Prejudices || come back

By elena_pads

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[>>IN SOSPESO<<] Sequel di "Prejudices || give me love" COME BACK Logan l'ha lasciata andare, convinto di po... More

TRAILER
1- Best friend
3- My life now
4- I hate you
5- We don't talk anymore
6- Can I see her again? No.
7- For Hayley.
8- Breakfast
9- Coward
10- Jack Frost
11- Dinner?
12- Ain't nobody hurt you, like I hurt you
13- She needs time
14 - Nightmares
15- Pancakes
16- Scars
17- Family's love
18- Mr & Miss
È arrivato il momento delle spiegazioni

2- School

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By elena_pads

Mi avvolsi nel cappotto, date le fredde temperature di quel giorno ed entrai nella mia auto, precipitandomi ad accendere il riscaldamento.
Mancavano dieci minuti alle quattro di pomeriggio ed ero già in ritardo.

Uscii dal parcheggio del mio nuovo lavoro e mi diressi verso la scuola che frequentava Becca, per andarla a prendere.
Accesi la radio, senza badare però alle due voci che ne uscirono, mi concentrai invece sulla strada cercando di sbrigarmi.

Il traffico di Adelaide non fece che alimentare la mia impazienza, facendomi tamburellare le dita sul volante irritata. Non avevo nessuna intenzione di lasciare che Becca mi aspettasse, per colpa dei semafori rossi poi, o di imbecilli che non sapevano stare in strada.

Negli ultimi tempi ero diventata più cinica e suscettibile, era vero, ma sembrava che il mondo mi mettesse sempre a dura prova.

<<Lasciamo che siano i nostri ascoltatori a decidere la canzone che dici Jane?>> affermò un uomo alla radio, ottenendo subito una risposta di consenso dalla donna che conduceva la trasmissione con lui. <<Chiamateci e fateci sapere le vostre hit preferite>> aggiunse entusiasta lui, mentre davanti ai miei occhi le auto ripresero ad andare, facendomi rilassare abbastanza.

Novembre era appena arrivato, portandosi dietro temperature relativamente basse e molta umidità. I miei genitori erano riusciti a prolungare la loro permanenza in Europa, per visitare quanti più luoghi possibili, mentre Becca era rimasta con me, o meglio, io ero andata a vivere nella casa dei miei, badando a lei.

Qualche settimana prima avevo detto al proprietario del mio appartamento che non avrei vissuto più lì, dando così la disdetta e lui mi aveva dato fino a fine gennaio per raccogliere le mie cose e lasciarlo libero a qualcun altro, per quello era alla ricerca di una nuova casa.
Ma senza Gab non era la stessa cosa.

Non mi parlava dal giorni prima, quando aveva sbattuto la portiera della mia auto ed io non avevo fatto nulla per farla ragionare o evitare il tutto. Perché avrei dovuto? Mi ricordava solamente la mia vita passata e com'ero un tempo. 

Non ci ero più entrata nel mio vecchio appartamento comunque, da quando avevo lasciato l'ospedale quasi due mesi prima. Non ci ero più entrata da quando lo avevo lasciato con il vestito da gala, a dire il vero.

Era passato, un passato che avrei dimenticato, faticosamente, ma lo avrei fatto.

Parcheggiai davanti ad un edificio colorato di giallo, e raggiunsi il gruppo di genitori e parenti che vi era davanti al cancello principale.
Ero arrivata in tempo per la campanella di fine lezioni.
Una marea di bambini e ragazzini di svariate età uscii dal quell'edificio giallognolo, con delle grosse cartelle in spalla, entusiasti di poter tornare a casa.

Riconobbi la testa boccolosa di mia sorella e subito dopo vidi i suoi occhietti verdi come quelli di Mich. Alzai il braccio per farmi vedere, ma a quanto pare era troppo impegnata a parlare con una nuova amichetta.

Una bambina dai lunghi capelli di un castano scuro e gli occhi meravigliosamente azzurri. Non l'avevo mai vista in compagnia di Becca e questo non fece rendermi felice, dato che sembrava non aver ancora stretto amicizie solide, nonostante il suo carattere esuberante.

Ma io non avrei dovuto commentare, dato che solo dopo i vent'anni avevo conosciuto la mia migliore amica Gabrielle.

<<Becca!>> la chiamai infine, ottenendo la sua attenzione. Il suo viso si aprì in un sorriso enorme e sincero. Si voltò verso la sua nuova amica e la salutò con una mano, indicandomi,prima di correre verso di me. <<Ley>> mi chiamò correndo verso di me.

<<Ti lascio da sola qualche ora e già ti fai nuovi amici eh>> le dissi abbassandomi leggermente a prendere il suo zaino.

Lei sorrise voltandosi verso la bambina, che nel frattempo aveva raggiunto una donna dalla bellezza rara. Aveva i capelli sciolti, dello steso colore della figlia. Indossava un tubino e dei tacchi a spillo, ma nonostante questo non sembrava snob, al contrario andò in contro a quella che immaginai fosse la figlia, abbracciandola stretta a sé, come solo una madre può fare.

<<Lei è Julia, la nostra nuova compagna di classe>> si difese mia sorella, mentre ci avviamo all'auto. <<É silenziosa e tutti la escludevano, quindi ho deciso che sarei diventata la sua amica>> affermò.

<<Sei un angelo Becca>> le dissi avvicinandola a me, stringendola.

<<Ma cosa dici, sciocca>> mi rimproverò, facendomi ridere. << Sono solo gentile>>.

<<Avrai preso dalla tua fantastica sorella maggiore>> scherzai.

Vidi i suoi occhietti verdi guardarmi sorpresi, prima che scoppiasse a ridere. <<Fratello maggiore vorrai dire, tu non sei per nulla generosa>>.

<<Ehi!>> la rimproverai, mentre facevo scattare la serratura della mia auto, premendo il pulsante sulle chiavi.

<<E va bene, lo eri>> disse salendo sul posto del passeggero, mentre posavo il suo zaino dietro.

<<Ero? Perché usi il passato?>> chiesi mettendo in moto, lasciando così che la radio si accendesse improvvisamente, sulla stessa trasmissione di prima.

<<Perché non lo sei più, è come se dopo l'incidente non fossi più quella di prima>> disse mettendosi la cintura, mentre tornai nel traffico della città.

<<L'incidente>> sussurrai scuotendo la testa.

Lei, come mia madre e mio padre, come Gabrielle e Max, credevano che fossi stata vittima di un incidente stradale.

Ero cambiata lo sapevo, ma d'altronde come avrei potuto fare altrimenti, avevano tutti cominciato a tartassarmi di domande sul perché lui non ci fosse più nella mia vita ed io non avevo una risposta.

<<Con questo non voglio dire che non ti voglia bene Ley, rimani la mia sorella preferita>> disse osservando fuori dal finestrino, non vedendo così il mio viso cupo.

<<Sono l'unica che hai>>cercai di ironizzare, mascherando la ferita ancora aperta che non riusciva a rimarginarsi. Era passato del tempo e questo lo sapevo, ma ancora non ero riuscita  rialzarmi e reagire.

<<Maglio così>> disse subito. <<Perché se ne avessi un'altra non sarebbe fantastica come te>> continuò sorridendomi.

<<Che ruffiana>> la ripresi, allungando una mano verso i suoi capelli boccolosi.

<<Non è mica colpa mia se passo la maggior parte del mio tempo con Jack Frost, lui mi capisce>> rise.

<<Povero gatto, lo vizi troppo>> commentai. <<Mi farà impazzire quando torneremo a vivere noi due soli>>.

<<Ma non sarà preso vero?>> mi chiese ansiosa. Allargai le labbra in un sorriso sincero. <<No, almeno non sarà prima che tornino mamma e papà>> le dissi.

<<Meno male>> sussurrò, facendomi sorridere di più.

Una cosa che adoravo di Becca era come riuscisse a dire la verità, nonostante i luoghi e le persone. Aveva l'animo puro e i modi nobili, d'altronde era ancora una bambina.
Troppo esuberante ed espansiva, troppo emotiva e sensibile, Becca era stata la mia ancora in quei due mesi.

Mi aveva vista piangere qualche volta, nonostante avessi fatto di tutto per nasconderglielo, mi aveva vista a pezzi, mentre cercavo di raccogliere un po' della poca dignità che mi era rimasta.
In tutta risposta lei mi aveva portato Jack Frost, il quale si era subito accoccolato sulle mie gambe, poi si era seduta anche lei accanto a me e mi aveva abbracciate, facendomi sentire meno sola, di quanto credevo che fossi.

<<Alza Ley, questa mi piace!>> affermò mentre svoltai nella nostra via. La assecondai ancora assorta dai miei pensieri.

Quella canzone mi bloccò però, tanto che dovetti spegnere la radio prima ancora che Becca potesse cominciare a cantare. <<Ma era Can't Stop degli One Republic>> si lamentò.

<<Una canzone da abolire Becca>> le dissi.

Lei non rispose più e lasciò che arrivai fino a casa, dove entrambe ci dirigemmo in cucina a preparaci qualcosa da sgranocchiare davanti ai cartoni animati pomeridiani.



Buonasera
Dopo parecchio tempo arriva il secondo capitolo, nel quale ci si addentra un po' di più nella vita della protagonista.

Mi raccomando continuate ad essere attivi, più di me, anche se non ci si mette tanto (non vogliatemi male dai)

A presto,
elly**

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