Cultural Exchange • Larry Sty...

By ehipaola

322K 16.5K 51.7K

La famiglia Styles viene informata per l'imminente ospitalità che deve dare ad un ragazzo francese, Louis Tom... More

1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
15
16
See you again

14

19.1K 889 2.4K
By ehipaola




15 Luglio 2014


"Hey, bell'addormentato?" Giulia richiamò l'attenzione di Louis che si era perso nel suo mondo, quel mondo ancora sconosciuto all'amica e che presto avrebbe scoperto.

Si trovavano a casa di Andy e stavano ripassando le ultime regole grammaticali per il test finale ("Certo che questi inglesi sono proprio strani!" aveva esclamato ad un certo punto Louis, ricevendo un "Anche voi francesi non scherzate, eh! Perché dovete per forza dire sessanta più dieci per dire settanta? Siete così complicati!" come risposta e in seguito uno sbuffo). Solo che da qualche minuto Louis non aveva più badato alle parole di Giulia e si era annullato, estraniato, perso. Sobbalzò solo quando sentì dei colpi sul suo braccio e, imbarazzato, chiese scusa.

"A che stavi pensando?" chiese Giulia, ammiccando.

"A niente!"

"Quindi quel ragazzo figo si chiama niente!"

"Fi- che?"

"Mmh, figo! In italiano significa bello, bellissimo"

"Oh, capito"

"Ammettilo che stavi pensando ad Harry" e gli fece l'occhiolino, ricevendo una conferma con la testa. "Racconta!" disse allora, lasciando perdere libri e quaderni e prestando la sua attenzione totalmente a Louis. Quest'ultimo si schiarì la voce e iniziò a torturarsi le dita.

Si passò una mano dietro la nuca "Diciamo che siamo andati a letto insieme!"

"COSAAA!?" Giulia saltò sulla sedia.

"Shh, abbassa la voce che Andy dorme" rise.

"Merda, scusa... che vuol dire che siete andati a letto insieme? Cioè... insieme insieme?" Louis annuì, arrossendo e mordendosi l'interno guancia. "Ma come è successo? Non dovevi uscire con quel ragazzo del bar?" e allora Louis le raccontò tutto per filo e per segno, interrotto ogni tanto da versi di sorpresa e da "Lo sapevo che sarebbe successo""Non ci credo" che fecero ridacchiare il ragazzo. "Quindi state insieme!" concluse allora Giulia.

"Beh," si strinse nelle spalle "sembra di sì" Si morse il labbro "Ti giuro, mi è sembrato totalmente un'altra persona, così premuroso, così gentile... non me lo sarei mai aspettato" sospirò e poi abbassò lo sguardo.

"Hey, che succede?" allungò una mano su quella di Louis e gliela strinse.

"E' il mio primo tutto" confessò sussurrando, intenerendo la ragazza. "Ed io tra due giorni partirò, tornerò nel mio Paese e non voglio tutto finisca! Non voglio essere solo un'avventura per Harry," tremò "o forse lo sono già" sussurrò più a se stesso.

"Non dire così!" lo riprese.

"Io andò via e lui si scorderà di me perché non sono nessuno per lui... solo une baise!" disse incerto Louis, non ricordando il termine in inglese corretto.

"Cioè?"

"Mh, sarò solo quello che è andato a letto con lui"

"Ma mi hai detto tu stesso che gli piaci"

"Sì, e mi ha fatto passare anche una meravigliosa giornata ieri!" disse trattenendo un sorriso.

"Racconta, subito!" Giulia si sistemò meglio sulla sedia e guardò con occhi curiosi il suo compagno, mentre questo si perse nei ricordi e iniziò a raccontare con il sorriso sulle labbra.

**

Il giorno prima era uscito da scuola con il cuore a mille, voleva trovare Harry e osservare attentamente ogni sua emozione attraverso i suoi occhi. Così, una volta fuori, si era guardato intorno, quasi in fibrillazione, e aveva cercato in mezzo alla folla una testa riccia, ma non c'era nemmeno l'ombra. Al suo posto però aveva visto Liam e Niall al solito posto, quindi si era sistemato meglio lo zaino sulle spalle e li aveva raggiunti.

"Bonjour!" sventolò una mano.

"Ciao francesino!" aveva risposto il ragazzo castano, scompigliandogli con una mano i capelli e allontanando con l'altra mano il fumo provocato dalla sigaretta di Niall.

"Come state?"

"La vita fa schifo come sempre" aveva risposto stavolta Niall ridendo, osservandolo con quei suoi occhi azzurri. "E tu?"

"Io -ehm, sto bene. Stavo cercando Harry..." aveva detto, guardandosi ancora una volta intorno.

"Oh, non è venuto oggi a scuola"

"Come?" aveva chiesto allora, entrando nel panico.

"Già, l'ho cercato al cellulare stamattina, ma non ha risposto" quindi aveva deglutito rumorosamente e aveva abbassato lo sguardo perché si aspettava di trovarselo sorridente lì davanti.

"Qualcosa non va, Louis?" preoccupato Liam gli si era avvicinato, vedendo cambiare a vista d'occhio la sua espressione.

"Mh? Sì, cioè... vado!" e affranto aveva mosso i suoi passi verso la fermata dell'autobus, non lasciando diritto di replica ai due amici e mettendo fine alla discussione.

Lo sapeva che Harry non avrebbe ricordato nulla, lo sapeva che ci sarebbe rimasto male e che quindi si era illuso ancora una volta. Cosa avrebbe dovuto aspettarsi? Aveva sentito i conati di vomito e il suo stomaco attorcigliarsi per la nausea. Si era persino maledetto per essere finito tra le braccia di Harry, così facilmente, solo perché lo aveva fatto sentire importante e perché lo aveva desiderato così tanto. Sin dal primo giorno in cui l'aveva visto.





"Louis! LOUIS!"

Si era voltato di scatto appena in tempo per vedere Harry piegato verso le sue ginocchia, mentre recuperava il fiato e alzava lo sguardo verso di lui. Gli aveva sorriso.

"H-Harry?" adesso lo stomaco gli si era attorcigliato per l'emozione di vederlo davvero lì. Era tornato, quindi, sui suoi passi e gli si era avvicinato cautamente, come se Harry fosse un leone e Louis una gazzella attento ai movimenti del suo nemico. Ma in quel momento non c'era nessun nemico, nessun leone e nessuna gazzella. Harry semplicemente gli era andato incontro, col sorriso persistente sulle labbra.

E lo aveva abbracciato.

Lo aveva stretto fra le sue braccia.

E Louis aveva scordato come respirare.

"Harry" aveva ripetuto poi il piccoletto, con più consapevolezza nel suo tono di voce, come per dire "sei qui, sei venuto davvero".

"Lou" aveva sussurrato il riccio, inspirando il dolce profumo di Louis.

"Mi stai abbracciando," aveva continuato sussurrando "davanti a tutti" e poi aveva visto un ragazzo familiare poco lontano da loro con un'espressione a dir poco adirata "davanti a Luke" quindi aveva specificato.

Harry aveva riflettuto tutta la mattinata, da quando si era risvegliato ricordando la sera precedente insieme a Louis fino a quando non si era deciso di alzarsi dal letto più determinato che mai. Si era detto che per una volta, una fottuta volta, doveva agire, dimostrare, perché le sole parole non possono sempre bastare.

"Ti sto abbracciando proprio davanti a tutti, proprio davanti a Luke" aveva sussurrato, col sorriso mal trattenuto e nascosto nella spalla di Louis. E allora il piccoletto aveva ricambiato la stretta, chiudendo gli occhi e accucciandosi al petto di Harry.

"Cosa ci siamo persi?" Niall e Liam si erano avvicinati con gli occhi sgranati interrompendo il momento intimo e Louis, rosso fino alla punta dei piedi, si era allontanato da Harry.

Il riccio invece si era voltato verso i suoi amici e "Niente che sia per voi di vitale importanza" aveva risposto.

"Siamo i tuoi migliori amici," si era intromesso Liam "abbiamo il diritto di sapere"

"Non adesso" aveva concluso così la discussione "Adesso, se non vi dispiace dovrei portare Louis in un posto" e li aveva salutati, prendendo -forse inconsapevolmente- per mano Louis che lo stava fissando con occhi curiosi.

"Dove mi porti?"

"Sorpresa" erano saliti poi in macchina ed avevano messo le cinture, pronti per andare in qualsiasi posto Harry avesse scelto, ma non avevano dato conto ad un imprevisto che appunto si trovava di fronte a loro.

Luke. Arrabbiato. Davanti alla macchina con le braccia conserte.

"Harry!" aveva urlato, attirando l'attenzione delle poche persone rimaste fuori dalla scuola.

Il ragazzo chiamato in causa aveva sbuffato e ruotato gli occhi. "Aspettami qui" aveva detto a Louis e si era sganciato la cintura per poter scendere e parlare con Luke.

"Hemmings, io avrei premura"

"Hai trovato il tuo nuovo giocattolino?" aveva domandato, indicando Louis seduto in macchina che guardava i due ragazzi in piedi molto attentamente. "Io non ti basto più e sei passato al verginello"

Harry quindi lo aveva spinto indietro "Smettila, non ti azzardare più a dire una cosa del genere"

"Sei stato tu il primo a dirlo, ricordi? Oh... ma certo, te lo sei già scopato, non è vero?"

"Luke, perché ti comporti così?"

"Perché fai schifo, Harry Styles"

"Noi due non siamo fidanzati" e gli aveva tirato uno schiaffo. Ma Harry prontamente lo aveva preso per le spalle per allontanarlo.

"Hey voi due, basta così" un ragazzo dai capelli rossi si era avvicinato a loro per dividerli e mettere fine ad un principio di rissa.

"Fanculo Harry" si era districato dalla presa del ragazzo "E fanculo anche a te Michael!" ed era corso via. Si sa come vanno a finire certe cose: niente sentimenti, ma poi uno dei due ci casca sempre.

"Scusa Mike" gli aveva dato una pacca sulla spalla.

"Non ti preoccupare" gli aveva sorriso ed era andato via mentre Harry tornava da Louis, che lo guardava preoccupato.

"E'- va tutto bene?"

"Adesso sì" gli aveva accarezzato la mano -che stava torturando il tessuto dei pantaloni- ed aveva poi messo a moto.

**

"Alla fine dove ti ha portato?" chiese Giulia, rapita totalmente dal racconto di Louis.

"Mi ha confessato che inizialmente voleva portarmi a Londra," sorrise "solo che, come sai, ci vogliono tre ore in treno e non saremmo arrivati a vedere molte cose..."

"E quindi?" domandò trepidante.

"Mi ha presentato sua nonna"

**

"Harry!" la donna, appena aveva aperto la porta, aveva accolto suo nipote fra le sue braccia e lo aveva stretto forte "Non ti vedo da due settimane!"

"Scusa nonna, ma sono stato occupato" e si era voltato verso Louis, trascinando con sé lo sguardo della donna.

"E lui chi è?" aveva chiesto bonariamente.

"Salve signora," aveva allungato la mano "il mio nome è Louis!"

"Nonna, è il ragazzo dello scambio culturale!" aveva spiegato Harry, venendo in soccorso di Louis.

"Oh, certo! Me ne avevi parlato" aveva riso e poi aveva ricambiato la stretta di mano. "È un piacere conoscerti!"

"Mi scuso in anticipo per il mio cattivo inglese" ed era arrossito.

"Cattivo inglese? Sembra quasi la tua seconda lingua! Dai, entrate!" si era spostata permettendo loro di farli passare. "Stavo preparando qualcosa da mangiare. Se avessi saputo prima della vostra visita vi avrei già fatto trovare tutto pronto" ah, le nonne!

"Non ti preoccupare, nonna. Per noi vanno bene due tazze di tea" le aveva risposto Harry "Possiamo aspettare, non preoccuparti" le aveva sorriso e poi tenendo per mano Louis -sotto lo sguardo intenerito della donna, che aveva già capito tutto- si era fatto strada giù, lungo una scala, alla fine del corridoio. Avevano sceso venti scalini -sì, Louis si aveva contati per non farsi sovrastare dall'ansia- e si erano ritrovati all'interno di una piccola sala.

"Questo è il mio mondo segreto" aveva sussurrato Harry -in imbarazzo?-, indicando con la mano tutto ciò che era posizionato all'interno: un pianoforte nero era posto a sinistra, di fronte vi stava un divanetto in pelle dello stesso colore del piano, al centro della stanza c'era uno sgabello in legno ed un microfono professionale, al muro erano appese due chitarre acustiche e tutto il muro era tappezzato di poster dei Rolling Stones, Arctic Monkeys, Stevie Wonder, Kodaline e poi delle foto in bianco e nero di Harry insieme ai suoi amici, i suoi familiari e un piccolo cagnolino.

"Ti piacciono i Kodaline?" aveva chiesto Louis emozionato.

Harry si era fatto una strana idea riguardo il suonare e cantare: pensava che fosse qualcosa di cui vergognarsi perché non si reputava bravo. E quindi lo teneva nascosto. E quindi si aspettava che Louis lo deridesse.

Ma Louis è Louis.

"S-sì... è uno dei miei gruppi preferiti" aveva quindi risposto, mordendosi il labbro quando Louis aveva cominciato ad aggirarsi estasiato in mezzo ai suoi strumenti.

"Piacciono anche a me! Mi suoneresti qualcosa?"

"Hai una preferenza?" aveva chiesto impacciato, mentre impugnava una delle due chitarre e si metteva comodo sullo sgabello.

"Oh, adorerei sentirti cantare All I want!" si era seduto sul divanetto, immaginandosi già la bellissima voce di Harry. Quest'ultimo aveva annuito e si era concentrato, iniziando a strimpellare la chitarra e a cantare.

"All I want is nothing more to hear you knocking at my door 'cause if I could see your face once more I could die as a happy man I'm sure" a Louis erano venuti i brividi, non solo per la sua sorprendente e meravigliosa voce, ma anche perché Harry aveva riaperto gli occhi puntando il suo sguardo smeraldino dritto verso di lui. "When you said your last goodbye I died a little bit inside. I lay in tears in bed all night alone without you by my side" Louis non lo sapeva, ma Harry aveva ascoltato a ripetizione proprio quella canzone quando si era fatto cambiare di casa; ed era stato in quei momenti che Harry aveva preso coscienza di ciò che sentiva dentro. "But If you loved me why did you leave me? Take my body, take my body. All I want is... All I need is to find somebody. I'll find somebody" E forse Louis lo aveva capito proprio in quell'istante ciò che Harry aveva provato. Ma si erano trovati alla fine, entrambi avevano trovato quel qualcuno che avevano sperato di avere. "'Cause you brought out the best of me, a part of me I'd never seen" Harry stava migliorando e, forse inconsapevolmente, era stato grazie a Louis, ai suoi piccoli gesti, ai suoi timidi sorrisi, ai suoi modi di fare così da Louis. "You took my soul wiped it clean, our love was made for movie screens" poi Harry si era alzato e si era messo davanti a Louis, cantando occhi negli occhi, a cappella.


Altri brividi si erano sommati a quelli precedenti e Louis aveva abbassato lo sguardo, troppo carico di emozione. Harry a quella scena aveva sorriso e poi era andato a posare la chitarra, continuando a canticchiare il ritornello e la parte finale.

"Sei-Sei bravissimo" aveva poi confessato Louis, mordendosi il labbro. "Non sapevo che la musica fosse la tua passione"

"Grazie. E' una passione che porto con me da anni ormai e che non voglio condividere con nessuno perché è qualcosa di così intimo e personale per me"

"E perché l'hai condivisa con me?"

"Perché ho capito che di te posso fidarmi e che meriti di conoscere il vero me, una persona che si vergogna di uscire allo scoperto"

Louis allora si era alzato e gli era andato incontro, incoraggiato dalle sue parole. "Non dovresti vergognarti perché sei assolutamente meraviglioso, 'Arry!" gli aveva sussurrato, accarezzandogli la mano. Ed Harry gli aveva semplicemente sorriso e intrecciato le sue dita con quelle di Louis.

Poi gli si era avvicinato ancora di più e lo aveva baciato perché gli erano bastate poche ore per diventare dipendente dalle labbra fini di Louis, perché gli erano mancate in un modo così patetico, perché semplicemente voleva.

Louis si era alzato sulle punte, aveva agganciato le braccia al collo di Harry e aveva ricambiato il bacio, prendendo l'iniziativa di approfondirlo.

Erano lì entrambi, con ancora All I want in testa, i cuori che battevano all'unisono e troppe, troppe emozioni per poterle spiegare.

**

"Non lo avete utilizzato il divanetto?" domandò Giulia, ammiccando verso Louis.

"No" sbuffò divertito "Sua nonna è venuta a chiamarci, abbiamo bevuto il tea e ci siamo messi a parlare un po' di tutto" spiegò.

"Peccato! Avrei preferito sapere certi dettagli" ammiccò ancora, ricevendo però una gomitata da Louis.

"Non te li avrei raccontati comunque" e gli fece la linguaccia.

Giulia portò teatralmente la mano sul suo cuore e "Sappi che mi hai ferita profondamente!"

Louis scoppiò a ridere e scosse la testa rassegnato.

"Ma non è il momento di fare l'offesa con te," si riprese immediatamente Giulia "cosa avete fatto dopo?"

**

Dopo aver riempito le loro pance, erano usciti in giardino e si erano seduti a gambe incrociate sull'amaca appesa tra due alberi ("Io e mia sorella dormivamo sempre qui da piccoli quando il pomeriggio faceva troppo caldo per stare chiusi in casa"), uno di fronte all'altro.

"Louis?"

"Sì?"

"Tu mi piaci davvero" era arrivato il momento di parlare. "Quello che è successo ieri sera- Io non mi pento di niente, volevo lo sapessi" Louis aveva annuito e aveva cercato la mano di Harry per poterla stringere -aveva scoperto che il contatto con le sue mani gli piaceva più dei baci, forse. "Ieri sera mi sono sentito strano, però strano in positivo eh!" aveva specificato ridendo

"Io sono stato davvero bene, tu mi hai fatto stare bene ed io ti ringrazio"

Harry aveva scosso la testa, iniziando ad accarezzare il dorso della mano di Louis. "Vorrei provarci" ma notando l'espressione confusa del piccolo ragazzo si era corretto "Intendo io e te, voglio provarci" 

Louis, sopraffatto dalle emozioni e con il battito del cuore ad offuscare i suoi pensieri aveva annuito "Voglio provarci anche io". E allora Harry aveva preso delicatamente i polsi di Louis e se l'era tirato addosso, per stringerlo e baciarlo.

Per entrambi, la loro vita poteva anche finire qui, abbracciati l'uno all'altro, sdraiati su un'amaca all'ombra di due alberi.
































-

Buonasera a tutti

Lo so che sono in ritardo di un mese, ma credo ne sia valsa la pena, no? Spero di sì, perché scrivere questo capitolo è stato davvero difficile per me. Credo sia anche un po' confusionario, ma spero abbiate capito che nella narrazione si alternano due momenti: quelli passati (Harry/Louis) con quelli presenti (Louis/Giulia).

Ne approfitto per ringraziare di cuore tutti coloro che leggono, commentano e votano. Non potete capire quanto io sia felice di questo

Un abbraccio, Paola.

Continue Reading

You'll Also Like

702K 32.7K 55
In cui un ragazzo arrabbiato con il suo ex, manda un'e-mail ad un ragazzo sbagliato. -- La storia non è mia, la sto solo tramutando in Larry con il c...
2.1K 101 6
Louis è ricco e superficiale, ha molti amici mettendolo al primo posto nella scala sociale della Beverly Hills high school. Sentendosi Cupido, Louis...
152K 5K 67
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...
466K 21.3K 66
Dalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui avrebbe potuto svagarsi con gli amici, pa...