Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra,
varcando il confine del piacere per cibarsi dei sogni.
Alda Merini
STELLA
È tutto come sognavo da bambina.
Nella mia cameretta, prima di dormire dopo una giornata estenuante di addestramenti per ordine della mia famiglia, immaginavo come sarebbe stato incontrare il mio principe azzurro. Purtroppo, dal momento che la mia famiglia mi ha vietato di parlare con chiunque sia all'infuori della squadra, ho sempre pensato che non lo avrei mai incontrato e sarei rimasta sola.
Chi avrebbe mai detto ciò che è successo dopo.
Simon è una delle cose più belle che la vita potesse donarmi, posso dirlo per certo mentre cammino sulla passerella nella spiaggia, addobbata con fiori, mentre lui mi aspetta sotto una ghirlanda di gelsomini. Madison al lato, la mia testimone.
Jack, invece, mi sta scortando all'altare.
Io non ho più un padre che possa farlo, nessuno di noi ha genitori qui presenti. Anche se la famiglia di Madi ha accettato cordialmente il nostro invito e ci considerano come figli, ormai. Ci sono alcune guardie senza la divisa ma con gli occhi aperti, il team di scienziati della Sidereus Company, in prima fila la mia squadra e altra gente della quale non ricordo il nome.
Ho chiesto al Dottor Lee di essere il sacerdote.
Perché mi sembrava la persona più adatta, un piccolo scienziato con al collo la collana di una croce.
È perfetto. Era contrario alla mia scelta ma so essere decisamente persuasiva.
A mano a mano che mi avvicino all'altare sono più tesa, Jack lo percepisce soprattutto perché gli stringo il braccio fasciato da un abito elegante nero.
"Vuoi apparire davanti folle di anche centomila persone e ti innervosisce il tuo fidato sposo?" Sussurra Jack mentre camminiamo, con sottofondo una dolce melodia al violino.
"Perché lui vale centomila" rispondo sorridendo.
"Altrettanto tu. Non vedi come sono tutti accecati dalla tua luce?"
"Solo perché oggi mi sposo non vuol dire che devi essere insolitamente romantico" gli accarezzo il braccio.
"No? La mia sorellina si sposa. E se diventassi geloso potrei abituarmici".
Mi scappa una risata, mi ricompongo. "Grazie, Jack. Per essere qui per me".
Noto le sue fossette. "D'accordo, basta così. Finita la dose di romanticismo matrimoniale".
"Hai ragione, sei insopportabile".
"Anche tu, una spina nel fianco".
"Mai quanto te".
"Principessa delle cause perse, c'è il tuo sposo davanti a te" gli sfugge una risatina.
"Oh..."
Presa dall'ansia da prestazione, Jack mi posa un lieve bacio sulla guancia. Il primo che mi dà in tutta la sua vita.
"Ti voglio bene, fratellino".
Occhiolino.
Dopo aver posato la mia mano su quella di Simon, Jack lo saluta con uno sguardo che il mio sposo ricambia per poi affiancare la sua, spero prossima altrimenti fa una bruttissima fine, sposa.
Il Dottor Lee si schiarisce la gola, mentre tiene il Vangelo al contrario, non so perché.
"Dunque, signori. Buonasera, innanzitutto. Ehm, ehm..."
Jack sussurra delle cose all'orecchio di Madi e lei deve cercare di non ridere. Sono sicura che il sacerdote Lee farà del suo meglio.
Intanto sento qualcuno che si soffia rumorosamente il naso: Alex piange come una femminuccia mentre Athena gli porge in continuazione fazzoletti. Liam cerca di trattenere le lacrime, Benji ha gli occhiali da sole quindi non ho idea di cosa frulli nel suo cervelletto.
Simon, invece, è commosso.
"Sei splendida" dice con voce rotta. "Semplicemente meravigliosa".
"Sei un amore, Simon Cucciolone".
"Ti amo" sussurra.
"Anche io. Credevo fosse chiaro".
"E ora vi dichiaro marito e moglie" piccole stelle sfavillano in me. "Figliolo, puoi baciare la sposa. Fiuh, menomale che ce l'ho fatta. Mai più!"
Sorridiamo dopo che prendo il volto di Simon e lo bacio non curandomi della folla che acclama, Alex si sente anche più degli schiamazzi dei soldati.
"QUELLI SONO I MIEI FRATELLI! GESU', ATHENA, PASSAMI QUESTI CAZ... ACCIPERBOLI FAZZOLETTI".
Jack e Madison vengono verso di noi e gli abbraccio insieme.
"Grazie, grazie, grazie" dico gioendo. "Tutti al rinfresco ora!"
Quasi non ho il tempo di finire la frase che Alex, Liam e Benji prendono con la forza Simon. Lo portano fino ad un palchetto in riva al mare con delle casse e dei microfoni. Alex prende la parola.
"Buonasera a tutti squadra, fanciulli, scienziati pazzi e il resto. Per festeggiare il matrimonio della mia sorellina ed aprire le danze, io e i miei fratelli... ah, no, questi poi fraintendono. I miei amici, vorremmo cantarvi una canzone. Il signor Torres è pregato di salire sul palco".
"No", lo sento borbottare.
"Amore" lo chiama Madison. "Oggi è un giorno speciale".
"Non mi rompere il cazzo, Jack. E non mi fare dire le parolacce davanti al sacerdote Lee. Sali su quel palco oppure questo mazzo di fiori diventerà un'arma letale". Sbotto.
Madi si mette una mano sulla bocca trattenendo una risata, Jacob mi fissa con uno sguardo omicida. Non riesce proprio a dire di no alla sua sorellina, o forse sono io fantastica nel ricattarlo.
"Appena finisce tutta questa scenata goliardica non credere che..."
"Fantastico!" Madi lo spinge giù dall'altare. "Vai!"
Dopo un'occhiata implorante alla sua ragazza, Jack inizia a camminare verso il palco dove i miei fratelli lo aspettano e Alex inizia ad acclamarlo.
"Facciamo tutti un bell'applauso per il mio cognatino JJ e per quell'orsetto spelacchiato dell'altro mio cognato Simon!"
La folla ridendo acclama, Madison e io rimaniamo sull'altare a goderci lo spettacolo.
"Musica, maestro!"
Una guardia preme alcuni pulsanti su una console sotto questo palco e inizia la musica.
Benji, Alex e Liam cantano sicuri, Simon è un pomodoro e Jack sta per creare stragi.
"Hey! I just met you, and this is crazy, but here's my number, so call me, maybe!"
La canzone deve averla scelta Alex.
Io e Madi ci sbellichiamo dalle risate mentre la canzone prosegue e penso che Jack ritenga d'ora in avanti la sua carriera da professionista mandata a monte.
Simon inizia a sciogliersi e trovo che il mio maritino sia adorabile.
"Guarda, amica mia" mostro a Madison l'anello. "Sono proprio sposata!"
"Lo vedo!"
"E a te quando tocca?"
"Con calma, sorella!"
"Allora quando devo lanciare il bouquet di fiori lo butto su di te!"
Madison ride, mi dà un bacio sulla guancia. "È stupenda la mia sorellina, quanto ti voglio bene!"
Urliamo con la musica di sottofondo. "Anche io! Tantissimo!"
MADISON
"Ma chi ha riempito il mio telefono di tutte queste foto?"
Alex arriva verso di me, Stella e Athena, sedute su dei divanetti sulla spiaggia e piene di cibo dopo il 'rinfresco' della cerimonia che la realtà era un pranzo e cena di Natale insieme.
"Che c'è? Io e Madison volevamo farci qualche scatto" commenta Stella.
"Cara Stella, qualche scatto corrisponde a cinquecento selfie con le vostre faccette un pochino disturbate?"
"Andiamo, se volevi partecipare potevi anche unirti a noi!" Dico.
"Almeno Athena è seria e ha declinato, vero piccola Mowgli?"
"Veramente avevo consigliato di gettare il telefono ai pesci, però hanno declinato".
"Certo, logico. Oh, donzelle, siete proprio carine con i vostri vestitini".
Vorrei scherzare con Alex, eppure più passa il tempo e più sento che in me qualcosa non va. Non voglio farmi vedere in questo modo da Stella il giorno delle sue nozze. Temo per quello che mi succede, cerco di sedare la mia ipocondria riflettendo sul fatto che questa nausea costante è data dallo stress del periodo passato o magari qualcosa che ho mangiato.
Cerco di autoconvincermi che non sia ciò che penso.
"Devo andare un attimo in bagno" dico ai miei amici. "Torno fra un attimo".
"Devo accompagnarti?" Chiede Stella.
"Io nel bagno delle signore non ci metto proprio piede" alza le mani Alex.
"Stella, non vorrai rischiare di sporcare il tuo vestito da cerimonia. Ci abbiamo messo secoli per trovarlo".
"D'accordo, ma se ti serve qualcosa chiamami".
Sorrido e inizio a camminare. Cerco di passare attorno al locale, entrando da una porta secondaria per non farmi vedere da Jack.
Pregando con tutta me stessa di stare bene.