Love On The Brain

By gracevielle

29.1K 1.3K 1.3K

"Cazzo! Guarda cosa hai fatto!", inveisce una voce alle mie spalle. Naso dritto, mascella definita, setosi ca... More

Chapter One
Chapter Two
Chapter Three
Chapter Four
Chapter Five
Chapter Six
Chapter Seven
Chapter Eight
Chapter Nine
Chapter Ten
Chapter Eleven
Chapter Twelve
Chapter Thirteen
Chapter Fourteen
Chapter Sixteen
Chapter Seventeen
Chapter Eighteen
Chapter Nineteen
Chapter Twenty
Chapter Twenty-One
Chapter Twenty Two
Chapter Twenty-Three
Chapter Twenty-four
Chapter Twenty - Five
Chapter Twenty - Six
Chapter Twenty - Seven
Chapter Twenty - Eight

Chapter Fifteen

1.1K 49 105
By gracevielle

            

Percorro silenziosamente il corridoio cercando di non svegliare nessuno. Quando arrivo in camera da letto, trovo Antoine con una sola abat-jour accesa sul comodino, sdraiato sul letto, con la schiena poggiata contro la testata imbottita, intento a leggere qualcosa sullo schermo del suo laptop. Appena si accorge della mia presenza, mi rivolge un'occhiataccia e abbassa lo schermo del portatile con un gesto secco mettendolo in standby. Fino a pochi minuti fa aveva voglia di scherzare, adesso invece si comporta come se la mia presenza lo infastidisse. Sono per caso finita senza accorgermene ne "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde"?

<<Se vuoi restare da solo posso andare via...>> borbotto guardandomi intorno e spostando il peso in continuazione da un piede all'altro visibilmente a disagio. Sento il suo sguardo su di me: assorbe ogni mio movimento, goffo e sgraziato. Mi passa davanti, dirigendosi a passo felpato verso la scrivania presidenziale in ebano e palissandro santos posta ad un lato della stanza, e posa il portatile al centro della scrivania, proprio accanto ad una busta da lettera formato americano.

<<Hai sentito quello che ho detto?>> chiedo. Antoine mi rivolge un'occhiata scocciata e ammonitrice allo stesso tempo, <<Smettila di parlare!>> esclama con voce pacata, ma posso percepire tutta la sua irritazione. Mi lancia un'altra occhiataccia e io abbasso lo sguardo mortificata.

<<Andiamo a dormire.>> sbuffa. Sento il fruscio delle lenzuola che vengono spostate, poi il cigolio del materasso sotto il suo peso. Alzo lo sguardo, e senza proferir parola mi dirigo a tentoni verso il letto.

<<Buona notte...>> mormoro dandogli le spalle. Posso sentire il suo respiro a qualche centimetro dalla mia schiena. Non risponde, si gira bruscamente dall'altra parte e spegne abat-jour facendo calare le tenebre.

***

Mi stiracchio ancora un po' sotto il piumone e apro lentamente gli occhi.

Le alette delle persiane in legno un po' aperte, lasciano entrare qualche spiraglio di sole e ventate di aria fresca. Mi giro dall'altra parte del letto, e noto che Antoine non c'è.

Allungo il braccio per prendere il mio cellulare sul comodino, il display segna le nove e trenta del mattino. Probabilmente sarà già andato ad allenarsi.  Meglio per me, non dovrò sorbirmi un altro dei suoi continui sbalzi d'umore.

Mi alzo dal letto, ancora assonnata, e procedo silenziosamente e in pigiama fino al piano di sotto. L'odore nell'aria di pancake che si confonde con l'aroma del cappuccino, mi spinge a raggiungere la cucina, dove i genitori di Antoine insieme a Maud sono intenti in una conversazione.

<<Buongiorno!>> esclamo agitando la mano.

Appena mi notano ancora sull'uscio della porta, mi sorridono. <<Buongiorno!>> esclamano all'unisono.

<<Ti va del caffè?>> chiede gentilmente Isabelle alzandosi dallo sgabello per prendere la caffettiera sul piano cucina. 

<<Un po' grazie.>>, sorrido, <<Angeline?>> chiedo.

<<Sta ancora dormendo!>> esclama Maud.

Isabelle mi mette davanti una tazza di caffè fumante, <<Un po' di latte?>>.

Annuisco, e lei mi versa un po' di latte tiepido nella tazza.

<<Ho fatto i pancake, vuoi mangiarne qualcuno?>> chiede con voce materna.

<<Certo!>> sorrido.

<<Liv, ti va di andare al centro commerciale più tardi?>> chiede Maud masticando un muffin al cioccolato.

<<Sì, perché no!>> scrollo le spalle per poi portami la tazza alla bocca.

<<Possiamo girare un po' di negozi e poi pranzare lì!>>

<<Mi sembra fantastico! E' da un po' che dico di voler andare da Zara ma alla fine non trovo mai il tempo!>>

<<Oui! tu viens aussi?>> sorride rivolgendosi a sua madre che annuisce in assenso.

<<Possiamo portare Angeline con noi, così lasciamo Agacia e Monica rassettare la casa in santa pace!>> esclama Isabelle infilando i piatti sporchi nella lavastoviglie.

<<Io e Theo raggiungiamo Antoine al campo e poi andiamo a pranzo a "La Tragantúa"!>> esclama Alain stiracchiandosi sulla sedia.

<<Stasera possiamo andare a cena tutti insieme, magari al sushi...>> propone Maud.

Arriccio il naso per niente allettata dall'idea. Odio il sushi.

<<Liv, che ne dici?>> chiede Alain sorridendomi.

<<Certo!>> esclamo fingendomi entusiasta. Non voglio sembrare altezzosa, tanto meno costringerli a cambiare posto se a loro fa piacere andarci.

<<Perfetto, allora prenoto al Sumo per sei adulti più un bambino!>>.

***

Camminando lungo i viali del centro commerciale si possono notare i marchi delle più prestigiose case di moda: Gucci, Luis Vuitton, Prada, Fendi e tanti altri brand che non potrei mai permettermi.

Un lungo abito svasato di colore bordeaux, tempestato di paillettes e con un profondo scollo a V, è esposto nella vetrina di una boutique.

Mi perdo letteralmente ad osservarlo. La luce riverberata dalla miriade di paillettes, la linea sontuosa e ricercata, i ricami, il punto vita segnato: quest'abito è in grado di coniugare eleganza, romanticismo e sensualità.

<<Dovresti provarlo!>> esclama Maud affiancandomi.

Scuoto la testa in dissenso, <<Non è proprio nel mio budget!>>.

<<Secondo me dovresti provarlo lo stesso!>> esclama prendendomi per un braccio e trascinandomi letteralmente dentro il negozio.

Finalmente ho trovato una somiglianza con suo fratello: entrambi non si fanno dire mai di no.

Nonostante sia piccola: fascinosa e lussuosa sono le parole esatte per descrivere questa boutique. Saranno le pareti color azzurro polvere, o l'enorme lampadario di lusso veneziano posto al centro della stanza, a donargli questo tocco di chic e romanticismo. Il lampadario è forse la nota più importante, lavorato con la tecnica del vetro di Murano, è caratterizzato da un trionfo di preziosi particolari in vetro, quali fiori foglie e pendagli: è quasi assimilabile ad un'opera d'arte. <<Buongiorno, posso fare qualcosa per voi?>> chiede gentilmente una commessa appena ci vede entrare.

Indossa un elegante tubino nero smanicato arricchito da un filo di perle bianche al collo, e ai piedi, un paio di decolleté in vernice del medesimo colore. 

<<Buongiorno, mia cognata vorrebbe misurare l'abito bordeaux esposto in vetrina!>> esclama Maud voltandosi per indicarlo.

Doveva proprio usare quella parola?

La commessa annuisce e ci invita a seguirla fino ai camerini.

<<Lo Zuhair Murad è probabilmente il pezzo più bello che abbiamo in negozio, avete qualche occasione particolare?>> chiede.

Zuhair Murad, già il nome dice: troppo costoso.

<<E' il suo ventunesimo compleanno fra tre settimane, stiamo cercando il vestito perfetto!>> esclama Maud accarezzandomi dolcemente un braccio.

Vorrei aprire la bocca per dire che compro solo in saldo o ai grandi magazzini, ma preferisco evitarmi la brutta figura. Tanto provare non costa nulla, giusto?

<<Perfetto! Avete un budget? Non vorrei sembrare scortese, ma il vestito meno costoso che abbiamo in negozio parte dai duemila e cinquecento euro.>> ci rivolge un sorriso tirato cercando di camuffare la sua aria snob.

<<Mio fratello, ovvero il suo fidanzato, è Antoine Griezmann. Noi non abbiamo limiti di prezzo!>> replica Maud piccata.

La commessa boccheggia colta del tutto alla sprovvista, poi si ricompone curvando le labbra in un sorriso più falso di una banconota da un euro.

<<Vado subito a prenderlo!>> esclama allontanandosi.

Appena è abbastanza lontana, Maud le fa una smorfia con tanto di linguaccia. Cerco di soffocare una risatina, ma il mio sguardo che si incrocia con quello di Maud è abbastanza per farmi scoppiare sonoramente a ridere coinvolgendo anche lei.

<<Stronza.>> mormora la mora guardando con la coda dell'occhio la commessa, che si sta avvicinando con il vestito fra le mani.

<<Se vuoi misurarlo.>> finge un sorriso, facendomi cenno con il capo di infilarmi dentro il camerino alle mie spalle.

Mi guardo allo specchio confusa, con questo vestito addosso non sembro neanche io. E' meraviglioso, mi modella perfettamente i fianchi, e la scollatura anche se troppo profonda, non è per niente volgare. Faccio una giravolta, il tessuto è talmente leggerlo da non sentirlo nemmeno, nonostante sia ricco di ricami e paillettes.

Noto l'etichetta sul fianco e controllo il prezzo. Appena quella cifra a tre zeri mi salta all'occhio, quasi mi prende un colpo. Ventiduemila euro. Stiamo scherzando?

<<Liv hai fatto?>> mi chiama Maud scoprendo un po' la tendina per guardare all'interno.

<<Sei meravigliosa!>> esclama scoprendo interamente la tendina.

<<Mamma, guarda quanto è bella Liv!>>

Non mi ero neppure accorta dell'arrivo della signora Isabelle. Mi osserva con stupore e meraviglia, e curva le labbra in un sorriso estasiato.

<<Sei perfetta tesoro, appena Antoine ti vedrà con questo vestito addosso impazzirà!>> esclama battendo le mani entusiasta.

Anche Angeline gorgoglia in apprezzamento. Agita il sonaglio a forma di cavalluccio marino che tiene nella mano destra e mi rivolge un sorriso sdentato. <<Anche ad Angie piace.>> constata Maud rivolgendomi un sorriso.

<<Senta...>> mi rivolgo alla commessa, <<Questo vestito è meraviglioso, ma davvero non posso permettermelo...>> pronuncio con voce dispiaciuta e mortificata allo stesso tempo.

<<Lo prendiamo!>> la voce di Isabelle mi fa quasi sobbalzare. <<Cosa?>> protesto, <<No davvero, è troppo! Comprerò un vestito che posso permettermi, non sono abituata a farmi pagare niente. Ti ringrazio, ma non posso accettarlo.>> cerco di impormi ma lei mi zittisce con un gesto della mano. Perché questi Griezmann hanno la mania di sottomettermi?

<<Lo prendiamo!>> esclama nuovamente Isabelle.

La commessa si allontana soddisfatta verso la cassa e la signora Griezmann si avvicina a me posando entrambe le mani sulle mie guance.

<<Prendilo come un regalo di compleanno anticipato.>> sorride materna.

Abbasso lo sguardo sconfitta e sospiro, <<Mi sentirei a disagio se accettassi, io davvero non posso...>>.

Lei cinge la mia vita con entrambe le braccia e mi stringe forte, <<Tu nemmeno immagini cosa stai facendo per la mia famiglia...>> sussurra al mio orecchio facendomi annaspare. Se solo sapesse...

Do un'ultima occhiata allo specchio, <<Va bene...>> sospiro sconfitta.

Lei quasi saltella dalla gioia e mi rivolge un sorriso a trentadue denti.

<<Non vedo l'ora che arrivi il tuo compleanno!>>

***

Girovaghiamo per il centro commerciale da almeno due ore. Angeline, comodamente seduta sul suo passeggino e con il succhietto in bocca, si rigira fra le mani una paperella di gomma che le ho comprato da Tiger.

<<Che ne dite se ci fermiamo per pranzo? Sto morendo di fame e mi fanno male i piedi!>> esclama Maud massaggiandosi un fianco.

<<Certo, al piano di sopra c'è Burger King!>> esclama Isabelle dando un'occhiata alla mappa dell'edificio.

Quando stiamo per prendere l'ascensore, il mio cellulare inizia a suonare nella borsa. Premo il tasto verde e rispondo immediatamente.

<<Mamma!>>

<<Ciao amore, come stai? Hai mangiato?>>

Si sente un così gran baccano provenire dall'altro lato del telefono, che faccio persino fatica a sentirla.

<<Sto per andare! Ma dove sei? Si sente un gran baccano!>>

<<Sono al Mercato Centrale con una mia collega di Valencia, stiamo scegliendo del pesce fresco perché proprio qui fuori ci sono dei ristoranti pronti a cucinare gli alimenti che acquisteremo, è fantastico!>>

<<Allora ti stai divertendo!>> sorrido.

<<Sì, però mi manca la mia bambina! Ti prometto che la prossima settimana mi prendo il sabato libero e ti porto a fare un picnic a Casa de Campo!>>

<<Anche tu mi manchi! Sono al centro commerciale, ci sentiamo più tardi, okay?>>

<<Okay, a più tardi amore, ti voglio bene!>>

Quando stacco la chiamata gli occhi di Isabelle sono incollati sul mio volto.

<<Era tua madre? Verrà anche lei con noi stasera al ristorante?>> chiede speranzosa spingendo il passeggino di Angie fuori dall'ascensore.

<<Purtroppo è fuori città per lavoro.>> scrollo le spalle fingendomi affranta.

E' una fortuna che sia davvero fuori città, non ho alcuna intenzione di coinvolgere mia madre in questa follia.

<<Peccato!>> abbozza un cenno del capo e piega le labbra in una smorfia triste.

<<Però ci conosceremo sicuramente il compleanno di Angeline!>> esclama entusiasta e alzando un po' la voce, <<E poi io, mio marito, Maud e Theo verremo in Spagna per festeggiare anche il tuo compleanno!>>.

Rimango a fissarla per qualche secondo, quasi mi manca il respiro, indecisa se scoppiare a piangere e confessarle tutto, o rimandare la verità a qualche altro giorno e continuare a fingere.

<<Certo, sarebbe fantastico!>> pronunciano le mie labbra facendo allargare ancora di più il suo sorriso. Sono sicura che se dovesse scoprire cosa io e Antoine stiamo facendo alle sue spalle non mi guaderebbe nemmeno più in faccia.

***

Non appena metto piede nel locale, vengo immediatamente investita da una puzza di fritto che mi fa arricciare il naso. Mi guardo intorno in cerca di un tavolo libero, e quando i miei occhi si scontrano con quelli di Ingrid seduta di fronte ad un ragazzo biondino a qualche metro da me, trasalisco. Lei sorride salutandomi con la mano, facendo voltare anche il biondo che si rivela essere Asha.

<<Vado un attimo a salutare i miei amici!>> esclamo indicandoli. Voglio evitare in ogni modo che Ingrid incontri Isabelle e Maud, potrebbe dire qualcosa che mi metterebbe sicuramente nei guai.

Isabelle e Maud annuiscono. <<Noi intanto cerchiamo un tavolo libero!>> esclama Isabelle sorridendo.

Saluto Ingrid con un bacio sulla guancia, poi Asha porgendo prima la guancia sinistra e poi la destra.

<<Chi sono quelle?>> chiede Ingrid guardando oltre la mia spalla. Il suo sguardo è puntato su Isabelle e Maud sedute ad un tavolo non molto lontano dalla cassa.

<<Sono la madre e la sorella del mio capo, sono qui per il fine settimana.>>, <<Comunque, hai preso quel vestito blu di cui ti eri innamorata?>> chiedo volendo cambiare subito discorso.

Lei si intristisce e, abbattuta, distoglie lo sguardo scuotendo la testa.

<<Quando avevo finalmente tutti i soldi per comprarlo, non avevano più la mia taglia...>>

<<Mi dispiace...>> piego le labbra in una smorfia triste dandole una pacca consolatoria sulla spalla.

Lei scrolla le spalle mordicchiandosi il labbro inferiore, <<Quindi hai riavuto il lavoro, sono contenta!>> esclama sorridendo.

<<Che lavoro fai?>> chiede Asha inzuppando una patatina nella maionese.

<<Faccio la babysitter.>>

<<Per uno psicopatico...>> rimbrotta Ingrid roteando gli occhi, <<Ma figo!>> aggiunge leccandosi il labbro superiore con fare provocante.

Asha alza la testa e si sfrega la mandibola coperta di una barba trasandata, <<Ti piace il tuo capo?>> chiede guardandomi negli occhi in attesa di una risposta.

Divento paonazza e quasi mi si formano due goccioline di sudore sulla fronte.

<<No!>> esclamo scuotendo le mani come se avesse appena detto la cosa più assurda del mondo.

<<Allora perché sei arrossita?>>, Asha alza il labbro e mi fa il suo bel sorriso sghembo facendo ridacchiare Ingrid.

<<Non sono arrossita.>> bofonchio distogliendo lo sguardo, <<Comunque devo andare, non mi sembra carino farle aspettare!>>

<<Sì, sì, ovviamente!>> ammicca lei, ridendo e facendo cenno ad Asha con il dito di passarle un tovagliolo.

<<Buon pranzo!>> esclamo salutandoli con la mano.

<<Buon pranzo anche a te!>> esclama Asha schiacciandomi l'occhio e sorridendo.

<<Ah, Liv!>> mi blocca Ingrid prima che possa andare via, <<Come sta Tommy? Mi ha detto Cisco che stanotte sua madre l'ha portato al pronto soccorso perché aveva la febbre troppo alta!>>

Le sue parole sono peggio di una doccia fredda. Boccheggio sconvolta non sapendo cosa dire. <<Cosa?>> balbetto, <<Non sapevo niente...>>.

Gli occhi mi diventano subito lucidi e faccio fatica persino a parlare soffocata dal senso di colpa. Il mio ragazzo sta male, e io gioco a fare la fidanzatina con uno che mi tratta peggio della suola delle sue innumerevoli scarpe.

<<Probabilmente non te l'ha detto per non farti preoccupare, ma stai tranquilla, si riprenderà...>> pronuncia Ingrid accarezzandomi la spalla. Le sue parole mi procurano subito un po' di sollievo, ma pochi secondi dopo mi rabbuio nuovamente: probabilmente mentre lui stava male io condividevo il letto con un altro ragazzo.

<<Adesso vado...>> mormoro distogliendo lo sguardo. Ingrid annuisce, e io barcollo tristemente fino al mio tavolo.

<<Tesoro, ti ho preso un 'Bacon and Cheese Whopper', ricordo mi avevi detto che andavi pazza per l'hamburger con il bacon ed il formaggio!>> esclama Isabelle mettendomi davanti il vassoio.

<<La coca-cola va bene? O vuoi che ti prenda un'aranciata?>>

<<E' okay grazie.>> mi sforzo di sorridere quando invece vorrei solo piangere.

Lei si accorge del mio sconforto e mi sistema dolcemente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Stai bene tesoro? Hai litigato con mio figlio? Dimmi che ti ha fatto è vado subito a tirargli le orecchie!>> esclama Isabelle con le mani sui fianchi, nella tipica posa combattiva.

<<No, tra noi va alla grande, sto bene!>> mi sforzo di sembrare sincera e fingo un sorriso.

Lei sembra rilassarsi, tranquillizzata dalle mie parole, e prende posto accanto a Maud.

<<Non prendertela se è un po' brusco ultimamente, con la storia degli assistenti sociali, avvocati e tutto il resto, sta perdendo la testa...>> mormora Isabelle abbassando la testa mortificata.

Piego la testa di lato confusa dalle sue parole. Ma cosa sta blaterando?

<<Tu quando incontrerai l'assistente sociale?>> mi chiede Maud, <<Ha detto Antoine che la signora Gomez ha chiesto di parlare anche con te.>>.

Questo Antoine non me l'aveva detto.

Spazio autrice: Cosa starà tramando Antoine? A voi tutte le ipotesi!

Lots of love G. xx

Continue Reading

You'll Also Like

47.2K 2.1K 30
Sarah e angela sono due ragazze che seguono il proprio sogno nella casetta di amici. Una pensa di essere una vera e propria etero, mentre l'altra รฉ l...
34.7K 1.6K 28
๐€๐ง๐ ๐ž๐ฅ ๐‘๐จ๐ฌ๐ž รจ una sedicenne che,dalla sua scuola privata,si trasferisce nella scuola di suo fratello maggiore,Rhys,un ragazzo festaiolo e cas...
17.6K 564 23
Sarah Toscano 17 anni, una ragazza con la passione per la musica che decide di fare il provino ad Amici per realizzare il suo piรน grande sogno, canta...