Maragogg Ventregonfio e il Ca...

By Calmood

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Il villaggio di Punta Marina sopravvive a fatica nelle terre gelate, il freddo tenuto a bada dal calore della... More

Prima di iniziare...
Qualcosa su luoghi, conti e numeri
Prologo - Terre fredde
PARTE PRIMA - PUNTA MARINA
1 - Samael
3 - Se vuoi la pace prepara la guerra
4 - La voce dell'osservatore
5 - Occhio per occhio
6 - Si è svegliata
7 - Folgori sulla montagna
8 - Armi e bagagli...
9 - ...la via ti aspetta...
10 - Per piste lontane...
11 - ...in cerca d'aiuto...
12 - ...e forse conforto dalla fortuna avversa.
PARTE SECONDA - ATTENTO A CIÒ CHE DESIDERI!
13 - Cambio di prospettiva
14 - Dove nasce un eroe (per il divertimento di uno)
15 - Dividi il khef per essere Ka-Tet
16 - La Città del Falco
17 - Riannodare le fila
18 - Solo di passaggio
19 - Sogno e malattia
20 - Piantare un chiodo
21 - Interludio - Dolore viola
(falso) Epilogo - Insieme
22 - Intenzioni poco pacifiche
23 - Alla corte della Regina
PARTE TERZA - ANTICO FUTURO
24 - Passovento
25 - Il drago sul ponte
26 - Uomini selvaggi e spiriti impazziti
27 - Strani incontri fra la neve
28 - Il nemico del mio nemico è mio amico
29 - La Valle di Tamoe (1/3)
30 - La Valle di Tamoe (2/3)
31 - La Valle di Tamoe (3/3)
32 - L'Oracolo e l'Eroe (1/3)
33 - L'Oracolo e l'Eroe (2/3)
34 - L'Oracolo e l'Eroe (3/3)
PARTE QUARTA - DI CARNE E METALLO
35 - Opposti scacchieri (1/3)
36 - Opposti Scacchieri (2/3)
37 - Opposti Scacchieri (3/3)
38 - Problemi in paradiso (1/2)
39 - Problemi in paradiso (2/2)
40 - Tre-Occhi
41 - Cambio al vertice (1/2)
42 - Cambio al Vertice (2/2)
43 - Rappresaglia
44 - Interludio - Bisogno di qualcuno
45 - Prima di partire (raggi-rasoio, chiodi scaccia-chiodo e spiriti nel corpo)
46 - Dogan 99 (1/2)
47 - Dogan 99 (2/2)
48 - Un precipitare rapido degli eventi (1/2)
49 - Un precipitare rapido degli eventi (2/2)
50 - Ritorno e Ripresa (1/2)
51 - Ritorno e Ripresa (2/2)
52 - Interludio - Avere ciò che si desidera ripaga di ogni sofferenza
PARTE QUINTA - IL FLAGELLO DI MALABRUGHIERA
53 - Intraprendere una cerca
54 - Il Flagello attende, così il cambiamento...
55 - ...ma l'orizzonte dello scontro è rosso e remoto.
56 - Nelle rovine del futuro l'ultimo confronto...
57 - ...e quando il Ka ti cade addosso non puoi che aprire le braccia
(vero) Epilogo - ritorno e ripresa
FANART - Samael

2 - Uomini delle lande

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By Calmood

1

Tre giorni dopo - passati perlopiù a bere e a piangere - Morad Noore, padre putativo di Grimka, strinse il tavolo della sua catapecchia fino a che le nocche sbiancarono.

Vecchio abbastanza da contendersela con l'oggetto del suo odio, privato dalla vita di un fratello, un figlio e una moglie, aveva allevato come fosse suo l'orfano dei grattaterra Gillespie che la laida delle brughiere s'era presi tre razzie fa: gli aveva dato tutto, a quel suo piccolo, tutto ciò che poteva dare...e lui aveva voluto rubare solo per ripagarlo, per dargli da mangiare qualcosa che non fosse minestra di pane o cozze schifose.
Il vecchio rilassò lentamente la presa; non aveva permesso che il suo bambino di appena dodici anni pigliasse la barca da solo, per andare nello stesso mare che s'era preso un fratello della sua età...e lui aveva voluto scovare lo stesso qualcosa da mangiare per il suo povero padre.

"Schifosa, lercia, lo potevi solo frustare!". E invece no, il borgomastro l'aveva spedito alla Malabrughiera e soltanto lui e i suoi amici del mare avevano speso parole in difesa: tutti gli altri volevano solo dare da mangiare al Flagello, un tributo per sperare magari di passarla in cavalleria, giacché era sulle loro case e sui loro campi che per primo e più spesso si sfogava. Per questo adesso il suo Grimka era morto.

"Bastarda" ringhiò, "Pure te morrai, morrete tutti voi".

L'anziano - il dolore ben composto dietro pelle come cuoio - si alzò, si avvicinò alla cassapanca, prese la cerata e il coltello da pesce, e si preparò ad andare: aveva delle provviste da parte e se la sarebbe fatta a piedi fino all'istmo, fino a Colleferro fosse stato necessario, perchè tutti dovevano pagare per quello che avevano fatto al suo Grimka.
Tutti dovevano morire, a cominciare dal guardiano che sorvegliava i confini della Malabrughiera: senza di lui il borgomastro non avrebbe più avuto occhi contro la venuta del Flagello.

Morad Noore appoggiò una mano nodosa sull'uscio: quella era l'unica cosa che poteva fare per avere soddisfazione, ribadì a sé stesso, e l'avrebbe fatta.

"Piccolo presto ti raggiungeremo" mormorò con una lacrima che scivolò nella barba ispida e perfettamente bianca.
"Verremo tutti con te fra le ombre, papà te lo promette".

2

"Dobbiamo allagare il passaggio, scavare un canale!" saltò su Bastilan 'o Woods, che aveva il volto coperto di lana grigia e possedeva due figlie giovani e un gregge di capre: per entrambe le cosa era considerato uno dei maggiorenti del loro minuscolo mondo.

"Te vuoi metterti a scavare...che manco ti reggi in piedi?? Ma diofaûs¹!": questo era Padick Gunnarson, che era meno vecchio, pescava alla Cala e aveva anche lui tre figli adolescenti. Il capraio saltò su con la mano sul coltello e una faccia ossuta, prominente e rossa.

"Va'in culo mangiapesci R-R-RIPETI se osi!".

"Uomini...". Il borgomastro Crowley sospirò dietro il suo podio alla Casa delle Assemblee - già chiesa della comunità (fintantoché c'era stato un prete): sulle panche davanti a lei, nella navata decrepita e ammuffita dalla luce vagamente colorata, i ventiquattro fra uomini e donne che non avevano disertato l'assemblea: mesti e stanchi la fissavano, svogliati quando non con espresso malanimo, tutti quanti sul finire dell'età matura se non già anziani come lei.

I venticinque giovani rimasti erano tutti a caccia o ai lavori comuni: ragazzi...e ragazze, quando la natura dice che una femmina altro non deve fare, che stare a casa a guardare i bimbini. L'anziana guardò i galli spennacchiati che si fronteggiavano.

"Lo ripeto pure cento volte! Te sei un vecchio capraio, noi siamo vecchi e questo è un posto maledetto! Te vuoi spaccar la schiena ai miei figli, te vuoi scavare per sai quanti mesi nelle pietre...per difendere questo?!?
...ma va de via'l cül, tempo è di andare non di scavare!".

Le parole del pescatore si persero nel momento di calma che precede la tempesta: poi il capraio spalancò gli occhiacci e sbatté il tacco sull'impiantito.

"Vattene te se vuoi, cagùn, bërlùn, badòlu e piciumòl!! Io son nato qua e qua crepo!".

"Crist'è² pa mac ti! Il mangiapesci coniglia! Fafioché!".

"Tasi mona, tasi! Te vuoi mandarci alla morte!!!".

La donna scosse il capo assalita da pensieri di disperazione e voci rabbiose.

"Con che vorresti combattere poi, sentiamo! Con le armi spuntate della milizia?".

"Sapete bene che noi possiamo forgiare le armi!" disse Elias Loveson, detto 'Gambemorte', e il borgomastro guardò un altro degli uomini che era stato - ed era ancora - fra i notabili.
Anche lui aveva ragione. Anche lui era vecchio, e storpio per giunta.

"Sarà un mataròn mio figlio, ma il bocia lavora bene, così io dico e così voi sapete! Se voi tutti aiutate a trovare il materiale noi possiamo...".
La voce del fabbro morì nel momento in cui sua moglie gli appoggiò in spalla una mano piccola e storta.

"Possiamo cosa marito? Per cosa vuoi privarci del ferro degli strumenti e della vita?".

"Già una volta vou Loves' provaste a lottare!" rincarò Conor Ryeman, di Camposfiato, proprietario delle ultime quindici vacche della comunità nonché padre della famiglia più numerosa della stessa: tutti i suoi sette figli già grandi erano famosi per essere teste calde, degni eredi del carattere di un uomo che pur andando per i sessanta era ancora solido e vigoroso...nonché più attaccato alla sua terra di una patella allo scoglio.

"E che ci cavammo? Morti magnati ci cavammo! E i miei figli e i miei nipoti magari loro ci stanno, a lottare, io ti dico...ma me vègna'n cancher se mi lu permèttu!". Il fabbro sbatté la mano sul bracciolo della seggiola, fece per alzarsi, ricadde con un'imprecazione; una voce contraria si levò inghiottendola, un'altra fischiò opposta.
Stanca, Ingrid Crowley sollevò il mazzuolo, lo calò e la ridda si smorzò all'istante.

-*_~'

"Noi non possiamo combattere" scandì. "Forza non abbiamo per farlo, e le storie degli eroi e delle loro cerche sono neve nel vento; possiamo barricare l'istmo per guadagnare tempo, questo noi possiamo fare prima che si svegli di nuovo. Rifugiarci al Castello, questo noi potremo e faremo...invece non perderemo tempo ad azzuffarci poiché i giorni sono prossimi".

Ma l'ovvio albergava nelle menti di tutti da anni, da quando la bestia aveva iniziato le sue calate: andare via, mollare tutto, lasciarsi dietro quella fossa morta col suo carico di rovina...

...ma per fare cosa? Per morire uno dopo l'altro nelle steppe andando a leccare le mani al sire di Rivogelato? E se nemmeno la capitale più esiste?
Sono passati cent'anni dall'ultima carovana che percorse la Via Marina, e anche la città sarà divenuta polvere di ghiaccio...

"Cosa dice l'osservatore borgomastro?". La voce di Tessa Orchard, moglie del Gambemorte, fu la prima a rompere il silenzio prevenendo forse domande più spiacevoli.

"Nulla si muove nella Malabrughiera, nulla si aggira presso l'istmo" rispose con una formula che era diventata un'àncora: ma era una sorveglianza fallace, c'erano mille altre vie attraverso cui il pericolo avrebbe potuto piombargli addosso, lungo le propaggini paludose dellaForesta di Seta che arrivavano fino a un quarto dell'istmo, di nascosto agli occhi di Torreferro.

"Né io né voi abbiamo udito la sirena...e forse neppure la udremo questa volta!" disse alzando la voce col solo intento di trovarsi una speranza: ma da quindici anni a quella parte, ogni trenta nuove lune l'equinozio di primavera marcava l'inizio della sofferenza...e l'equinozio era venuto cinque giorni prima.

Finora il Flagello non aveva mancato un solo appuntamento.

"Cittadini, noi dobbiamo prepararci, noi dobbiamo sperare...".

"...è tutto qui ciò che sapete dirci? Dobbiamo prepararci diocaro...e sperare?!?" Il Gambemorte non abbassò lo sguardo quando gli piantò occhi severi in viso, sostenne anzi con tutta la furia e la frustrazione che lei stessa sentiva nel cuore.

"Facciamo ciò che possiamo, Elias dei Loveson, come sempre!" tuonò. "Possiamo barricare Collo di Bottiglia come abbiamo sempre fatto. Possiamo incendiare le barricate per tenerla a distanza. Possiamo rifugiarci qui e attendere che la tempesta passi anche questa volta...".

Nulla più disse l'uomo abbassando alfine gli occhi, tranne un borbottio che forse fu un bene non comprendere; l'anziana rabbrividì, pioggia sferzava le finestre e i loro vetri scheggiati e colorati che raccontavano le storie dell'Uomo-Gesù: di uno come lui la comunità avrebbe avuto bisogno, di un aiuto e di un conforto che lei non sapeva dare.

"Da domani uditemi, io voglio che il lavoro alle barricate aumenti, anche al prezzo di sfavorire la caccia. E pregate che il tempo migliori, che ci si possa avvedere per tempo del pericolo...".

La voce morì e l'anziana mollò fiato guardando facce incollerite. Sapeste voi quanto io soffro, sapeste voi quanto io vorrei lottare in luogo di fuggire...ma verremmo di nuovo sopraffatti e sconfitti, è già accaduto e accadrà ancora...
Senza che avesse sciolto l'assemblea, gli ultimi della panca in terza fila si alzarono e iniziarono ad andare, seguiti alla spicciolata da tutti gli altri; ultimo e solo il borgomastro Crowley rimase a guardare, il capo sollevato e gli occhi umidi, fino a che la sala non fu completamente vuota: solo allora li abbassò e iniziò a piangere.

3

Samael non aveva particolarmente paura dei lanosi, anzi erano i suoi bersagli preferiti quando aveva frecce e tempo da sprecare; preferiva comunque i turni alle barricate in base al solo principio che essere l'unico stronzo asociale di un anello unitario - Samael = Samael = Samael per ogni Samael nell'anello - gli migliorava l'umore e lo aiutava a concentrarsi.
Tutta quell'idea di offrirsi per andare a spaccar teste di ragno coi pivelli era figlia unica, e prematura, dell'entusiasmo per il suo piccolo esperimento riuscito: si era già pentito di tutto quello sbattimento.

"Ti caghi sotto facciabimbo?". Bull Ryeman, un coglione di diciott'anni (tanto grosso quanto stupido) invece era un veterano della caccia, nonché una specie di celebrità per la maggior parte dei pivelli del villaggio; era anche il suo incubo personalissimo da un paio d'anni (sospettava non gli piacesse la sua faccia) e fino a quel momento aveva evitato e sopportato, visto che i rispettivi pa'e gran pa' erano stati compari da giovani...

"...và in mona diolà che manco ti rispondo". Accovacciato nel fosso accanto agli altri cacciatori, Samael staccò lo sguardo dagli occhi porcini che lo fissavano decidendo per l'ennesima volta di non raccogliere (e poi il culo di Peach Loneman, fidanzata del di cui sopra, era un belvedere decisamente più meritevole) ma te continua a cagare il cazzo e la spada la provo su di te per primo, gli effetti devono essere gustosi, tipo buseche fritte che schizzano dal bus del cùl!

Acqua marcia gli gocciolò in testa, zampette gli corsero sul collo; il giovane spiaccicò l'insetto senza nemmeno voltarsi, si ripulì la mano sulla manica del giaccone, la riportò sull'affusto della balestra guardandosi intorno: sotto e intorno a lui il suolo della Foresta di Seta era molle e spugnoso, un sottobosco putrescente di steli, muschio e rami morti da cui emanavano banchi di foschia e si sollevavano i fusti dritti e altissimi degli alberi di legnoferro, frammisti a quelli più sottili e bassi di pini e larici; luce giallognola e malsana penetrava a fatica attraverso un intrico di ragnatele grandi come vele, liane e festoni di edera parassita ondeggiavano dai rami bassi uniti in una massa sospesa e brulicante che in certi punti arrivava a sfiorare il suolo.

"Varda nèn i urùk!". Peter Warren gli rifilò uno scappellotto riportandolo al presente: tre o quattrocento iarde più avanti il branco, di cui avevano risalito le tracce nelle ultime ore, si era fermato al centro della piccola radura e i cuccioli pascolavano come tanti maialini cotonati nel cerchio protettivo degli adulti, bestioni avvolti di vello in gradazioni di bianco, giallo e grigio, grossi come buoi...e quasi altrettanto stupidi; proprio in quel momento uno di loro sollevò l'addome e iniziò a spargere poltiglia brunastra.

"Amo la senti 'sta puzza di merda? Per me facciabimbo s'è scagato...".

Cindy 'Peach' Loneman ridacchiò senza manco voltarsi, disegnate dai pantaloni di pelliccia le sue chiappette rotonde si contrassero catturandogli nuovamente lo sguardo.
...lei era proprio ciò che gli sarebbe voluto, diciannove anni di pura bellezza, gambe lunghe e magre da puledra, tettine sode, pancia piatta e braccia muscolose che impugnavano l'arco lungo con la freccia già incoccata.

Tanto per stare in tema non lo cagava di striscio.

"C'ha un bel culo la mia manza, eh come lo guardi? T'è venuto duro balengo?".

Samael arrossì punto sul vivo: "...t'ho già detto di andare in mona, si?".
Peach Loneman sghignazzò agitando il posteriore e la sua zazzera corta di capelli castani, da lei il giovane passò alla faccia ottusa e divertita del diciottenne scoccando uno sguardo che voleva essere truce...e sollevando incidentalmente la balestra di un paio di pollici.

"Ho quindici anni più di te...".

"...e allora piciumol?".

"Scorciatela, adesso" si mise in mezzo Peter Warren, detto Ponterotto, della famiglia che abitava presso la passerella dell'istmo: aveva ventisei anni e per lui non tutto il disprezzo (che invece gli veniva generosamente offerto da molti). "Te Bull smettila di provocare...e te fulatùn prepara il tuo lanciacosi...".

"...già che non ce la fai a tenere la spada, ma diofaûs che fabbro del cazzo...".

Samael strinse le dita sull'affusto, scommettiamo che ti faccio a cotolette con una certa spada? Le buseche fritte dal bus del cul ti schizzano, coiòn, macaco, te e tutti i tuoi muscoli...
Il giovane sogghignò cullando il pensiero, sfilò dalla faretra un tondino di ferro, lo appoggiò nel cursore e il metallo rimase sospeso sopra il rivestimento di pietre magnetiche; il sorriso si raccolse e addolcì mentre indugiava sui quattro archi in tensione: come Dûrendal anche quella era un vero capolavoro, roba che bifolchi del genere dei suoi compaesani se la sognavano...peccato che da caricare fosse così fottutamente dura...

...ma però posso collegare l'occhio alla manovella a un ingranaggio con una vite infinita, non ci va un cazzo...ma però c'è solo la madonna del Diobellissimo che lo sa come mai non funziona-

"DAJ, DAJ, BÙGIA, SÜÜÜ!!!".

Samael sussultò incassando la testa fra le spalle, riallineò la faccia appena in tempo per vedere le schiene dei tagazzi che si allontanavano; li rimontò di corsa, odore di muffa e marciume lo investì mentre i lanosi più vicini iniziavano a mandare borbottii simili a rutti: li ignorò puntando con gli altri verso un adulto in disparte che faceva la guardia a tre cuccioli, e che si voltò con una prontezza insospettabile per la sua stazza presentando un testone schiacciato coperto di lanugine biancastra.

Un triangolo di occhi arancioni scintillò malevolo, l'attimo successivo il ragno sollevò l'addome, allargò le zampe e spalancò i cheliceri mettendo in mostra un imbuto rossastro e bavoso: *ROOORRR!!!*
...e quello era il modo che avevano per farti paura, e se te la lasciavi mettere erano dolori perché correvano sicuro più veloci di te! Se invece non ci cascavi erano proprio dei fresconi. "Dai, dai! Brüte bestie! Merdoni! Cagoni! YAAAH!"

Fra strilli e sghignazzi Peach e Bull schizzarono in direzioni opposte seguiti da Peter Ponterotto e altri tre ragazzi che non conosceva; confuso il ragno spostò il capoccione a destra e a sinistra, Samael vide la figona tendere l'arco e subito dopo un piccolo rotolò trafitto, e iniziò a strillare in un brulichio di zampette candide: un'altra freccia gli trapassò la testa zittendolo all'istante.
Il papà scornato ululò, alzò il corpaccione e Samael allineò la balestra agli occhi preparandosi a fiocinarlo...poi Bull gli scagliò la lancia dritta nel gozzo: *glom!*

I cheliceri si strinsero (con un'espressione che aveva del confuso) e il diciottenne gli saltò sopra, pure lui agile come non l'avresti detto: sfoderò il coltello e offrì la schiena al suo mirino mentre si avventava sul punto debole, ovvio che sono gli occhi, l'osso è sottile, gli pigli il cervello...e se io tiro te finisci inchiodato dioladro, come una cimice finisci, stronzo della merda...
Samael spostò mirino e tentazione, subito dopo scartò di lato evitando di venire travolto d un adulto imbizzarrito che si stava mettendo paura da solo; Peach ne incoccò un'altra, tirò e mancò il secondo piccolo che se la stava filando, sei mio!

Rialzò la balestra, la puntò, attese un secondo e premette il grilletto: gli schermi a polarità opposta scivolarono sul cursore, contemporaneamente i tiranti si rilasciarono sommando la forza elastica alla spinta magnetica...e il dardo disintegrò completamente il cranio del cucciolo spedendolo a rotolare come un birillo, conficcandosi in un tronco dall'altra parte della radura.

...magari troppi piedi-libbra dai! Appunto mentale: diminuire la torsione del tredici per cento.

Samael abbassò la balestra e guardò soddisfatto la carcassa decapitata, al centro delle tracce confuse del branco in fuga...quindi una voce stridula (e alquanto incazzata) gli fece incassare la testa fra le spalle.

"Ma cazzo ma c'hai il piscio in testa! COGLIONE!! Il cervello è il pezzo migliore!!!".

...non che si aspettasse braccia al collo e bacetti, comunque. "Io però l'ho preso manza, chi era poi quella infallibile coll'arco?".

Peach sgranò i suoi occhi castani su una faccia allungata dai tratti affilati, un po' come se le avesse girato una sberla (e in effetti le mani gli prudevano, anche se pa' dice che le donne non si picchiano); Peter sogghignò e Samael gli rivolse un cenno lasciando perdere la figona - che da incazzata era ancora più gustosa: si rimise la balestra a tracolla e raggiunse l'adulto abbattuto, dopodiché afferrò uno degli uncini e strattonò liberando filacci di bava dall'odore insopportabile.

...tutti i bocia del borgo li avevano, i coltellacci di lanoso, e a lui non era mai fregato più che tanto farsi quel trofeo da cacciatore della domenica (se non altro perché aveva passato da un pezzo l'età per quelle bambinate...e poi se voleva un pugnale, se lo forgiava e stop!): ma dall'esperimento a base di spade elettriche, cocche arrostite e distruzione sommaria finito tutto sommato bene, le cose per la sua autostima erano un fio cambiate.

-*_~'

Sfoderò il coltello e scoprì il dente dell'adulto, che era lungo quasi un cubito, fino alla radice; alzò la lama...e una voce arrogante e ottusa lo bloccò a mezzaria: "No che non lo fai!".

Samael abbassò il braccio e si voltò.

"...ma vai a cagare, ma perchè rompi i coioni succhialatte-".

Fu come se gli avesse insultato la madre (con cui peraltro andava d'accordissimo, e faceva pure degli ottimi biscotti di favorina)  Bull Ryeman scattò, lo spintonò facendogli lo sgambetto e il suolo spugnoso della Foresta di Seta lo fermò; il coltello volò via, fece per rialzarsi e l'altro lo rimise giù con una pedata sullo sterno.

"Eddai Bull!": se lo ritrovò ghignante e troneggiante sullo sfondo delle tele fluttuanti, e il dolore al centro del petto; Peach sogghignava mostrando disprezzo allo stato puro su quel suo bel muso di amazzone, Peter guardava apparentemente non intenzionato a intervenire, gli altri se ne fregavano e stop: probabilmente anche lui confidava che stesse giù e la lasciasse passare, come sempre, perché tutti sapevano che Bull era di sangue caldo e lui aveva la fortuna di essere nelle sue grazie; questo lesse nel suo sguardo...e decise all'improvviso di disattendere le previsioni: pure lui alla fin fine era pazzo, giusto???

"Ma guardati, fai schifo, c'hai trent'anni e vai giù come un sacco di patate, badaloch, fulatún! Non t'è mai fregato un cazzo della caccia quindi facciabimbo te lo lasci-".

Samael fece partire la gamba verso l'alto, con forza e cattiveria, incontrando col collo del piede una zona cedevole e voluminosa. Hai fatto un vero discorso Bull, però 'desso zitto, si?

Il diciottenne si piegò gemendo: ruotò sul fianco, gli scalciò in pancia,  lo spedì lungo disteso,si rialzò: e due Diobellissimo, per aggiustare stomaco e coioni! Samael raccolse il coltello caduto, lo rinfoderò; sullo sfondo delle ragnatele ondeggianti Peter aveva aperto leggermente la bocca.

"E-ehi ma brutto...".

"Muci tósa, il tuo moroso inizia e io finisco!". E te mi hai preso per il culo per settimane, solo per averti detto che mi piacevi...e guarda io come te lo piego adesso!

" ...*gnnn* che ti spacco...". Samael incrociò le braccia al petto e strinse la mascella provando un senso di rabbia violenta.

"Prima prendi fiato, ti vedo un fio stracco Bull...".

Il giovane uomo sentì la faccia che si distendeva e le gambe che iniziavano a tremare: quella del diciottenne era larga e ottusa come quella di suo padre, rossa e deformata dalla rabbia e dagli spasmi; Peach gli scoccò uno sguardo che era più disorientato che ostile facendogli provare qualcosa di molto simile alla soddisfazione di un orgasmo. Il cuore gli rimbombò nelle labbra tirate sui denti e nel dolore al centro del petto.

"...non vi mettete sicuro a darvi patele adesso voaltri" si inserì Peter dopo qualche secondo di silenzio; Samael guizzò con gli occhi all'amico incerto, e inclinò leggermentela testa di lato.
"Quindi fate fagotto con le vostre merde di toro, pigliamo la carne e fora 'dle bale".

Peach accennò prendendosi pure lei del tempo, la facciotta incrinata dalla medesima esitazione: proprio lei, la cacciatrice con le palle d'acciaio, lei che non aveva paura di niente e si teneva tutte le pivelle in palmo di mano! Ma coi matti tósa, sai mai come gli gira! I matti sono imprevedibili e si rischia sempre di rimetterci un pezzo...

"...si, è il caso...e poi non ne vale la pena, lo so io come farti passare male al cazzo...".

La ragazza gli scoccò un'ultima occhiata, poi si tirò su e appresso il moroso (e la sua mano stretta al basso ventre): Samael aveva occhi anche per lui, li abbassò per un momento all'offesa che aveva causato, li rialzò alla sua espressione di odio furente e offrì un filo di denti. "È solo...rimandata..."

"Dove abito lo sai coiòn, la forgia è grossa".

Bull Ryeman strattono la presa di Peach, che rispose trattenendolo come un cane alla catena. "Buono...non adesso!". Le labbra si sollevarono, la coppietta si voltò, lui fece lo stesso per ultimo sfoderando il coltello, quindi lo piantò alla radice della zanna iniziando a tranciare.

4

"Dico grazie Robin, compare". Seduto al timone del guscio di noce, il vecchio Morad guardò l'altrettanto anziano compagno di pesca, e quello annuì senza smettere di lottare contro le correnti della rotta di Sud-Est.

Quel mattino gli aveva raccontato ogni cosa, al Senzalingua...e alla fine lui lo aveva abbracciato e stretto: altro non aveva per dirgli che era d'accordo, quell'uomo privo di favella con cui era cresciuto e invecchiato, anche lui aveva voluto bene al piccolo Grimka ed erano state numerose le volte in cui erano usciti in barca per insegnare a suo figlio la pesca.
Non sarebbe successo mai più: per questo tutti avrebbero pagato.

Il vecchio muto fischiò, una nota vagamente interrogativa a cui fu lui, stavolta, ad accennare: "Non lo sono mai stato tanto. Nasconditi quando la tempesta giungerà".
L'altro fece spallucce e offrì un sorriso di pochi denti. Come credi amico.

Morad ruotò il timone e la barchetta deviò verso le scogliere dell'istmo che apparivano e scomparivano dalla nebbia alla loro sinistra.

-*_~'

La sagoma del ponte, con le sue barricate e il mulino dei Warren, si allineò a poco a poco dietro di loro fino a sparire: grattaterra inchiodati, mangiaragni di merda, loro avevano ucciso il suo piccolo...e per questo sarebbero morti tutti.
Il pescatore si alzò e il compagno muto gli fece spazio afferrando a due mani il remo; nel silenzio vogarono raddoppiando l'andatura e nemmeno un quarto d'ora dopo la barca raggiunse gli scogli che fiancheggiavano la parte terminale della lingua di sabbia.

"Dovremmo tagliarla, la laida non sa nuotare...dovremmo lottare, uniti, tutti insieme, non è così?". Gli occhi del compagno si strinsero, il capo canuto si mosse su e giù, mani dalle nocche nodose gesticolarono; ma non è più importante adesso, Grim, piccolo, papà vuole solo venire da te.

Morad Noore prese una breve rincorsa, il suo salto fu sicuro e atterrò senza slittare sopra le rocce. Tastò la tasca della cerata per l'ennesima volta, e per l'ennesima ottenne conferma alla sua decisione: l'osservatore sarebbe stato il primo.

Robin Senzalingua si alzò, tese il braccio e Morad lo afferrò di destro, sotto al gomito: l'altro fece lo stesso e per un secondo o due gli uomini rimasero fermi a fissarsi.

"...dì che sei andato per granchi se ti chiedono, però non credo ci abbiano veduti...e sta' al riparo quando verrà, tu sei uno che non voglio avere sulla coscienza". Il muto annuì piano tre volte, poi tirò l'amico a sé e i due si abbracciarono: papà e zio, così li chiamava Grim...e ora non avrebbe mai più potuto farlo.

Gli occhi subito asciutti, Morad Noore si staccò per primo, senza dire altro, e si voltò iniziando ad arrampicarsi sugli scogli; raggiunta la pista si girò di nuovo: la barca era già scomparsa nella nebbia.

* * *

¹ - dire all'Essere Superiore che è 'faûs' (falso) è uno dei più comuni e bassi gradi di blasfemia nei dialetti di Punta Marina...

² - ...così come nominare invano il nome del Suo figlio morto in croce facendo assumere alla voce il tono e il suono di un ringhio: Crist'è! (N.B: prolungare leggermente la 'r' per un effetto migliore da vecchio bestemmiatore :DDD)

Comunque si tratta praticamente di modi di dire, semplici intercalari coloriti che non hanno una vera finalità di offenderLo (un po' come dire Diocaro o Diobono :p è solo enfasi, suvvia...:D)

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