Una Sanzione Non Comune (Larr...

By loveisintheair95

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MPREG. Louis si sente poco bene da un paio di settimane, quindi Harry lo trascina dal medico. I mesi successi... More

Capitolo 1 (parte prima)
Capitolo 1 (seconda parte)
Capitolo 2 (parte prima)
Capitolo 2 (parte seconda)
Capitolo 3 (parte prima)
Capitolo 3 (parte terza)
Capitolo 4 (parte prima)
Capitolo 4 (parte seconda)
Capitolo 4 (parte terza)
Capitolo 5 (parte prima)
Capitolo 5 (parte seconda)
Capitolo 5 (parte terza)
Capitolo 6 (parte prima)
Capitolo 6 (parte seconda)
Capitolo 7 (parte prima)
Capitolo 7 (parte seconda)
Epilogo

Capitolo 3 (parte seconda)

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By loveisintheair95

UNA SANZIONE NON COMUNE

CAPITOLO 3

( parte seconda )

Okay, Louis era nervoso e quando diventava nervoso diventava ansioso e quando diventava ansioso iniziava a scocciare le persone. Questa volta toccò a sua madre.

"Louis, vuoi smetterla di agitarti e sederti!", gridò mentre evitava di sbattere contro di lui per la quinta volta in altrettanti minuti.

"Mi dispiace!" Louis alzò le mani e indietreggiò.

Jay scosse la testa in preda alla disperazione, "Cos'è che ti fa agitare così tanto comunque?"

"Niente!" Louis rispose in fretta, "ho solo pensato di darti una mano a preparare le cose." Invece si avvicinò di lato e acchiappò un pacchetto di patatine al sale e aceto dall'armadio - aveva un desiderio per loro al momento.

Jay alzò gli occhi, annusando la menzogna per quella che era, "Davvero...?" Disse sarcasticamente: "Beh, se vuoi veramente aiutare, potresti versare ad entrambi un bicchiere di vino. Penso che ne abbiamo bisogno. E," guardò indietro mentre portava la pentola nelle sue mani sopra il fornello, "quello è il terzo pacchetto che mangi oggi? - Pensavo che stessi cercando di mangiare più sano."

"Quarto in realtà," mormorò, camminando verso la dispensa. "Quale vuoi, rosso o bianco?"

"Scegli tu", rispose lei distrattamente.

Louis esitò mentre apriva lo sportello, "Uh... non ho molta voglia di un bicchiere di vino quindi quello che vuoi tu."

"Bianco allora", rispose, "c'è qualche birra in frigo se vuoi, invece."

"No, sono apposto grazie", disse Louis distrattamente, raggiungendo una bottiglia di Chardonnay. "Questa va bene..." cominciò a chiedere, girandosi, solo per trovare sua mamma che lo fissava in stato di shock con gli occhi spalancati. "Stai bene?" Chiese, sbattendo le palpebre.

"Non hai toccato una goccia d'alcol da quando sei a casa," disse, come se pensasse che questo finalmente risolvesse un problema che stava deliberando da secoli.

Louis si spostò a disagio, "Sì... allora? Te l'ho detto, sto cercando di diminuire."

"Non stai diminuendo Lou - stai andando in astinenza", rispose lei, mentre il suo sguardo cadde sulle patatine nella sua mano sinistra. La sua espressione era accorta adesso, "Io ti conosco - non potresti farlo se non avessi una maledetta buona ragione. E non è l'unica cosa che hai fatto che è strana. Hai rifiutato di prendere il paracetamolo per il mal di testa l'altro giorno e prendi le compresse di vitamine religiosamente ogni mattina." Lei alzò la mano quando lui fece per parlare "Non mi dire cazzate sul fatto che ne hai bisogno per metterti in forma per la band perché... quando ero incinta di te e Flick desideravo le Wotsits* 24 ore a settimana."

Gli occhi di Louis erano spalancati, oh Dio, lo sapeva. Sentì bene il panico nel suo petto. Non erano ancora passati tre mesi. Non voleva che nessuno lo sapesse!

"Io..."

Jay attraversò la cucina lentamente e prese il vino e le patatine dalle mani di Louis, poggiandoli sul bancone. Poi gli prese il viso delicatamente, "Dimmi la verità, Lou..."

Louis deglutì a fatica. Lei sapeva. Lei voleva solamente che glielo dicesse lui stesso quindi era inutile negarlo. Per quanto lo volesse così disperatamente.

"Sono di circa un mese." Ammise, soffocando sulle parole.

Jay deglutì e alzò le labbra prima di chiedere tranquillamente, "Di Harry?"

Louis annuì, "Noi... ehm...» Abbassò lo sguardo imbarazzato, "non era previsto esattamente... è stato più che altro un sottoprodotto del nostro... dolore. Ma..."

Socchiuse gli occhi verso l'alto per mostrare che era sincero, "andremo fino a fondo."

"Quando l'hai scoperto?" Sua madre chiese a bassa voce.

"Circa due settimane fa..." Louis sospirò. "McKenna mi ha dato tempo fino a poco dopo Capodanno però per essere assolutamente certo di andare fino in fondo prima di iniziare questa cosa del trattamento ormonale. Ma sono certo adesso, andrò fina a fondo e anche Harry dice di essere d'accordo".

Le mani di Jay strinsero un po' e si morse il labbro, "Oh Lou, sei sicuro che questo non sia troppo presto? Sono passati solo pochi mesi."

Louis tirò su col naso e si strinse nelle spalle, "E probabilmente che lo sia, ma... è fatto ormai e io sono determinato a fare tutto il possibile per evitare che accada a questo bambino la stessa cosa che è accaduta a William."

Jay sbatté le palpebre, quasi sorpresa di sentirlo dire il nome di William così come Louis. "Beh, sono a bordo anch'io," disse dolcemente, "e so che lo sarà pure Anne."

Louis fece una smorfia, "Uh... non lo abbiamo ancora detto neanche a lei. Noi... ehm... non volevamo che nessuno lo sapesse fino ai tre mesi."

"Capisco," annuì, "Credo che posso capirlo. Beh... nessuno lo saprà da me."

"Grazie mamma," Louis rispose sollevato, allungandosi per abbracciarla.

Quando si tirarono indietro, Jay lo guardò con vago divertimento, "Allora... salterò la lezione sull'uso dei preservativi e passerò direttamente a come ti senti, qualche nausea mattutina?"

Louis scosse la testa: "Non ancora", guardò il suo pacchetto di patatine abbandonato con desiderio, "desidero solo queste al momento..." allungò la mano e le strappò di nuovo dal bancone, mettendosi una delle patatine in bocca con un 'mmm'.

Jay rise e si spostò per tornare ai fornelli, "beh, non è poi così male. Ma ti avverto, ad un certo punto ho avuto il desiderio per il gelato con salsa marrone."

"Ewwww!" Louis fece una smorfia veramente rivoltante, "Non credo che arriverò a questo." Saltò sul tavolo, seduto con le gambe che oscillavano mentre masticava il resto del pacchetto.

"Allora..." Jay si guardò alle spalle, "è per il fatto che Harry viene stasera che sei così nervoso oggi?"

Louis si sentì arrossire e il suo strangolato "no!" smentì la sua negazione.

Jay alzò un sopracciglio mentre tirò fuori un tagliere, "Quindi vuole dire sì", ridacchiò. "Cosa succede tra te e Harry comunque? State ufficialmente insieme?"

Louis si strozzò, sputacchiando pezzi molli di patatine sul pavimento. Si asciugò la bocca mentre guardava incredulo sua madre, che lo guardava innocentemente, come se quello che aveva appena detto fosse perfettamente razionale. "No!" Squittì, "Harry e io non stiamo insieme. Cosa ti fa anche dire una cosa del genere?" Le sopracciglia di sua madre quasi toccarono l'attaccatura dei capelli, "Uh... com'è il fatto che state per avere un bambino insieme?"

"Oh," Louis si fermò ed esitò - aveva effettivamente un buon punto e faticò a trovare una risposta veritiera, perché lui non lo sapeva, "beh... no. Questo è stato più... abbiamo solo ogni tanto... stiamo solo... noi... a volte... lui è il mio... siamo solo... siamo solo... siamo solo amici...", finalmente cacciò fuori debolmente e poi aggiunse, arrossendo di più "con occasionali benefici da ubriachi."

"Sei sicuro Louis?" Chiese Jay. "Voglio dire", si girò per concentrarsi sul tagliare le patate per paura di tagliarsi un dito, "voi due siete incredibilmente vicini - a malapena avete confini l'un con l'altro e l'unico che ho pensato che voi avesse chiaramente non ce l'avete... dal momento che hai fatto sesso con lui almeno due volte."

"Sesso da ubriachi", borbottò Louis.

"E ti sei mai chiesto perché?" Jay chiese con leggerezza.

Louis aggrottò la fronte, desiderando che sua mamma lasciasse andare l'argomento perché non voleva pensare a questo. Pensare al rapporto suo e di Harry era pericoloso perché era probabile che avrebbe trovato o capito qualcosa che gli avrebbe potuto rendere la vita molto difficile - qualcosa che avrebbe potuto potenzialmente danneggiare la loro amicizia.

"Perché cosa?" Borbottò.

"Perché fate sesso solo quando siete ubriachi?"

"Forse perché devo essere assolutamente intontito per trovarlo abbastanza attraente per scopare?" Louis fece una smorfia appena le parole lasciarono la bocca - quello meritava sicuramente un tiro dell'orecchio. Si coprì quello destro in anticipazione, ma sua mamma non si voltò, ma invece disse, "Balle Louis. Anche Zayn ammetterebbe che Harry è attraente senza bisogno di un drink e lui è etero (in italiano è intraducibile, gioco di parole con dritto: straight as...) come un righello. Sai cosa penso? Penso che hai bisogno di essere ubriaco al fine di abbassare le inibizioni abbastanza da poter osare di mettere il cuore sulla linea. Penso che tu desideri Harry come più di un amico. Ma hai troppo paura di ammetterlo a te stesso in caso interferisca con la tua amicizia con lui. Perdere Harry è la cosa che ti terrorizza di più così rimarrai felicemente seduto nel limbo fino a quando le mucche tornano a casa. Non ti ho cresciuto per essere un codardo Lou, quindi non esserlo."

"La paura spesso significa che quello che stai facendo è stupido e pericoloso, però," Louis rispose tranquillamente. "Che sia vero o meno quello che pensi, se tutto nella mia testa e cuore mi dice di non fare qualcosa, allora ho intenzione di ascoltare."

Jay strinse le labbra e lo guardò per un lungo momento, "Basta che poi non te ne penti Lou."

~ * ~

Louis stava davanti al suo specchio, mentre sistemava gli ultimi due bottoni in basso della camicia. Un improvviso fischio dalla porta lo fece sobbalzare e poi sorridere imbarazzato.

"Come sei elegante fratello," sottolineò Lottie, entrando nella sua stanza, "qualcuno che vuoi cercare di impressionare?"

"No", rispose Louis goffamente, tirando la camicia un po' più in giù in modo da farla stare giusta.

Lottie ridacchiò, camminando ulteriormente, "Bugiardo. Vieni qui e fammi sistemare il colletto."

A malincuore Louis si voltò e lasciò la sorella aggiustare il suo colletto fino a quando lei non lo ritenne giusto. Indossava il suo paio di morbidi jeans grigi con una canottiera col taglio a v bianca e una camicia nera aderente sopra le righe - i tre bottoni più in alto slacciati. Era una bella combinazione invernale - informale ma non così tanto da sembrare fuori luogo ad una festa di Capodanno. Era un po' nervoso. Poteva davvero ammetterlo ora. Lui era nervoso. Perché? Perché Harry stava arrivando stasera e... Harry aveva previsto di baciarlo a mezzanotte. Beh... lui aveva scherzato sul fatto che l'avrebbe fatto, ma Louis conosceva Harry abbastanza bene adesso da sapere quando intendeva veramente qualcosa e anche se Harry poteva averlo detto scherzando non stava scherzando sul farlo veramente. Certo sarebbe stato solo un bacio ma... non si erano in realtà mai baciati prima e... beh il discorso di prima di sua madre lo aveva fatto pensare... Sospirò in frustrazione.

Se sua madre non avesse detto nulla allora questo non lo avrebbe disturbato affatto.

Non ci avrebbe pensato due volte all'idea di condividere un bacio con Harry a mezzanotte - soprattutto quando era tutto uno scherzo. In realtà starebbe probabilmente pensando a modi per renderlo il più teatrale e odioso per tutti quelli intorno a loro che avrebbero assistito. Ora, però, cominciava a pensarci troppo e ogni volta che iniziava a preoccuparsi se Harry avrebbe pensato che era un pessimo baciatore doveva ricordare a se stesso che era tutto uno scherzo e che sarebbe stato solo un rapido bacio e, pertanto, non ci sarebbe stato alcun bisogno di finezza. Comunque, c'era ancora una possibilità che Harry potesse essersi dimenticato la sua 'minaccia' - in questo caso davvero avrebbe dovuto solamente smettere di pensarci. Se succedeva succedeva e ci avrebbe pensato sul momento.

~ * ~

"Oh, non essere sciocco Louis - non si può celebrare il Capodanno senza un bicchiere di champagne" la zia dichiarò, spingendogli un bicchiere davanti.

"Davvero zia Millie," Louis rispose distrattamente, gli occhi sul ragazzo dai capelli ricci a pochi metri di distanza, "Sto bene con il succo d'arancia..."

"No, no, non ci credo," insistette e Louis tolse lo sguardo da Harry per guardarla.

"Non posso bere", rispose, con un po' più di fermezza: "Sono sotto antibiotici."

"Pff, un bicchiere non ti farà effetto," provando a premergli il bicchiere in mano.

"Mi dispiace, non voglio rischiare," Louis scosse la testa, sempre più impaziente, "sul serio, prendo solo un bicchiere di succo d'arancia!"

All'improvviso sentì un peso caldo sulla spalla e inclinò la testa un po' per vedere Harry appoggiare il suo mento lì. Qualcosa di caldo gorgogliò nello stomaco di Louis e sorrise.

"Ehi zia Millie," Harry la salutò allegramente, "due succhi d'arancia, per favore - Louis e io rimaniamo sulle bevande analcoliche stasera."

Millie aggrottò la fronte verso di lui, ma poi alzò gli occhi e sospirò. Harry stava evidentemente sfoggiando a lei 'quel' sorriso. Louis si rilassò sollevato e sorrise quando Harry gli premette un bacio sulla tempia.

"Grazie," sussurrò mentre sua zia si girava verso l'altro tavolo per prendere i due bicchieri di succo d'arancia.

"Nessun problema," Harry mormorò e Louis ebbe un boccata del suo costoso dopobarba. E lo fece rabbrividire. "Freddo?" Harry mormorò.

"Un po'..." mentì Louis.

"Vuoi la mia giacca? E' proprio lì sul muro."

Louis sorrise mentre guardava verso il patio sul piccolo muro e vide che la familiare Montgomery grigia di Harry era davvero appesa lì. "Grazie, ma sono sicuro che starò bene quando comincerò a muovermi di nuovo," mormorò - per metà desiderando di avere veramente freddo in modo da poterla indossare.

"Okay"

Il sorriso di Louis si ammorbidì mentre il mento di Harry rimaneva sulla sua spalla e si appoggiò indietro nel calore del suo amico. "Sembri stanco, stai bene?" Sentì le mani di Harry avvolgersi dolcemente intorno al busto mentre respirava nel suo orecchio.

"Mmmhmm... sono andato a dormire tardi ieri sera e sta mattina mi sono svegliato presto."

"Beh, non c'è bisogno di rimanere in giro dopo i fuochi," Louis rispose a bassa voce, appoggiando le mani sopra quelle di Harry intorno alla vita. "Puoi andare a letto." Harry dormiva nella sua stanza stasera.

"Ecco a voi ragazzi," la zia di Louis porse loro i due bicchieri. Harry lasciò andare Louis mentre Louis afferrava le loro bevande.

"Circa dieci minuti rimasti ragazzi," Anna li chiamò allegramente mentre passava di lì.

"Vuoi prendere un posto, allora?" Louis chiese, appoggiando la testa al muro. Mark avrebbe fatto partire i fuochi d'artificio subito dopo le campane, e quello sarebbe stato un posto perfetto per guardarli - soprattutto perché era a pochi metri da uno dei termosifoni.

"Certo," Harry annuì, prendendo il suo drink e sorridendo assonnato. Si avvicinarono e si sedettero - il freddo della pietra mordeva attraverso i pantaloni.

"Hey Lou," Phoebe chiese a gran voce, apparendo dal nulla, "posso sedermi con voi due?"

"Certo dolcezza," Louis rispose sorridente mentre la aiutava a salire sul muro accanto a lui. Un minuto dopo apparse anche la sua gemella e gli chiese aiuto per sedersi sul muro accanto alla sorella. Louis scivolò giù e l'aiutò prima di tornare al suo posto tra Harry e Phoebe. Harry si accucciò un po' su di lui, stringendosi per avere calore e perché era più assonnato di quanto volesse ammettere. Louis mise un braccio intorno a lui tirandolo più vicino come faceva sempre.

I dieci minuti passarono e ascoltò la conversazione infantile di sua sorella per un po' mentre guardava la sua estesa famiglia gironzolare intorno al giardino. Prese anche qualche frollino mentre passava in giro. Infine, sua madre gridò, "Un minuto rimasto!"

Harry si raddrizzò un po' e Louis gli prese il braccio. Tutti gli altri iniziarono a raccogliersi nel giardino, uscendo dalla casa chiacchierando animatamente. Il cuore di Louis cominciò a battere un po' più veloce. I nervi erano improvvisamente tornati - aveva dimenticato tutto riguardo la minaccia di Harry durante la festa. Harry aveva davvero intenzione di farlo? Lo stomaco di Louis svolazzò.

"Dieci! Nove! Otto!" Harry posò il bicchiere sul muro accanto a lui e il cuore di Louis ebbe un tuffo quando il suo amico gli prese anche il suo dalle mani. Oh Dio, questo era Harry che si stava preparando a... farlo? "Sette! Sei! Cinque! Quattro!" Daisy e Phoebe stavano urlando i numeri accanto a lui, ma l'attenzione di Louis era solo su di Harry, che lo stava guardando.

"Tre! Due! Uno! "BOOM! Il primo razzo volò in aria e Harry si aprì in un ampio sorriso, il naso si contrasse. Poi si era sporto in basso e Louis aveva avuto solo un attimo per pensare 'oh fottuto cazzo cazzo' prima che le loro bocche si incontrassero. Le labbra di Harry erano morbide, imbronciate e fredde dall'aria. Si strinsero intorno al labbro inferiore di Louis, succhiando delicatamente. Il cuore di Louis iniziò ad inciampare su se stesso. Allora Harry si spostò e Louis si preparò ad allontanarsi solo per tendersi un po', quando la lingua di Harry gli leccò le labbra, invece. Scioccato, ci volle un momento, ma la sua bocca si aprì, quasi timidamente, e all'improvviso le loro lingue si stavano toccando. La mente di Louis diventò bianca. Sentì Harry agitarsi un po', come se fosse nervoso, e il suo amico ebbe appena sufficiente coraggio di far scorrere sfacciatamente le loro lingue insieme in un sol colpo sensuale prima di tirarsi indientro lentamente.

Gli occhi di Louis erano chiusi e il sentiero sottile di saliva tra le loro bocche si ruppe e si raccolse contro il suo labbro inferiore. Si perse Harry guardarlo affascinatamente rapito mentre la sua lingua istintivamente lo leccò via.

Molto lentamente, Louis aprì gli occhi e trovò Harry a fissarlo. Per un attimo non fu sicuro di come reagire. Il suo cuore batteva ad un milione di miglia all'ora. Poi la sua bocca si aprì e le parole è uscirono fuori di essa, "Buon anno nuovo, Haz."

Harry sbatté le palpebre per la sorpresa e poi le sue guance si arrossarono un po' mentre sorrise di nuovo, "Buon anno nuovo, Lou."

~ * ~

"Sono sicuro". Louis rispose con un sorriso e una rapida occhiata ad Harry. Le labbra di Harry si contrassero, ma lui non si girò.

McKenna annuì, "Okay. Quindi discutiamo di ciò che questo trattamento ormonale comporterà. Dopo di che ti chiederò di nuovo se vuoi ancora continuare."

Louis, che stava lanciando un'occhiata a Harry di nuovo, vide la sua fronte corrucciarsi un po'. La sua attenzione tornò a McKenna. "Va bene."

"Il trattamento è abbastanza semplice da spiegare. Si tratterà di una iniezione regolare di ormoni nel tuo addome che incoraggerà il tuo utero a produrre più endometrio. Questo continuerà per l'intera durata della gravidanza."

Louis scrollò le spalle, "Mi sembra abbastanza facile."

"Tuttavia", continuò McKenna severamente, "ci possono essere un bel po' di seri effetti collaterali. Oltre a vertigini, nausea, crampi muscolari e stanchezza, il trattamento ormonale può anche causare emorragie fatali, perdita di capelli o eccessiva crescita di peli, coaguli di sangue, insufficienza cardiaca, renale a lungo termine e danni al fegato, rabdomiolisi - che è una malattia muscolare fatale - sanguinamento nel cervello e edemi polmonari."

Gli occhi di Harry erano spalancati per l'orrore, "Gesù..." sussurrò, "quante sono le possibilità che qualcosa di simile accada?"

McKenna strinse sue mani insieme e guardò entrambi seriamente, "c'è una probabilità di circa il 70 per cento che si verifichino i sintomi minori e una probabilità del circa 60 per cento che si verifichi uno degli effetti collaterali più gravi."

La bocca di Harry si spalancò e le intestina di Louis si congelarono.

"Allora, effettivamente, questo trattamento potrebbe o provocarmi danni a lungo termine agli organi o uccidermi?" Louis ripeté con calma.

"Sì," McKenna annuì, "e le probabilità che ciò accada sono abbastanza a tuo sfavore Louis."

Louis si morse il labbro, mentre la sua mente immagazzinava sulle informazioni a mille miglia all'ora.

"Quante volte avrei bisogno di queste iniezioni?" Chiese infine.

"Avresti bisogno di auto-amministrartele ogni mattina e sera."

Louis sbiancò, avrebbe dovuto iniettarsi da solo? Oh Dio, non pensava di poterlo fare!

"Allora," McKenna si sporse in avanti ancora di più, osservando entrambi con attenzione, "quali sono i tuoi pensieri? Non ho bisogno di una risposta concreta da te oggi, ma vi ricordo che più a lungo non si fa il trattamento più è probabile che il bambino inizierà a soffrire della mancanza di endometrio.

"Io..." Louis esitò, l'idea del trattamento lo terrorizzava, ma non aveva scelta. Aveva già fatto una promessa a questo bambino di fare tutto il necessario per farlo stare bene. "Non mi importa degli effetti collaterali, vado fino in fondo."

Accanto a lui Harry rimase a bocca aperta, "Louis" Sembrava terrorizzato. Louis si voltò verso di lui e alzò un sopracciglio. Cos'altro Harry si aspettava che dicesse? Che altro poteva dire? Con sua sorpresa Harry sembrava vicino alle lacrime. "Louis..." sembrava completamente perso, "non puoi solo... voglio dire... non è... il bambino... tu..." deglutì a fatica, sembrava cercare disperatamente il giusto ordine delle sue parole. Alla fine venne fuori con un rotto "non puoi solamente dire sì a questo Louis. Non in questo modo".

Louis inclinò la testa, incerto: "Non vedo quale altra scelta ho, Harry."

"Hai tre scelte Louis", disse McKenna con calma, "è possibile interrompere adesso o puoi portare avanti la gravidanza senza il trattamento e molto probabilmente avere un altro aborto spontaneo o puoi mettere a rischio la tua propria salute e vita e procedere con il trattamento ormonale".

Louis guardò Harry e scrollò le spalle, "Capisci quello che voglio dire? non ho altra scelta, tranne che andare fino in fondo. Le prime due opzioni non sono neanche scelte."

"Ma c'è la tua vita a rischio qui Louis," Harry impallidì, sporgendosi mentre supplicava Louis di capire, "Io... non posso rischiare di perderti!"

Louis incrociò le braccia sul petto e fissò duramente Harry, "E allora? Stai dicendo che devo abortire?" disse con la certezza che questo avrebbe terminato la conversazione perché non c'era modo che Harry avrebbe voluto far abortire questo bambino... Tuttavia, quando vide l'espressione sul volto del suo migliore amico si immobilizzò sotto shock. La sua smorfia contorta sul viso sembrava dire 'sì lo voglio - per quanto non voglia perdere il bambino, questa è una scelta facile'.

"Non puoi essere serio," Louis sussurrò, completamente esterrefatto.

"Io... non posso perderti," Harry ripeté, la voce un po' rotta.

"Allora vuoi uccidere il nostro bambino," Louis si girò, il suo shock rifluì in oltraggio "solo perché potrei o non potrei ammalarmi un po'?"

"Un po'?!" Harry gridò, "c'è una probabilità del 60 per cento che potrebbe ucciderti Louis! Questo è il 59 per cento in più di quanto possa sopportare!"

"Oh, non essere così drammatico!" Louis sbottò: "C'è una buona probabilità che non mi prenda nemmeno un sintomo!"

"Trenta per cento!" Harry rispose, " il trenta per cento! Questa non è una buona probabilità! Questa non è nemmeno una cattiva probabilità. E' una probabilità terribile!"

"Signori!" McKenna si intromise in fretta, "chiaramente avete bisogno di tempo per discutere di questo poiché nessuno di voi è d'accordo. Penso che avete bisogno di qualche tempo per pensarci con attenzione, mettere tutto in considerazione e poi prendere una decisione pienamente informata. Vi suggerisco di parlare anche con le vostre famiglie - forse avere anche la loro prospettiva al riguardo. Potreste essere sorpresi dalla loro opinioni".

Harry e Louis annuirono strettamente e McKenna sospirò, "Che ne dici prendiamo un appuntamento per il prossimo Lunedi? Pensi che per allora avrai preso una decisione?"

Senza guardarsi l'un l'altro entrambi annuirono di nuovo.

~ * ~

Per Sabato sera avevano avuto non meno di otto ardenti discussioni e Louis stava raggiungendo il punto di rottura. Non aiutò la questione che sua mamma fosse d'accordo con Harry che fosse troppo pericoloso continuare. Ma Louis non poteva farlo. Non poteva porre fine alla vita del figlio che aveva fatto di tutto per creare. Lui non poteva. Voleva questo figlio così tanto che il pensiero di rinunciarvi gli faceva male, tanto male da voler vomitare solo per un po' di sollievo. Era rimasto solo un giorno per prendere una decisione comune e anche se al momento Louis non vedeva come sarebbe potuto mai accadere.

Era disperato che Harry capisse perché dovesse andare fino in fondo ed era terrorizzato che se Harry non lo avesse fatto, allora, Louis avrebbe affrontato questa gravidanza da solo. Quel pensiero lo terrorizzó dritto al cuore - quasi al punto in cui l'aborto sembrava l'unica soluzione. Ma c'era una parte risoluta che assolutamente non lo lasciava andare fino in fondo e sapeva che nulla gli avrebbe fatto cambiare idea. Quindi aveva bisogno che Harry fosse con lui su questo. Lui ne aveva davvero, davvero bisogno.

In questo momento se ne stava seduto sul loro pavimento del bagno, appoggiato alla vasca da bagno, tirando su col naso mentre cercava di calmarsi per il loro più recente scontro. Era stato uno particolarmente brutto dove Louis aveva istintivamente appoggiato una mano protettiva sul suo addome nel mezzo della discussione. Harry aveva battuto le ciglia al gesto e si era trasformato in gesso bianco, soffocando inorridito, "Non ti farei mai del male... non così..." prima di fuggire in cucina. Louis si era chiuso in bagno per calmarsi. Non era un bene star seduto lì, però, sapeva che dovevano venire a una sorta di decisione... anche se ciò significava un compromesso o peggio... uno scongiuramento.

Asciugandosi il naso sulla manica, si alzò di nuovo in piedi e si avvicinò alla porta, la sbloccò. L'appartamento era silenzioso, ma Louis sapeva che Harry era ancora qui - poteva sentire la sua presenza. Attraversando il corridoio si fermò fuori dalla porta della camera di Harry e bussò prima di spingerla. Harry era steso sul suo letto. Si girò quando la porta si aprì e Louis poté vedere che i suoi occhi erano rossi e doloranti. Gli fece venire voglia di piangere un'altra volta.

"Harry..." gracchiò. Harry deglutì appena e lo guardò in silenzio. "Harry..." Louis inciampò sopra al letto, "Harry ti prego, ho bisogno di te... ho bisogno che tu capisca! Ho bisogno di te con me in questo. Per favore. Io non posso farlo da solo!" Lui si arrampicò sul letto e afferrò il top di Harry, tirandolo nel tentativo di ottenere la sua attenzione. "Per favore" implorò di nuovo, la disperazione iniziò a sopraffarlo quando iniziò a perdere il controllo. "Ti prego Harry. Sono sulle mie mani e ginocchia qui. Per favore! Ho bisogno di te! Per favore."

Harry lo afferrò di nuovo, il suo pugno stinse la parte anteriore della t-shirt di Louis, "Lou..." soffocò.

"Per favore," Louis stava quasi singhiozzando ora, "non posso rinunciare a questo bambino. Io proprio non posso. Ma ho bisogno di te. Me l'hai promesso. Hai promesso che saresti rimasto lì con me ad ogni passo del cammino! Non puoi cambiare la tua decisione adesso. Ho bisogno di te! Abbiamo bisogno di te. Per favore."

E improvvisamente la faccia di Harry si accartocciò. Si dondolò in avanti sulle mani e sulle ginocchia, spingendo Louis sul letto e strisciò sulle gambe fino a quando il suo viso non riposò contro l'addome di Louis, afferrando i suoi fianchi quasi lividamente forte.

"Ma non posso..." pianse, "Non posso perderti Louis. Se... se ti succede qualcosa non credo... non credo che potrei sopportarlo. Ho bisogno di te. Ho bisogno di te più di quanto abbia bisogno del nostro bambino. So che è sbagliato, so che è terribile da dire ma... ho tanta paura di perderti che devo essere onesto. Scelgo te. Tra voi due io ho scelto te".

Louis rimase completamente stupito da questo. Harry davvero provava una cosa così forte riguardo la sua salute? Poteva sentire il tremito del ragazzo più giovane contro di lui e improvvisamente fu indeciso. Non aiutò che Harry stesse borbottando 'mi dispiace - Mi dispiace ti prego perdonami ma io bisogno di lui' più e più volte nel suo stomaco.

"Oh Haz..." la sua stinse disperatamente i riccioli di Harry, stringendolo a sé, avendo bisogno di qualcosa a cui tenersi. "Oh Haz..."

Improvvisamente Harry si scostò e strisciò più in alto il suo corpo in modo da guardare dritto fino in fondo negli occhi di Louis. Sotto la traccia di lacrime Louis poteva vedere la paura incisa nel volto di Harry - la disperazione di essere impotente contro il volere di Louis, che i suoi peggiori timori sarebbero stati realizzati. Louis voleva afferrarlo e giurare che non sarebbe mai accaduto - dire le cose giuste per rimuovere quella terribile espressione, ma non ci riuscì. Egli non poté perché la paura di Harry era valida. C'era poco che Harry potesse dire per far cambiare la decisione di Louis ed entrambi lo sapevano.

"C'è una probabilità del sessanta per cento che accada qualcosa di fatale Lou," Harry tirò su col naso, "Non posso affrontare queste probabilità. E se qualcosa dovesse accadere, io perderò, non solo te, ma anche il bambino."

Louis si morse il labbro. Era così tentato di accettare solo per togliere quello sguardo negli occhi di Harry. Ma non poteva. Questo era il loro bambino. Aveva fatto una promessa. Aveva deliberatamente portato questo bambino nel mondo con le sue azioni insensate. Doveva provarci per questo bambino. Louis non aveva bisogno di dirlo ad alta voce però. Harry poteva leggerlo nei suoi occhi e Louis guardò mentre Harry cominciava a spezzarsi.

"Ci deve essere un compromesso", soffocò freneticamente. "Harry! Ci deve essere una sorta di compromesso qui." "Come cosa?" Harry sussurrò debolmente," E' abbastanza bianco e nero. O hai il bambino o non lo hai Lou".

Louis pensò rapidamente. Ci doveva essere qualcosa che sarebbe stato più comodo per entrambi. Il fatto era che Harry aveva anche un valido punto. C'era una buona probabilità che il trattamento avrebbe fallito comunque e lui avrebbe messo la sua vita in pericolo senza motivo apparente. Ma per Louis il fatto che avrebbe dato a questo bambino una possibilità era una ragione sufficiente per farlo... Finalmente gli arrivò. Una sorta di compromesso. Non era perfetto, ma era probabilmente il più vicino a cui sarebbero mai potuti arrivare.

"Che ne dici di questo..." sussurrò, i pollici che facevano vortici rilassanti sulle guance di Harry. "Che ne dici di questo... Sono solo alla quinta settimana di gravidanza al momento. Ho un sacco di tempo per prendere una decisione in merito a una terminazione. Quindi... che ne dici se io do una possibilità al trattamento e se... ", mise un dito sulla bocca di Harry quando sembrò che stesse sul punto di protestare. "Se comincia a farmi ammalare seriamente lo fermerò."

Harry fissò Louis duramente - così duramente che Louis cominciò a tremare. "Promettimi", finalmente gracchiò. "Promettimi che se tua madre e io iniziamo a pensare che stia diventando troppo pericoloso allora ti fermi. Promettimelo."

Louis deglutì a fatica. Se avesse detto sì a questo non avrebbe potuto tirarsi indietro. Se c'era qualcosa che poteva essere detto su di Louis era che non rompeva mai un vero giuramento. Chiudendo gli occhi annuì. "Lo prometto Harry. Te lo prometto."

~ * ~

Louis si sedette sullo sgabello nella loro cucina e fece un paio di respiri tremanti. Poteva farlo... poteva farlo. Si incurvò un po' e schiacciò un piccolo rotolo di pelle ad un paio di centimetri a destra del suo ombelico tra il pollice e l'indice della mano sinistra. La sua mano destra teneva sospeso l'ago pronto sopra il punto di iniezione. Poteva farlo. Doveva farlo. Ma la sua mano cominciò a tremare. Improvvisamente aveva voglia di piangere - forse non poteva farlo. Ma doveva - non aveva scelta, ma non poteva, se le mani gli tremavano in questo modo...

Improvvisamente una mano calda si avvolse intorno alla sua con l'ago e Louis lo lasciò fare sollevato. Un'altra mano delicatamente rimosse l'altra dal suo addome e ne prese il posto. In pochi secondi l'ago fu premuto progressivamente nella sua pelle e fu immerso - producendo un sussulto dal suo paziente. Poi si tolse, facendo un rumore sferragliato quando si nascose nel fondo della scatola degli aghi dei rifiuti e una sostanza umida correva sul sito di iniezione.

"Grazie," Louis sussurrò, chiudendo gli occhi. Sentì un dolce bacio contro la tempia.

"Nessun problema," Harry rispose con calma.

~*~

*sono una marca di patatine molto caloriche.

ANGOLINO:

Salve!! Sono in anticipo, prendetelo come un piccolo regalo di Natale. :3

Ma parlando del capitolo: ritornano i problemi tra Lou e Hazza (poverini non possono mai stare sereni?!?!) ma alla fine riescono a trovare un accordo. Ce la farà Louis? Lo scoprirete nei prossimi capitoli. *risatina crudele*

Okay adesso probabilmente mi ucciderete ma sono via fino alla fine delle vacanze quindi il prossimo aggiornamento sarà l'anno prossimo. Colgo l'occasione di ringraziare tutti voi e di augurarvi buone feste!!

Ah e scusate se non ho risposto a tutte le vostre recenzioni ma in questigiorni sono stata molto occupata! :) comunque mi fanno sempre molto piacere!

Ci vediamo l'anno prossimo! *.*

Baci!! xxxx

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