Take The Memories Away And I'...

By xDreamerOfDreamsx

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Harry Styles si prepara ad affrontare il sesto anno nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, durante... More

Premessa
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Epilogo
Valentine's Day [spin off]

Capitolo 10

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By xDreamerOfDreamsx

Il Natale era la festa che più preferiva dopo il suo compleanno, l'unica cosa negativa di quell'anno fu il fatto che si fosse ritrovato praticamente da solo. Aveva deciso di non raggiungere i suoi genitori a Londra per festeggiare con loro il Natale, con la scusa che avrebbe dovuto studiare e in realtà era anche così, ma dentro di sè sapeva di aver preso quella decisione per poter passare il Natale con Louis. Inoltre sia Niall che Liam erano ritornati a casa per stare con le loro famiglie e per questo si erano scambiati i regali qualche giorno prima: aveva ricevuto un libro da Liam e un maglione da parte di Niall che indossò contento il giorno di Natale.

La vigilia, in realtà, non era stata proprio così emozionante: aveva passato tutta la sera a giocare a scacchi con un ragazzino del terzo anno di Grifondoro, uno dei pochi che era rimasto lì a Natale. Il giorno successivo però si era svegliato con un enorme sorriso sul volto.

Aveva indossato una camicia bianca e il maglione che aveva ricevuto da Niall e decise di andare a fare colazione: la Sala Grande era piena di decori e dietro il tavolo dei professori Hagrid e Vitious avevano addobbato un enorme albero di Natale con delle luci che illuminavano quasi tutta la stanza. Vide arrivare i primi gufi che portavano con sè i regali che avevano inviato i genitori ai figli che erano rimasti lì e Harry si sedette per mangiare qualcosa, in attesa che arrivasse anche la sua civetta: si sentiva emozionatissimo all'idea di aprire un nuovo regalo.

Intanto, dopo essersi seduto, si voltò e vide Louis che stava entrando nella Sala Grande insieme al professor Malik e a Harry venne istintivo aggiustarsi il maglione e il colletto della camicia.

Lui era incredibilmente bello e a Harry sembrò quasi che illuminasse di più lui la stanza che l'albero di Natale, ma era soltanto una sensazione quella: non vedeva l'ora di abbracciarlo e fargli gli auguri. Si dedicò alla sua colazione per qualche secondo, fino a quando Louis non passò esattamente dal punto in cui era seduto.

- Buon Natale, Styles - disse sorridendo. Harry si voltò e gli dedicò un sorriso.

- Auguri anche a... lei, professore - rispose un po' timidamente. Il professor Malik li raggiunse poco dopo, augurando anche lui a Harry un buon Natale. I due si allontanarono e il riccio seguì il percorso di Louis con lo sguardo e gli venne istintivo sorridere tra sè e sè: erano tutti così impegnati a scartare i loro regali che nessuno si sarebbe sicuramente accorto del suo sorrisetto.

Mentre era impegnato a pensare a quanto fosse bello Louis e a quanto non vedesse l'ora di passare un po' di tempo con lui quel pomeriggio, come avevano deciso di fare qualche giorno prima, vide la sua civetta precipitarsi proprio davanti a lui con un pacco regalo da parte dei suoi genitori. Carezzò la sua civetta nera e scartò il regalo: sorrise più felice che mai di stringere tra le sue mani due DVD dei suoi due film preferiti. Nessuno nel mondo del maghi aveva idea di cosa fosse un DVD o almeno, non tutti i puro sangue probabilmente.

Si sentì contento e decise che avrebbe scritto a breve una lettera ai suoi genitori per ringraziarli dello splendido pensiero e che in estate li avrebbe senza dubbio guardati almeno un centinaio di volte.

Si voltò verso Louis e lo trovò che lo fissava. Si sorrisero a vicenda prima di ritornare alla loro colazione.

~~

Harry aveva passato il resto della mattinata in giro per la scuola con quei pochi alunni Grifondoro che erano rimasti: anche quel giorno aveva nevicato e quindi si erano ritrovati tutti nel giardino a buttarsi sulla neve e costruire pupazzi.

Erano quelli i momenti in cui più sentiva la mancanza di Liam e Niall: non era abituato a passare il Natale a Hogwarts, era successo solo una volta al secondo anno, ma quell'anno era rimasto con lui Niall e si erano divertiti più che mai. Quell'anno era diverso, per questo aspettava con ansia il pomeriggio per poter sentire la vera essenza del Natale che aspettava da tempo. Aveva guardato l'orologio almeno un centinaio di volte, troppo ansioso di vedere Louis: si chiese se Louis avesse pensato di fargli un regalo, non che gli importava molto, ma sarebbe stata una cosa davvero carina. L'importante era però stare con lui, in quel freddo pomeriggio di Natale, magari a stringersi forte davanti il camino del suo ufficio.

Fortunatamente arrivò l'ora di pranzo e quel giorno le portate del pranzo di Hogwarts furono molto più abbondanti del solito e iniziò a pensare a Niall e a quanto sarebbe stato felice davanti a tutto quel cibo.

Rimase ancora con il resto del gruppo dei Grifondoro e non appena si fecero le tre del pomeriggio, con la scusa di andare a riposare un po', si alzò per andare prima a prendere il regalo di Louis, che aveva provveduto a far impacchettare qualche giorno prima, e poi si diresse nel suo ufficio.

•••

Louis aveva passato la vigilia di Natale nella stanza di Zayn a bere e fare gli stupidi. Non si erano ubriacati, ma erano abbastanza brilli da ridere da soli per le cose più stupide e fare giochini ancora più stupidi. Si erano scambiati i regali, e Louis aveva ricevuto un amuleto calmante: lo mettevi al collo e riusciva a darti una sensazione di calma interiore; era molto bello. Zayn diceva che era stato forgiato dagli elfi.

In altre occasioni quella serata sarebbe senza dubbio finita con il sesso, ma ormai le cose erano cambiate, e Louis non poteva che esserne contento, perché il pensiero di passare il pomeriggio di Natale con Harry lo rendeva davvero felice.

La mattina di Natale si svegliò con un leggero mal di testa, dovuto probabilmente all'alcol, ma dopo una doccia si sentì subito meglio. Indossò i pantaloni neri e una giacca blu scuro, senza mantello: quel giorno voleva essere bello, e sì, voleva essere bello per Harry. Ormai era inutile negarlo anche a se stesso.

Si incontrò con Zayn nel corridoio, come sempre, e dopo essersi augurati un buon Natale entrarono nella Sala Grande, pronti per una buona e abbondante colazione. Non appena misero piede nell'enorme stanza, gli occhi di Louis si posarono su Harry: indossava una camicia bianca con sopra un maglione rosso, ed era assolutamente adorabile. Gli stava così bene che non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.

- Buon Natale, Styles - gli sorrise, quando gli passò vicino.

- Buon Natale anche a lei, professore - rispose lui, sorridendogli a sua volta. A Louis sembrava già un buon giorno.

Dopo aver fatto gli auguri di Natale anche agli altri professori, che sembravano tutti felici e spensierati, Louis e Zayn iniziarono a mangiare la loro colazione: non sapeva se per il fatto che fosse Natale o per il fatto che fosse felice, ma gli sembrava davvero più buona del solito.

Zayn si avvicinò a Louis - Più tardi sei con Harry? - sussurrò. Louis annuì. - Okay. No, perché io vado in città da mia sorella, e volevo chiederti se volevi venire con me.

- Capisco. No, se tutto va bene sarò impegnato tutto il pomeriggio, ma grazie dell'invito.

Il moro gli sorrise.

~~

Era già ora di vedere Harry, e Louis era stranamente in ansia. Si era guardato allo specchio già una ventina di volte, ogni volta sistemandosi un capello fuori posto. Si era anche tolto la barba e adesso sembrava una persona normale. Quando iniziò a camminare per la stanza capì che era arrivato il momento di provare l'amuleto di Zayn, così lo mise al collo ed effettivamente ebbe una sensazione istantanea di calma.

Almeno finchè Harry non bussò tre volte alla porta.

Si tolse in fretta la collana e si aggiustò un'ultima volta i vestiti, prima di aprire: Harry era raggiante, vestito come quella mattina, con un sorriso che gli illuminava il volto e... gli stava porgendo un pacchetto.

- Buon Natale! - disse, ancora sorridendo.

Louis prese il pacchetto dalle sue mani e chiuse la porta dietro di lui. - Buon Natale anche a te, tesoro - disse, dandogli un bacio tra i capelli. Harry arrossì. - Cos'è?

- Aprilo! - fece, tutto contento.

Louis non riuscì a non ridacchiare e aprì il pacco: era una penna molto elegante, e il ragazzo gli spiegò che, ogni volta che qualcuno la usava, spuntava il suo nome sopra in lettere dorate. Era veramente bella. - E' bellissima. Grazie Harry - gli sorrise, poggiandogli una mano sulla guancia sinistra e baciandolo piano sulle labbra. - Ora siediti, anch'io ho una cosa per te.

- Davvero?

- Certo. Perché sei così sorpreso? - Harry fece spallucce e si sedette sulla poltrona. - Chiudi gli occhi - gli ordinò Louis, e il ragazzo lo fece. Aveva pensato per circa una settimana a come dargli il regalo, e il giorno prima aveva deciso che avrebbe fatto in quel modo. Così andò dietro la poltrona e prese la sciarpa dal pacco, per poi poggiarla sulla testa di Harry e sistemargliela. Poi tornò di fronte a lui e lo guardò: era bellissimo. - Puoi aprire gli occhi.

Harry li aprì e si toccò la testa. - Cos'è?

- Guarda - gli disse, indicando lo specchio.

Il riccio si alzò dalla poltrona e si posizionò di fronte allo specchio: dopo qualche secondo sul suo viso apparve uno dei sorrisi più belli che Louis avesse mai visto su di lui, anzi, su ogni essere umano sulla faccia della Terra, e il suo cuore si scaldò.

- E'... wow - disse, toccando la sciarpa e sorridendo.

- Ti piace?

- E' bellissima, Lou! - continuò a sorridergli, per poi girarsi verso di lui e abbracciarlo forte. - Ti... grazie.

- Prego, piccolo - rispose lui, accarezzandogli i capelli. Era davvero sollevato che gli fosse piaciuta, e poi gli stava benissimo proprio come aveva immaginato lui. Ma non c'era una cosa che non stava bene a quel ragazzo.

- L'hai presa verde apposta, vero? - rise.

- In realtà no, ma sta bene con i tuoi occhi.

Harry sciolse l'abbraccio e gli fece una smorfia. - Bugiardo.

Louis rise e lo prese per il colletto della camicia, avvicinandolo a sé per poterlo baciare.

•••

Harry continuava a toccarsi la fascia verde che aveva in testa e si sentì contento di indossarla. Si sentì ancora più contento di sapere che Louis avesse pensato ad un regalo per lui e che adesso fosse lì, a bearsi del suo dolce profumo di cui era inebriata tutta la stanza.

Louis si era seduto sulla poltrona e aveva battuto una mano sulla gamba per fare segno a Harry di sedersi su di lui e quello si guardò ancora una volta allo specchio prima di poggiarsi sulle sue gambe.

- Sei bello così, hai bisogno di guardarti allo specchio tutte queste volte? - ridacchiò Louis.

Harry rise e nascose il volto nell'incavo del suo collo, sentendo il profumo che gli inebriava tutti i vestiti - Volevo solo vedere come mi stava il tuo splendido regalo - sorrise contro la pelle di Louis e quello gli prese il volto dal mento e gli stampò un bacio sulle labbra, carezzandogli poi piano la guancia con il dorso della mano.

- E'... bello poter stare un po' da soli - sussurrò il riccio a fior di labbra.

- Abbiamo aspettato così tanto, adesso possiamo stare un po' insieme - Harry sentì la mano di Louis affondare tra i suoi ricci e subito dopo le loro labbra incontrarsi: si baciarono lentamente, massaggiandosi a vicenda le labbra. L'unico rumore era proprio quello dei loro baci.

Il riccio si strinse maggiormente a lui, circondandogli il collo con le braccia e a quel punto desiderò non volersi staccare mai più. Sentì le mani di Louis premere sui suoi fianchi e lo sollevò appena per permettergli di mettersi a cavalcioni su di lui, senza però smettere di baciarsi.

Harry si staccò dalle labbra di Louis con uno schiocco - Sento un po' caldo Lou - sussurrò.

- Possiamo anche levarlo il maglione, se vuoi - Louis sorrise maliziosamente e lo stesso fece Harry: il professore si spinse leggermente in avanti per aiutarlo a levarsi il maglione, lasciandolo scivolare sul pavimento. Gli sbottonò il primo bottone della camicia e si fiondò sul suo collo, poggiando le mani sul suo fondoschiena: Harry sentì le mani di Louis fare pressione e in quel momento i loro bacini si scontrarono piano.

Harry si mosse, strusciandosi piano su di lui. Le labbra di Louis erano risalite, facendole incontrare di nuovo con quelle di Harry che gli teneva il voltò con entrambe le mani, lasciandogli piccoli baci sulle labbra.

Louis lo spinse maggiormente contro di lui, facendo in modo che i loro membri potessero leggermente scontrarsi e Harry fece una smorfia per trattenere un ansimo. Il riccio afferrò le mani di Louis, facendo intrecciare le loro dita e si alzò in piedi, facendo così alzare anche il suo professore.

Lo spinse quasi con violenza contro il muro, strusciandosi piano contro di lui - Mh, l'aria Natalizia ti fa bene - sussurrò Louis non appena Harry poggiò le labbra sul suo collo. Fece scivolare la mano sul petto di Louis fino ad arrivare alla sua intimità che massaggiò prima piano poi con un po' più di foga attraverso i pantaloni.

- Sei tu che mi fai bene - sussurrò a denti stretti mentre continuava a toccarlo. Louis lo guardò negli occhi prima di prenderlo dal collo e baciarlo ancora: gli morse il labbro e Harry rispose massaggiando con più forza il suo membro, percorrendone tutta la lunghezza.

Harry sentì di nuovo le mani di Louis poggiarsi sui suoi fianchi e finì con la schiena contro il muro e il riccio portò istintivamente le mani sul fondoschiena di Louis. Amava toccarlo e stringerlo con tutta la forza che aveva in corpo. Lo spinse contro di sè e nuovamente i loro membri si scontrarono e Harry si sentì tremendamente eccitato.

I suoi pantaloni stavano iniziando a diventare veramente troppo stretti - Ce l'ho... durissimo - sussurrò Harry istintivamente. Arrossì subito dopo averlo detto perchè si sentì in forte imbarazzo e Louis fece un sorrisetto malizioso, per poi abbassare lo sguardo verso i pantaloni di Harry, notando l'evidente rigonfiamento.

- Bisognerà rimediare - sussurrò Louis.

- S... sì - dopo averlo detto Harry sentì il rumore della sua cintura. Louis lo aiutò a levarsi i pantaloni prima di toccargli il membro. Il riccio prese Louis dal bordo dei pantaloni e lo avvicinò a sè tornando a baciarlo.

- Ho troppa voglia - disse.

- Di cosa? - chiese il professore, insinuando piano una mano dentro i boxer di Harry. Quello fece fatica a rispondere nel momento in cui sentì la mano di Louis muoversi su tutta la sua lunghezza - Di... di te - si morse il labbro, ansimando.

Louis non continuò con il suo lavoro, si fermò lì prima di prendere Harry, facendolo finire con la schiena contro il pavimento freddo. Harry lo attirò a sè facendolo mettere a cavalcioni su di lui, stringendogli il fondoschiena con entrambe le mani.

- Mi piace quando lo fai -

- Cosa? Così? - chiese stringendolo ancora più forte.

- Sì, cazzo - rispose e soffocò il sorrisetto di Harry con un bacio. Il riccio iniziò a fare pressione contro il suo fondoschiena e quello iniziò a strusciarsi su di lui, aumentando la velocità secondo dopo secondo. Si staccò dalle labbra di Harry per alzare il busto, continuando a sbottonargli piano la camicia.

La lanciò subito dopo alla sua destra, tornando a baciare Harry che gli carezzava piano i capelli. Alzò lentamente il busto e strinse a sè Louis e quello gli cinse i fianchi con le gambe.

- Stai benissimo senza barba - sussurrò Harry, di punto in bianco. Louis non rispose, lo baciò semplicemente a stampo, prima di finire con la schiena contro il pavimento e Harry sopra di lui a cavalcioni.

Il riccio gli sbottonò i pantaloni neri, levandoglieli con tutta la foga che aveva in corpo, sentendosi tremendamente eccitato e voglioso.

Desiderava ardentemente Louis.

- Ho voglia di farlo, Louis - sussurrò poi guardandolo negli occhi. Sentì il suo cuore battere forte: sarebbe stata la sua prima volta ed era certo che si sarebbe concesso alla persona giusta. La sua frase fu del tutto istintiva, come se avesse parlato senza pensare, ma in realtà era proprio questo quello che voleva.

Louis sorrise ancora una volta senza dire una parola e lo baciò piano.

•••

Louis non pensava che quel momento sarebbe arrivato così presto, ma era arrivato, e chi era lui per negare a Harry ciò che desiderava? Era così eccitato che non capiva più nulla e riusciva a stento a trattenere i gemiti mentre le loro erezioni si scontravano ripetutamente.

Mentre Louis era chinato a baciarlo, Harry iniziò a sbottonargli la giacca, lasciando intravedere poco alla volta la sua pelle nuda: c'erano cicatrici, ma il ragazzo sembrò non farci caso, o forse non voleva darlo a vedere, perché continuò imperterrito il suo lavoro.

Quando i bottoni della giacca furono tutti fuori dalle asole, Harry iniziò a spogliarlo lentamente, finchè i due non rimasero con i soli boxer. Louis stava per tornare a baciare il ragazzo, ma quello si spostò di scatto il viso.

- Louis.

- Cosa? - chiese, ma non appena vide dove gli occhi del ragazzo so erano posati, si sentì pietrificato. Era così preso dall'eccitazione che si era dimenticato di avere un fottutissimo marchio nero sul braccio sinistro.

Per un momento si sentì morire: Harry aveva uno sguardo indecifrabile sul viso, non riusciva a capire se fosse arrabbiato, spaventato o chissà cos'altro, ma quello che sapeva per certo era che lui si sentiva così male da non riuscire a parlare.

Dopo qualche secondo Harry lo spinse bruscamente via da sé e ricominciò a vestirsi.

- Harry? - sussurrò Louis, ma quello non rispose. Gli dava le spalle, e non riusciva a scorgere il suo volto. - Harry, parlami.

Il riccio si girò verso di lui con un'espressione assolutamente stravolta dalla rabbia, mentre si abbottonava la camicia. Era così arrabbiato che neanche urlò. - Probabilmente avresti dovuto accennarmi al fatto che fossi un Mangiamorte, Louis.

Anche Louis si alzò e ricominciò a rivestirsi. Aveva capito che non c'era modo di farlo ragionare già solo dal suo sguardo. - Lo ero.

- Sì, lo eri! Lo eri! Eri un Mangiamorte e non me l'hai mai detto! - urlò all'improvviso.

- Cosa avrei dovuto dirti, Harry? Ehi ciao, sai che sono stato un Mangiamorte?

- No Louis, no - le sue braccia caddero ai lati del suo corpo, e strinse i pugni. - Hai avuto mesi per dirmelo, ci sono state milioni di occasioni. Milioni di volte ti ho chiesto della tua vita, e tu non hai voluto rispondermi.

- Ho avuto i miei motivi.

- E quali sarebbero questi motivi? Credo che ormai fossimo abbastanza intimi da potermi dire tutto!

- Tu sottovaluti la storia, Harry. Lasciami spiegare... - fece per avvicinarsi a lui, ma quello si allontanò.

- No.

- Harry...

- No! - urlò. - Credevo di significare qualcosa per te, e invece è stata tutta una messa in scena. Le parole dolci, i sorrisi... credevo fossimo una coppia!

Louis si pietrificò sul posto. Una coppia? Non avevano mai parlato di questo, ma probabilmente doveva aspettarselo. Gli veniva da vomitare.

- Invece no - continuò Harry, la voce rotta. - Sono solo un giocattolo per te.

- Non lo sei. Non lo sei, te lo giuro.

- E' un'altra bugia delle tue. Non credo a nulla di quello che mi dici, Louis. Non ti fidi di me, e questo mi spezza il cuore.

Adesso veniva da piangere anche a lui. Harry era così infuriato che non voleva sentire ragioni, e Louis pensò che forse non aveva tutti i torti. Ma lui proprio non riusciva a raccontare di quella cosa a qualcuno, era più forte di lui, gli faceva troppo male. E allo stesso tempo non voleva fare la vittima davanti a lui. - Mi fido di te - disse semplicemente.

- Non prendermi per il culo! - urlò, ed era così arrabbiato che prese un'ampolla da uno scaffale e la fracassò a terra.

Louis era sconvolto. Non sapeva più che dire, non riusciva più nemmeno a pensare. Non aveva scuse, Harry aveva ragione. Era uno stronzo.

- Non potevo semplicemente dirtelo, Harry - si coprì il viso con le mani per un secondo, sospirando. - Mi dispiace, ma non potevo.

- Sai cosa, Louis? Vaffanculo. Vaffanculo perché mi hai illuso tutto questo tempo, perché mi hai fatto credere di provare qualcosa di serio per me. Mi hai fatto credere di non essere lo stronzo che tutti pensavano che fossi, quando invece...

- Stai esagerando, Harry - sussurrò.

- Sto esagerando? - la sua voce tremava sempre di più, e si vedeva lontano un miglio che stava cercando di non piangere. - Non so tu, Louis, ma io provo qualcosa di davvero forte per te. Io non ti ho preso per il culo tutto questo tempo, io stavo iniziando a credere che la nostra fosse una storia seria e...

- Non potevo dirtelo Harry, sei solo un ragazzino! - lo interruppe. - Che sarebbe successo se ti fossi fatto sfuggire qualcosa con i tuoi amici? Che sarebbe successo se tutti lo avessero saputo? Non potevo correre questo rischio!

Harry lo guardò per qualche secondo, e le lacrime cominciarono a bagnare le sue guance. - Sono solo un ragazzino. È questo che pensi?

- No, Harry. Io...

- E' così, quindi? Non ti ho dimostrato nulla in questi mesi? Io ci tengo a te, Louis. Cazzo, probabilmente stavo iniziando ad amarti!

Ora Harry singhiozzava e Louis si sentiva male come non gli capitava da tempo. Come sempre, aveva mandato tutto a puttane. Harry stava iniziando ad amarlo e lui non era nemmeno capace di ammettere a se stesso che ci teneva in modo particolare. Era un idiota, un idiota assoluto. E ora non poteva fare più nulla per rimediare, era tutto perduto.

Si poggiò al muro per non cadere. - Non so che dire.

Harry portò la mano davanti alla bocca, probabilmente per non singhiozzare. Prese il maglione da terra e si avviò verso la porta.

- Harry - fece Louis, calmo, ma quello non si girò e non rispose. - Non te ne andare - nessuna risposta. - Harry! - ma quello aveva ormai chiuso la porta alle sue spalle.

Louis si accasciò a terra e sentì che le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi dopo tanto tempo.

Era riuscito a rovinare tutto. Era riuscito a mandare via l'unica cosa bella della sua vita solo perché non era capace di esprimere i suoi sentimenti e di aprirsi con gli altri. Harry era una persona fantastica, provava veri sentimenti per lui, e nonostante questo lui non era riuscito a fidarsi appieno e a confidarsi con lui. E adesso lo aveva perso.

Si portò le mani alla testa e strinse forte i capelli, mentre le lacrime cominciavano già a farsi strada sulle sue guance. Si sentiva debole e triste come non lo era da troppo tempo. Voleva farsi perdonare, ma Harry era troppo furioso con lui per poterlo fare. E tutto questo per colpa del suo passato, di un passato che non era riuscito a condividere.

Strinse forte gli occhi, ormai colmi di lacrime, e pianse lì in quel punto finchè non si addormentò.

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