Il più bel goal||Paulo Dybala

By meristories

192K 3.7K 164

Charlotte Agnelli ha vent'anni ed ha appena terminato gli studi superiori. Suo padre, Andrea Agnelli, nonché... More

Primo Capitolo
Secondo Capitolo
Terzo Capitolo.
Quarto Capitolo.
Sesto Capitolo.
Settimo Capitolo
Ottavo Capitolo.
Nono Capitolo.
Decimo Capitolo.
Undicesimo Capitolo.
Dodicesimo Capitolo.
Tredicesimo Capitolo.
Quattordicesimo Capitolo
Quindicesimo Capitolo.
Sedicesimo Capitolo.
Diciassettesimo Capitolo
Diciottesimo Capitolo
Diciannovesimo Capitolo
Ventesimo Capitolo
Ventunesimo Capitolo.
Ventiduesimo Capitolo
Ventitreesimo Capitolo
Ventiquattresimo Capitolo
Venticinquesimo Capitolo.
Epilogo.
AVVISO!
AVVISO 2!

Quinto Capitolo.

9.7K 165 13
By meristories


<<Cosa?>> okay, adesso mi devo sedere. Non può essere possibile, abbiamo fatto attenzione al fatto che nessuno lo sapesse e infatti nessuno lo sa! Com'è possibile che la notizia sia arrivata a lui. Giuro che se qualcuna delle mie amiche glielo ha detto... <<Come fai a saperlo?>> gli domando ancora scioccata per ciò che mi ha riferito.

<<Questa mattina è venuta a trovarmi la fidanzata di Paulo, o a questo punto dovrei dire la ex fidanzata di Paulo, che mi ha detto di avervi visti molte volte insieme a casa sua dopo gli allenamenti.>> mi spiega con tutta calma.

<<Papà, davvero, posso spiegarti...>> cerco di dire ma vengo interrotta subito dal suo tono autoritario e deciso.

<<Non c'è bisogno che mi spieghi nulla, Charlotte hai vent'anni e la vita è la tua. Decidi tu cosa fare e con chi farlo. Ma ti prego, non mi far perdere Paulo adesso che abbiamo trovato uno come lui in attacco.>> non ci credo che mi sta facendo davvero un discorso del genere. Pensavo si arrabbiasse e mi proibisse di vederlo, non facendomi più venire qui. Ma quello che mi sta dicendo è tutto il contrario, mi sta dando il via libera, forse?

<<Okay...che altro dovevi dirmi?>> gli domando per evitare che questo discorso si prolunghi più del dovuto.

<<Qualche giorno fa mi hai detto che ti piacerebbe andare a vivere da sola, ho parlato con tua madre e abbiamo deciso che per noi va bene. Ti ho fissato un appuntamento con un agente immobiliare che ti mostrerà degli appartamenti e delle villette a Vinovo e a Torino. Posso darti un consiglio però?>>

<<Dimmi tutto.>> rispondo con il sorriso sulle labbra. In realtà gli avevo detto che volevo andare a vivere da sola un anno fa, nel giorno del mio diciannovesimo compleanno. E loro si sono decisi solo ora, ma sono contenta lo stesso.

<<Vorrei che ti comprassi casa qui, vicino il centro d'allenamento in modo che io possa venirti a trovare prima e dopo gli allenamenti dei ragazzi. Che ne dici?>> sorrido e annuisco di rimando, sono troppo felice in questo momento.

<<Per me va benissimo. E...che altro dovevi dirmi?>>

<<Dovrai lavorare per pagare le bollette e, ovviamente, per poter fare la spesa e cose del genere. Quindi ti do due possibilità: o ti trovi un lavoro fuori da quest'ambiente- e con questo intende dalla Juventus- oppure potresti accettare il ruolo di mia segretaria e aiutare nell'organizzazione interna ed esterna.>> Mi sta offrendo il lavoro della mia vita senza mettere in mezzo altre cose o persone. Ho come paura che si sia qualcosa sotto.

<<Sei serio? O c'è la fregatura dietro tutta questa proposta?>> lui scuote il capo convinto, molto convinto. Non è un uomo dalle molte parole mio padre.

<<Prima di firmare però ti dico che giovedì parto per Las Vegas per il compleanno di una mia amica e penso di tornare sabato pomeriggio.>>

Alla fine esco dal suo ufficio alle sei e mezza, ho firmato un contratto quinquennale e mi sono accorata con la dirigenza per i turni di lavoro e tutto il resto. A quanto pare tornata dal viaggio dovrò essere qui per organizzare la conferenza stampa di Massimiliano e la partenza dei ragazzi per Londra. Sembra strano dirlo ma da ora sono una dipendente di mio padre a tutti gli effetti. Avrò un mio ufficio, che si trova tra quello di Beppe e di mio padre, e anch'io avrò un segretario a mia volta. Wow, ancora non mi sembra vero.

Mi affaccio al campo di allenamento e noto, con piacere, che ormai ci siamo quasi tutti: chi è stato in tournée è qui e i nazionali sono tornati al lavoro, all'infuori di Leonardo che ha un problema con suo figlio. Mancano solo i due francesi, e forse ne rientra solo uno, e Sami.

Hanno finito di allenarsi quindi scendo in campo con loro e li saluto uno per uno, evitando volutamente Paulo. Penso che gli parlerò della soffiata di Antonella a mio padre ma senza che nessun'altro ci ascolti. Do loro la buona notizia, alcuni mi dicono che se lo aspettavano mentre gli altri, i più piccoli, sono sorpresi e si congratulano con me.

<<Ma che bel quadretto!>> ci giriamo e vediamo Roberta, la moglie di Claudio, in compagnia di Antonella, Chiara e Carolina. Le uniche due che in questo gruppo non mi sopportano per nulla sono le prima due, Roberta a me sta simpatica anche perché quando eri piccola ho passato molto tempo con lei e Claudio. Ha iniziato ad allontanarsi da me quest'anno, in compenso però si è avvicinata molto alla cornacchia argentina.

<<Si, siamo bellissimi!>> risponde per scherzare Gonzalo avvolgendomi con un braccio le spalle. Chiara mi saluta con un abbraccio e un bacio sulla guancia, proprio come Carolina. Le altre due mi rivolgono un sorrisino abbastanza freddo per poi andare dai loro rispettivi marito e fidanzato. Quindi stanno ancora insieme? Non sto capendo.

<<Che ci fate tutti insieme? E' successo qualcosa?>> la personcina con cui devo scambiare due paroline parla come se lei non sapesse nulla. Tesoro non mi prendi in giro. Ma ci penserò una volta tornata dal viaggio a Las Vegas, adesso non posso perdere tempo.

Neanche gli aerei in Italia sono molto puntuali, il mio volo per l'America doveva arrivare trenta minuti fa ma come previsto sono ancora qui ad aspettare. Per far passare il tempo più un fretta mi metto a modificare foto fatte sul cellulare e, dopo, le posto su Internet aggiungendo delle brevissime descrizioni.

A mezzogiorno viene annunciato il mio volo perciò mi avvio al check in e poi raggiungo il gate 21 per imbarcarmi, finalmente. Tra quasi dodici ore rivedrò la mia migliore amica per festeggiare una ragazza che tolleriamo a mala pena. Mi sono preparata al meglio; ho messo in valigia un sacco di abiti casual per visitare la grande città e un paio di abiti eleganti, sia lunghi che corti, per la festa. Cristina mi farà cambiare look trecento volte cercando l'abbinamento perfetto e ora sono prontissima mentalmente.

Stranamente su questo volo ci sono solo degli assistenti di viaggio uomini, tutti ragazzi tra i venticinque e i trent'anni. Mi sorridono non appena mi siedo, mi aiutano a mettere la borsa negli scomparti superiori e chiedono ogni tanto se ho bisogno di qualcosa. Ora come ora vorrei solo riposare e cercare di allontanare la mente da Torino e tutti i problemi che ho in questa città. Penso che questo viaggio mi farà tanto bene. Accanto a me prende posto una donna probabilmente incinta, mi sorride e poi si gira verso il finestrino. Avrà all'incirca trent'anni, non porta la fede al dito: è molto giovane.

Atterro a Las Vegas a mezzanotte inoltrata, spero di incontrare Cristina in aeroporto e infatti mentre cammino noto una ragazza che possiede una valigia fucsia fluo...è lei!

<<Cri!>> esclamo raggiungendola di corsa, molte sono le persone che mi guardano male o ridono mentre trascino dietro di me la valigia bianca e nera. Non si capisce proprio che tifo Juve.

La mia migliore amica si volta e quando mi vede sorride felice, ci incontriamo fuori dall'aeroporto per prendere il taxi insieme. Tanto la meta è la stessa.

<<Beh, come va con Paulo? Ci sono novità scottanti?>> fortunatamente l'autista non riesce a capire ciò che lei mi domanda, la fulmino con lo sguardo e le prometto di raccontarle tutto non appena saremo in albergo.

<<Sai, vorrei evitare che ci siano terze persone che ascoltano i nostri discorsi...>> sa che sono molto discreta e attenta quando devo dirle qualcosa in pubblico, non posso permettermi che qualcuno ascolti i miei discorsi. Non vorrei mai che questi venissero pubblicati su dei giornali. Lei, comprensiva, annuisce e prende a raccontarmi di come è andato il volo e tutto il resto. <<L'altro giorno mi ha chiamato Andrea, ti ricordi di lui? Mi ha chiesto se potevo procurargli dei biglietti per Juventus Sassuolo, ci vuole portare la sua ragazza. Che dolce!>> le rivelo. Ho avuto una storia di un mesetto con lui, ci rendemmo conto presto che non eravamo fatti l'uno per l'altra. Ci siamo lasciati e siamo rimasti buoni amici, tutto qui.

<<Chissà com'è la sua nuova ragazza...conosciuta in villaggio?>>

<<Si, penso di si.>> affermo anche se lui non mi ha detto nient'altro oltre quella richiesta. E io non ne volevo sapere niente.

Una volta arrivati scendiamo dall'auto e paghiamo il tassista. La struttura che è davanti ai nostri occhi è davvero molto imponente, c'è una piccola fontana proprio all'entrata e, passando sotto di essa, arriviamo all'interno dell'albergo. Da quello che vedo funge anche da casinò, visto che ci sono mote persone che si dirigono verso un'unica sala. Noi rivolgiamo la nostra attenzione alla reception dove c'è un uomo sulla mezz'età a consegnare le chiavi delle camere. Spero che Alexandra ci abbia riservato delle suite molto vicine, già qui io non ci volevo neanche venire.

<<Buonasera signorine, posso fare qualcosa per voi?>> ci domanda cortese sorridendo nei nostri confronti.

<<Si, partecipiamo al compleanno di Alexandra Ross...>> dice Cristina ricambiando il sorriso dell'uomo difronte a noi.

<<Certo, mi servirebbero i vostri nomi per assegnarvi le camere.>> ci comunica, noi pronunciamo rapidamente i nostri dati e poco dopo otteniamo le tessere per le nostre due camere. La mia è la vent'uno e lei ha la undici. Dieci stanze di distanza!

<<Hai notato? Ti hanno dato proprio il tuo numero preferito...>> sta cercando di farsi dire qualcosa, conosco troppo bene questa tattica. D'altronde l'ho inventata proprio io e la usavo spesso con lei.

<<L'undici è un bel numero, vero?>> le rispondo facendole anche una linguaccia. Un ragazzo ci accompagna in ascensore, portando le nostre valigie, schiaccia il tasto dell'ultimo piano e noi due ci scambiamo due occhiatacce. Ultimo piano vale a dire: suite. Penso che qui funzioni allo stesso modo che in Europa. Appena usciamo dall'ascensore ci lascia, sempre sorridendo, e noi proseguiamo nel grande e lungo corridoio dipinto interamente di bianco e nero. Questi colori mi stanno perseguitando!

<<Eccomi, io sono arrivata...>> annuncia Cristina indicando con un movimento della testa la porta di quella che sarà la sua camera per questi giorni. Mi guardo intorno e noto che il numero della porta difronte è il quattrodici, quindi la mia dovrebbe essere vicino l'ascensore. Ci salutiamo e io torno indietro e scopro di avere ragione. Striscio la carta nella fessura e la porta si apre automaticamente. La stanza è troppo bella, i colori dominanti sono il celeste e il bianco, ispira molta tranquillità. E' grande, dato che è una suite, c'è un piccolo salottino con la televisione e anche una piccola cucina, oltre alla stanza da letto con un armadio molto grande che però non userò per intero in questa piccola vacanza. La prima cosa che faccio è proprio aprire a valigia e sistemare i miei vestiti all'interno dell'armadio per evitare di doverli stirare prima di metterli, poi.

<<Allora sorella, raccontami qualche cosa che non so.>> è questa la frase che la mia migliore amica pronuncia entrando nella mia stanza. Io sono ancora in accappatoio dopo essermi lavata i capelli in una bella doccia rinfrescante. Uscita dal bagno la trovo seduta sul mio letto con le gambe incrociate e, per fortuna, si è tolta le scarpe prima di salirci sopra.

<<Di chi vuoi sapere?>> le chiedo ormai arresa. So che le dovrò raccontare tutto, e lei poi dovrà raccontare tutto a me. Perché so che sta succedendo qualcosa a Madrid, ma non mi sta dicendo nulla.

<<Paulo è il pole position per il momento, poi parliamo anche di Andrea.>> la odio quando mette in mezzo i miei ex, non è leale da parte sua. La guardo truce ma poi mi siedo lo stesso vicino a lei per raccontarle tutto.

<<Ieri sono stata convocata da mio padre, Antonella gli è andata a dire che io mi vedevo con Paulo. Lui non mi ha detto cose del tipo 'sei grande, è la tua vita' ma non vuole perdere Dybala come calciatore. Sa che non gli farei mai una cosa del genere.>> lei ascolta in silenzio e fa la faccia strana quando pronuncio Antonella.

<<Aspetta, glielo è andato a dire davvero? E Paulo lo sa?>> mi domanda scioccata, effettivamente neanche io ci ho creduto subito quando mio padre me l'ha detto, ma poi mi sono convita.

<<Si, non pensavo che fosse capace di una cosa del genere e invece l'ha fatto senza pensarci. Paulo? Lui non sa niente, voglio prima capire se lei ha il coraggio di parlargli di tutto questo fatto.>> rivelo e, inoltre, ho anche pronta una piccola vendetta per tutti e due. Ma questo non glielo dico, altrimenti mi farà cambiare idea subito.

<<E del tuo ex che mi dici?>> uff, anche questo mi tocca raccontarle.

<<Te l'ho detto prima, non abbiamo parlato di molto. Mi ha solo chiesto dei biglietti per la partita. A quanto pare glieli vuole regalare alla sua nuova ragazza e...niente. Non so che altro.>>

<<Sei andata a vedere su Facebook?>>

<<Cri, Andrea è una storia chiusa. Non m'interessa di andare a spiare il suo profilo.>> dovrebbe cercare di aiutarmi con Paulo, non creare altri casini con Andrea. <<A te come va con il tuo Mister Cento Milioni?>> le domando cercando di cambiare il discorso molto velocemente, mentre mi alzo per cambiarmi d'abito.

<<Sai chi ho incontrato per i corridoi? Lucas...>> mi volto lentamente verso di lei, spero che sia solo uno scherzo.

<<Non è un bello scherzo...>> le dico, ma lei non batte ciglio.

Non sta scherzando, cazzo. 

Continue Reading

You'll Also Like

37.2K 940 18
Jennyfer nella vita ha dovuto affrontare molte difficoltà: il divorzio dei suoi genitori, la sua doppia vita tra Italia ed Inghilterra, i continui fi...
20.8K 566 33
Eva Fagioli, classe 2004, tornerà a Torino per stare accanto al fratello nel momento peggiore della sua vita. Kenan Yildiz, classe 2005, stella nasce...
4.7K 381 32
Ciao a tutti!!! Sono qui non per mettermi in gioco o chissà cosa, semplicemente mi piace scrivere o inventare storie. Qui di seguito, infatti, prove...
31.1K 2.3K 51
Pietro e Beatrice hanno sempre avuto un rapporto complicato. Lo avevano quando si erano appena conosciuti e, due anni e mezzo dopo, la situazione non...