Il più bel goal||Paulo Dybala

De meristories

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Charlotte Agnelli ha vent'anni ed ha appena terminato gli studi superiori. Suo padre, Andrea Agnelli, nonché... Mais

Primo Capitolo
Secondo Capitolo
Terzo Capitolo.
Quarto Capitolo.
Quinto Capitolo.
Sesto Capitolo.
Settimo Capitolo
Ottavo Capitolo.
Nono Capitolo.
Decimo Capitolo.
Undicesimo Capitolo.
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Tredicesimo Capitolo.
Quattordicesimo Capitolo
Quindicesimo Capitolo.
Sedicesimo Capitolo.
Diciottesimo Capitolo
Diciannovesimo Capitolo
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Ventiduesimo Capitolo
Ventitreesimo Capitolo
Ventiquattresimo Capitolo
Venticinquesimo Capitolo.
Epilogo.
AVVISO!
AVVISO 2!

Diciassettesimo Capitolo

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De meristories

<<Pepe, a cuccia!>> richiamo a bassa voce il mio cagnolino. Non so come, ha preso il vizio di sedersi sui cuscini del letto anche quando non lo lavo prima. Posso farglielo fare a casa, ma non quando siamo in ritiro con la squadra fuori casa. Mi sono affezionata tantissimo a lui, ci mancherebbe; è lui che dorme con me se Paulo non rimane da me, o se io non vado da lui. <<Perché mi vuoi far arrabbiare?>> sono diventata anche stupida per colpa sua. Come se non lo fossi già abbastanza prima. Se succede che comincio a parlare con lui davanti all'argentino quest'ultimo minaccia sempre di lasciarmi. Ma so, più o meno, che non mi lascerà mai per questo motivo considerato che spesso lo fa anche lui.

Mi stendo sul letto e posiziono il cagnolino sul mio petto, si accuccia nell'incavo del mio collo e lo sento respirare. <<Vuoi bene a mamma, non è vero?>>

Ripenso, ancora una volta, al post che qualche giorno fa ho trovato su Instagram. Paulo aveva indetto una specie di gara sui suoi social: il primo tra i suoi followers ad indovinare cosa significa la sua nuova esultanza, avrebbe vinto una maglia della Juventus autografata proprio da lui. Molti dei post erano di ragazze, ma uno mi ha dato particolarmente fastidio. Antonella, la sua ex per eccellenza, ha messo una sua foto mentre replica la sua esultanza e il commento sottostante era:

'#dybalamask' seguito da un pallino bianco, uno nero ed un cuore.

A quel punto tantissime pagine di gossip hanno cominciato a dire che non si erano lasciati, che la storia tra me e Paulo è già finita oppure che abbiamo passato solo notti di pura passione. Considerato che tra i due è lui che ha più visibilità sui social, era lui a dover smentire il ritorno di fiamma con lei. Invece non ha fatto nulla, e quando gli ho chiesto di far qualcosa la sua risposta è stata: 'Loro non sanno come vanno davvero le cose. Lasciali parlare.'

Ma che sono stata insultata da alcuni dei fans di Antonella, lui non lo sa e non merita di saperlo.

<<Tu vorrai sempre bene alla tua mamma.>> melo sbaciucchio tutto quanto, è morbido. Ed è molto rilassante accarezzargli il pelo. Gli prendo in mano le zampine e le scuoto un pochino. Lo guardo in quegli occhioni celesti bellissimi, poi gli faccio una linguaccia e scoppio a ridere. Se qualcuno dovesse mai sentirmi da fuori penserebbe che sono diventata pazza. Il che non è molto lontano dalla verità.

Qualcuno bussa alla porta e, prima di fare entrare chiunque ci sia fuori, controllo che io sia presentabile. Ho ancora il pigiama addosso perché non avevo voglia di cambiarmi prima. Apro la porta e fuori di essa ci trovo Leonardo accompagnato da Gonzalo. Se non fosse rimasto a Torino, ci sarebbe stato anche Claudio.

<<Ho come l'impressione di sapere il perché della vostra visita...>> lascio in sospeso la frase, sperando che mi abbiano capita tutti e due. Entrambi si osservano attentamente e sorridono nella mia direzione.

<<Siamo preoccupati per te. Di solito scendi a fare colazione con noi quando siamo in ritiro ed oggi non c'eri a farci compagnia.>> dice semplicemente Leo, sedendosi sul letto della stanza e prendendo in braccio il mio bimbo. E' mio Pepe!

<<Sto bene, solo che non avevo voglia di vedere Paulo. Tutto qui.>> rispondo abbassando la testa. Non volevo toccare quest'argomento anche oggi ma mi pare che mi tocca fare questo sacrificio.

<<Mi spieghi cosa è successo? Non ha voluto dirci nulla.>>

<<Dopo il post di Antonella, molti giornali hanno cominciato a dire che la storia tra me e Paulo è passeggera. Gliene ho parlato, gli ho detto che doveva essere lui a smentire la notizia però ha deciso di non fare nulla perché nessuno sa ciò che veramente accade. Così gli ho detto che mi prendo una pausa di riflessione.>> spiego in parole povere ai due ragazzi davanti a me. Adesso siamo seduti tutti e tre sul letto e, mentre racconto, loro giocano con il mio cagnolino. Mi guardano come se davanti a loro ci fosse un loro figlio e cercano di consolarmi abbracciandomi.

<<Non fare così. Solo tu sai cosa hai passato per poterlo conquistare, e non puoi buttare tutti gli sforzi nel cesso, per dirtela terra terra. Inoltre, siamo venuti qui perché non la smette di tirare pugni al muro e non sappiamo come fermarlo.>> sapevo che avrebbe fatto una cosa del genere, ma non pensavo che desse spettacolo davanti all'intera squadra. Per fortuna mio padre e la dirigenza hanno avuto la splendida idea di andare a passeggiare per le strade di Sassuolo.

<<Non vengo giù, però ditegli che rischia di tornare a Torino senza fidanzata se continua così. Ditegli che lo amo e che tutto dipenderà da ciò che farà oggi. E non mi riferisco alla partita.>> il difensore e l'attaccante annuiscono e mi salutano prima di uscire dalla stanza. Io torno a stendermi sul letto, con il mio Pepe sulla pancia che cerca di risalire sempre più su per poi arrivare a leccarmi le guance con la sua lingua viscida.

<<Ah, i paroloni della gente!>> è il commento di mio padre in seguito alla partita. Alcuni giornalisti hanno cominciato già a mettere voce sul rapporto di Allegri e Paulo dopo che quest'ultimo ha rifiutato di stringergli la mano quand'è uscito dal campo. So solamente che il numero 21 è molto stressato e penso che la colpa della sua pessima prestazione di oggi sia solo mia. Non ha giocato malissimo, ci mancherebbe, però non è stato il migliore della squadra. Ha giocato male perché abbiamo litigato questa settimana, almeno penso. Poi ha avuto un po' di problemi con il suo procuratore perché non poteva venire in Italia. Insomma, non è stato un periodo si per lui. Però mi sento lo stesso in colpa.

<<Papà, mi dispiace per la partita. Ed il gesto di Paulo, abbiam litigato e lui ha avuto un paio di problemi...>> cerco di giustificarlo davanti al suo datore di lavoro che m'interrompe non appena comincio a parlargli. Scuote la testa e mi guarda negli occhi.

<<Char, ascoltami. Se tutti i ragazzi dovessero giocare male solo perché hanno dei problemi a casa allora ne potremmo mettere in campo pochi. Non ti devi giustificare con me, dovete solo risolvere la questione tra voi due.>> detto questo si allontana con Beppe e Paratici che stanno per piazzare gli ultimi colpi di mercato. Pavel rimane con me, mi sorride e mi scorta fino in macchina.

<<Che cosa significa che vi siete presi una 'pausa di riflessione'? Stai dicendo sul serio?>> volevo tornare a casa e riposarmi dopo questi due giorni a Sassuolo che non finivano più, invece quando entro in casa sento solo la voce soave –si fa per dire- della mia migliore amica. La trovo seduta sul divano, con le gambe incrociate sul tavolino di vetro davanti alla televisione, mi accoglie con un viso abbastanza arrabbiato e che, già so, non ammetterà alcuna obbiezione.

Pepe si spaventa quando la vede, non l'ha mai incontrata prima d'ora e ha un po' di paura di lei. Si nasconde dietro le mie gambe e sento che gli trema tutto il corpo. Non appena lei lo vede sorride e cerca di prenderlo in braccio, anche se non dovrebbe farlo in gravidanza.

<<Come ci sei entrata qui?>> so che non è questo ciò che lei voleva sentire ma è l'unica cosa che sono riuscita a domandarle.

<<Fai bene a cambiare discorso. Fai bene. Mi spieghi che cosa è successo?>> il viso le diventa rosso, trattiene il fiato e poi si lascia andare ad un sospiro rumoroso. Mi accomodo accanto a lei e le avvicino il cagnolino, intanto penso a qualche cosa di sensato da dirle. <<Parla.>>

<<Io e Paulo abbiamo litigato, per colpa di Antonella. Di nuovo.>> le spiego molto brevemente la situazione.

<<Questo lo avevo capito, ho letto un sacco di articoli su un sacco di giornali. Signorini si è dato da fare, l'ha anche intervistata. E sai lei che cosa gli ha raccontato? Che sei tu la causa della loro rottura, hai manipolato e minacciato Paulo. Ti rendi conto di queste parole, non è vero?>> avevo ignorato l'esistenza di questi articoli. Lancia sul tavolino 'Chi' ed osservo attentamente la copertina che titola così:

'La piccola Agnelli ha rovinato la nostra storia d'amore.'

Con tanto di foto posata.

Non ho neanche il coraggio di sfogliare le pagine per leggere cosa ha raccontato a direttore della rivista. Continuo a fissare la copertina, chiedendomi perché tutto ciò sta succedendo proprio a me. Mi sono sempre comportata bene nei confronti di tutti, perché adesso mi sta succedendo questo?

<<Non hai il coraggio di aprirlo, vero? Adesso te lo racconto io. C'è scritto che sei una stronza, che le hai soffiato il fidanzato e l'hai minacciato. In che modo? Con tuo padre che, essendo come te, ti ha retto il gioco e voleva buttarlo fuori dalla società.>>

Scoppio a piangere per la durezza delle sue parole che sono vere –lo so-, ma sono un tantino troppo cattive. Poggio la testa sulle sue gambe, mi lascio cullare dalle sue carezze e dalle sue parole di conforto.

<<Dov'è Paulo ora? E rispondimi, altrimenti lo chiamo io.>>

<<Non ne hai il coraggio.>> la sfido, incrocio le braccia al petto e la guardo dritta negli occhi. Si alza in piedi e , dopo avermi asciugato le lacrime sul mio viso, mi trascina fuori di casa assieme a Pepe e tutti e tre ci infiliamo in macchina. Alla guida c'è lei.

Vorrei capire due cose: com'è arrivata a casa mia dall'aeroporto e...<<Dove stiamo andando?>>

<<Non l'avrei chiamato. Hai ragione. Gli devo parlare a quattr'occhi.>> merda. Ed ha anche risposto alle mia domanda.

<<Sei venuta qui solo per questo, non è vero?>> non riesco a guardarla in faccia, e quando annuisce mi fa sentire una persona orribile. Lei è incinta, ha una sua famiglia a Madrid ed è tornata a Torino solo per un paio di articoli da quattro soldi ed una foto stupida. E' tornata qui solo per me.

Sono una migliore amica del cazzo.

<<Perché la sua macchina è qui?>> non credo ai miei occhi. L'arpia è tornata ed è a casa del mio ragazzo. Scuoto la testa, non so per quale motivo lei sia qui. Ma una cosa è certa: non uscirà di qui con i suoi piedi, se solo si dovesse permettere di rivolgermi la parola.

Ci avviciniamo alla porta d'ingresso, lei suona il campanello nonostante io abbia le chiavi in borsa. Ma lei non lo sa. Ci viene ad aprire Paulo che, non appena mi vede, sorride. Però io non ricambio. Almeno non subito.

<<Ci fai entrare o rimani in adorazione della mia migliore amica?>> è la tagliente provocazione di Cristina che dopo aver parlato lo sposta con forza di lato ed entra. Io la seguo ma prima mi assicuro che l'argentino stia bene e non si sia fatto male. Quando mi dice che è tutto a posto entro, lui richiude la porta d'ingresso e mi segue in salotto. <<Devo parlare con voi due. In privato.>> Insieme ci dirigiamo in camera sua, ci sediamo sul letto e lei estrae dalla sua borsa il giornale che mi ha mostrato poco fa. Paulo rimane sorpreso dal titolo della copertina, apre la rivista e osserva attentamente le pagine sulle quali c'è l'intervista di Antonella. Si sposta più vicino a me e mi stringe la mano. <<Adesso posso andare. C'è del gelato in cucina?>> non le rispondiamo, troppo occupati a guardarci negli occhi.

<<Se l'è portata dietro Michela. Non mi ha detto niente. E non sapevo nulla di questo articolo. Ti sto facendo fare una brutta figura, così come a tuo padre. E voi due non lo meritate.>> si posiziona meglio sul letto, incrocia le gambe ed io faccio lo stesso. Ora siamo faccia a faccia, i miei occhi si specchiano nei suoi ed è la più bella immagine che potessi mai immaginare. <<Fa' tutto quello che vuoi. Rispondile nel modo che ritieni più opportuno. Vai in TV, dille tutto quello che vuoi e non risparmiarti.>> lo abbraccio di slancio, non sono riuscita a contenermi. Lui mi stringe sempre più forte fino a quando non ci stendiamo sul letto. <<Domani mattina arrivano i miei fratelli con mia madre. Li vieni a prendere con me dall'aeroporto? Voglio portarli a Milano e già che ci sei portati un abito elegante. Mi accompagni al Gran Galà del Calcio.>>

<<Ah, e ci porti me? Non lei?>> lo provoco giusto perché voglio vedere in quale modo mi risponde. Se mi risponde.

<<Sbaglio o ti ho appena detto che ci verrai tu con me?>> gli osservo, e poi gli accarezzo, la vena la vena sul collo che pulsa perché è arrabbiato. Sento il suo respiro infrangersi su di me e finalmente capisco che le cose stanno tornando al loro posto. <<Ho voglia di spogliarti ed allentare la tensione. Ma ci sono degli ospiti in salotto...>>

<<Beh, stiamo risolvendo la situazione tra di noi. Dieci minuti possiamo anche prenderceli.>> lo ammetto, anche io ho una voglia matta di rotolarmi nel letto insieme a lui. Sono sopra di lui quando, in tutta fretta, mi sollevo e vado a chiudere la porta a chiave. Dopo avermi raggiunta, mi prende in braccio di peso e mi stende di nuovo sulle lenzuola. <<Abbiamo una relazione malata. Ne sono certa.>> rido per smorzare l'atmosfera carica di passione che si è creata. Cerco di parlare però lui mi zittisce baciandomi e succhiandomi con forza la pelle sul collo. Spengo il cervello e comincio a darmi da fare anche io.

<<Dove hai gettato il mio reggiseno?>> succede sempre, ogni santa volta che mi spoglia lui. Lo lancia non so dove nella stanza ed io non lo trovo mai, me lo restituisce lui dopo un paio di giorni. Nei casi eccezionali, dove mi va bene, la mattina dopo.

<<Sulla testiera del letto. Te l'ho messo li.>> lo individuo subito e me lo infilo, assieme alla maglietta ed ai jeans. <<Mi faccio schifo. Sono durato solo cinque minuti.>> senza farmi vedere da lui rido per la sua espressione.

Usciamo dalla stanza e torniamo in salotto dagli altri. Daniele e Gonzalo sono occupati a giocare con la Play, Mario invece tenta di distrarli in modo che perdano contro di lui e Leonardo. Cristina sta seduta con Martina e parlano della gravidanza. L'altro capo del tavolo è occupato da Antonella e Michela che adesso guardano storto me e Paulo.

<<Cosa è successo? Stavate procreando?>> è la domanda che mi fa sottovoce la moglie di Bonnie non appena mi siedo accanto a loro due. Lorenzo e Matteo stanno giocando con il mio cagnolino, in questo momento felice come una Pasqua.

<<Oh, e che c'è di male? Dopo tutto questa è casa sua.>> rispondo prontamente sorridendo. <<Cambiando discorso: come sta il mio nipotino? Sai già se è maschio o femmina?>>

<<Io e Gareth non vogliamo sapere niente, se non il mese prima.>> le ringhio contro e lei se la ride. Sbuffo assieme a Martina che cerca di fulminarla con lo sguardo. Sono quasi le nove ed io comincio ad avere un certo languorino, ma dubito di mangiare qui con Lei. Mi farebbe andare di traverso anche il mio piatto preferito. <<Il tuo fratellino, invece? Sta crescendo? Quando dovrebbe nascere?>> chiede a mitraglietta. Cerco di memorizzare tutte le sue domande e le rispondo non appena finisce di parlare.

<<Deniz sta bene, il pancino cresce. Ma non nasce per ora, dovrebbe uscire per i primi di Maggio. Comunque io voglio sapere il sesso. Devo cominciare a fare i regali!>> tento di risultare il più lagnosa possibili anche se so che lei non mi dirà assolutamente niente. Nada. Potrei star per morire ma lei non mi direbbe lo stesso nulla. Come mi aspettavo, scuote la testa dicendo che non c'è verso che io lo sappia. D'altronde non lo sa neanche lei.

Ci accorgiamo che i ragazzi hanno terminato di giocare a Fifa quando spengono la tv e si avvicinano a noi. Daniele decide di levare le tende e, con lui, vanno via anche Antonella e Michela. I piccoli di casa Bonucci stanno dormendo sul pavimento assieme a Pepe, tutti e tre vengono raccolti da terra. Anche la famiglia va via e subito dopo di loro Gonzalo si propone di portare a casa Cristina.

Rimaniamo così solamente io e Paulo, con il nostro cucciolo, che ci sistemiamo sul divano e ci coccoliamo.

Il camino.

Noi due.

Le coccole.

Non potevo chiedere di meglio.


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