Sei la mia luce - Trilogy of...

By Ibelieve93

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Il sangue che scorre nelle tue vene può decretare chi sei? Chi diventerai? Puoi scegliere liberamente di ess... More

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With you //
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Remember me >> ( seconda parte )
Take control of who you are //
Conflict >> ( prima parte )
Conflict // ( seconda parte )
Monozygotic twins <<
Stand by Me // ( prima parte )
Stand by Me ( seconda parte )
Part of you // ( prima parte )
Part of you << ( seconda parte)
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Sorpresina <3
You are inside me || ( seconda parte )
Never give up >>
Informazioni & Anticipazioni
Pure love //
Extra - You made me discover love \\
I'm here for you \\ ( prima parte )
I'm here for you // ( seconda parte)
I have lost a battle but not the war || ( prima parte )
I have lost a battle but not the war \\ ( seconda parte )
I have faith in you >>
Nel prossimo capitolo...
You are my hope <<
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Silence <<
I promise //
Me for you >> ( prima parte )
#pearls and curiosity \\
Me for you ( seconda parte )
Connection //

You are inside me // ( prima parte )

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By Ibelieve93

Jonathan

" Non posso crederci. " sbottai incredulo, davanti a quel caos. L'ufficio di Ashton ed il mio erano stati rivoltati come un calzino, messi sotto sopra. 

Erano un vero e proprio disastro, come se un uragano si fosse abbattuto esclusivamente sulle nostre scrivanie, mandando all'aria fascicoli, cartelle, fogli...avevano distrutto il mio iMac.

Quindi...potevano immaginare la mia rabbia? Potevano? Sicuro?  

Qualcuno quando era passato da queste parti andava di gran corsa e cercava qualcosa di inestimabile valore, eh? 

Chissà chi. Mmm...avevo un solo nome in mente. Eh già!

Tom Christiansen, alla ricerca del testamento fantasma. Potevamo farci un film o scriverci un libro. 

Mi sbagliavo? Non credevo proprio. 

Rivolsi un'occhiata preoccupata ad Ashton e mi appoggiai con un fianco allo stipite della porta del suo ufficio, massaggiandomi le tempie con l'indice ed il pollice. Ero stanco, stufo di tutta questa situazione che stava degenerando sempre di più. 

Il mio gemello si mise le mani sui fianchi e trasse un profondo respiro: " Ha mandato in fumo un lavoro durato settimane, immagino sarà soddisfatto adesso. " 

" Certo, come no! " sbottai, chiudendo la porta alle mie spalle. " Ce l'hai ancora tu, vero? " 

Ashton sfilò qualcosa dalla tasca interna della sua giacca: " Sempre con me. " confermò, facendomi ben notare quel pezzo di carta che valeva tanto, molto...troppo per nostro zio. 

" Ok. " soffiai sollevato, e avrei voluto aggiungere dell'altro, ma Veronica entrò nell'ufficio di mio fratello come una scheggia vagante, impazzita, senza neanche bussare. Mi fece sobbalzare dalla paura. 

" La prossima volta bussa, ok? Potrei prendere un infarto. " ammisi, portandomi una mano al petto. 

Veronica sembrava allarmata, agitata, spaventata e qualsiasi cosa le avesse scatenato, causato quello stato d'animo decisamente pessimo, la fece peggiorare ulteriormente alla vista di quel disastro che ci stava circondando. 

" Anche qui. " esordì, con un filo di voce. 

Ashton la raggiunse e l'abbracciò con fare premuroso: " Stai calma, tesoro. L'ansia e l'agitazione non fanno bene al nostro bambino, rilassati. Andrà tutto bene, ok? " 

 Avrei voluto regalare loro un po' di privacy, ma fui fermato. 

" Resta, dobbiamo parlare urgentemente. " decise mio fratello.

Annuii tornando sui miei passi. 

" Hanno frugato anche nei cassetti della mia scrivania e nel mio armadietto. " annunciò Veronica, allarmata. I suoi ricci scuri e voluminosi sobbalzarono come molle ad ogni sua parola e scatto della testa. 

" A questo punto, credo sia inutile continuare a cercare quella chiavetta. Dobbiamo sospendere le ricerche, almeno per il momento. Ora, abbiamo altro a cui pensare. " affermò il mio gemello. 

" In altre parole, trovare un nuovo e buon nascondiglio per quel testamento. Giusto? " intuii, inarcando un sopracciglio. 

Lui annuì: " Hai qualche idea? " 

Veronica sembrò attendere con ansia la mia risposta. 

Sorrisi beffardo: " Oh sì, più che un'idea...ho in mente un piano. " 

Ashton sgranò gli occhi colpito da quella mia affermazione: " Sei pieno di sorprese, fratello. " dovette ammettere mentre sua moglie sospirava di sollievo per la bella notizia. 

" Sa il fatto suo. " commentò, rivolgendomi un'occhiata colma di speranza. 

Ashton assottigliò lo sguardo: " Beh, allora posso sapere questo piano? " 

Gli feci un occhiolino: " Guarda, ascolta e impara dal migliore. "

*****

 " Non penso sia un buon piano! Tua moglie mi ucciderà, John! " esclamò Veronica, sottovoce. Era seduta al mio fianco. Eravamo in taxi. 

Direzione? Casa mia. 

Sì, eravamo appena arrivati a Milano. Cavolo, quanto mi era mancata questa città. 

La mia città. 

Nonostante i suoi difetti, come lo smog, il traffico inevitabile nelle ore di punta, e tanto altro...

era sempre bello poter ritornare a casa, nel posto in cui ero nato e cresciuto. 

Scesi dal FrecciaRossa in stazione Centrale, alle ore venti e trenta circa, era stato facile trovare un taxi fuori la stazione che ci conducesse fin davanti il cancello del mio casale. 

Arrivati a destinazione, pagai il taxista e recuperando tutti i nostri bagagli, respirai a pieni polmoni l'aria della sera, seppur calda e appiccicosa. Ero grato di essere qui, morivo dalla voglia di rivedere i gemelli...e Aurora. 

Aurora. 

Non mi avrebbe accolto a braccia aperte, no. 

Per nulla. 

Sospirai affranto, con il cuore a pezzi. Era ancora giorno ovviamente, ma il tramonto era prossimo e faceva un caldo bestiale, non mi lamentavo. Incredibile. 

Afferrando il mazzo di chiavi che avevo in tasca aprii il cancello con il telecomando e camminammo lungo il vialetto ghiaioso fino alla porta d'ingresso. 

 Veronica si guardava attorno, tesa, confusa. 

" Sei sicuro di quello che stai facendo? " chiese in un sussurro.    

Scossi la testa mentre infilavo la chiave nella serratura: " No, per niente. " 

Lei abbassò il capo: " Allora non farlo, John. Vi amate davvero, non distruggere così il vostro rapporto. " 

" Appunto perché l'amo devo farlo. " risposi serio, preparandomi al peggio. 

 Quando entrai nessuno mi diede il benvenuto, anzi...

Ciò che trovai mi devastò, destabilizzò, distrusse, uccise, e ridusse la mia anima in piccoli pezzetti e frammenti in grado di disperdersi nella disperazione più totale. Qualcosa infranse il mio cuore con la potenza di mille dardi infuocati. Era il dolore, che riaprì ogni mia ferita. 

L'avevo persa. 

Forse, l'avevo persa per sempre. 

Feci un passo avanti e per poco non caddi in avanti. Alcune valige mi avevano intralciato il cammino, facendomi inciampare. 

Valigie che mi appartenevano. 

Aurora aveva intenzione di sbattermi fuori di casa, e non la biasimavo per questo. 

Mia moglie aveva sfogato il suo dolore ed il suo odio nei miei confronti in maniera egregia. 

La nostra casa era un totale disastro! 

Pezzi di vetro e ceramica erano sparpagliati lungo tutto il pavimento lucido in soggiorno, salotto e in cucina, il suo ritratto - quel ritratto che le avevo fatto con tanto amore, che prendeva un'intera parete del salotto - era stato seriamente danneggiato da una sostanza liquida, viscosa, appiccicosa...forse caffè o liquore?   

Camminai piano, scavalcando le valigie che mi aveva fatto e posando a terra le altre, che avevo già portato con me. 

Avvertii i pezzi di vetro e i cocci di ceramica sbriciolarsi sotto le mie scarpe. 

Ogni passo era una tortura.

Uno schiaffo mi avrebbe fatto meno male, ne ero sicuro. 

Lei era dentro di me, da sempre. Ma ora...avevo perso il mio satellite, la mia luna. La mia luce.  

Ero come una notte priva di stelle, adesso. Una notte fredda, gelida e buia senza luna. 

Il mio cuore ormai raggrinzito nel petto faceva un'immane fatica a battere!  

Raggiunta la rampa di scale, che conduceva ai piani superiori, notai che i quadri lungo la parete erano stati distrutti. 

I miei appunti di diritto, che avevo incorniciato con cura per ricordare il nostro primo e fatale incontro in Università, adesso giacevano sotto una fitta rete di vetro che aveva assunto le sembianze di una ragnatela. 

E faceva veramente male tutto questo. 

Troppo male. 

Salii al primo piano con un groppo in gola che stava minacciando di soffocarmi.

Veronica mi seguiva come un'ombra senza dire una sola parola, ma il suo dispiacere si leggeva chiaramente in viso. 

" Jonathan. " chiamò all'improvviso una voce, facendomi trasalire. 

Mi voltai di scatto ed in fondo al corridoio del primo piano vidi Monia, in compagnia di Olivia. 

" Cosa ci fate qui? " chiesi curioso e sorpreso, ma ero davvero contento di rivederle. Infatti, mi avvicinai a loro a passo svelto e scoccai ad entrambe un bacio su una guancia. 

" Quindi...è vero quel che si dice in giro. " affermò Olivia, tristemente. Stava guardando oltre le mie spalle, verso mia cognata. 

" Aurora ha ragione. " continuò, riportando gli occhi su di me. " Patrick ti tirerebbe le orecchie per questo. " affermò con espressione delusa dipinta sul volto. 

Scossi la testa con veemenza: " No, non è come pensate tutti. Dovete credermi, sul serio. I giornali mentono. " mi affrettai a chiarire, allarmato. 

Monia aggrottò le sopracciglia: " Allora, perché l'hai portata qui...in casa vostra? " 

" E' una storia lunga, ma dovete credermi...io e Veronica non ci amiamo, affatto. " risposi sincero. 

" E' vero. " confermò lei, ma si sentiva un po' a disagio per tutta questa assurda situazione era evidente.   

" Aurora è in casa? I gemelli? Cosa ci fate voi qui? " domandai, senza riuscire a trattenermi. 

Olivia sospirò con aria stanca, teneva ancora una scopa tra le mani: " Stavamo cercando di sistemare e mettere un po' di ordine in questo disastro. Aurora sta soffrendo parecchio, Jonathan. Moltissimo. Non l'ho mai vista così, devi credermi. Ci ha chiamato, ci ha chiesto di venire qui per tenere d'occhio i gemelli e... " 

" Dare un'occhiata ai gemelli? " sbottai allarmato, interrompendola. " Perché non stanno bene? " m'informai all'istante strabuzzando gli occhi. 

" I gemelli stanno benissimo, John. " mi rassicurò Monia con un mezzo sorriso. " In questo momento stanno dormendo nella culla in camera vostra. "

Mi rilassai all'istante: " Allora...perché? Aurora dov'è? " 

" Aurora aveva intenzione di uscire questa sera, non saprei proprio dirti in compagnia di chi...ma non ero d'accordo con la sua decisione. Non volevo affatto che uscisse nello stato in cui si trovava. Ho provato ad impedirglielo, ma non ha voluto sentire ragioni. " spiegò Olivia. 

M'irrigidii, avvertendo nuovamente la preoccupazione inondare ogni muscolo del mio corpo: " Ti ha detto dove andava? " 

Scosse la testa: " No, ma suppongo che sia andata in centro. Ha preso la tua Alfa Romeo, la sua auto era senza carburante. " 

Trassi un profondo respiro cercando di mantenere la calma, ma non era affatto facile. Ero teso, pronto a scattare. Esplodere come una bomba. 

Era sua abitudine far rimanere a secco la sua Fiat Punto, quindi non era questo il problema, ma il fatto che avesse preso la mia Giulietta per andare chissà dove e chissà con chi...questa cosa mi atterriva, mi spaventava a morte.

Non credevo che potesse reagire così. Non così, no.  

Arrabbiata e addolorata com'era poteva anche commettere qualche sciocchezza, adesso. Non era da lei questo comportamento. E poi, lei non si separava mai dai gemelli per uscire da sola, soprattutto la sera. Che le stava succedendo? 

Che avevo combinato? Che razza d'idiota che ero stato! Se le fosse successo qualcosa di brutto non mi sarei mai perdonato. MAI. 

Mi passai una mano sul viso, per poi afferrarmi i capelli con forza. Il cuore batteva forte il petto, lasciandomi senza fiato. 

" Penso che sia meglio che tu vada a cercarla, John. Adesso che sei qui, dovete chiarire questa faccenda al più presto. " incitò Olivia, afferrandomi una spalla. " E poi, impediscile di commettere qualche pazzia, ti prego. Sono veramente preoccupata per lei. " concluse con occhi lucidi. 

Deglutii. 

" Ok, hai ragione. Io...vado immediatamente. " risposi prontamente, anche se ancora un po' stordito. Entrai velocemente nella nostra camera da letto, mia e di Aurora, scoccai una rapida occhiata ai gemelli, che continuavano a dormire serenamente nella loro beata innocenza, incuranti di quanto stava accadendo, e mi sentii tremendamente in colpa. La loro mamma chissà dov'era per colpa mia. 

Senza pensarci due volte, aprii il secondo cassetto del comò e recuperai le chiavi della mia moto senza fare troppo rumore. Erano quattro mesi che avevo scelto di chiuderla in garage, per i bambini. Aurora mi aveva supplicato di non utilizzarla più, perché ormai ero un padre di famiglia e non voleva che rischiassi un altro incidente in moto, ma adesso non avevo altra scelta. Se desideravo raggiungerla non mi restava che la moto come mezzo di trasporto. 

Scesi le scale a due gradini alla volta, salutando Olivia e Monia con un cenno del capo. 

" Chiamaci non appena hai qualche notizia. " sentii dire da Olivia. 

" Ok " urlai in risposta, per poi aggiungere: " Veronica sistemati pure nella camera degli ospiti, torno appena posso. Riposati. " dissi a mia cognata, prima di uscire di casa di gran corsa, e raggiungere il garage. 

Con un rapito gesto tolsi il tessuto impolverato che copriva il mio mezzo a due ruote, indossai il casco allacciandomelo sotto il mento e montai in sella. Quando avviai il motore, che rimbombò per tutto il vialetto, mi sembrò di ritornare ad essere quel ragazzino senza responsabilità che tanto amava far preoccupare i suoi genitori. 

Trassi un profondo respiro, e aprendo il cancello automatico mi avventurai per le strade di Milano alla ricerca del mio grande amore... 

Angolo Autrice 

Ciaoooo :D sì, questo è la prima parte del nuovo capitolo ;) il primo del 2017 <3 ;) 

Non è lunghissimo, ne sono consapevole :/ avrei voluto scrivere di più, ma non mi è stato possibile al momento. 

Tuttavia, la seconda parte di questo capitolo è già in fase di scrittura quindi...

Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate :D

Sono contenta che la notizia riguardo lo Spin Off della trilogia sia stata accolta bene :D

è meraviglioso <3 pubblicherò il primo capitolo non appena Sei la mia luce sarà conclusa ;) 

Ringrazio chi legge, vota e commenta <3 come sempre <3 crescete sempre di più e non posso che esserne entusiasta...
Grazie mille <3 farò del mio meglio per non deludere le vostre aspettative ;) 

A presto...

Un bacione ;) 

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