Blood Ties - Il principe dei...

By xmwriter

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Primo libro della trilogia Blood Ties: (1. Il principe dei dannati; 2. Linee di Sangue; 3. Il risveglio) IN... More

Prefazione
Capitolo uno - Diciassette
Capitolo due - Serva di sangue
Capitolo tre - Blood
Capitolo quattro - Punizione
Capitolo cinque - Lezioni
Capitolo sei - Ballo (I)
Capitolo sette - Ballo (II)
Capitolo otto - Poteri
Capitolo nove - Amanda
Capitolo dieci - Emozioni
Capitolo undici - Complotti
Capitolo dodici - Piani
Capitolo tredici - Scambio
Capitolo quattordici - Please
Capitolo quindici - Illusioni
Capitolo sedici - Alone
Capitolo diciassette - Rosso
Capitolo diciotto - Segreti
Capitolo diciannove - Fragile
Capitolo venti - Verità
Capitolo ventuno - Umbras
Capitolo ventidue - Traditori
Capitolo ventitre - Purezza
Capitolo ventiquattro - Questione di tempo
Capitolo venticinque - Cambiamento
Capitolo ventisei - The night before
Epilogo
CAST
Blood Ties - Linee di sangue
AVVISO

Capitolo ventisette - End

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By xmwriter

N.a Alla fine del capitolo scorrete all'Epilogo, ho alcune cose da dirvi.


L'ultimo giorno nel palazzo lo stavo vivendo con una strana angoscia. Non riuscivo a concentrarmi e pensare che finalmente tutto quel giorno sarebbe finalmente finito. L'euforia generale aveva contagiato tutti, le serve erano così eccitate e felici che non smettevano un attimo di cantare mentre finivano di pulire la Sala Grande. L'egocentrismo di Deal era arrivato a tal punto da volere un trono solo suo nella parte alta, nel balconcino proprio sopra il trono reale.

Corinne quel giorno neanche si era presentata per svolgere le sue faccende, era stata giustificata dal signorino in persona e ormai era diventata l'argomento preferito dei pettegolezzi di tutte le serve. Non era di certo passato inosservato il peccaminoso abito rosso che le era stato regalato, per di più lo strano avvicinamento con il principino aveva fatto circolare strane chiacchiere tra le mura.

Mentre finivo di lucidare le scale ripassavo mentalmente il piano che avremmo dovuto seguire. Avrei dovuto tenere d'occhio per tutta la serata Jamie, Selene e Benjamin e al momento giusto saremmo scappati via. Semplice. Eppure mi sembrava un'impresa insormontabile.

-Sono già le sei del pomeriggio- mi avvertì Charlotte, toccandomi la spalla con le dite affusolate.

-Finisco l'ultimo gradino e vado a prepararmi- mormorai strigliando forte il pavimento di marmo -Ti ringrazio-

Mi guardò per un attimo di sbieco –Aisleen c'è qualcosa che non va?-

Era la prima volta che Charlotte non mi dava del lei. Il tono che aveva utilizzato era intrinseco di preoccupazione e tenerezza, mi stava parlando da amica.

-No, scusami se oggi ti sono sembrata sovrappensiero è che penso a questo evento e sono molto euforica- mentii nuovamente alla vampira e neanche lei sembrò credermi.

-Dai, ti aiuto- mormorò prima di prendere un vecchio straccio e passarlo sugli ultimi gradini rimasti.

-Lo sai che non devi-

-Ma voglio. Le amiche si aiutano nel momento del bisogno, no?-

Le regalai un sorriso sincero –Hai ragione, grazie-

I tempi con l'aiuto di Charlotte si dimezzarono e in meno di mezz'ora eravamo nelle nostre stanze per prepararci.

Per la prima volta fui io ad aiutarla ad indossare l'abito, le strinsi il corpetto quanto bastava da non soffocarla, le acconciai i capelli in un semi-raccolto e cercai di incipriarle il viso. Alla fine Charlotte sembrava una piccola principessa, il candore della sua pelle faceva spiccare l'abito dal meraviglioso color smeraldo e la maschera che si era preoccupata, interamente coperta di lustrini, era in perfetto abbinamento con il suo vestito.

Fu il mio turno e quando tirai fuori l'abito confezionatomi da Lirit, Charlotte rimase a bocca aperta.

-Oh dio mio! L'abito più bello che io abbia mai visto- esclamò toccando il tessuto candido. Scelta inusuale quella del colore dell'abito: bianco.

La rossa eccitata mi aiutò ad indossarlo, insieme alle piccole ali che facevano parte del mio costume. I capelli si limitò solo a pettinarli e decise di arrossarmi leggermente le guance e le labbra.

-Sembri veramente un angelo- commentò lei con un sorriso non appena aveva finito di tingermi le labbra.

Mi specchiai e contrariamente alle mie aspettative il candore dell'abito non accozzava troppo con la pelle lattea, anzi mi conferiva un'aria ancora più pudica. Sembravo davvero un angelo.

Chissà Jamie cosa avrebbe pensato. Arrosii al solo pensiero.

-Aspetta Charlotte, aiutami per favore ad indossare questo-

Tirai fuori dal cassetto dello scrittoio il laccetto di velluto bordeaux che lei mi legò al collo; un tocco di colore che sembrò quasi voler dimostrare la punta di peccato di cui ero macchiata sin dalla nascita. Ironico.

-Per il tuo odore ho trovato qualche boccetta con quell' intruglio che aveva preparato Louise, quindi dovresti riuscire a coprirlo per tutta la sera- mi rassicurò porgendomi una piccola boccetta, che conteneva un liquido dal tanfo nauseante.

Lo bevvi tutto d'un sorso e scoprii che il sapore non era poi così male.

-Mi sa che è giunta l'ora- constatai osservando il cielo dalle sottili vetrate della mia stanza, la luna era già alta.

-Si dovremmo proprio andare-

*

Le note degli strumenti a fiato e degli archi si levavano per tutto il castello, e man mano che io e Charlotte ci avvicinavamo alla Sala Grande si facevano più forti. Ci sfilavano davanti centinaia di vampiri mascherati, agghindati dalla testa ai piedi, in un meraviglioso scenario di colori sgargianti. Non si riusciva a capire a quale estrazione sociale appartenessero, se fossero servi o nobili. Tutti si amalgamavano perfettamente. Sarebbe stato difficile trovare Jamie, Selene e Benjamin.

-E' così meraviglioso...- mormorò Charlotte, con lo stesso stupore negli occhi di una bambina di fronte ad un giocattolo nuovo, non appena varcammo la soglia della Sala.

-Già- boccheggiai un po' anche io per la sfarzosità dell'evento.

-Il ballo d'inverno in confronto sembrava la sagra di Liderlick- dissi provocando la sua risata.

-Ha fatto le cose in grande il signorino- mormorò la rossa volgendo lo sguardo al festeggiato seduto sul trono, che sorrideva con una coppa di vino in mano. Aveva indosso la divisa reale, la corona d'oro e una maschera a scacchi rossa e nera.

Che ironia, pensai. Deal stava indossando una maschera, quando lui la maschera l'aveva indossata da sempre.

-Un po' troppo in grande- asserii.

Spostai lo sguardo al suo fianco, e in piedi di lato al signorino c'era Corinne. L'abito rosso era dello stesso colore con cui aveva scelto di tingersi le labbra e indossava la stessa maschera di Deal. Lo guardava con ammirazione e pendeva dalle sue labbra, lo venerava con gli occhi dell'amore.

Ma solo guardandomi intorno notai che tutti mi stavano osservando, chi in malo modo, chi sorpreso, chi incuriosito. Forse il vestito di Lirit dava troppo nell'occhio che mi ritrovai impacciata e a disagio.

Fu il festeggiato a salvarmi dall'ulteriore imbarazzo. Con il calice in mano, si alzò in piedi e annunciò –Ringrazio tutti per essere venuti al ballo che ho organizzato in onore del mio compleanno. Indossate delle bellissime maschere e dei bellissimi travestimenti e sono sicuro che questo ballo rimarrà nella storia proprio per la sua unicità-

Alle sue parole i vampiri presenti iniziarono ad applaudire e ad acclamare il suo nome.

-Inutile dilungarmi troppo- continuò -Non è un vero ballo se non si iniziano le danze, quindi miei cari amici, danziamo!-

A quelle parole l'orchestra cambiò ritmo, intonando una canzone più calzante e ritmica. Gli invitati si disposero al centro della sala e iniziarono a danzare. Prima che potessi rendermene conto due vampiri si avvicinarono a me e Charlotte, facendo un lieve inchino.

-Buonasera signorine, vorreste darci l'onore di ballare con noi?- disse uno dei due, osservandoci con gli occhi che brillavano maliziosi.

-Veramente noi...- vacillai in imbarazzo cercando di inventare una scusa convincente.

Charlotte mi guardò di sbieco –Ma certo, un ballo non ucciderà nessuno, suvvia Aisleen-

Il ragazzo gli tese la mano e lei la posò sulla sua con piacere e insieme svanirono in quel vortice di creature danzanti.

L'altro ragazzo, mi tese anche lui la pallida mano, che guardai titubante. Solo dopo una frazione di secondo mi accorsi che aveva un laccetto bordeaux uguale al mio legato al polso.

-Ragazzina non dirmi che vuoi rifiutarti di ballare con me?-

Fui sollevata che fosse stato Benjamin a chiedermi di ballare, e scoppiai a ridere di fronte alla suo tono risentito.

-Santo cielo, non ti avevo riconosciuto-

-Lo so, sono molto più affascinante- si vantò vanitoso, passandosi una mano tra i capelli rossastri. La maschera che portava gli copriva tutto il viso, e mi rendeva impossibile riconoscerlo subito –Ma anche tu non sei male, bambolina-

Gli sorrisi e posai la mano sulla sua lasciandomi guidare tra la mischia. Gli cinsi con la mano sinistra la spalla mentre la destra era stretta alla sua mano.

-Ci sono troppe persone- mormorò guardandosi intorno.

-Lo so, non ho ancora trovato Selene e Jamie-

-Saranno in mezzo alla mischia, sicuramente ci staranno cercando anche loro- cercò di consolarmi.

-Ma quando sarà il momento giusto?-

-Quando lo dirà Jamie. Sta tranquilla- mi sorrise e rivolse lo sguardo alle mie spalle.

Non feci in tempo a capire ciò che stava succedendo che mi ritrovai con un altro compagno.

Rivolsi a quell'estraneo uno sguardo confuso. Indossava una maschera nera che gli arrivava all'altezza del naso ma nel modo in cui mi stringeva i fianchi notai una certa familiarità.

-Sei veramente bellissima- mormorò al mio orecchio.

-Jamie- sussurrai avvicinandomi di più a lui.

-Bella come un angelo- continuò. Lo guardai negli occhi e per poco non mi sciolsi in quello sguardo simile all'oro fuso. Ripensai all'ultima volta che ci eravamo ritrovati a ballare insieme, durante il ballo d'inverno, di come Jamie mi avesse trattato in malo modo. Adesso invece mi guardava come se fossi la creatura più bella presente sulla Terra.

-Però potevi scegliere un vestito che attirasse meno l'attenzione- mi riprese stavolta in tono giocoso.

-Non è stata una mia idea, Lirit ha ideato questo costume e io...-

Rise notandomi come sempre impacciata.

-Ti amo Aisleen- disse semplicemente. Mi sembrò che le sue parole fossero leggere come nuvole, e mi accarezzarono dolcemente entrandomi fin dentro il cuore. Avevo desiderato così tanto che pronunciasse quelle parole e finalmente che le sentivo il mio stomaco puntualmente si ritrovava in subbuglio.

-Anche io Jamie-

-Ne usciremo insieme- fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di essere interrotto dal fratello.

Tutti si disposero ai lati della Sala per dare spazio a Deal, che si era posizionato al centro della stanza. Ero stata trascinata dalla folla di gente che sgomitava per dar spazio al principe e nella confusione avevo perso di vista Jamie.

-Una delle invitate, questa sera potrà ballare insieme a me- annunciò Deal e tutti i vampiri si misero ad applaudire.

Mi misi a spintonare tra gli invitati alla ricerca di Jamie, ma non riuscivo ad individuarlo.

-Quindi che si faccia avanti la signorina Aisleen- proclamò pungente Deal. Raggelai sul posto sentendo quelle parole, e d'improvviso tutti si zittirono.

-Aisleen- mi richiamò.

Mandai giù il groppo che avevo in gola e strinsi i pugni. Non avrei mai ballato con quello sporco traditore.

-No- affermai parandomi davanti a lui.

Stavo sicuramente complicando il nostro piano di fuga in questo modo, ma non avrei obbedito questa volta. I vampiri spalancarono la bocca di fronte alla mia sfrontatezza, mi stavo dimostrando piuttosto spavalda.

-Come hai detto?- mi chiese con un sorriso sbilenco.

Il cuore mi martellava furioso nel petto -Ho detto che non ballerò con te- ribadii più forte.

-Ma come osi...-

Un singhiozzo squarciò l'aria tesa. Piegata su sé stessa Corinne, aveva tolto la maschera e piangeva e singhiozzava furiosamente, non accennando a calmarsi. Charlotte la raggiunse e l'abbracciò senza dire nulla, stringendola al suo petto. Provai un'infinita pena nei confronti di Corinne in quel momento, così piccola e indifesa.

-Lui non mi ama, ama lei!- singhiozzava e si lamentava –Ama lei!-

-Basta!- esclamò Deal –Mi sono stancato di tutte queste scenate. Guardie!-

Le guardie fecero irruzione nella Sala, e tutti gli invitati cominciarono ad agitarsi. Corinne e Charlotte vennero prese da tre guardie e separate di forza, nonostante le loro grida. Due guardie mi presero dalle braccia e mi trascinarono qualche metro lontano dal principe. Cercai di dimenarmi inutilmente, ma quei due mi tenevano ben salda.

Jamie dov'era finito? Perché non inteveniva?

-Sono disgustato da tutto questo, è ora di mettere fine a tutte questa farsa!- gridò pieno di collera, lanciando a terra la maschera e calpestandola.

-Xavier Rowan fatti avanti!- esclamò.

Gli invitati a sentire quel nome, simile ad una bestemmia, cominciarono a gridare e fuggire, alcuni riuscirono a scappare mentre altri furono fermati dalle guardie.

Un brivido mi corse lungo la schiena, trattenni il fiato guardandomi intorno cercando di individuare quell'abominevole creatura.

Lo vidi sgusciare via dalla confusione, raggiungendo a passo lento il principe.

Fece un inchino e si decise a parlare –Questa notte, segna l'inizio di una nuova era per il nostro regno miei cari amici-

Si guardò intorno finchè non posò lo sguardo su di me –Mia cara, da quanto tempo...-

Gli rivolsi uno sguardo pieno d'odio e voltai il viso da un'altra parte. Vedere quell'espressione malevola mi disgustava dal profondo.

-Questa notte si farà una pagina di storia. Gli Knight e i Rowan hanno deciso di unirsi, di abbandonare i dispiaceri e dividere insieme il trono che spetta a entrambi di diritto-

Deal sorrise soddisfatto, guardando Xavier ammirato.

-Inizieremo prima con l'uccidere i traditori- annunciò rivolgendosi in mia direzione. Le guardie mi portarono davanti ai due desertori e mi costrinsero a mettermi in ginocchio. Mi affiancarono anche Selene, Benjamin e Jamie, anche loro costretti a mettersi in ginocchio.

-Ci hai chiamato traditori quando qui gli unici traditori che vedo li ho davanti- commentò pungente Benjamin procurandosi un calcio da parte di una delle guardie.

-Stronzo- bofonchiò sputando un po' di sangue scuro.

-Il re e la regina non lo permetteranno- affermò Selene dimenandosi inutilmente.

-Il re e la regina sono anche loro dei traditori, per questo sono stati chiusi nelle celle nei sotterranei- la corresse prontamente Xavier Rowan.

-Fratello...- mormorò allora Jamie con un tono basso e sommesso.

-Fratello? Io non ho più dei fratelli. Io sono l'unico Knight che merita di salire al trono- gridò alterato Deal con i canini sporgenti in evidenza.

Eravamo stati catturati prima ancora di riuscire a fuggire. Xavier reagì ridendo e prese a camminarci intorno. Arrivato alle spalle di Selene la prese dai capelli e la buttò a terra. Un ringhio profondo uscì dalle labbra di Jamie e Benjamin che provarono a protrarsi invano.

-Inizieremo da te- annunciò divertito.

-No- urlai.

-Zitta mezzosangue- sputò disgustato Deal.

-Lei la lasceremo per ultima, insieme all'amante. Farli morire insieme sarà divertente- sogghignò Xavier.

-Vi prego, non fatele del male- li pregai. Ma di fronte alle mie suppliche le guardie mi strattonarono violentemente.

Jamie aveva gli occhi scuri, quasi neri. Era una delle poche volte in cui lo avevo visto così. Stava covando dentro, come un animale in gabbia, tutta la rabbia. Era molto pericoloso.

Xavier ci rise un'altra volta in faccia e avvicinando la mano pallida alla fronte di Selene, chiuse gli occhi e si lasciò andare. Fu a quel punto che Selene perse i sensi e tutt'intorno si venne a formare una specie di aura scura.

-La sta uccidendo- gridai, iniziando a piangere e a singhiozzare. Selene era stesa lì indifesa, e stava morendo.

E poi fu un attimo.

Le vetrate della Sala Grande si frantumarono, e un rumore sordo si disperse tra le spesse mura. Dalle finestre entrarono delle guardie, che però non indossavano la divisa reale. In un attimo fui liberata dalle guardie degli Knight che mi trattenevano e venni trascinata qualche metro lontano dal centro della Sala da un ragazzo che indossava un'armatura. Si tolse il casco che gli copriva il viso e mi prese dalle spalle.

–Aisleen stai bene?-

Strabuzzai gli occhi ritrovandomi il viso di Adam davanti. Quegli occhi verdi, che avevo sognato per tanto tempo ora che ce li avevo davanti mi sembravano irreali.

-Adam, oddio si, sto bene...- mormorai tra le lacrime.

-Sono felice che tu stia bene, ma dobbiamo andarcene- affermò tirandomi da un braccio.

-No, aspetta- farfugliai tirandomi indietro –Dobbiamo portare anche Jamie con noi-

Mi guardai intorno e ritrovai Jamie al centro della Sala, ancora in ginocchio mentre Xavier lo tratteneva dai capelli. Aveva il labbro spaccato, sicuramente aveva cercato di scappare ma non ci era riuscito.

-Aisleen- mormorò Jamie guardandomi. Sembrava aver capito già tutto e mi implorava con lo sguardo di non andarmene via.

-Adam non possiamo lasciarlo qui- urlai tra le lacrime.

-Dobbiamo andarcene Aisleen, ti prego. Ora è il momento giusto-

Guardai prima lui e poi Jamie che ancora mi osservava.

-Ti prego, non lasciarmi- furono le parole che sentii sfuggire dalle labbra di Jamie mentre una lacrima gli bagnava il volto.

-Noi dobbiamo...-

-Scusami Aisleen, spero tu mi possa perdonare un giorno- fu l'ultima cosa che mi disse Adam quando mi voltai in sua direzione, prima di mettermi un panno all'altezza del naso.

Quell'odore era così forte che mi fece perdere i sensi.

Ormai era tutto buio.


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