Fight for you

By Imwaitingyou

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Lei non vuole dimenticare il passato. Ha costruito migliaia di barriere per non fare più entrare nessuno nel... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Epilogo
Sequel e novità
CAST

Capitolo 59

4.3K 201 0
By Imwaitingyou

« Tyler? Che ci fai qui?» chiesi sopresa di vederlo.
« Dovevamo vederci, ricordi?» mi rispose ridendo.
« Si, lo so, ma pensavo più tardi.»
« A dir la verità non abbiamo specificato l'ora. Quindi sono venuto appena ho potuto. Stavi andando da qualche parte?»
« No... cioè sì.» risposi scuotendo la testa.
« Ok, allora ti accompagno così poi dopo andiamo da me.» rispose.
Accompagnarmi da Marcus? Non mi sembrava una buona idea.
« Dove devi andare?» mi chiese iniziando a camminare.
No, non era affatto una buona idea. Marcus era sicuramente nervoso per l'operazione e se gli avessi presentato Tyler lo avrebbe sbranato. Non avrebbe solo fatto una battutine di avvertimento come con Matt.
« Ehi, ti senti bene? Sembra che hai appena visto un fantasma!» continuò Tyler prendendomi il viso tra le mani.
« Si, solo solo sorpresa di vederti.»
Probabilmente capì il perché del mio stato di shock perché disse la cosa che volevo sentirmi dire.
« Se non vuoi che venga fa niente. Ci vediamo a casa.» disse sorridendomi.
Maledetto quel suo sorriso, riusciva sempre a calmarmi e a farmi dimenticare quello che avrei dovuto dire.
« No, certo che no. Andiamo insieme.» risposi.
Era arrivato il momento di dare retta ad Alice e cominciare a parlargli un po' di me.
Lo presi per mano e, visto che prima non lo avevo fatto, lo salutai come si doveva.
« Da chi devi andare?» mi chiese per l'ennesima volta.
Presi un respiro profondo e poi feci la mia scelta: gli avrei presentato Marcus.
« Voglio presentarti una persona.» dissi sorridendo.
« Un altro cugino? Dimmelo adesso così non faccio il ragazzo geloso.» rise.
« No, lui è come un fratello per me. Sai quando ti ho raccontato della notte in cui David è... mi ha lasciata?» chiesi.
Lo vidi farsi subito serio e annuire silenziosamente.
« Dopo che sono scappata da quel posto orribile, non so come, mi sono ritrovata in un vicolo buio. Lui mi ha trovata.- tagliai corto- Mi ha preso con sé e mi ha portato in un posto sicuro nonostante fosse tarda notte e non mi conoscesse. Da quel giorno mi fa da fratello maggiore e, non per intimorirti, ma è molto protettivo nei miei confronti.» risi per smorzare la tensione.
« Protettivo nel senso che mi staccherà la testa come avvertimento?» chiese ridendo.
« Protettivo nel senso che ti dirà qualcosa che dovrebbe farti paura, ma so che sei coraggioso e non avrai timore. E non farti impressionare dalla sua stazza.» finii.
Eravamo arrivati e quando ci dirigemmo verso l'entrata della palestra lo sentii sbuffare così mi voltai.
« Quando pensavi di dirmelo che aveva una palestra di box?» chiese.
« È innocuo, può sembrare il contrario, ma fa solo scena. E poi scusa, ma chi pensi mi abbia insegnato a combattere?»
Lui alzò gli occhi al cielo e mi spinse dentro. Cominciai a ridere per il suo comportamento e continuai a scherzare con lui finché non incontrammo Marcus.
Non aveva l'espressione di uno preoccupato o ansioso per qualcosa, ma sapevo che era una maschera quella che portava per non mostrarsi debole.
Lasciai la mano del mio ragazzo e andai dritta verso Marcus per abbracciarlo.
« Come stai?» chiesi appena mi staccai.
« Come il solito. Sapevo che sarebbe arrivato il fatidico giorno per cui non c'è da stupirsi.» disse alzando le spalle.
« Da quanto lo sai?» chiesi.
« Due giorni e non te l'ho detto prima perché saresti andata nel panico e tu avevi altro a cui pensare.» disse.
« Ecco cos'è tutta questa calma... hai già elaborato la notizia.»
« Alice come sta?» chiese annuendo alla mia affermazione.
« È più rilassata, ha lasciato tutte le sue energie là, spero non torni al punto di partenza domani.»
« Non lo farà e tu lo sai benissimo. Ha superato la sua paura, non tornerà indietro.» disse.
Annuii, aveva ragione.
« Stavo pensando di lasciarti di nuovo la palestra in custodia mentre sono via.»
« Oh no, non ci pensare neanche. Io vengo con te, non puoi andare in là da solo.» risposi subito.
« Sapevo che lo avresti detto, per questo ho chiesto ad un mio amico se voleva accompagnarmi.» rispose sogghignando.
Sbuffai rumorosamente, mi aveva preceduta e non c'era modo di fargli cambiare idea.
« Grazie, sapevo che potevo contare su di te.» disse.
A quel punto sentii qualcuno tossire alle mie spalle, mi ero dimenticata di Tyler.
Sia io che Marcus ci voltammo e il sorriso di quest'ultimo svanì appena vide il mio ragazzo.
Mi avvicinai a Tyler e lo presi per mano.
Marcus mi aveva fregata, non voleva che lo accompagnassi allora anche io avrei giocato sporco.
« Quasi dimenticavo. Marcus lui è Tyler Miller, il mio ragazzo. Tyler questo rompiscatole è Marcus Bennett, il mio allenatore.» risposi sorridendo.
Marcus rimase impassibile per un attimo poi finalmente parlò.
« Allenatore, amico, fratello e guardia del corpo. Non sono solo il tuo allenatore.»
Alzai gli occhi al cielo.
« È un piacere conoscerla.» disse Tyler allungando la mano.
Esitò un istante, ma poi Marcus gliela strinse.
« Venite nel mio ufficio.» disse incamminandosi e appena mi passò vicino ghignò ancora.
« Te lo sei scelto alla tua altezza vedo. Fa box anche lui.» disse come se lo avesse già inquadrato.
Rimasi stupita, come aveva fatto a capirlo da una sola stretta di mano?
« Sei una stronza. Pensavo fosse veramente terribile da come ne parlavi, ma invece sembra simpatico. È l'unico che riesce a tenerti testa.» rise il mio ragazzo.
No, se quei due andavano d'accordo sarebbe stata la mia fine.
« Sta' zitto.» sbuffai entrando nell'ufficio di Marcus.
Appena ci sedemmo mi preparai mentalmente al discorso che avrebbe cominciato di lì a poco Marcus.
« Da quanto tempo state assieme?» cominciò.
« Tre settimane.» risposi incrociando le braccia al petto.
« Bene, voglio essere chiaro con te. Mi sembri un tipo a posto, ma è sempre meglio chiarire questo particolare. L'ho già vista con il cuore spezzato e non voglio più vederla in quello stato quindi spero che tu non le farai del male altrimenti sarei costretto a farne io a te. Chiaro?» disse minaccioso.
« Sarei io il primo a punirmi se mai dovessi ferirla, non le farei mai del male.» rispose Tyler senza mai abbassare lo sguardo da Marcus.
« Bene, ora se avete finito di parlare di me possiamo occuparci di qualcosa di più importante.» dissi, ma nessuno mi ascoltò.
« Benvenuto a bordo ragazzo!» concluse Marcus stringendo di nuovo la mano al mio ragazzo.
Questo significava che l'aveva accettato e che per lui era a posto.
Rimanemmo a parlare ancora per un po' e quando fu ora di andare via cercai ancora di convincere Marcus a portarmi con lui il giorno dell'operazione, ma lui non mi ascoltò neppure.
Era inutile, quell'uomo era troppo testardo.
Lo salutammo e, appena intrecciai le mie dita a quelle di Tyler, vidi subito un'espressione strana sul volto di Marcus. A quanto pare doveva ancora accettarlo del tutto.
Ci dirigemmo di nuovo verso casa mia per prendere la moto di Tyler e approfittai della passeggiata per raccontargli che tipo di intervento doveva fare Marcus.
« Sono felice che tu abbia deciso di presentarmelo.» disse appena salii in moto dietro di lui.
« Già, anch'io.» sussurrai appena prima che partisse.
Mi ero tolta un grosso peso di dosso. Adesso che sapevo che a Marcus piaceva Tyler, ero sempre più sicura della mia scelta di mettermi con lui e, di conseguenza, di fidarmi di lui.

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