Freccia d'Argento

By Voglia_di_storie

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9° / 1,14k 🏅 #leggere - 12/01/2023 "Freccia d'argento"📕 Capitolo 9 "Io sono la tua capitana!" In questo cap... More

Capitolo 1 - L'incontro destinato
Capitolo 2 - Il nome predestinato
Capitolo 3 - Passi nella notte buia
Capitolo 4 - Il falco nero
Capitolo 5 - La trappola del falco
Capitolo 6 - Lo stridio del falco
Capitolo 7 - Gli arcieri del crepuscolo
Capitolo 9 - Io sono la tua capitana!

Capitolo 8 - Che la caccia abbia inizio!

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By Voglia_di_storie

I giorni volarono velocemente come foglie e la fatidica settimana della competizione arrivò velocemente, Ernesto insieme al suo gruppo "Gli arcieri del crepuscolo" hanno passato l'intera settimana a confabulare le migliori strategie per vincere la competizione. <<Bene ragazzi! Ormai siamo arrivati alla vigilia della gara... Credo che siamo pronti a fronteggiare le altre squadre... Perciò diamo il massimo di noi stessi! Così la vittoria sarà nostra!>> disse Chiara la capitana di Ernesto nella sua stanza da letto insieme ai suoi compagni.

L'intera squadra sentendo l'incitazione di Chiara si sollevò dalle loro sedie e con tanto entusiasmo gridarono: <<Siamo pronti!>> Massimo che partecipò a questo grido di battaglia prese la parola dicendo: <<Mi raccomando! rispettiamo la formazione che ci ha fornito Franco, è importante rispettare i propri ruoli! Inoltre ricordatevi le trappole che abbiamo imparato "Foglie bomba", "la trappola della testa in giù" e "l'illusione del cespuglio" le abbiamo studiato tutta la notte perciò devono essere perfette!>> Franco che si trovava sdraiato sulla sedia prontto per farsi una pennichella gli rispose: <<Stai tranquillo sarà un gioco da ragazzi!>> <<Ho annotato tutto sul mio taccuino appena c'è un dubbio lo possiamo consultare!>> disse Gaia, la propria capitana sentendola si congratulò con lei per la sua idea; Ernesto pieno di se entrò nella conversazione dicendo: <<Io invece sono pronto con le mie "frecce di riccio"!>> Chiara lo interruppe subito e prese la parola al suo posto rispondendogli: <<Freccia... So che abbiamo approvato l'idea di farti portare quelle frecce particolari ma ti do una brutta notizia... Non le puoi portare! Ho sentito delle voci che dicevano che le frecce e l'arco c'è le daranno loro!>>

Ernesto sentendo quella notizia si ammutolì rispondendole deluso: <<Ok, ho capito... Cercherò di dare il massimo con le loro!>> Chiara ormai stanca insieme ai suoi compagni, dato che sono stati tutto il giorno a parlare della competizione decise di dire le ultime parole della giornata: <<Ormai si è fatto tardi perciò non rimane altro che riposare per il grande giorno di domani, perciò vi auguro buona notte!>> tutto il gruppo si diede la buonanotte ritornando nelle loro stanze.

Ernesto quella notte fece molta fatica ad addormentarsi, i sui pensieri ricadevano sulla gara che doveva affrontare ma la stanchezza vinse sul suo corpo stanco e si addormentò come un sasso. Arrivata l'alba tutta la classe di Ernesto si presentò nel cortile della caserma per partire per la foresta, l'insegnate Pablo che si presentò ancor prima dei suoi alunni li aspettò per poi fare l'appello e partirono subito su un carro allestito apposta per quel lungo viaggio; nel frattempo che il carro camminava l'intera classe che si trovava sulla parte posteriore del carro iniziò a chiacchierare: <<Hey Chiara! Sei consapevole che questa gara la perderai? Dato che sei l'unica capitana femmina della gara?>> disse Remo ridacchiando insieme alla sua squadra e anche quella avversaria, Chiara non si limitò a ascoltarlo e con le sue guanciotte rosse piene di rabbia gli rispose: <<Non ti preoccupare! Anche se sono "femmina" vi batterò tutti grazie alla mia squadra!>> Ernesto vedendola rispondere alla provocazione di Remo se la prese molto stranamente non succedeva mai ma quel giorno la vedeva molto strana.

Caputo sentendo la burla di Remo rispose a Chiara: <<Sicuramente! Avere un capitano come Remo è già una sconfitta!>> tutta la classe sentendolo si mise a ridere a crepapelle. <<Come ti permetti! Ti ricordo che stiamo nella stessa squadra!>> Contrattaccò Remo e Cabuto a sua volta gli rispose: <<Dettagli...>> Remo con tutta la rabbia nel suo corpo stava per saltare addosso al suo compagno ma per fortuna fu fermato da Alessio che li calmò per un po', Giulia che li stava ascoltando decise di girarsi per parlare con la sua amica Tina dicendole: <<Oggi siamo avversarie... Però non ti dimenticare sopratutto che siamo amiche e questa competizione è solo un gioco! Perciò se accadrà qualcosa di spiacevole non te la prendere capito Tina?>> la ragazza accanto a lei rispose: <<Oh... Vedi che ti stai sbagliando io sono Gina!>> Giulia con tanto imbarazzo chiese scusa alla sua compagna dato che la sua amica è gemella a Gina; Tina a sua volta che si trovava sul lato opposto del carro stava parlando con Franco chiedendogli: <<Franco... Letizia è una brava ragazza perché non ci provi con lei?>> il ragazzo inorridito le rispose: <<Tina... Oggi devo pensare alla competizione, perciò non mi distrarre con questi argomenti! Mi sembra una strategia per annebbiarmi la mente...>> <<No! Stai tranquillo non era in quel senso che ti ho detto queste cose!>> Tina girandosi verso la sua migliore amica Letizia le bisbigliò: <<Non ti preoccupare! Ci riproveremo dopo la competizione!>> facendo alla sua amica l'occhiolino, Letizia sentendola fece un sorriso a trentadue denti.

Ritornando su Ernesto mentre si gustava il viaggio si girò verso il suo amico chiedendogli: <<Sei pronto Massimo per questa gara?>> Massimo sentendolo ammiccò per indicargli un "Si" poi gli rispose: <<Sono pronto freccia! Questa è la prima volta che gareggiamo insieme perciò portiamo la vittoria a casa!>> Ernesto sentendolo gli rispose: <<Certo!>> sbattendo il suo pugno insieme a quello di Massimo in segno di amicizia.

Dopo una lunga chiacchierata l'intera classe notò che il carro si fermò, Pablo fece segno di scendere ai suoi allievi e a loro volta scendendo videro la maestosità della foresta nella quale si trovavano: numerosi alberi governavano tutta l'area circostante con tronchi alti e robusti tanto da risultare difficile ai raggi del sole oltrepassare le foglie che ne governava la cresta, inoltre era molto rumorosa, si sentivano numerosi suoni provenire da tutta la foresta facendo un enorme eco nella sua grandezza. Pablo davanti alla sua classe presentò la persona che portò con se per questa gara "Umberto" che a sua volta iniziò a parlare: <<Buongiorno ragazzi! Mi chiamo Umberto sono il capo cacciatore di questa foresta chiamata "la foresta di pelliccia" chiamata così perché rispetto alle sue simili ha una vasta vegetazione molto spessa tanto da perdersi facilmente ma anche ricca di selvaggina, vi illustro le regole della competizione!>>

In quel momento Umberto cacciò dal suo taschino un foglio e lo iniziò a leggere: <<In questa competizione siete stati suddivisi in tre squadre, il vostro obbiettivo è catturare più selvaggina possibile rispetto alle altre squadre avversarie, potete usare solo gli archi con le frecce e coltelli che vi diamo noi! Se usate armamenti al di fuori del nostro arsenale tutta la squadra verrà squalificata! Inoltre in questa foresta potete cacciare solo determinati tipi di animali: Lepri, cervi e cinghiali, per dimostrare la cattura delle singole squadre dovete legare vicino alla zampa dell'animale una fascia colorata che vi daremo, è vietato cacciare: orsi, lupi e uccelli di ogni genere! Infine vi dico che la squadra che vincerà, tutti i partecipanti avrà una medaglia d'onore appartenente alla caserma dei cacciatori della "foresta di pelliccia"! Invece la singola persona che avrà cacciato più selvaggina di tutti i presenti partecipanti vincerà questo... "Il pugnale dell'orso" chiamato così perché è realizzato con un dente canino di un orso di questa foresta, chi lo avrà la fortuna di avere questo pugnale sarà riconosciuto in tutto il regno come un buon cacciatore... Perciò date il meglio di voi stessi e buona fortuna!>>

Dopo la spiegazione di Umberto diede la parola a Pablo: <<Bene ragazzi! Ora che sapete perfettamente le regole vi schiererò in diverse parti della foresta in modo tale che ognuno di voi ha un area di azione ampia per cacciare. Cominciamo... Squadra "L'ordine del bersaglio infallibile" voi andrete a nord, squadra "le frecce coraggiose" voi andrete a est e infine squadra "glia arcieri del crepuscolo" voi sarete a ovest... Io e Umberto saremo, al centro della foresta nella torre di controllo vi osserveremo da li! Ora vi accompagneremo nelle vostre postazioni e daremo il via alla competizione!>> Così tutte le squadre furono accompagnate alle estremità della foresta in base al loro orientamento deciso da Pablo e quando tutti erano nelle loro postazioni Umberto dalla torre di comando gridò: <<Che la caccia abbia inizio!>> suonando il corno di ariete come segno di apertura della caccia.

Tutte le squadre sentendo quel suono si misero in azione, <<Finalmente la competizione è cominciata... Ehm... Prendiamo le posizioni dettate da Franco!>> disse Chiara con agitazione, tutta la squadra si mise in posizione, franco sentendola le disse: <<Stai calma Chiara... Ti vedo troppo agitata!>> Lei sentendolo abbassò lo sguardo rispondendogli: <<Non ti preoccupare è l'adrenalina!>> Ernesto e Franco andarono avanti a passo felpato con i loro archi già carichi di freccia per qualsiasi preda che gli potesse passare davanti, Massimo e Gaia erano subito dietro di loro che si spostavano a sinistra e destra per perlustrare la zona e infine Chiara era indietro a tutti che dava gli ordini per la squadra; il tempo passava velocemente finchè Franco con il suo udito acuto sentì lo scricchiolio di un ramoscello spezzarsi sotto una zampa di un animale, fermò il suo compagno e gli indicò la direzione del suono, arrivati dietro a un cespuglio videro un piccolo cinghiale di piccole dimensioni che brucava l'erba; così con molta delicatezza Ernesto preparò l'arco e scoccò la freccia colpendolo senza che l'animale neanche se ne accorgesse come un fendente di una spada, Franco saltò sulla preda e gli legò un fascio di colore rosso come segno di cattura della sua squadra; ci misero mezz'ora a trovare la loro prima preda, tutta la squadra vedendolo festeggiarono nel silenzio della foresta senza far scorgere la loro presenza ma Chiara felice del successo dentro di se si sentiva agitata con mille paure nel suo animo.

Andando avanti con le ricerche Massimo e Gaia si adoperarono per preparare qualche trappola imparata nei libri di scuola "la trappola della testa in giù" Massimo prese una corda che si portò e lo appese a un tronco d'albero facendo un noto particolare lo trainò sul suolo facendo un cerchio con la corda, Gaia nel frattempo cercò nei dintorni qualche bacca che potesse attirare l'attenzione di qualche preda e li mise in mezzo al cerchio di corda; lo scopo della trappola era che l'animale che fosse stata attirato dall'esca se passava sopra alla corda sarebbe stato appeso a testa in giù sul tronco senza via di scampo, così facendo in venti minuti riuscirono a prendere due lepri. Chiara vedendo i suoi compagni che si adoperavano per dare il massimo nella competizione si sentiva inutile come se stesse li solo a guardare, cercò di entrare nel gruppo ma la sua paura e di sentirsi inutile.

Ernesto e Franco mentre gli altri si adoperavano per preparare le trappole decisero di andare più a nord dal loro punto di partenza, tra i cespugli videro un cervo che stava arrivando verso la loro direzione, i due compagni nascosti erano pronti per saltargli addosso ma per sfortuna un grande boato lo spaventò correndo via e in quel momento dal lato opposto sbucò Remo lamentandosi con la sua squadra : <<Branco di rammolliti! Mi avete fatto scappare il cervo... Per colpa della vostra incompetenza siamo ancora a zero catture!>> Cabuto sempre con la voglia di prendere in giro il suo capitano gli rispose: <<Se ci costringi a seguire le tue regole senza senso è ovvio che non catturiamo nulla...>> Remo sentendolo criticare il suo modo di gestire la squadra si infuriò puntando l'arco con la freccia verso di lui dicendogli: <<Nessuna regola mi impedisce di colpirti e segnarti come preda!>> Cabuto ridendo a crepapelle gli rispose: <<Che paura! Ragazzi volete seguire un capitano senza scrupoli per il proprio ego oppure me... Con più cervello di lui?>> la squadra restante non disse una parola, ma a un tratto per sbaglio Ernesto calpestò un ramoscello rompendolo, la squadra avversaria lo sentì e andarono subito sull'allerta caricando i loro archi, Franco per non avere problemi come una freccia conficcata nello stomaco uscì allo scoperto dicendo: <<Fermi siamo noi!>> Remo vedendoli rimase sorpreso: <<Bene... Bene... Ci stavate spiando... Volevate rubare la nostra selvaggina? Vi annuncio che sarà impossibile per voi... Dovete passare sui nostri cadaveri per prenderli tutti quanti!>> Ernesto sentendolo fece un ghigno rispondendogli: <<Non prenderci in giro! Ti abbiamo ascoltato fino a ora e sappiamo che non avete catturato ancora nulla!>> Remo rimase a bocca asciutta ma l'intera squadra alle sue spalle cominciò a ridacchiare per la brutta figura del loro capitano. Alessio vedendo il suo capitano ammutolito prese per un momento il suo posto e gli rispose: <<La competizione è appena cominciata! Staremo a vedere se rimarremo ancora a zero...>> Così tutto il gruppo "l'ordine del bersaglio infallibile" se ne andò.

Massimo e Gaia nel frattempo insieme a Chiara erano impegnati ad aspettare che le loro trappole abboccassero, nel frattempo ne riuscirono a prendere altre tre lepri ma a un tratto il suono di un ramo che si squarciò fece l'eco in tutta la foresta verso la direzione di una loro trappola, Massimo insieme alle sue compagne andarono a vedere cosa fosse successo e videro che un piccolo cinghiale era caduto nella trappola ma per il suo peso riuscì a rompere il ramo dove era legato la corda rimanendo impigliato, Massimo vedendolo con molta prudenza caricò il suo arco per colpirlo ma un cinghiale di enorme dimensione si presentò davanti a lui, capì che era il suo cucciolo; iniziò a tremare e chiese al suo capitano: <<Chiara... Cosa facciamo ora!>> Lei vedendo quel pericolo non era più in se rimase ferma senza dire una parola, Gaia che la vedeva immobile replicò: <<Chiara rispondi! Cosa facciamo?>> nulla da fare la capitana non ne voleva sapere di rispondere così Massimo prese il comando della situazione e cominciò a correre prendendo per mano le sue compagne; tutti e tre iniziarono a correre inseguiti da un gruppo di cinghiali, Chiara in quel frangente finalmente ritornò in se e corse senza sosta, riuscirono ad arrivare anche dove erano Ernesto e Franco per riunirsi in un unica corsa di gruppo contro un branco di cinghiali agguerriti.

Chiara con il cuore in gola, la paura la faceva da padrona, non riusciva a capire neanche dove stesse mettendo i piedi finché inciampò in un sasso che spingendo Ernesto caddero insieme in un burrone con i cinghiali alle loro spalle, si catapultarono insieme ai cinghiali nelle profondità della foresta; il gruppo restante vedendo l'evento rimasero senza parole richiamando i loro amici a squarcia gola. Pablo che vide tutto dalla torre di controllo si precipita su Umberto dicendogli: <<È successo un disastro! Due ragazzi sono caduti in un burrone!>> Umberto sentendolo si sbalordì dicendo a sua volta: <<Non è possibile! Come è potuto accadere?>> I due ragazzi precipitati da una bella altezza si svegliarono dopo due ore mentre il sole era già calato e la notte si faceva viva Ernesto vedendo Chiara ancora stesa sul suolo andò subito verso di lei a vedere se stesse bene, lei svegliandosi gli chiese: <<Freccia... Cosa è successo?>> <<Siamo caduti da un burrone... Ti senti bene?>> Chiara si alzò e gli rispose: <<Si... Sto bene! Ma dove siamo?>> <<Non ne ho la più pallida idea!>> Rispose Ernesto guardandosi intorno.

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