School Trip. || Urban Strange...

By acciomasie

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«Somma Vesuviana?! Che cazzo è Somma Vesuviana?!» story written by baernardeschi. 10/01/2016; #27 in Fanficti... More

01; Di città sconosciute e sigarette vietate.
02; "Una legge non scritta dichiara che..."
03; "Quasi diciotto anni.„
04; Tra biondi ci si capisce.
05; Dieci modi per uccidere nel sonno.
06; "Niente alcol, ho preso l'aceto!„
07; Matteo.
08; "Non credevo ti piacessero gli Arctic.„
09; "Facciamo una torta?„
10; Grazie.
11; Runaway.
12; "Sai cosa?„
13; Insonnia.
14; Luca Tommassini.
15; Di Camel, tabacco e mal di pancia.
16; "Sei stata tu?„
17; Lettera.
18; Mattia.
19; Caraphernelia.
20; Himmelstrasse.
21; Meg.
22; Sogni infranti.
23; Di incidenti e corse in ospedale.
24; Furfante.
25; Visite e ricorrenze.
26; Di baci e carte false.
27; «Non la sopporto.»
28; Di delusioni e vecchi soprannomi.
29; Oh take me back to the start.
30; Tuffi nel passato.
31;
32;
34; Nightmares
35; Dejà-vu.
36; Chiara Chiara
37; May we meet again.
38; Sacrifice.
Something about me!
Cambiamenti.
SCHOOL TRIP NEW VERSION!
Wen approda nel mondo dei blog!
NUOVA STORIA.

33; "She's beauty, she's grace, she'll punch you in the face.„

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By acciomasie


«La smetti di piangere per favore?» sussurrò Asya, abbracciando Sara, completamente in lacrime.

«Ti giuro che adesso mi calmo, dammi cinque minuti.» singhiozzò la bionda, passandosi più volte le mani sul viso per cancellare le lacrime.

«L'hai detto anche mezz'ora fa Wen, comincio a dubitare che tu la smetta.» affermò contrariata Asya, passando la scatola di Kleenex all'amica.

«Ma non posso farci niente!» esclamò la bionda, lamentandosi. «Più ci ripenso più mi viene da piangere!»

«Non puoi fare così ogni volta!» insistette la mora dagli occhi verdi, guardandola male. «Mi sembra che cadi sempre dalle nuvole: succede ogni dannata volta, se non vuoi piangere, ricordati della volta precedente e non farlo!»

«Ma sei stata tu a dirmelo!» esclamò piccata la bionda, prendendo furiosamente un fazzoletto dalla scatola.

«Si, ma questi sono dettagli.» disse non curante Asya, accantonando la questione con un gesto disinteressato della mano.

«Non è colpa mia se piango quando muore Pietro!» esclamò Sara, lanciando alla mora la scatola di fazzoletti. «Lo sai che sono una persona sensibile!»

«La prossima volta vedo The Avengers con Camilla, visto che con te non si possono vedere i film!» replicò l'altra, offesa. «Ma con Alex alla fine?»

«Ah niente, l'ho mandato a fanculo.» fece spallucce la bionda, asciugandosi velocemente il viso.

«Niente pianti isterici, niente pugni, niente gambe rotte?» chiese stupefatta Asya, alzando le sopracciglia drammaticamente.

«Niente di nien-» non fece in tempo a finire la frase che dalla porta spuntò Meg, col fiatone e i capelli scompigliati.

«Mi spieghi per quale razza di motivo Alex ha un occhio nero e il labbro spaccato?!» urlò l'ultima arrivata.
Sara non l'aveva vista per niente, anche perché era tornata a casa da qualche ora, perciò si soffermò ad osservare l'amica con attenzione.
Era cresciuta, e si vedeva.
I capelli erano stati tagliati fino alle spalle, e dall'ultima volta le sembravano più chiari.

«Ops.» sorrise angelicamente, Sara, guardando angelicamente le due ragazze presenti nella stanza.

«Pareva strano.» borbottò Asya, guardandola male. «Dov'è?»

«In salotto, allungato e ancora sanguinante.» affermò Meg, mentre Sara se la rideva bellamente. «Adesso vai e lo rimetti in sesto.»

«Non ci penso proprio!» esclamò piccata la bionda, scuotendo violentemente la testa in senso di diniego. «È il tuo ragazzo, devi giocarci tu all'infermiera ed il paziente malato, non io!»

«L'infermiera ed il paz-» Meg arrossì di botto, capendo a cosa alludeva la bionda. «Vai, e non rompere, ho il turno in ospedale!»

«E va bene.» sbuffò esasperata, alzandosi dal letto. «Ma non gli chiederò scusa.»

***

Marten non era riuscita a bloccare la bionda in tempo, ma doveva ammettere che uno dei due cazzotti Alex se l'era meritato.
Adesso se ne stava con Genn allungata sul divano della sala di registrazione.
In realtà lei era allungata sul divano, Genn le si era spalmato sopra, pretendendo che lei gli facesse i grattini.

«Così è tornata.» affermò Genn, rompendo il silenzio. «Nel pieno del suo stile, aggiungerei.»

«Esatto.» sussurrò Marten, sospirando di conseguenza. «L'immaginavo proprio così il suo ritorno: teatrale.»

«È sempre stata fin troppo drammatica.» osservò Genn, girando la testa per guardare la sua fidanzata. «Anche quand'era più piccola.»

«Mhmh.» borbottò la riccia, chiudendo gli occhi. Le era venuto mal di testa.
Parlare di Sara voleva sempre dire una sola cosa. Ovvero cercare di capire cosa le passasse per la testa.
Ed era una cosa praticamente impossibile.

«Ma parliamo d'altro.» sussurrò Genn, sedendosi sul divano e prendendo Marten per mano.
Quando il biondo s'alzò in piedi, la ragazza si fece trascinare.

«Che stai facendo?» chiese piuttosto perplessa Marten, avvolgendo la vita sottile del ragazzo con le braccia e specchiandosi nei suoi occhi azzurri.

«Volevo farti ballare, ma ho dimenticato che tu detesti ballare.» sbuffò Genn, trattenendo una risata. «Sono un disastro.»

«Direi. Un vero e proprio casino.» sussurrò Marten, scompigliandogli i capelli. «Infatti non so come faccio a stare assieme a te, combini un disastro dopo l'altro.»

«Stai insieme a me perché sono bellissimo, ammettilo.» disse il biondo, sfoderando un sorriso esageratamente largo.
Marten scoppiò a ridere e si lasciò cadere di nuovo sul divano.

«No, sto con te perché sei famoso.» rise ancora la ragazza, senza più riuscire a fermarsi. Si fermò solo quando vide che gli occhi azzurri del ragazzo s'erano rabbuiati.
Gli prese una mano e lo trascinò a sedere accanto a lei per poi rannicchiarsi contro il suo petto. «Che hai?»

«Ogni tanto lo penso.» ammise il ragazzo, stringendo Marten a sè. «Che stai con me perché ho i soldi e la fama.»

«Ma ti senti?» chiese la mora, accigliandosi. «Mi conosci da prima che iniziasse tutto! E poi, dopo quattro anni di relazione ti fai ancora domande del genere?»

«Non volevo che ti arrabbiassi.» scosse piano la testa, Genn, portandosi una mano dietro la nuca. «Fa finta che io non ti abbia detto nulla.»

«Secondo te posso lasciar perdere dopo che mi hai detto una cosa del genere?» domandò Marten, togliendosi dalla posizione assunta in precedenza per poter guardare il biondo negli occhi.

«Sì.» mormorò duramente il ragazzo, evitando lo sguardo di Marten. «Scusa, non volevo dirlo, lascia stare.»

«Sei un coglione, se pensi che sto con te perché sei arrivato secondo ad xFactor o per la popolarità.» sussurrò la riccia, guardandolo negli occhi. Dopo qualche istante prese un profondo respiro e continuò il discorso. «Io ti amo.»

«Eh?», la faccia da ebete di Genn la fece scoppiare a ridere di nuovo, e maledisse il biondo più volte per aver interrotto quell'atmosfera da film.

«Sei una merda Genn!» esclamò, ancora nel pieno delle risate. «Mi dichiaro e tu interrompi tutto con quella faccia! Ti odio!»

«Mi hai sul serio detto quella cosa?» chiese il biondo, ignorando le proteste della sua fidanzata, che annuiva vigorosamente in risposta alla sua domanda. «Non è che potresti ridirlo?»

«Il troppo stroppia Genn, il troppo stroppia.»

Aloha.
Como va?
A me 'na merda ma sorvoliamo.
Oggi è una giornata pessima, quindi ho aggiornato.
Se vi state chiedendo: ma tu aggiorni solo nelle giornate che ti vanno na merda?
No, in realtà no.
Ho solo aggiornato oggi perché mi andava ed avevo il fantomatico capitolo Gerten pronto.
E niente, commentate in tante perché i vostri commenti mi mancano tantissimo!
Mi consigliate qualche bella fanfiction su Giosada? O qualche fanfiction bella in generale.
Spero che vi sia piaciuto, vi mando un bacio!
Wen xx

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