Un irresistibile arrogante...

By Helena25_

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.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e... More

Alice
Lui
Incontro
Colori
Sei tu?
Chris
Intruso
Scontro
Fantasie
No ma fai pure
Battaglia
Rain
Help
Disco
Gioco sensuale
Troppo tardi
Bad Luck
Dolce inganno
Resta con me
Offerta di pace
Mister Caramello
All to the beach
Emozioni
Ci fai entrare?
Hope
Parlami di te
Gita in bici
Moon
Marshmallow
Nel vento
Blue Dolphins
Gelato
Daphne
Sono qui adesso
Amami
Promesse
Pensieri
Per te
Attimo eterno
Sensations
Sei mia Lis
Concerto
Brothers
Rachel
In compagnia
Kayak Tour
Immenso
4 luglio
Independence Day
Un nuovo inizio
Progetti
Columbia
Chiavi
Baciami
Eternamente, ora
Infinito
I'll never be whit you
Epilogo
Una Seduzione Irresistibile - II parte
Prologo
Inferno
Solitudine
Abisso
Miglioramenti
Ripresa
Rinascita
Vicino a te
Caramelle
Fame di te
Unione perfetta
Contatto
Battito cardiaco
Amnesia
Sguardo
Presa
Andrew
Bentornata
Bentornata2
Ti posso aiutare?
Frammento di ricordi
Oriri ex cinere
Pizza in compagnia
Dopo cena
Attimo infranto
Confusione
Bagno di mezzanotte
Agognante risveglio
Impertinente ricatto
Impertinente ricatto II
Seguimi
Seguimi II
In azione
Batman
Batman II
Noi siamo infinito
Sei l'unica
Thomas Jeremy Sommers
Bourbon
Ira
Valchiria
Afrodite
Prendimi
Miraggio
Mocciosa
Tormento
Inaugurazione
Inaugurazione II
Mya
Convocazione
Ombre
Torture
Scusami
Punizione
Compleanno
Il faro
Il faro II
Immenso
Slave to love
Slave to love II
Slave to love III
La verità
Shock
Parole
Parole II
Dammi una possibilità
Dammi una possibilità II
Areoporto
Areoporto II
Washington DC
Columbia City
Columbia City II
Columbia City III
Fort Jackson Golf Club
Fort Jackson Golf Club II
Scontro
Scontro II
Scontro III
Charleston
"Non Resistermi" - III Parte - Columbia City
Jousha
Miss Penelope
Mya
Thomas
Fuoco e ghiaccio
Acquatika
Cinema
Cinema II
Offeso
In agguato
Manhattan
Contatto
Disconnessione
Disconnessione II
Confusione
Distrazioni
Nuovi progetti
Pioggia su di me
Contrasto
Sadness
Acquatika Day
Invito
Happy Halloween
Dolcetto o...
Scherzetto?
William McRyan
Il faro
Sorpresa
I'm so in love
Preparativi
Nemo
Vigilia
Vigilia II
Thanksgiving
Annuncio
Salto nel vuoto
Notte di ghiaccio
Ciao Mya
Boyfriend
Hot shower
Bowling
Bowling II
Sfida
Love
Love II
Love III
Bouquet
Lord Jamie
Il passato ritorna
Ci sono io
Ci sono io II
Ultimi acquisti
Matrimonio
Matrimonio II
Matrimionio III
Amicizia
Brevetto
Brevetto II
Brevetto III
Epilogo

Impertinente

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By Helena25_

Alice non poteva credere ai suoi occhi, alle sue orecchie.

Il ragazzo più odioso, arrogante e spocchioso mai visto nella sua giovane vita era davanti a lei e mentre rideva le stava dicendo che era pure il suo inquilino.

Alice ingoiò la saliva e ripresa dallo shock gli chiuse la porta in faccia. Si girò guardò il salotto, la pittura, il barattolo di gelato, la lampada a forma di faro.
Guardava ma non vedeva niente, sentiva solo la sua risata.

Lui, lui, è lui. Strinse il cucchiaio più forte tra le dita. "Ma come osa, venire fino a casa mia, prendermi in giro e ridermi ancora in faccia". Le sue guance diventarono rosse dal nervoso.

Jamie continuò a ridere davanti al portoncino bianco della sua nuova casa, chiuso.
Una ragazza così buffa non l'aveva ancora vista e quando aveva posato i suoi occhi attenti era subito sbiancata per poi diventare tutta rossa. L'aveva riconosciuto all'istante.

Lui invece no. Vestita così e con i capelli raccolti non assomiglia alla dottoressa con camicetta e perle di quella mattina. Solo i suoi occhi gli dicevano qualcosa.
Rivide quei occhi, prima dispiaciuti per il tè e poi offesi per la battuta sulla lampada.

Si girò e tornò alla macchina con un sorriso gigante. Contemplò il tramonto.
Il sole caldo si stava unendo all'oceano tranquillo mentre una grande luna era già comparsa nel cielo. La grande casa era bianca con le persiane verdi, come il cottage divisi dal garage aperto. La sua jeep nera era parcheggiata lì dentro.
Il cortile interno era ben curato con aiuole, piante e cespugli di fiori. La recinzione era percorsa da una fitta ma bassa siepe, in modo da non coprire il panorama mentre un cancelletto si apriva su un sentiero di sabbia e dune.

Il rumore e l'odore dell'oceano arrivavano fin lì. Inspirò il profumo salmastro e chiuse gli occhi. Regnava la serenità in quel luogo. Sorrise e guardando ancora il portoncino chiuso aprì il cofano della macchina ed iniziò a scaricare le valigie.

***

Alice si stava contorcendo le mani cercando di infondere di nuova la calma, lato del suo carattere abituale, nel suo corpo e nella sua mente.

"Non ci posso credere. La sfortuna non ha limite. Il destino può essere davvero imprevedibile. Qualcuno si sta sicuramente divertendo alle mie spalle. Bisnonna Mary Margareth sei tu?", chiese al nulla.

Si guardò le mani, la maglia, i pantaloncini ricoperti di pittura. Non poteva far niente, per il suo aspetto.
Chiuse il barattolo di gelato e buttò il cucchiaino nella borsa di tela.
Inspirò profondamente ed espirò rumorosamente cercando di far uscire tutto il nervoso prodotto, solo da quel sorriso impertinente.

"Sorriso miele proprio per niente", sbuffò visionando il casino della stanza.

"Ragiona Alice. Sei adulta, intelligente ed una brava persona".

Chiuse il barattolo della vernice .
"Lui ha pagato e profumatamente per affittare il cottage ed anche in anticipo".

Il nervoso non riusciva ad abbandonare il suo corpo.

"Lo so, non è mister simpatia e si è presentato due giorni prima del previsto ma ha pagato anche più di quello pattuito, solo perché hai l'ingresso diretto sulla spiaggia".

Infilò il rullo ed il secchiello nello scatolone di cartone, infilando la borsa di tela, il telefono e le chiavi.
"Non puoi lasciarlo fuori. Mamma non l'avrebbe permesso e neanche la nonna".

Risentì la voce delle due donne piu importanti della sua vita "noi siamo gente del Sud Alice, gente della nostra amata Carolina del Sud. Siamo gentili, caldi ed ospitali".
Le stesse identiche parole che diceva sempre Lucy.

Riempito lo scatolone e piegato il telo poteva solo rivedere quell'uomo irritante.

Come se gli avesse letto nel pensiero, l'uomo in questione, risuonò il campanello.
Chiuse gli occhi e cercando di essere cortese appoggiò lo scatolone vicino alla porta ed aprì.

Lui era ancora lì, con lo stesso sorriso malefico e gli stessi occhi neri magnetici.
"Bene, dato che è in anticipo di due giorni non mi scuserò per il disordine che troverà in casa", gli disse alzando bene il mento e assottigliando gli occhi.

Aprì tutta la porta invitandolo ad entrare e Jamie si ritrovò in un bellissimo open space formato dal soggiorno, con la parete blu Navy con il divano angolare bianco sulla parete destra mentre un mobile con la televisione al plasma sulla parete opposta.
Il suo sguardo superò l'enorme tappeto grigio perla e seguì i tre scalini che portavano alla zona adibita come sala da pranzo, con tanto di ringhiera a dividere i due ambienti.
La cucina, con l'isola in centro, era anch'essa bianca con gli accessori d'acciaio.
Il punto forte però era la vista che c'era dalle grandi vetrate, posizionate infondo allo stanzone. Da lì si accedeva direttamente al giardino e poi alla spiaggia.
Era un paradiso quel posto. Le sue gambe si mossero da sole e raggiungendo i scalini guardò le luci provenire sicuramente dai lampioncini di un molo posizionato lì vicino.

"Questo è il soggiorno, la zona pranzo e la cucina", mormorò Alice cercando di rompere quel momento di silenzio imbarazzante.
Si avvicinò anche lei ai tre scalini ed indicando un corridoio a lato del mobile del soggiorno, "da qui si accede alla camera da letto ed al bagno. Con la porta infondo al corridoio, si accede direttamente al garage".

L'uomo si girò e sorridendo la squadrò di nuovo. Arricciò le labbra come se volesse dirle qualcosa ma si trattenne.

Con tono sempre più indispettito Alice continuò, cercando di ignorare quel ghigno.
"Io mi chiamo Alice e sono la proprietaria del cottage. Abito nella casa affianco, queste sono le chiavi. Ci sono anche quelle del garage dove può parcheggiare la macchina. Domani finirò di dare il colore nella camera da letto. Mi dispiace, per lei, ma stasera dormirà con l'odore della vernice, dato che doveva presentarsi tra due giorni", disse calcando il tono sulle due ultime parole.

Jamie sorrise e le si avvicinò. Era più alto di lei di almeno quindici centimetri perché i suoi occhi azzurri si persero nelle righe delineate, della sua maglia nera, gonfiata dai pettorali.

"Ha qualcosa da chiedermi?", lo sfidò.
"No, però ha un baffo di cioccolata proprio qui", le rispose toccandole un punto preciso tra la fine delle labbra e l'inizio della guancia".

Alice si pietrificò all'istante e sgranò gli occhioni azzurri dal nervoso.
"Come scusi?", forse aveva capito male.
"Ho detto che è sporca di cioccolato. Inoltre, il barattolo di gelato che stava mangiando è incluso nel pacchetto? Mi é venuta voglia di qualcosa di dolce!"

Jamie si morse le labbra ma non resistette. Scoppiò a ridere di nuovo per via di quella buffa ragazza con i capelli sporchi di blu ed il viso di cioccolata.
"Come osa ridere ancora di me?", gli disse con il tono più acido che riuscì a ricreare, fulminandolo con lo sguardo.

A Jamie non gli scomparve di certo il sorriso con quelle parole "siamo alquanto suscettibili Alice", disse rispondendo al suo sguardo omicida.

"Io non sono per niente suscettibile e lei che è un gran maleducato", detto ciò si girò sui tacchi, lasciò le chiavi sul mobile ed aprì la porta.

Gli stava augurando la buona notte quando lo vide con le mani incrociate sul petto, un dito sul mento, lo sguardo perplesso e gli occhioni neri puntati sull'abat-jour a forma di faro.

Sentendo lo sguardo su di sé Jamie non resistette "si, come ho detto oggi è proprio una lampada da cameretta", e la guardò scoppiando di nuovo a ridere.

Questa volta gli occhi azzurri di Alice non erano solo sgranati come la bocca ma mandavano veri lampi e saette di fuoco.
"Le stavo augurando la buona notte come una gentile donna della Carolina del Sud ma le auguro semplicemente di non prendere sonno ed in ogni caso il gelato non è compreso nel pacchetto".

Si avvicinò al tavolino a fianco al divano e prese in mano la lampada a forma di faro, lo sfidò e gli disse, "e neanche questa".
Infilò la lampada nello scatolone che cercò di tirare su circondandolo con le braccia.

"Lascia che vi aiuti", sentì dire con un tono dolce e sensuale. Due grandi mani affusolate le misero lo scatolone tra le braccia e due sorridenti labbra le dissero prima di ridere di nuovo, "da gentile uomo della Carolina del Nord le augurò una dolce notte".

Il suo cuore, sentendo quella voce così sensuale pulsò più forte nel petto ed il respiro si bloccò mentre il cervello incassava un altro insulto appena velato.

Le stava dando della maleducata quando era lui il solo ed unico gran irriverente.
Inspirò per calmarsi ma insieme all'ossigeno arrivò anche un dolce profumo, un misto di uomo e di selvaggio.

Chiuse la bocca, mordendosi il labbro per non rispondere con un altro insulto e per non dargliela vinta, sorrise.
Gli regalò un dolce sorriso da principessa appena salvata con tanto di luccichini negli occhi e battiti di ciglia.

Effetto voluto, ed ottenuto.

Il sorriso scomparì da quel viso impertinente mentre negli occhi scuri apparve un guizzo di incredulità. Era sicuro che si sarebbe infuriata ancora.

"La ringrazio architetto Sommers, lo sarà senz'altro la mia di notte", e lasciando quello sguardo incredulo uscì con un sorriso stampato sul bel viso, ancora sporco di cioccolata.

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