Venite avanti e pronunciate le vostre parole, masticate le vostre pretese. È questo che fate. Pretendete.
Il mio corpo. Il mio impegno. Il mio tempo. Il mio silenzio e le mie parole. Le mie aspettative, la mia gioia e il sorriso dei miei occhi. Pretendete le mie lacrime e il mio dispiacere. La mia devozione e la mia fedeltà. Pretendete il mio amore.
Voi volete. Volete tutto. E non restituite niente.
Mi spogliate pezzo a pezzo di ogni granello del mio essere.
Mi derubate.
E allora venite avanti. Prendete tutto e non fingete una discrezione che non vi si addice. Prendete quanto riusciate ad afferrare con le vostre mani ingorde e con le menti avide.
Denudatemi.
Spero che, sul finale, troverete soddisfazione, che sazierete la vostra fame di protagonismo. Perché non ci sarà più nulla da prosciugare e di me non sarà rimasto niente.