Una Sanzione Non Comune (Larr...

By loveisintheair95

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MPREG. Louis si sente poco bene da un paio di settimane, quindi Harry lo trascina dal medico. I mesi successi... More

Capitolo 1 (parte prima)
Capitolo 1 (seconda parte)
Capitolo 2 (parte prima)
Capitolo 2 (parte seconda)
Capitolo 3 (parte prima)
Capitolo 3 (parte seconda)
Capitolo 3 (parte terza)
Capitolo 4 (parte prima)
Capitolo 4 (parte terza)
Capitolo 5 (parte prima)
Capitolo 5 (parte seconda)
Capitolo 5 (parte terza)
Capitolo 6 (parte prima)
Capitolo 6 (parte seconda)
Capitolo 7 (parte prima)
Capitolo 7 (parte seconda)
Epilogo

Capitolo 4 (parte seconda)

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By loveisintheair95

UNA SANZIONE NON COMUNE

Capitolo 4

(parte seconda)

Il problema col fare qualsiasi progetto per il futuro, soprattutto quando si trattava di loro, era che alla vita e al destino non piaceva molto cooperare. Si erano fatte le sette e mezza quando erano entrati nell'appartamento e le otto quando ebbero finito di bere il loro tè dopo il litigio con Liam. Alle otto e mezza si erano resi conto che stavano assolutamente morendo di fame e c'era poco in casa per poter fare un rapido pasto nutriente. Non avevano voglia di andare a bussare alla porta di Liam per vedere se Niall e Zayn avessero lasciato loro un po' di cibo così Harry invece suggerì di uscire. Non era in vena di take-away così suggerì di andare a Sapori d'Italia - un ristorante italiano che entrambi amavano per il cibo e la privacy.

"Pago io," Harry offrì, allacciando un braccio intorno alle sue spalle e Louis si accoccolò affettuosamente. "Dopo stasera penso che te lo meriti."

Louis era stanco, capì Harry, così chiamarono un taxi piuttosto che andare a piedi. Il tassista li riconobbe e, siccome era la sua ultima corsa della notte, offrì loro una corsa gratis se avessero fatto alcuni autografi per le sue figlie. Essendo il tipo di ragazzi che erano, firmarono alcuni pezzi di carta a caso e poi si offrirono anche di registrare un video messaggio personale sul telefono dell'uomo. Cinque minuti più tardi li lasciò fuori del ristorante con un amichevole "passate una bella serata ragazzi!"

Era tranquillo a quest'ora di notte - solo sei altri tavoli occupati. Il capo-cameriere, Sean, li salutò con un sorriso amichevole di riconoscimento (più per abitudine piuttosto che per il loro status di celebrità), e li guidò ad un tavolo sul retro. Non appena si sedettero chiese: "volete che vi porti il vostro solito drink?" Sean aveva da tempo rinunciato a parlare falso italiano con loro, cosa che Louis, in particolare, aveva apprezzato.

"Uhm... no in verità," Louis rispose dopo un attimo di pausa. Rivolse al giovane cameriere un sorriso imbarazzato, "Mi tengo sul leggero stasera. Quindi prenderò solo acqua frizzante, per favore?"

"Portane due," Harry aggiunse e Louis si accigliò.

"Puoi prendere un drink se vuoi, Haz - non sentirti di non farlo per colpa mia."

Harry gli sorrise e scosse la testa, "Non sono in vena di bere stasera. Due bottiglie d'acqua per favore, Sean."

"Nessun problema", si strinse nelle spalle Sean.

Il cameriere tornò un minuto dopo con due bicchieri proprio quando Harry e Louis avevano finito di levarsi i loro cappotti e presero i menu.

"Vi do un paio di minuti per scegliere. Posso portarvi qualche stuzzichino nel frattempo?"

"Sì, per favore," Harry annuì subito, "potremo avere un po' di quel Pane Casa.... ehm, quel pane che di solito avete?"

"Pane Casareccio?" Sean corresse con un sorriso divertito, "O certo, arriva subito."

"Hmmm," Louis sospirò felicemente mentre si stiracchiava sulla sedia e allungò le gambe in modo da sfiorare quelle di Harry sotto il tavolo. "Ho così tanta fame che potrei mangiare una mucca intera."

Harry ridacchiò, "E' bello vederti tenere il cibo giù questa volta."

"Sì," Louis annuì, facendo una smorfia al ricordo. "Anche se, mi aspetto che la nausea arriverà alla fine. Ma, fino ad allora, mangierò quante più cose diverse riesca prima di finire ad essere in grado di mangiare solo banane e biscotti secchi."

Harry sorrise, scrutando il menu "Beh cosa prendi stasera, allora? Qualcosa di più esotico di una pizza?"

Louis strinse le labbra e guardò anche lui il menu, "Hmm... Ho una specie di voglia di polpette quindi penso che prenderò quello... Tu invece?"

"Penso che prenderò quel risotto con la salsiccia che ho preso l'ultima volta. Era davvero buono."

"Ti prendo sulla parola," Louis borbottò, "Il riso non dovrebbe essere giallo."

Harry alzò gli occhi e ridacchiò, "Tu e le tue strane regole alimentari..." Mise attentamente il menu sul lato del tavolo.

"Allora... a proposito di polpette," Louis posò anche lui il menù e Harry alzò un sopracciglio chiedendosi che cosa mai le polpette potrebbero mai far ricordare a Louis, "forse questo sarebbe un buon momento per discutere di ciò che faremo".

Harry sbatté le palpebre, "Huh?" aggrottò la fronte, non seguendo, "fare cosa?"

Louis si strinse, "Noi. Il bambino," rispose. Alla continua espressione confusa di Harry Louis alzò gli occhi. "Stiamo per avere un bambino insieme Harry. Penso che abbiamo davvero bisogno di intervenire e parlare di ciò che questo significa per noi."

"In che senso?" Harry azzardò insicuro.

"In ogni aspetto!" Louis gemette, volendo sbattere la testa contro il tavolo perché il suo amico era così ottuso. "Voglio dire, tu dici che rimarrai fino a quando il bambino non avrà 18 anni, ma in che modo? Abbiamo bisogno di stabilire un qualche tipo di accordo di custodia o qualcosa del genere? Voglio dire, non è che vivremo insieme per sempre."

"Perché no?" Harry chiese stupidamente prima che la sua testa fosse ancora entrata in prima marcia.

Louis lo fissò. "Uh... perché a un certo punto," rispose lentamente, come se stesse spiegando a uno di quattro anni, "incontrerai una ragazza e ti sposerai e avrai dei figli per conto tuo."

Harry aprì la bocca, ma le parole non vennero fuori. La sua mente era vuota. Non aveva mai considerato, che ad un certo punto Louis e lui non avrebbero cresciuto questo bambino insieme. L'idea che essi avrebbero potuto non farlo fu come un pugno in faccia.

"Stai bene?" Louis gli chiese con attenzione, sembrando piuttosto preoccupato per qualsiasi espressione facciale che Harry stesse facendo. Harry non riusciva nemmeno a immaginare che aspetto avesse. Sapeva solo che la sensazione dentro di lui non era affatto piacevole. "Harry?" Louis esortò.

"I... Io um..." Harry abbassò lo sguardo sulla tavola, come se gli avrebbe potuto dare un aiuto, "Non ci ho pensato prima. Io..." Aggrottò le sopracciglia e strofinò un piccolo segno che rovinava il legno lucido. "Immagino che ho solo pensato che avremmo cresciuto il bambino insieme nel appartamento. Non ho mai pensato che avremmo potuto avere altre relazioni o avere vite separate... Direi che è stato un po' ingenuo da parte mia... eh?" Trasalì quando guardò Louis. Louis si stava mordendo le labbra, gli occhi dolci.

"Haz..."

Entrambi scattarono quando qualcosa si mise tra di loro. Era il loro pane. "Siete pronti per ordinare? Se no, posso tornare tra pochi minuti." Sean chiese allegramente. Se avesse notato quanto traballanti fossero le loro voci mentre ordinavano non disse nulla. Mentre se ne andava, sfogliando il loro ordine tra le dita, nervosamente Harry si voltò a guardare Louis e fu momentaneamente distratto dal modo in cui la luce dell'ambiente si rifletteva nei suoi occhi. Lo faceva sembrare più soffice, quasi come se fosse incandescente. Qualcosa di dolce e dolorante si posò sul petto di Harry. Louis era assolutamente bello da morire - perché non lo aveva notato prima? Sì, sapeva che Louis era di bell'aspetto, si sarebbe dovuto essere ciechi per non accorgersene. Ma... c'era qualcosa di decisamente statuario nel suo migliore amico. Sarebbe stato quasi profano chiamarlo bello perché Louis aveva caratteristiche troppo delicate per quel tipo di mascolinità brusca. Egli era stupendo, però- in una sorta di splendido modo silenzioso il quale era stato in gran parte perduto sotto la sua forte personalità pubblica. In quel momento, Harry si ritrovò ad incrociare le dita affinché il loro bambino avesse preso da Louis riguardo all'aspetto - con quegli irriverenti occhi azzurri e quei capelli arruffati ridicolmente...

"Ti sei mai domandato riguardo a noi prima?"

Harry sbatté le palpebre e si raddrizzò. Louis non stava lo propriamente guardando e le sue guance erano sospettosamente rosse.

"Cosa significa?" Dovette chiedere, il suo cuore cominciò a battere un po' più velocemente alle possibilità.

"Voglio dire," Louis giocò con il bicchiere d'acqua a disagio, "le fan stanno sempre a speculare su di noi, perché siamo davvero amici intimi e... non ci ho mai prestato attenzione prima perché beh... questo è solo assurdo. Tu sei il mio migliore amico e il mio compagno di band - naturalmente siamo vicini. Ma ora, stiamo avendo un... un bambino insieme e... ora... non sembra così... assurdo".

Le parole pesarono tra loro.

"Quindi... Quindi cosa stai dicendo?" Harry deglutì a fatica. "Vuoi che ci mettiamo insieme o qualcosa del genere?"

"Io... io non lo so", rispose Louis, esitante. "E' solo che... non ho mai pensato che sarei stato in una situazione come questa" Se ne uscì con una risatina priva di umorismo. "Ovviamente non avrei mai pensato che sarei stato in una situazione come questa! Se lo avessi fatto avresti avuto tutti i diritti di farmi internare." Scosse la testa, "Quello che intendevo è che non ho mai pensato che sarei stato il tipo di ragazzo che ha un figlio al di fuori di una relazione. Sono sempre stato attento per quel principale motivo - faccio in modo che veda una ragazza per un po' prima di, sai, saltare sul letto. Così, in caso succeda un incidente, allora saprei che la ragazza mi piacerebbe abbastanza per cercare di far funzionare la relazione per il bene del bambino. Un bambino non dovrebbe avere una famiglia rotta o avere un sacco di diverse figure genitoriali che compaiono dentro e fuori dalla loro vita. Hanno bisogno di stabilità - non di genitori in lotta per la custodia tutto il tempo o che si sbattono le porte in faccia a vicenda. Odiavo l'atmosfera quando i miei genitori si sono separati e so che le ragazze la odiano ancora di più adesso che anche mamma e Mark si sono separati. Non voglio che mio figlio si senta come ci siamo sentiti noi. Ma questi siamo te e me. Il pensiero di cercare di stare insieme è... beh... onestamente... abbastanza strano".

"Lo so," Harry ridacchiò. "Sono d'accordo. Voglio dire, non è che non credo che mi potresti 'piacere' in quel modo perché sono abbastanza sicuro che potresti molto facilmente", vide le guance di Louis arrossarsi ancora di più. "Riesco anche a vederci vivere come qualcosa di più per sempre e sarei abbastanza felice - anche se penso che sarebbe sicuramente irrealistico per entrambi andare avanti senza qualcuno con cui avere una relazione per il resto della nostra vita. Forse sarebbe l'ideale se ci proviamo insieme. Ma tu sei il mio migliore amico, il mio migliore amico maschio, e io non sono sicuro di come potrei fare per cambiare quello in qualcosa di più senza rendere tutto imbarazzante. L'ultima cosa che voglio è che la nostra amicizia venga rovinata cercando di renderla qualcosa che non è."

"Sì," Louis sospirò, raggiungendo una fetta di pane e inzupparla nell'aceto balsamico.

"Ma..." la mano Louis si bloccò per la piega che aveva preso il discorso di Harry.

Lentamente alzò lo sguardo e Harry si mosse a disagio. "Se vuoi provarci, solo così per sentirti sicuro di averci almeno provato per il bene del bambino, allora... io... io sono disposto a dargli una chance - imbarazzante come può essere - se questo è ciò che vuoi veramente." Arrossì duramente.

"Uh..." Louis stava guardando ovunque tranne che lui, "um... va bene."

Harry si morse il labbro e si costrinse a strizzare gli occhi verso il suo migliore amico, "è va bene nel senso 'capisco quello che stai dicendo' o va bene come 'gli daremo una possibilità?"

"Entrambe", Louis squittì di nuovo, ancora non incontrando il suo sguardo.

"Solo..." Harry si agitò a disagio e ci fu silenzio teso per alcuni minuti. Alla fine Harry sospirò, "Vedi, questo è quello che temevo sarebbe successo."

Louis finalmente alzò lo sguardo, "che cosa vuoi dire?"

Harry fece un gesto tra di loro, "siamo sempre a disagio con l'un con l'altro, cercando di forzare le cose."

Louis sospirò e annuì, "Mi dispiace. E 'solo..."

"Strano?" Harry finì consapevolmente.

"Già."

Inzupparono il loro pane in silenzio per qualche istante, ripensandoci. "Suppongo che non debba esserlo." Harry suggerì dopo averci pensato un po'.

Louis inclinò la testa verso di lui con interesse, "Cosa vuoi dire?"

"Beh..." Harry esitò, "anche se proviamo questa cosa dello stare insieme non dobbiamo davvero renderlo un grande affare. Voglio dire... andiamo in posti insieme comunque e... siamo già amici intimi... " il doppio significato era tanto palese quanto un pugno in faccia. "Tutto ciò che dobbiamo fare è... renderlo più... lo sai."

Louis arrossì ancora di più sapendo esattamente quello che Harry intendeva.

"Guarda," aggiunse Harry, cercando disperatamente di riavere la conversazione normale indietro, "non ci deve essere alcuna pressione qui. Possiamo dargli solo un'opportunità e se succede qualcosa, succede qualcosa... se no... allora... Non importa."

"Va bene," Louis sospirò un po' dubbioso, infine, guardando mentre i loro pasti arrivavano e offrì un piccolo sorriso. "Prometto che cercherò di non schiaffeggiarti se tenti di mettermi le mani addosso."

Una risatina uscì dalla bocca di Harry e l'atmosfera imbarazzante finalmente si ruppe.

Harry prese la forchetta e scavò il suo risotto. Il piatto era bollente e soffiò delicatamente la forchettata prima di metterla in bocca. Era assolutamente divino, tutto vellutato, ricco e fumoso, e non poté trattenere un tranquillo verso di apprezzamento. Poi aprì gli occhi e vide che Louis lo stava fissando. Harry alzò la forchetta, "Vuoi fare il coraggioso e provarne un po' questa volta?"

Louis scrutò con sospetto. "Va bene," rispose dubbioso dopo un lungo momento. "Un po' per un po'?" Harry sorrise e annuì. Raccolse un'altra forchettata e la porse. Louis si sporse in avanti, si fermò per un secondo poi chiuse gli occhi mentre avvolgeva le labbra intorno all'utensile. "Allora?" Chiese Harry mentre tirava via la forchetta. Louis masticò pensieroso,

"Non male davvero," rispose lui, alzando un sopracciglio in lieve sorpresa. "Il colore sicuramente non è normale ma... sì... è buona."

Harry sorrise e aprì la bocca. Louis alzò gli occhi e raccolse una forchettata dal suo piatto di polpette. Harry si chinò in avanti e si diresse con gusto - agitando le sopracciglia mentre deliberatamente toglieva il cibo dalla forchette lentamente. Louis ridacchiò appena, arrossendo un po' riportando la forchetta indietro e prese un altro boccone per se stesso.

Mangiarono per un paio di secondi e poi Louis inclinò la testa e l'angolo delle labbra si arricciò. Era la sua espressione astuta che diceva che stava per dire qualcosa di abbastanza sfacciato o malizioso. Harry aspettò pazientemente.

"Quindi se fossi una ragazza, e questo fosse un normale primo appuntamento, che cosa staresti facendo in questo momento per ammaliarmi allo sfinimento?"

Harry soffocò un poco sorpreso alla rozzezza palese e rapidamente prese un sorso della sua acqua per schiarirsi la gola - le bolle frizzarono seccamente intorno i denti. Louis lo guardò con gioia malcelata sopra falsa innocenza, il suo gioco fin troppo evidente, e Harry mise il broncio internamente. Non gli era mai piaciuto perdere e... sapeva di poter essere bravo in questo tipo di gioco. Quindi lo avrebbe fatto. "Beh," rispose lui, sforzandosi di sembrare neutro, "prima di tutto, passerei un po' di tempo a farti qualche domanda, flirtare un po'. - Sai, per cercare di conoscerti un po' meglio"

"Incantami, Styles". Disse Louis con voce strascicata, torcendo la sua pasta intorno alla forchetta.

Harry allungò una mano e colpì giocosamente la mano libera di Louis con le dita. "Sai quello che trovo più attraente in una persona?" Chiese, sporgendosi un po' in avanti, ora nella sua zona di comfort. "Un buon senso dell'umorismo. Niente è più affascinante." Sorrise altezzosamente, sollevando il lato della bocca. "In realtà è uno dei motivi per cui ero così preso da te in primo luogo, Lou. Hai questo incredibile modo di rendere una situazione imbarazzante o scomoda non solo sopportabile, ma anche un ricordo da tenere con affetto." Ingoiò un altro boccone di cibo prima di continuare. "Non è che non prendi niente sul serio, lo fai, ma hai un modo meraviglioso di rendere tutto scanzonato e divertente, anche se non lo è realmente. Naturalmente, non danneggia nessuno il fatto che hai il sorriso più malvagiamente sfacciato e disarmante che l'uomo conosca e nessuno può veramente mai arrabbiarsi con te a causa di quello. - Il che è frustrante, a volte."

Louis si morse il labbro inferiore ma non fece nulla per nascondere il suo sorriso. Poi piegò la testa timidamente, "l'adulazione non ti porterà da nessuna parte, Mr Styles..."

"Meno male che non era adulazione, allora," rispose Harry, fissando dritto negli occhi di Louis, nessuna traccia di umorismo nella sua voce, "era semplicemente la verità e qualcosa che dovresti sentirti dire molto più spesso."

Louis deglutì a fatica e gli occhi si addolcirono come si schiarì la gola e guardò il suo piatto, "Grazie".

Harry allungò le dita, premendole tra quelle di Louis. Strinse la mano di Louis affettuosamente in modo che Louis alzò lo sguardo di nuovo con un timido sorriso sul suo volto. Harry sorrise teneramente e passò il polpastrello del pollice sulle nocche di Louis. Il mento di Louis si mosse e per un attimo, un piccolo attimo fuggente, Harry vide qualcosa di simile ad un leggero stordimento negli occhi del suo amico. Il suo trionfo deve essersi visto in qualche modo, però, perché il secondo dopo Louis si stava allontanando e si accigliò verso di lui,

"Tu bastardo. Mi hai quasi fregato", ma c'era un luccichio di divertimento nei suoi occhi che rimosse ogni calore.

Harry rise e raccolse un po' del suo cibo sulla forchetta. "Non ci stavo nemmeno provando Lou," ridacchiò, "ho preso nota per il futuro."

~ * ~

Ridacchiavano mentre uscivano del ristorante un'ora dopo, le braccia intrecciate e un piatto condiviso di Dolci Nicocoila alla meringa ancora allettava le loro papille gustative dieci minuti dopo il cucchiaio finale.

Harry sporse la mano e fermò un taxi di passaggio. Si fermò bruscamente sul marciapiede e Harry aprì la porta sul retro, indicando a Louis di entrare prima. Come si misero sul sedile posteriore il tassista si girò, "dove ragazzi?"

Harry gli diede l'indirizzo e si sistemò sul sedile. Guardò divertito mentre Louis si allacciava la cintura. Aprì la bocca per fare un commento intelligente, ma poi ci ripensò quando si accorse che Louis probabilmente lo aveva fatto con il benessere del bambino in mente. Con questo, Harry decise di allacciarsi anche lui.

"Grazie," disse Louis tra uno sbadiglio, rotolando un po' la testa verso di lui, "era proprio quello che mi serviva, del buon cibo e compagnia ancora migliore."

"Di niente," Harry rispose a bassa voce, urtando le loro tempie insieme.

"Hmmm," Louis sospirò, assonnato scivolando per riposare la guancia sulla spalla di Harry.

"Stanco?" Harry mormorò. Louis annuì, i suoi capelli sfioravano la camicia di Harry. Mentre il taxi si fermava a un semaforo rosso, Harry fece scivolare le braccia intorno alle spalle di Louis. "Forse dobbiamo andare a dormire presto, allora." Louis annuì di nuovo. La macchina cominciò a muoversi in avanti, "Dovremo alzarci abbastanza presto se dobbiamo chiamare S-"

L'auto sbandò violentemente verso sinistra con un forte botto e Harry sentì Louis spingere contro di lui dolorosamente mentre venivano entrambi sbattuti di lato. In una frazione di secondo, Harry sapeva cosa stava per accadere, ma non aveva alcuna possibilità di fermarlo. La sua testa si schiacciò sul lato della finestra della macchina e provò un dolore accecante. Harry si abbandonò all'istante al sollievo malaticcio delle tenebre che l'esplosivo dolore offriva.

~ * ~

ANGOLINO:

Ciaooo! :) scusate sono un po' di fretta! Allora so che probabilmente volete uccidermi (o uccidere l'autrice non so!) ma ho dovuto bloccare il capitolo qui perchè se no si dilungava troppo (e anche perchè sono cattiva muahaha!)

Cosa dire? Ai due ragzzi non gliene va bene una!! Sopravviveranno? Chi lo sa? (iooo!) xD

I miei scleri a parte, volevo ringraziarvi tutti per seguire la storia e recensire, è sempre bello sapere che il mio tempo è servito a qualcosa anche se mi limito solo a tradurre!

Alla prossima! XX

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