𝐅𝐀𝐊𝐄 𝐌𝐀𝐑𝐑𝐈𝐀𝐆𝐄 | �...

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━━━━━━━━ 𝐒𝐀𝐍𝐙𝐔 𝐇𝐀𝐑𝐔𝐂𝐇𝐈𝐘𝐎 𝐗 𝐅𝐄𝐌 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑 T/n è figlia del capo di un'organizzazione crim... Більше

❝ 𝐅𝐀𝐊𝐄 𝐌𝐀𝐑𝐑𝐈𝐀𝐆𝐄 ❞
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Від narcjsistx

"Quindi, capiamoci un attimo..." dico sospirando per l'ennesima volta, mentre poggio la testa dolorante sul finestrino. Per la prima volta non biasimo Sanzu di essere infastidito da me, effettivamente è la quarta o quinta volta che gli richiedo del piano facendo finta, ogni volta, di aver capito. Ma resto solo con tante domande in testa che pongo facendomi rispiegare tutto per l'ennesima volta
"OK QUI EVIDENTEMENTE C'È UN PROBLEMA DI COMUNICAZIONE" dice in tono alto svoltando sull'altra corsia, dato che per la distrazione stava andando contro un camion almeno sette volte grande quanto la macchina su cui stiamo viaggiando da ormai interminabili ore

Il cuore mi resta in gola mentre svolta, vedendo praticamente il camion davanti a noi. Tiro un sospiro di sollievo quando noto di essere ancora viva, ma c'è ancora la questione del problema del piano
"Che ci fossero problemi di comunicazione in questo cazzo di matrimonio non c'erano dubbi..." dico in tono sfacciato, ma Sanzu mi fa stare zitta quando di proposito prende una buca stradale, facendomi sbattere la testa al tettuccio dell'auto. Lui se la ride mentre io gli regalo uno sguardo truce e il mio dito medio

È passato quasi un mese dalla prima missione, e giustamente c'è da chiedersi perché è passato così tanto dato che, secondo una logica non scritta, le missioni mafiose solitamente sono continue e senza sosta. Ecco, Mikey era abbastanza convinto di cacciare sia me che Sanzu al rientro di quel giorno, dopo esserci quasi fatti scappare l'uomo. È incredibile come abbia spiee che ci controllano dappertutto, in qualsiasi momento, anche in missione. Ma stiamo parlando di Sanzu, il suo fedelissimo per eccellenza, non l'avrebbe mai davvero cacciato dalla Bonten

Ma a me si, e non lo biasimerei

Quindi ha riflettuto un po' prima di mandarci nuovamente in missione, e questi giorni di pausa l'abbiamo passati ovviamente a casa litigando e buttandoci i peggio oggetti contro. Ma abbiamo scoperto di avere una soffitta a casa, quindi nel mentre che ci urlavamo contro l'abbiamo sistemata. Lui vuole renderla una palestra, io una libreria o magari uno studio privato

"Apri le orecchie" dice mettendo un'altra marcia in modo di andare più veloce
"Di solito mi chiedi di aprire le gambe, ma non sei ancora arrivato all'obiettivo" dico prendendolo per l'ennesima volta in giro, ma l'ennesima buca mi fa saltare
"Ok sto ascoltando!" dico alzando le mani in segno di resa, ma prestando attenzione
"Stiamo andando a Nagoya per infiltrarci in casa di un boss di qualche banda scassacazzo di lì, non mi ricordo nemmeno come si chiama... comunque, dobbiamo semplicemente prendere un quadro perché, QUEL DANNATO DI KYOMARU" dice in tono tranquillo il rosa, finché non pronuncia l'ultima frase mostrando una certa rabbia. Sbatte la mano sul volante, ma i miei occhi si illuminano quando sento la parola "quadro"
"Prima non avevi fatto presente del quadro!" dico affascinata

Fin da quando ero una bambina, ho avuto un amore profondo per l'arte, soprattutto per i quadri. Ricordo ancora i primi quadri che ho visto, appesi alle pareti di casa. Avendo così tanto tempo libero, ho iniziato ha studiarli, prima per gioco, poi con una certa serietà. Mi affascinava la magia di come degli artisti potessero trasformare tela e colori in opere d'arte che parlavano direttamente al mio cuore

"Sono abbastanza certo di averlo fatto presente... comunque, QUEL BASTARDO DI KYOMARU, si è venduto a quell'uomo e ci ha tradito! E giustamente ha portato con sé quel quadro che valeva non poco spicci" dice accentuando l'odio per questo ignoto Kyomaru. Di istinto, però, mi viene da pensare come faccia la Bonten ha possedere quadri
"Come fate ha possedere dei quadri, non hanno una specie di garanzia? Avete tipo... dei musei?" chiedo ingenuamente
"Più di quanti ne credi" dice sfacciatamente

Ed è così che si compie le quarta ora di viaggio consecutiva. In mente mia penso a chissà quale quadro stia parlando Sanzu, ma non voglio rovinarmi la sorpresa

Dopo circa un'altra ora usciamo dall'autostrada, e dopo aver preso una strada secondaria, Sanzu esce direttamente dalla carreggiata, percorrendo un campo di grano. Rimango un attimo perplessa da questa sua scelta di guidatore
"Che cazzo?" domando mentre la vettura ondeggia tra dos di terra e grano maturo
"Credo davvero che arrivare alla casa sarebbe stato facile? Con quale logica un boss mafioso ha una casa in bella vista?" dice in modo ovvio, come se fossi io stupida

Scelgo di rimanere zitta e sopportare la strada scomoda e le sue sventure, prendendo di tanto in tanto delle botte al dannato tettuccio dell'auto. Ma finalmente, dopo dieci minuti di tortura, noto poco lontana una bella e grande casa. Sento il rosa ridacchiare e dire qualcosa, probabilmente una delle sue battute pessime, ma sono più concentrata nel vedere le somiglianze di casa nostra e questa villa sconfinata qui

Scendo dall'auto con un brivido di eccitazione, osservando la casa di fronte a me con occhi pieni di meraviglia. È ovvio, solo dalla sua estetica esterna, che all'interno ci sia un tesoro artistico da scoprire. Le pareti esterne, dipinte con colori caldi e accoglienti, sembrano quasi danzare alla luce del sole. I dettagli architettonici rivelano un'attenzione al design e alla bellezza che mi lasciano senza fiato. Mentre mi avvicino al fianco di Sanzu alla porta d'ingresso, noto i fiori colorati che adornano il giardino, disposti in modo artistico e armonioso. Ogni petalo sembra essere posizionato con cura, come se fossero dipinti su una tela immaginaria

"Da quando si entra dalla porta di ingresso quando ci si infiltra?" chiedo mentre entro nella casa. Mobili eleganti e decorazioni uniche adornano l'entrata, creando un ambiente accogliente e raffinato. Quadri e opere d'arte decorano le pareti, catturando la mia attenzione con la loro bellezza
"Da quando il proprietario è qui solo due o tre ore al giorno, e per di più la sera" dice

Se fosse per me passerei tutto il mio tempo qui dentro. Non posso fare a meno di sorridere pensando che in questa casa, l'arte è davvero al centro di tutto. È come se ogni angolo fosse stato pensato per celebrare la bellezza e l'ispirazione che solo l'arte può portare nella vita

"Quindi, dov'è il quadro?" chiedo scollandomi da una statuta che stavo fissando, notando che Sanzu non è più nei paraggi. La sua testa rosa sbuca da sotto un divano, facendomi urlare dallo spaventato. Gli dò un calcio sui capelli e capisco di aver fatto centro quando mi inizia ad insultare contro in chissà quale lingua straniera

Sbuca da sotto il divano interamente, massaggiandosi la testa. Ridacchio coprendomi la mano con una bocca, ma noto sui suoi capelli un mucchietto di polvere mischiata a qualche glitter
"Abbassati" dico facendogli segno, ma la faccia infastidita mi conferma che non ha l'intenzione di fare assolutamente nulla. Lo tiro di peso dalla cravatta e con veloce gesto gli tolgo lo schifo, ma il suo respiro che sbatte sul mio collo mi fa rimanere un attimo confusa dalla situazione

Distolgo lo sguardo e Sanzu, schiarendosi la gola, ritorna in posizione eretta. Rimaniamo qualche secondo così prima di tornare ai nostri fatti. Mi faccio un giro per un corridoio e, analizzando i quadri, ricordo quale conosco e quale invece non ho mai visto. Se la casa è tutta così, il boss è sicuramente un fanatico d'arte. Magari lui sarebbe stato un buon marito a differenza di Sanzu... almeno condividiamo la stessa passione per l'arte

"Corri qui!" dice il ragazzo dopo qualche minuto, salito al piano di solo. Salgo le scale e trovo il ragazzo in piedi, immobile, con davanti un quadro enorme che tuttavia non conosco, o che almeno non riconosco
"È questo" dice indicandolo. Mi chiedo perché stia ancora fermo, vuole far fare il lavoro sporco a me questo stronzo?

Cammino verso il quadro, ma Sanzu mi tira il braccio per farmi tornare indietro. Sbatto sul suo petto e le mie guance si fanno rosse, ma subito mi ridò un contegno
"C'è un sistema di allarme. Credo dei fili invisibili, telecamere e qualche cazzata varia" dice mollandomi il braccio
"Questo è un bel problema" dico mettendo le braccia conserte

Improvvisamente, un piccolo ma inudibile rumore arriva alle mie orecchie. Nonostante sia appena udibile, lo sento distintamente, a differenza di Sanzu. Mentre il ragazzo resta impassibile, afferro la pistola e mi giro

Un ragazzo tremante e di massimo 20 anni impugna un'arma contro di noi, con la fronte piena di gocciolone di sudore provocate dall'ansia. Sanzu, chiedendosi perché mi sono girata, si volta anche lui. Capisco dalla faccia scioccata e infastidita del ragazzo che quello davanti a noi è proprio il Kyomaru che prima insultava liberamente in auto

"Brutta faccia di cazzo" dice Sanzu stando a mani alte, mentre io a passi lenti gli vado poco più davanti in modo che se succeda qualcosa io possa sparare. So benissimo che il rosa ha almeno tre o quattro pistole addosso, ma avendolo davanti è impossibile prenderle. Il ragazzino trema tutto, mantenendo la pistola dritta contro di noi

Resto immobile, con la canna della pistola puntata dritta verso l'obiettivo, il cuore, mantenendo una presa ferma e sicura. Il mio respiro è calmo mentre fisso l'obiettivo con uno sguardo fisso. Nel silenzio carico di tensione, il suono del mio cuore che batte risuona nelle mie orecchie, ma lo ignoro completamente, concentrata unicamente sulla sua arma

"Scusami Sanzu..." balbetta insicuro con le mani tremanti; che sia seriamente dispiaciuto? Ma soprattutto di cosa... . Il rosa sembra non capire, ma mi abbassa la testa quando vede il proiettile partire dalla canna nemica. Scivolo per terra e subito mi volto per vedere se Sanzu è giù con me, e fortunatamente me lo trovo dietro la schiena. Il colpo rimbalza su una parete vicina, e in tutta questa confusione, sparo contro il ragazzo, prendendolo alle costole

Il malcapitato grida di dolore ma la sua agonia dura poco. Rimane a terra, stecchiato, mentre lentamente spira via. Le mie tremano un po' ma Sanzu mi dà una pacca al fianco, ridendo
"Allora sei utile a qualcosa!" dice felice, ma non condivido appieno il suo entusiasmo. Lo vedi alzarsi, per poi prendere il corpo di Kyomaru dalla piccola pozza di sangue. I suoi vestiti si sporcano del liquido scarlatto, e vederlo così mi fa un certo effetto ad essere sincera. Non è un brutto ragazzo, anzi, ha il suo essere attraente

Persa nei miei pensieri non lo noto mentre butta il corpo in prossimità del quadro, facendo scattare fili elettrici invisibili e chissà che altro che non conosco. Il corpo frigge un po' a causa delle scosse, e con difficoltà reprimo un conato di vomito

"Muoviti, abbiamo pochi secondi" dice Sanzu correndo dal quadro, che stacca dalla parete. Mi prende per mano risvegliandomi dal mio stato di trans, tirandomi mentre corre. Rimaniamo mano a mano mentre scendiamo dalle scale e corriamo verso la macchina. Un rumore statico si propaga per la casa, nascosto dalle sue risate. Corro più veloce che posso, stringendomi alla sua mano liscia e pallida

Saliamo in macchina, e dopo aver posato il quadro nei sedili posteriori, Sanzu fa retromarcia lungo tutto il tratto nel campo di grano. Quello che è un percorso che abbiamo fatto in dieci minuti precedentemente, ora lo facciamo in nemmeno due per quanto veloci andiamo. Ridiamo tutti e due mentre lui guida ed io reggo il quadro, gasati dell'adrenalina del momento appena vissuto

Il ritorno in macchina verso Tokyo procede abbastanza tranquillo. Chiacchieriamo senza la tensione di questa mattina, scherzando come se fossimo grandi amici. È in questi momenti che effettivamente capisco di non stargli completamente antipatica, e nel profondo, anche lui non mi è indifferente nel suo essere se stesso

Poggio la testa al finestrino, mentre la notte già calata sul nostro tragitto. Una luce di consapevolezza improvvisa si accende nella mia mente mentre rifletto sugli eventi delle ultime ore. È come se un velo fosse stato sollevato, rivelando una verità che fino a quel momento non avevo considerato. Mi rendo conto, solo ora, che Sanzu ha protetto me prima ancora di proteggere se stesso quando Kyomaru ha sparato. La consapevolezza di quanto abbia fatto per me mi fa arrossire leggermente, sento il calore diffondersi sulle guance mentre rifletto. Il mio cuore batte un po' più forte e, senza che io stessa me ne accorga, sento dentro di me qualcosa che effettivamente non ho mai sentito verso di lui, una sensazione davvero strana

"Abbasso il riscaldamento?" chiede. Sobbalzo, ringranziando che abbia confuso il rossore sulle mie guance per semplice caldo. Scuoto la testa, ridacchiando nervosamente ancora rossa
"Non ti preoccupare" dico agitando una mano, per poi sprofondare nel sedile

La mia mente inizia a fantasticare, mentre lentamente torniamo a Tokyo

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