MY DILEMMA IS YOU 3 (IN REVIS...

By cristinastories

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Cris è pronta per scoprire la verità su Carly,ma come la prenderà? La sua vita sarà più difficile che mai,con... More

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PIANGO.
Seguiti e altre storie... ❤️
NUOVO BOOKTOUR♥️

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By cristinastories

Canzoni per il capitolo:

~Skylar Grey - Tower

~Colbie Cailliat - When The Darkness Comes

"La capitale del Missisipi?"chiede mia madre mentre guida.

Questa mattina mi sono ritrovata senza un passaggio e la sfortuna ha anche voluto che oggi si mettesse a piovere,perciò,non so nemmeno come,sono riuscita a convincere mia madre a dare un passaggio a scuola sia a me sia a Kate.

La giornata non è cominciata per niente bene,non solo per la pioggia,ma anche per il fatto che mi sono svegliata tardi e ho anche dovuto saltare colazione.

Spero solo di poter resistere fino a ricreazione.

"Jackson?"risponde Kate,azzeccando in pieno la risposta.

Stiamo andando avanti così da ormai venti minuti da quando siamo bloccate nel traffico mattutino.

"Giusto"

"Cris,tocca a te"dice Kate.

"Kate,non ti preoccupare. Il test andrà sicuramente bene. Sai tutto"la incoraggio.

Kate è sempre stata molto brava a scuola e ha sempre avuto eccellenti voti. Non capisco come mai si faccia sempre prendere così dal panico.

"Non è vero. E adesso spara uno stato a caso"quasi mi grida contro.

"Ehm.. Virginia?"

"Troppo facile,Richmond"risponde abbassando lo sguardo per sfogliare di nuovo le pagine del suo libro e per ripetere a bassa voce tutte le caratteristiche degli stati.

Guardo l'ora dal cellulare e credo che per oggi il ritardo sarà inevitabile.

Mancano dieci minuti a inizio lezione e noi ci siamo solamente allontanate di qualche metro dal nostro quartiere.

In fondo non mi importa nulla se salterò matematica la prima ora.

E credo che la stessa cosa valga anche per il professore che sicuramente non noterà nemmeno la mia assenza.

Perciò decido di non preoccuparmi più di tanto per l'assenza alla prima ora,e spero solo di arrivare in tempo la seconda.

"È possibile che basti una gocciolina d'acqua per spaventare tutte queste auto?"ogni volta che piove,è come se il traffico sbucasse fuori all'improvviso.

"È meglio andare piano con la pioggia. Nessuno vuole finire in qualche incidente stradale"spiega mia madre.

La guardo forzare un piccolo sorriso e poi abbassare lo sguardo.

È molto brava a fingere,e se non avessi sentito la sua discussione con papà di ieri sera,avrei anche potuto crederle.

Era impossibile non sentire le loro voci.

Mia madre l'ha beccato in un bar qualsiasi,mentre sarebbe dovuto essere a lavoro con John.

Ha continuato a giustificarsi dicendo che stava aspettando una persona importante per una giusta causa,e che lei se ne se sarebbe dovuta stare fuori.

Ha anche detto qualcosa a proposito di me,ma non ho capito perché la sua voce si è abbassata all'improvviso.

In ogni caso,odio vedere mia madre che viene trattata in questo modo.

Odio che mio padre le nasconda qualcosa.

Spero che almeno ne valga la pena.

"Papà è andato a lavoro oggi?"chiedo.

Resta in silenzio per qualche secondo,poi risponde:"Si. John mi ha chiamata e me l'ha confermato.."

Questo già mi tranquillizza.

È passata quasi più di mezz'ora quando finalmente scendiamo dall'auto per entrare nella scuola.

Dopo aver salutato Kate,varco l'ingresso della scuola e cammino attraverso il corridoio vuoto per raggiungere il mio armadietto.

Mentre cammino,ripenso a quanto questa scuola non mi mancherà nemmeno un po'.

Credo sia l'unico posto della Terra in cui,se ne avessi la possibilità,non ci rimetterei mai più dentro piede.

La mia vita qui dentro è stata troppo difficile e se potessi,farei di tutto per potermene andare via da qui già adesso. In questo preciso momento.

Apro il mio armadietto e tiro fuori dalla borsa i libri e le varie cose che devo mettere dentro per rendere un po' più leggera la borsa.

Ricontrollo sull'armadietto l'orario che dovrei seguire oggi,e noto con mio grandissimo orrore che è la giornata in cui c'è attività fisica.

Sbuffo non appena ripenso a tutti gli esercizi e sport che ci toccherà fare oggi.

Sicuramente,in una giornata in cui piove,l'unica cosa che si desidera fare è il contrario dello sport,ossia dormire l stare sul divano al calduccio.

La campanella suona,e un po'alla volta le porte delle classi si aprono per lasciare qualche minuto di pausa agli studenti.

Resto immobile vicino al mio armadietto per tenere d'occhio l'aula di matematica,e non appena esce il professore,raggiungo Trevor e Taylor che stanno uscendo in questo preciso istante.

"Eccola,l'imbrogliona che ha deciso di saltare matematica"dice Tay non appena mi vede.

"Non l'ho saltata. C'era traffico e non ho fatto in tempo"spiego.

"Non ti sei persa molto.."dice Trevor.

"In realtà si è persa il panino del professore. Oggi sembrava più grande e buono del solito.."dice Taylor come se quel panino fosse stato nei suoi pensieri per tutta la lezione.

"Già,così tanto che stava quasi per chiederne un pezzo al professore. Infatti.."comincia a parlare Trevor,ma in questo momento è come se la sua voce fosse completamente sparita.

Alle sue spalla vedo Cameron uscire dall'aula,seguito da Becca e da Sam.

Ieri pomeriggio non sembrava stare molto bene a causa della notizia della mia università e sinceramente speravo che almeno fingesse di essere felice per me.

Credo che sia quello che meglio di tutti sa quanto per me sia importante tornare nella mia città e quanto mi sembra impossibile pensare al mio futuro in questo posto.

Non ho nemmeno dormito questa notte.

Non ho fatto altro che pensare a Cameron e a tutte le cose che sono successe in quel negozio.

Mi sento di aver fatto qualcosa di tremendamente sbagliato e giusto allo stesso tempo.

Io lo amo.

Tanto.

Ma allo stesso tempo lo odio,o meglio,cerco di ricordare tutte le terribili cose che mi ha fatto per farmelo odiare di nuovo e per cercare di dimenticarlo.

La verità è che nonostante tutto,io sono ancora qui che non faccio altro che pensare al suo sorriso e alle sue labbra sulle mie.

Mi ha fatto male.

Mi ha spezzato il cuore.

Ho passato notti intere a piangere per lui.

Eppure eccomi qui.

Più innamorata che mai del ragazzo che dovrei odiare.

I miei pensieri vengono interrotti da una mano che mi passa davanti al volto:"Pianeta Terra chiama Cris"sorride Trevor.

"Oh..si,scusa. Di cosa stavi parlando?"chiedo.

"Del fatto che Taylor ci ha fatti perdere una buona parte della lezione di matematica per la sua geniale idea di candidarsi come presidente tra un paio di anni. Il professore ha giurato che farà di tutto per non far finire il paese nelle sue mani e che cercherà salvarci"

Non posso fare a meno di ridere non appena sento queste parole uscire dalla sua bocca.

"Davvero?"chiedo.

"No,ma sono contento di essere riuscito a strapparti un sorriso. Sembravi davvero giù di morale qualche secondo fa..va tutto bene?"chiede Trevor abbozzando un piccolo sorriso sul suo volto.

"Certo"forzo un sorriso.

"Ho saputo della bella uscita a quattro di ieri"ridacchia Taylor e spingendomi leggermente. "Sam è stata molto brava"

In questo momento vorrei far sparire Taylor. Non poteva starsene zitto e farsi gli affari suoi? E soprattutto,perchè diavolo Sam gli ha parlato della giornata di ieri?

Trevor mi guarda confuso. Ovvio,ieri sera,quando mi ha chiamata,non ho avuto il coraggio di dirglielo.

So benissimo cosa ne pensa di tutta questa situazione che si sta creando tra me e Cameron,e Trevor sicuramente non approva il fatto che io e Cameron ci stiamo riavvicinando.

Come non dovrei approvarla nemmeno io.

"Uscita a quattro?"chiede.

"Sì! Come,non lo sapevi? Sam mi ha detto che sono.."comincia a raccontare Taylor,ma io lo fermo:"Tay,posso spiegargli la situazione anche senza il tuo aiuto"

Sono sicura che se l'avessi lasciato parlare la situazione sarebbe sicuramente peggiorata e sinceramente non ho alcuna intenzione di far preoccupare Trevor.

"Spiegami,allora.."dice Trevor incrociando le braccia davanti al petto e assumendo un'espressione che non fa altro che farmi paura.

"Ieri sarei dovuta uscire con Sam,ma lei poi ha organizzato questa cosa con Cameron e Nash.."

"Non mi importa..perchè ieri sera non me l'hai detto? Credevo di essere il tuo migliore amico.."dice arrabbiato.

"E lo sei. Solo..non pensavo fosse importante"dico,guadagnandomi una sua occhiataccia.

Non potevo dire una cosa più sbagliata di questa. Trevor sa benissimo che ogni volta che lo dico,vuol dire che è solo una banalissima scusa per evitare di dargli la giusta motivazione.

"Non è importante? "chiede avvicinandosi a me.

"Ehm..va bene ragazzi..io credo che andrò a parlare con..con quello con il cappellino viola che è appena passato accanto a voi e non ve ne siete accorti! Sì..proprio quello"dice Taylor faccendo dei passi ampi e lenti mentre si allontana da noi.

Questa volta l'ha fatta davvero grossa tirando in ballo la giornata di ieri.

"Cris.."comincia Trevor,ma si ferma immediatamente per prendere un respiro profondo per mantenere la calma. "..io..ascoltami,non sono arrabbiato per il fatto che tu non me l'abbia detto ieri sera,quando ti ho chiesto esplicitamente com'era andata con Sam. Mi da solo fastidio che tu stia ricascando nella trappola di quel defficiente di Dallas. Perchè non riesci a capire che quello che ha fatto è qualcosa di grave,che non può essere assolutamente perdonato? "

"Non ne sapevo niente. Non sarie mai uscita ieri se solo avessi saputo che ci sarebbe stato anche lui"confesso.

L'avrei fatto sul serio,se solo Sam non avesse organizzato tutto di nascosto.

"Non sto parlando solo di ieri. Sto parlando in generale. Pensavo che ci sarebbe voluto di più per farti cambiare idea su di lui.."non mi guarda nemmeno negli occhi mentre me lo dice.

Non sopporto quando Trevor comincia a comportarsi come se fosse mio fratello maggiore. Non può dirmi cosa devo fare,anche se è il mio migliore amico.

"Non ho ancor cambiato idea su di lui,Trevor. "

"Già,per questo ti lasci baciare da lui come se non fosse successo nulla qualche mese fa"

Resto a bocca aperta non appena me lo dice. In questo momento,non mi meraviglia molto il fatto che lo sappia. Fa più male il modo in cui me l'ha appena sbattuto in faccia.

Sono senza parole. Sicuramente non mi aspettavo questo comportamento da parte di Trevor? Ma che gli prende?

Sto zitta.

L'unica cosa che vorrei fare in questo momento è quella di andare a parlare con qualche ragazzo dal capello viola,proprio comesi è inventato Taylor.

"Devi prendere una decisione,Cris. Perdonarlo,far finta che non sia successo nulla e andare avanti con la paura costante che possa ripetersi di nuovo una cosa simile a tre mesi fa. Oppure toglierlo finalmente dalla testa e pensare a qualcun altro."conclude il suo discorso e se ne va via,lasciandomi da sola in mezzo al corridoio con il senso di colpa che continua a crescere dentro di me.

Le parole di Trevor non solo mi hanno fatto male,mami hanno anche fatto sentire così stupida.

Sto davvero lasciando che Cameron si impossessi di nuovo di me? Voglio davvero lasciare che le cose vadano avanti in questo modo? Voglio davvero lasciare che lui cerchi in tutti i modi di farsi perdonare da me?

La risposta viene fuori da sola non appena mi volto e incontro quello sguardo. Il suo sguardo.

La campanella suona di nuovo,avvertendoci dell'inizio della lezione successiva.

Attività fisica.

Distolgo subito lo sguardo da Cameron e cammino rapidamente nel corridoio in modo da arrivare il prima possibile e chiudermi dentro lo spogliatoio per poter chiedere a Sam che cosa gli fosse passato per la testa nel momento in cui ha deciso di raccontare a Taylor la giornata di ieri.

Raggiungo gli spoigliatoi in poco tempo e quando entro,trovo già tutte le ragazze con le magliette delle varie squadre.

No.

"Si giocherà a basket oggi"mi dice Sam,correndo preoccupata verso di me.

Menomale. Pensavo si trattare di calcio o qualcosa del genere.

Sono sempre stata negata in quello sport. Ogni volta che mi passano la palla,non riesco mai a fermarla con i piedi. Mi passa semplicemente accanto,come se fosse nulla.

"è già meglio del calcio"dico dirigendomi verso la pacchina che ha sopra le magliette colorate.

Afferro la maglietta arancione e la indosso al posto della felpa che mi sono messa questa mattina.

"Spero di finire in squadra con mio fratello,o con Nash o con Taylor. Almeno so che non mi passerebbero mai la palla perchè sanno che sono una schiappa"ridacchia Sam.

"A proposito di Taylor. Mi spieghi perchè gli hai detto che ieri siamo uscite con Nash e Cameron?"

"Che c'è di male?"

"Trevor non lo sapeva! Non l'ha presa per niente bene.."

"Ehm..cosa c'entra Trevor? Voglio dire, a lui che importa se sei uscita con Cameron o no. Non è il tuo fidanzato"

È il mio migliore amico,ed è peggio. In un'amicizia le persone devono essere sincere tra di loro,non nascondersi le cose.

Mi sento male per aver mentito a Trevor ieri sera.

"Lo so! Ma..non so.. potevi evitare di raccontarlo in giro. Taylor si sarebbe potuto fare qualche strana idea"dico.

"O meglio,Trevor si sarebbe potuto fare qualche strana idea. Cris,so bene che hai paura di averlo ferito"ammette.

Non posso fare a meno di guardarla incuriosita per cercare di capire dove voglia arrivare con questa sua affermazione,anche se probabilmente l'ho già capito.

Sam sa bene che Trevor prova qualcosa per me. Qualcosa che va ben oltre l'amicizia.

E in effetti,credo sia questo il motivo per il quale io mi sia rifiutata di parlargli di me e Cameron ieri sera.

"Lasciamo stare,Sam"dico.

"Va bene. Ma dovresti stare molto attenta con questa cosa..potresti fargli del male.."dice.

Ed è questa la mia paura più grande.

Fare del male a Trevor.

Ci avviciniamo all'ingresso della palestra,pronte per la nostra partita di basket,e qualcuno ci precede venendoci addosso.

Susan e le sue amiche. Ovvio. Chi altro poteva essere?

Ammetto che in questi giorni si è comportata bene con me.

Ovviamente quanto dico 'comportata bene',intendo dire che mi ha solo lanciato qualche occhiataccia ogni tanto e che non mi ha rivolto parola.

"Pronta ad essere stracciata dalla squadra gialla,Evans?"chiede Susan alzando un sopracciglio e sorridendo.

"Potrei porti la stessa domanda"rispondo.

Sorride e se ne va via.

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