Non mi aspettavo che Luke Hemmings potesse essere dolce. A vederlo da come si muove per i corridoi della scuola, seguito dai suoi tre migliori amici, alti e presuntuosi quanto lui, non si direbbe affatto. Sospetto, però, che la sua dolcezza non sia altro che una diretta conseguenza dell'alcol e che non durerà fino a domani.
Indecisa su come rispondere al suo ultimo messaggio, decido semplicemente di non farlo. Resto a fissare la chat, come se qualcosa dovesse succedere da un momento all'altro.
Passano altri cinque minuti prima che qualcosa succeda davvero.
Hemmings: allora?
Hemmings: non è ancora arrivato il taxi?
Cherry: non verrò da te
Hemmings: perché no?
Cherry: è tardi
Cherry: fidati di me, Luke, vai a dormire
Hemmings: non mi va
Hemmings: mi piace il tuo sorriso nella foto del contatto
Hemmings: sei bella
Cherry: grazie, ma questo non mi farà rimangiare quello che ho detto
Hemmings: e cos'hai detto?
Cherry: ho detto che devi andare a dormire
Cherry: ora
Hemmings: parleremo domani?
Cherry: lo decideremo domani, quando sarai tornato in te
Hemmings: va bene, va bene, va bene
Hemmings: andrò a dormire
Hemmings: buonanotte, piccolina, fai tanti sogni d'oro
Cherry: buonanotte Luke
Spengo il cellulare, per evitare di dover soccorrere altri diciottenni ubriachi, e rimetto la testa sul cuscino. Provo a dormire, ma non ci riesco. Il caffè deve star facendo ancora il suo effetto su di me.
Quando infine capisco che non c'è alcuna speranza di riuscire a riposare un altro po', prendo il libro di matematica dalla mia scrivania e inizio a ripassare per il compito. Domani la giornata si prevede più dura di quanto avrei mai pensato.