavano un po' troppo eccitate su quei momenti Larry ed a i due di loro era stato dato un sottile accenno di abbassare i toni da parte dei loro capi. Ma avevano tre album sotto la cintura ora, tre tour di grande successo e un caminetto gemente di lucidi premi. Le redini delle apparizione in pubblico furono allentate un sacco da quando erano nella prima istanza, freschi di X Factor. Avevano resistito alcuni eventi controversi e ne erano emersi altrettanto forti. In un certo senso, Harry sentiva che l'etichetta avesse visto lui e Louis uscire allo scoperto fin dall'inizio e che subdolamente si fosse preparata per questo sin da subito. Il solo pensiero che non avrebbero avuto una lotta enorme sulle loro mani e avrebbero potuto esplorare 'loro' senza alcuna pressione supplementare, fintanto che fossero stati attenti, rendeva il cuore di Harry molto più leggero e più caldo.

Lasciando fuori un lungo sospiro di soddisfazione, Harry lasciò che il sonno se lo rivendicasse ancora una volta - sognando di risate e un giardino di giocattoli.

Era ancora nella stessa posizione quando si svegliò sette ore più tardi. E, se era andato a portare a Louis la colazione a letto non era perché era un assoluto romanticone, ma più perché aveva accidentalmente fatto troppo pane tostato ed era un peccato sprecarlo.

~ * ~

Un'altra nuova tradizione che iniziò fu che il gruppo misurasse quanto il bambino fosse cresciuto - o, più precisamente, la quantità di grasso che Louis aveva alla fine di ogni settimana. Era stata un'idea di Niall e con l'approvazione entusiasta di Harry, Louis si morse la lingua e accordò, alzando le braccia affinchè uno della band potesse avvolgere il metro intorno alla sua pancia. Anche se, con ogni centimetro guadagnato, Louis calcolava il peso meno in termini di 'il bambino sta crescendo sano' e di più in termini di 'quanti chilometri in più avrebbe avuto bisogno di correre alla fine delle cose', trovava l'entusiasmo dei suoi compagni di band piuttosto carino.

Mantennero un grafico sul frigo di Louis e Harry e, occasionalmente, uno di loro twittava il risultato come un singolo numero (apparentemente casuale), cioè 39, 40, 41. Trovarono anche molto divertente scorrere tra ciò che i fan stavano speculando che le cifre significassero. Nessuno arrivò vicino - non che se lo aspettassero perché sarebbe stato folle.

~ * ~

La settimana prima che Louis dovesse andare in ospedale lui e Harry andarono alla cena della Domenica a casa della mamma di Louis. Quando i loro manager avevano prima annunciato il congedo temporaneo di Louis della band, la mamma di Louis aveva spiegato alle ragazze che era, appunto, per un piccolo intervento ma lei non era stata precisa fino ad una data successiva. Sapeva che c'era una possibilità che qualcuno lo avrebbe chiesto alle ragazze (a scuola o per strada) per che cos'era l'operazione durante le settimane che la notizia era fresca. Non voleva che le ragazze avessero accidentalmente sparato la bomba, anche se sarebbe stato improbabile che sarebbero state prese sul serio a pensare che il loro fratello sarebbe potuto essere incinto. In sostanza, se non sapevano allora non avrebbero potuto accidentalmente divulgare le informazioni. Tuttavia, lei aveva provato a rassicurare le loro menti dicendole che non era in pericolo di vita.

Aveva preso un paio di settimane, ma la notizia dell'operazione di Louis divenne finalmente vecchia e, senza risposte dirette, molte persone avevano smesso di fare domande. Fu così che Jay face sedere le ragazze, poche ore prima che i ragazzi sarebbero dovuti arrivare per pranzo, e disse loro la verità. Le ragazze presero la notizia straordinariamente bene e con, sorprendentemente, poco scetticismo. Avevano tutte salutato Louis con un abbraccio molto attento quando era arrivato e fissarono la pancia inconfondibilmente sporgente dalla sua t-shirt con timore smascherato. Louis era stato molto paziente, permettendo loro di toccare, ridendo e facendo loro milioni di domande. Le due più grandi presero in giro lui e Harry riguardo al 'come' - facendo arrossire i ragazzi e condividendo sguardi subdoli - ma tubarono anche alle immagini ecografiche, mettendo le scommesse sul sesso. Le gemelle, che avevano compiuto nove anni, erano così eccitate dalla prospettiva di diventare zie che riuscivano a malapena a restare ferme. Sembravano prendere il fatto che il loro fratello fosse probabilmente l'unico uomo al mondo in grado di rimanere incinta come se fosse una cosa completamente normale. Ancora meglio, sembravano comprendere appieno le ragioni che avevano avuto di mantenere la notizia segreta completamente a tutti. Infatti, in una prova di pressione improvvisa, fecero più punti di Liam e Niall. Forse avevano paura che non sarebbero potute essere zie e che non avrebbero potuto prendere il bambino per fare passeggiate in carrozzina, se non sarebbero riuscite a tenere completamente il silenzio sulla gravidanza?

Tutte le ragazze, tra cui Jay, erano un po' scocciate che né Louis né Harry avrebbero divulgato quali erano i potenziali nomi. Trascorsero una buona parte della cena discutendo su quello che sarebbe potuto essere - facendo ridere i ragazzi con alcune delle terribili ipotesi.

Quando era il momento di andare le gemelle baciarono delicatamente la pancia e promisero di venire a visitare Louis in ospedale. Louis fece un voto in silenzio per assicurare che sarebbe tornato a casa regolarmente una volta che il bambino fosse nato. Non si rese conto di quanto gli mancasse la sua famiglia e, a giudicare dal modo in cui Jay si aggrappava al suo braccio, quanto lui mancava in cambio.

~ * ~

In un batter d' occhio fu improvvisamente il 5 Giugno, il giorno prima che Louis dovesse entrare nell'ospedale prescelto. Era a più di sei mesi di gravidanza adesso e non c'era alcun dubbio del fatto che fosse incinto. La sua pancia si arrotondava in un vasto elegante arco sopra i pantaloni in modo che proprio non sarebbe potuto essere descritto come grasso, era evidente la gravidanza (che era una doppia testa jerker siccome era un ragazzo). Lo stomaco arrotondato era un'immagine di amore-odio per Louis. Odiava sembrare così grande - soprattutto perché ostacolava un po' della sua mobilità - eppure... lui costantemente si ritrovava a voler coccolare quella maledetta cosa nonostante questo. E a proposito di coccole, anche lui era molto preso dalle coccole al momento - soprattutto da Harry. Louis dava la colpa agli ormoni a chiunque volesse ascoltare, ma non c'era da nascondere il fatto che diventava molto ansioso, senza qualcuno in giro che gli offrisse un po' di affetto e di rassicurazione. Qualunque cosa ci fosse dietro il bisogno, la sua mascolinità e l'ego stavano prendendo alcuni giganteschi colpi.

Parlando di grandi colpi, Louis dovette mettere una mano calmante sul suo addome quando un altro piccolo calcio colpì decisamente vicino al suo rene, "Ow," piagnucolò, "ow".

"Sta dando di nuovo calci?" Harry ridacchiò, dopo aver messo due tazze sul tavolo da caffè e si lasciò cadere sul divano accanto al suo amico. Un piede rapido alle costole fece ansimare Louis ancora e lo fece ritrarre dal prendere la sua tazza.

"Calciando?", Egli singhiozzò, "mi sta sbattendo dal dentro-fuori più simile. Scherzi questo ragazzo o giocherà per l'Inghilterra o diventerà un artista di arti marziali di fama mondiale..."

Harry ridacchiò di nuovo, gli occhi sempre più soffici, mentre allungava la mano a palmo con fiducia sullo stomaco di Louis. Era uno spettacolo che scioglieva sempre il cuore di Louis un po'. Harry era completamente colpito dalla cosa già. Il ragazzo più giovane aveva cercato di non renderlo troppo evidente all'inizio, ma... beh... Harry aveva sempre indossato il suo cuore sulla sua manica.

Louis ricordò la prima volta che Harry aveva accarezzato la sua pancia - molti mesi fa. La grande mano di Harry l'aveva completamente inghiottita, i suoi occhi brucianti con ferocia, il ginocchio tremante, protettivo. Ora... ora la mano di Harry lottava per ottenere i tre quarti di tutta la distesa e i suoi occhi brillavano, non solo con protezione, ma con stupore completo.

"Ehi," Harry brontolò rassicurante mentre il bambino calciava diverse volte sotto il palmo della mano, "abbiamo parlato di questo ragazzino. Non utilizzare papà come un sacco da box - almeno non fino a quando sei nato. Dopo di che lo puoi colpire tanto quanto vuoi."

Louis gli colpì il braccio, "Non farà nulla del genere!" Poi voltò lo sguardo al suo stomaco che si era calmato, "Oh sì, maledetto stai fermo quando Harry te lo dice. - Non quando te lo dico io."

"Lei è una cocca di papà, che cosa posso dire?" Harry rispose sfacciatamente.

Gli occhi di Louis si socchiusero, "Al contrario di cosa...?" Harry aprì la bocca, ma Louis lo interruppe: "Se vuoi vivere abbastanza a lungo per vedere il vostro bambino nascere, ti suggerisco che la prossima cosa che uscirà dalla tua bocca non contenga la parola mamma..."

La risata di Harry era intimamente vicina questa volta mentre tirava Louis di lato, sotto il suo braccio. Sospirando contentamente, Louis si mescolò nella stretta e lasciò che i suoi occhi si chiudessero. Harry era così grande e caldo e forte... una persona perfetta con cui fare le coccole. "Non mi sognerei mai di chiamarti 'mamma'," Harry rispose divertito tranquillamente nei capelli di Louis, "Mi piacciono troppo le mie palle".

"Bene," disse Louis, intorno ad uno sbadiglio.

"Stanco?" Harry sfiorò la guancia delicatamente con le sue lunghe dita.

"Mmmhmm," Louis borbottò indietro. "Anche se volevo rimanere sveglio e sfruttare la mia ultima notte qui e la nostra ultima possibilità di essere completamente soli." Louis dovette forzare gli occhi aperti di nuovo nel tentativo di mettere le sue parole in vigore.

"Non stressarti," Harry mormorò dolcemente, premendo le labbra sulla tempia di Louis, "non c'è niente di sbagliato col riposarsi. Comunque, pensa solo, il giorno in cui torni saremo papà."

"Allora non dormiremo per niente," Louis rispose divertito.

"Esattamente," Harry accordò. "Quindi fallo ora."

Louis sorrise e chiuse gli occhi di nuovo - rilassandosi nel caldo abbraccio di Harry. Stava cadendo in quel momento di calma pacifica di quasi-sonno quando Harry parlò di nuovo: "Ti sei mai chiesto che aspetto avrà?"

Non preoccupandosi di aprire gli occhi questa volta, Louis rispose sinceramente, "Penso che ti assomiglierà."

"Davvero?" Harry sembrò sorpreso e compiaciuto.

"Sì," Louis sorrise, scorrendo le dita sul petto di Harry, "Penso che sarà un maschietto con i riccioli castani - proprio come te - ma con gli occhi azzurri, proprio come me. Sarà un cosino timido e gentile e avrà la capacità di affascinare anche gli stranieri più duri di cuore."

"Hmmm," Harry mormorò pensieroso, "bene quello sarebbe molto bello... ma... penso che sarà una bambina con i capelli castano chiaro, ciglia lunghe, zigomi mozzafiato e occhi blu brillante. Sarà atletica e sfrontata e praticamente la tua copia carbone. Le uniche due cose che erediterà da me sono la mia altezza e cervello".

"E la tua bocca," Louis borbottò, "è legge assodata che avrà il tuo ridicolo broncio o e non sarò mai in grado di farle uscire di casa."

~ * ~

Per Louis, i restanti due mesi e un po' di gravidanza volarono in una sfocatura di noia lieve, malessere generale e un bisogno patetico di cercare qualsiasi cosa e tutto lontanamente divertente - che si tratti di una sessione di Twitter, le sue tre volte di balneazione settimanale nella piscina dell'idroterapia o una maratona improvvisata di Minesweeper sul suo computer portatile.

La camera che aveva nell'ospedale privato era molto bella. Aveva un grande letto ortopedico con un grande cuscino morbido per aiutarlo a mantenersi a suo agio su un fianco durante il sonno. Aveva anche una grande TV che sarebbe potuta essere vista chiaramente da una serie di divani e poltrone, nonché dal letto. Su un lato della stanza c'era una coppia di porte finestre con tendine che portava su un balcone affacciato sui giardini. Accanto al letto c'era un tavolo-scrivania che aveva la connessione internet in fibra ottica, un telefono esterno più una cosa per tè e caffè. D'altro lato del letto, circa un metro e mezzo lungo la parete, c'era la porta che conduceva alla sua toilette piuttosto impressionante, con una doccia lunga.

Praticamente, era molto simile a una camera d'albergo se non con un sacco di attrezzature mediche ovunque - in particolare intorno al letto. Louis aveva la sua macchina degli ultra-suoni - siccome gli facevano una ecografia ogni giorno per assicurarsi che il bambino non fosse in difficoltà nelle condizioni sempre più anguste. Louis era la prima gravidanza maschile che avessero mai affrontato così non lasciavano nulla al caso. Il personale monitorava inoltre il battito cardiaco del bambino e quello di Louis quotidianamente. La prima volta che Harry era entrato - Louis collegato a un sacco di fili e due monitor sul cuore - si era preso un maledetto shock. La dottoressa McKenna si era scusata sinceramente al momento e un infermiere aveva fatto ad Harry una forte tazza di tè mentre McKenna finiva i suoi appunti. Di solito era le infermiere che facevano il controllo, ma a McKenna piaceva farlo da sola una volta a settimana anche - per la sua tranquillità.

La maggior parte dei giorni, però, Louis passava il tempo nei giardini assolati, a prendere il sole inglese o con il suo computer portatile o con un libro - non che fosse un lettore particolarmente avido. Ma... aveva bisogno di fare qualcosa e tutto il resto. Cercò di leggere "50 Sfumature Di Grigio", ma lo trovò sempre più eccitate e finì per dover metterlo giù. Senza Harry tanto in giro, e avendo pochissima privacy dagli infermieri, essere eccitato generalmente rendeva solo Louis miserabile. Così, invece, si trovò di approfondire la lettura di alcuni romanzi di Dan Brown -gli unici nella libreria dell'ospedale che non lo facevano balzare solo per il titolo di copertina.

E pur essendo un festaiolo reo confesso che non poteva stare fermo (o silenzioso) per più di dieci minuti per volta - Louis sentì di aver gestito la forzatura de 'i tempi di fermo' davvero molto bene. In realtà, solitudine a parte, poteva quasi abituarsi alla calma che l'ospedale forniva. Quasi, ma non del tutto siccome ancora gli mancava far parte della band e guardava le loro interviste online con un sacco di desiderio e frustrazione. Crescendo come parte di una grande famiglia Louis odiava non essere incluso nelle cose ed si associava la sensazione di essere stato lasciato. Tuttavia, era piuttosto rinfrescante non avere le telecamere che lo seguissero ovunque andasse, o adolescenti urlanti per lui per quanto gli riguardava - anche l'assenza di guardie del corpo che gli ombreggiavano ogni sua mossa fecero un bel cambiamento. Inoltre, l'ospedale era un posto okay - aveva una sensazione di un paese molto Midsomer - senza tutti gli omicidi, naturalmente, o almeno ci sperava comunque.

Earlswell Private Hospital, come era completamente noto, si trovava nel centro di sei ettari di campagna nella periferia nord di Londra. Circondato da entrambi i lati da una recinzione metallica alta e da fitta boscaglia, teneva i pazienti-celebrità molto ben protetti dalle lenti telescopiche dei media.

Era stata la scelta perfetta per Louis, non solo perché non era epicamente lontano dalle abitazioni gli altri ragazzi, ma, gli permetteva una piccola quantità di libertà per sedersi fuori durante le sue ultime settimane senza essere paparazzato.

Fin dal primo giorno, i medici e gli infermieri erano stati molto gentili e compresero la sua condizione e Louis ebbe la sensazione sorprendente che avevano visto molte cose più strane rispetto ad un uomo in stato di gravidanza. Era difficilmente un sorpresa però - che venissero pagati un sacco di soldi per mantenere celebrità (e possibilmente reali) indisturbati sotto gli involucri. Erano probabilmente pagati un sacco di soldi da parte del governo anche per il trattamento di condizioni che non volevano fossero note al grande pubblico - cioè una malattia che non potevano permettersi di diventare un'epidemia.

L'ospedale certamente manteneva la loro stretta sicurezza. Louis aveva dovuto mostrare loro due pezzi di I.D. prima ancora di arrivare al cancello anteriore. Non era terribilmente sorprendente però. Una piccola fuga ai media e l'ospedale privato potrebbe baciare il loro addio dal business. Non c'è dubbio che tutti - fino al più umile giardiniere - avevano firmato diversi contratti legali per garantire che la massima riservatezza fosse mantenuta prima che fossero anche solo intervistati per il lavoro.

In realtà, lavorare lì era probabilmente simile a lavorare in MI5, anche se il personale di certo non agiva come quello. Finora, tutti si erano rivelati molto bravi e molto gentili - tranne forse l'infermiere, Justin (ciao cliché che cammina), che veniva con i colpi di vitamine al mattino. Louis non apprezzava il suo chiacchiericcio, o il suo entusiasmo animato - soprattutto non come prima cosa la mattina e non quando era di fronte a un ago insanguinato della dimensione del Ben Nevis. Inoltre non era di aiuto il fatto che il ragazzo avesse avuto il coraggio di flirtare apertamente con Harry il primo giorno - anche se Harry aveva velocemente risparmiato alcune delle sue risposte allegre dopo aver individuato il cipiglio acido di Louis.

Oltre all'energico Justin, la 'squadra' di Louis era composta dalla Dr McKenna (che stava continuando con la sua cura), un altro medico più anziano di nome Richard Hayle, tre infermiere, Tracey, Trish e Tina (che Louis aveva soprannominato "le tre T") e un'ostetrica dedicata con il nome di Christine Maxwell. Tutto sommato, era molto ben curato - anche se forse un po' annoiato, perché gli altri ragazzi avevano ancora doveri con la band e non potevano essere sempre in giro. Harry cercava di visitarlo ogni giorno se poteva e trascorreva sempre i venerdì e i sabato notte in camera di Louis. Egli avrebbe dovuto utilizzare il divano, ma Trish e Tina solitamente lo trovavano stretto con Louis nel letto quando arrivavano la mattina. Era qualcosa per cui le donne amavano prenderli in giro.

Niente di particolarmente emozionante successe nel primo mese di ricovero in ospedale. Louis diventava più grande e lentamente iniziava a sentire i sintomi tipici dell'essere incinto di sette mesi. La sua tabella di circonferenza - allegramente riempita in ogni settimana da un membro della band - mostrava l'espandersi ad una velocità pazzesca di nodi. Alla 30 settimana la stanchezza e la letargia l'avevano quasi consumato - nonostante la dose giornaliera di vitamine. Il bruciore di stomaco lo affliggeva come un fuoco scoppiettante costante nel petto, la sua pelle prudeva irritatamente sulla pancia in continua espansione e aveva una terribile flatulenza, stipsi, gonfiore e piedi gonfi. Tuttavia, egli non si lamentava - o almeno cercava di non farlo. Aveva troppa paura che se se ne fosse lamentato Harry si sarebbe stancato delle sue lamentele e gli avrebbe fatto visita meno spesso. Al momento, Harry e gli altri erano la principale fonte di intrattenimento Louis (e, nel caso di Harry, affetto - ma a Louis non piaceva ammetterlo).

Come promesso, Louis si teneva in contatto con le fan - di solito trascorrendo un'ora al giorno su Twitter e, occasionalmente, faceva una Twitcam per provare la sua esistenza. Era sempre molto attento a garantire che la webcam visualizzasse solo la testa però.

Avevano messo in scena una finta operazione in una settimana nel suo soggiorno così tutti i fan pensavano che fosse in convalescenza al momento. Fingere di essere stanco e privo di forza non fu particolarmente difficile - anche se manteneva il suo buon umore.

~ * ~

Un Venerdì sera, durante la 31 settimana, Louis semplicemente non riusciva a prendere sonno con i movimenti inquieti del bambino. Era anche incredibilmente eccitato (un altro sintomo che gli era accresciuto nella sua brutta testa di nuovo), cosa egli non poteva davvero nascondere a Harry nei quartieri angusti del letto. Harry, sempre quello accomodante, spinse una sedia sotto la maniglia della porta e, con molta calma, lui e Louis fecero sesso nella penombra dell'una e mezza del mattino.

Harry dovette scavare i denti nella spalla di Louis per rimanere il silenzio, mentre Louis seppellì il viso nel cuscino.

Se non altro, l'atto portò un nuovo significato al 'dondolare il bambino per farlo dormire' e Louis arrossì per i giorni successivi - soprattutto quando McKenna gli fece un esame 'fisico' a sorpresa la mattina successiva prima di aver avuto il tempo di fare la doccia correttamente. Non disse nulla, ma il suo sorriso fu più che sufficiente. Anche Harry trovò difficoltà a incontrare i suoi occhi e promise di portare i preservativi in ogni momento.

~ * ~

ANGOLINO:

Mi dispiace per il ritardo ma questo parte era un po' più lunga delle altre perchè ho deciso di dividere gli ultimi due capitoli in due parti invece che tre, quindi ci metterò un po di più ad aggiornare :)

Passando alla storia, diciamo che questo è più che altro un capitolo di passaggio, ma ci sono alcuni avvenimenti quotidiani che io trovo troppo teneri! :,)

Adesso Louis si è spostato in ospedale quindi manca davvero poco!! :D

Scusate per eventuali errori di battitura ma vado di fretta!

Un bacioooo e grazie ancora di tutto!!! xxxx

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