Era appena tramontato il sole, la città era avvolta da un flebile torpore. Tutti erano presi nei loro pensieri mentre camminavano nelle fredde strade dello stato di New York a Manhattan.
Tranne Caroline, lei camminava senza una meta apparente. Era l'unica in quel mare di gente che fissava con stupore e meraviglia le colorate e abbaglianti luci della città.
Viveva a Manhattan da sempre, era cresciuta in un quartiere non molto lontano da Times Square, amava guardare quelle splendide luci, le facevano sperare in una vita più agiata e felice, rispetto a quella che stava vivendo ora.
Le piaceva sognare, sperava spesso di non svegliarsi mai da quei sogni e da quelle fantasie così fugaci.
Teneva i lunghi capelli corvini sciolti, le cadevano con un'eleganza d'altri tempi sulle spalle, i grandi e brillanti occhi verdi rimanevano incantati dalle luci illusorie di una vita che desiderava così ardentemente. Dopo essere uscita da Times Square raggiunse un quartiere meno appariscente e meno illuminato, sulla strada di cemento si sentiva solamente il rumore dei suoi tacchi a spillo. Si fermò pochi minuti dopo, sospirò e tolse dalla tasca del suo impermeabile nero un mazzo di chiavi, aprì l'ormai vecchio e malandato portone del palazzo fatiscente, sui muri era pieno di graffiti e varie scritte, lei entrò.
Salì diverse rampe di scale, era nauseata dai vari odori di urina e fumo che le impregnavano i capelli e i vestiti. All'ultimo piano si fermò d'avanti a una porta di legno. L'aprì.
Una volta dentro il piccolo appartamento vide suo marito, Drake, un uomo che aveva qualche anno in più di lei, sdraiato sul divano con tante bottiglie di birra vuote in torno. Era ubriaco, come sempre del resto. Caroline sospirò e si diresse verso la camera di sua figlia, Silas di appena cinque anni.
La bimba corse incontro alla madre e la strinse forte sussurrando:"mamy! Papy ha bevuto tanto ancora!", Caroline guardò la figlia che singhiozzava spaventata, tirò un sospiro:"lo so piccola, non posso farci nulla, lo sai...", "perché è così?", disse la figlia guardando la madre.
Caroline rimase un attimo in silenzio e poi rispose:"perchè... vorrei portarti via ma non ho abbastanza soldi per mantenerti da sola Silas altrimenti lo farei", appena finita la frase sentì qualche bottiglia cadere per terra, Drake era sveglio. Silas corse spaventata nella sua cameretta, Caroline andò dal marito e lo guardò mentre si apriva un'altra birra, "non ne hai bevute già troppe...?", disse lei sussurrando, il marito la guardò con aria irritata e rispose:"tu non dovresti essere già a lavoro? Eh?", ringhiò, appena finì la frase inizio nuovamente a bere. Caroline sentiva che se avesse parlato ancora la discussione probabilmente non sarebbe finita bene per lei. Aprì il malandato armadio e prese uno dei vestiti che usava di solito per il lavoro, un vestito rosso che adorava e che la faceva sentire sempre un pò speciale. Una volta messo il corto e attillato vestito mise delle scarpe coordinate e prese le chiavi. Uscì di casa e si diresse verso il bordello dove lavorava come prostituta e sognava un evento che potesse cambiarle la vita.
ANGOLO AUTRICE:
Ciao! Mi chiamo Giada e questa è la prima volta che scrivo su Wattpad! Spero vi piaccia la mia storia! Consigliatela agli amici o alle amiche! Potete anche darmi consigli se volete! Vi ringrazio per aver letto fino a questo punto e vi saluto! Al prossimo capitolo di Amore di strada!