Mentre una folla spaventosa massacra centomila uomini
riducendoli a un mucchio fumante; poveri morti!
O natura, tu che creasti santamente questi uomini.
Arthur Rimbaud
MADISON
Oggi sosterrò la seconda prova.
Sono passati alcuni giorni, mi permettono di dormire come ho proposto io stessa in una stanza segregata con delle guardie che mi monitorano.
Non è un problema per me, non ho necessità di andare da nessuna parte. Ho solo bisogno che William si fidi ciecamente di me per entrare nella sua fazione. Questo è tutto.
Questo però è nocivo per loro, perché ho tanto tempo per pensare, valutare nuovi piani e la mia mente è un continuo susseguirsi di idee. Magari mi monitorano tramite una telecamera, cercando di leggermi nel pensiero o semplicemente ascoltare il battito del mio cuore.
Ma non c'è più nulla che batte qui.
Vengo tirata fuori da questa zona buia solo quando William lo richiede, non mi fa vedere Clara ritenendo che io possa attaccarla istantaneamente e farla fuori.
Dopo che istintivamente mi sono gettata fra le fiamme per salvare quella famiglia da me si aspetta di tutto. Tra l'altro ho chiesto lui espressamente che affinché quella famiglia alla quale ho bruciato la casa avrebbe potuto avere una postazione confortevole e così fece. Non tanto per compiacermi, ma per farmi sentire potente, per farmi credere che io e lui siamo uguali tanto da farmi diventare una delle peggiori criminali del paese.
Al momento, io devo fargli credere che è questo che voglio.
Io voglio fare parte della sua squadra e voltare le spalle alla mia.
Non ha compreso che al momento io sono diventata la cattiva, imparerà a rispettarmi ancora più a fondo. Altrimenti, potrebbe pagarne delle serie conseguenze.
Mi ha convocata nella sala riunioni della villa Harrison, non so dove Clara passi la maggior parte del suo tempo ma lo scoprirò presto.
Alcune guardie mi seguono circondandomi. Mi offre un certo piacere il fatto che hanno tanto timore che io possa fare qualcosa. Ogni tanto attuo dei movimenti rapidi senza un obbiettivo preciso, solo per vederli mettersi in allerta e ridere loro in faccia.
Questo si chiama potere.
Eppure, tecnicamente sono una sorta di prigioniera, quindi io dovrei temere loro.
Arrivo nella sala riunioni, circondata da librerie con un lampadario d'oro sul tetto e un tavolo marrone chiaro con sfondo New York. Seduti al tavolo tutti i genitori della mia squadra.
I signori Torres, poi Anderson, Walker, Parker e Smith.
Tutti davanti a me, mentre fissano ciò che ha mandato a monte tutti i loro piani di una vita. Una ragazza qualunque che si è rivelata la loro peggiore condanna.
Ne sono spaventata? No, semmai me ne compiaccio.
Dunque, iniziamo.
"Una riunione di famiglia, dunque è questa la seconda prova".
William è in piedi a capotavola con il solito bicchiere di liquore alla mano. Sorride in maniera sfacciata. "Accomodati, Madison".
Faccio come dice, non smettendo di osservare coloro che potrebbero diventare i miei aguzzini seduta stante. Come al solito indosso la divisa, non si sa mai.
"Allora, quali accordi incriminati e sporchi di sangue si stipulano oggi?" Inizio il discorso mettendomi con le mani sotto al mento sul tavolo.
La madre di Stella sorride, sono molto simili lei e sua figlia. "Non mi stupisce che mia figlia a contatto con questo carattere sia diventata tanto irrispettosa".
"Si riferisce a me?" Mi metto la mano sul cuore con finta sofferenza. "Signora Anderson, deve sapere che se ad oggi sono così è per gran parte merito dei vostri figli. Io ero la brava ragazza".
"E ad oggi potrebbe diventare il nostro biglietto da visita per il successo" William si siede. "A patto che superi la seconda prova".
Lo scruto. "E su cosa verterà?"
"Diciamo che è più un favore che farai tu a noi".
Analizzo con molta attenzione ogni sua parola. "Se non mi spieghi le regole in maniera esaustiva come pretendi che io superi la prova, William?"
"Accidenti" interviene il signor Walker. "È così che ti fai trattare? Non è da te non agire".
"Tranquillo, amico mio. Presto Madison inizierà a sapersi comportare, lasciamola ambientare. Mi diverte".
"Non parlare come se non ci fossi, qui stiamo semplicemente facendo affari. Che tipo di favore vuoi?" Insisto.
"Come vedi, se tutti i miei colleghi sono riuniti qui significa che vogliono qualcosa. Qualcosa che solo tu puoi dare loro" esita. "Vogliamo sapere chi vi aiuta a gestire la SCR, da quando l'avete costruita e il punto debole di ognuno dei tuoi amici. Se mentirai, noi lo sapremo. Sarai attaccata ad una macchina della verità di ultimo modello e assolutamente infallibile. Sei un biglietto da visita per la vittoria, chi potrebbe conoscere queste cose se non tu?"
Esito, poi sorrido, anzi, rido. "Oh, William..." torno immediatamente seria. "E io cosa ottengo in cambio?"
"Parte della mia fiducia, come d'accordo".
Scuoto la testa. "No, no no. Qui la posta in gioco è decisamente alta. Voglio anche io che rispondi a delle mie domande".
William sorride, guardando i suoi colleghi. "Visto? È eccellente per noi, per il piano".
"Non lo so, William" dice la signora Smith. "A me sembra una viziata che ha bisogno di una lezione fisico-corporale".
Punto lo sguardo sulla signora dai capelli grigi e gli occhiali. "Mi dica, signora Smith, sono pronta a tutto. Non credo di patire più dolore da un po', ormai".
"Che cosa vuoi sapere da parte nostra, Madison?" Chiede William.
"No, William" la moglie del signor Torres, elegante come sempre, sembra impaziente. "Sono stufa che tu abbia questo atteggiamento così..." fa una smorfia. "Intimo con questa ragazza. Deve rispondere prima alle nostre domande. Smettila di avvantaggiarla".
"Fai silenzio, Linda. Non osare interferire con queste scenate durante una riunione di lavoro". William alza la voce.
"Credi che io non abbia notato come la guardi e quali possono essere i tuoi pensieri?" Linda si alza, con le guance rosse. "Non posso crederci che sei arrivato a tanto".
William sbatte il bicchiere di liquore sul tavolo, si frantuma in mille pezzi e se non avessi avuto la divisa mi sarebbe arrivata una scheggia sul petto. Le mani dei genitori della mia squadra sembrano ferite.
"Linda" è immobile e rigida a causa della reazione del marito. "Siediti e non osare proferire altra parola. Non credere che in questo modo risulterai essere più attraente per me e di conseguenza ottenere ciò che speri. Ti rendi solo meno desiderabile".
Sono sul serio la causa di una crisi di coppia?
Tutti attorno a questo tavolo sono rigidi, non osano neanche lamentarsi delle leggere ferite riportate. Linda lentamente torna a sedersi con lo sguardo perso nel vuoto.
Lentamente William punta lo sguardo ancora su di me, cambiando totalmente espressione da seria e contorta ad un ghigno furbo. "Dicevi, Madison?"
Stavo per azzardare e chiedere di rimandare la seconda prova, essendo apparsa davanti la mia vista una scena piuttosto discutibile e disgustosa. Forse è meglio finire questa storia una volta per tutte.
Mi sporgo sul tavolo con le mani incrociate. "Come ti sei comprato la fiducia degli Americani?"
Prende un altro bicchiere da un piccolo carrello alle sue spalle. "Nello specifico cosa ti interessa?"
"Ogni cosa" spiego. "Tu sei uno dei peggiori criminali d'America. Eppure, sei una delle persone più stimate. Hai una doppia vita, quelli attorno a te sono solo sospetti, non certezze sul fatto che i tuoi soldi sono sporchi. Compri la gente con la beneficenza ma allo stesso tempo uccidi persone a sangue freddo e con lo spaccio di armi che vuoi espandere oltre i confini nazionali. Quindi dimmi, William, come puoi stipulare tanta persuasione psicologica nelle persone?"
Lui continua a fissarmi, si inumidisce il labbro in maniera estremamente lenta. E attraente.
"Davvero eccellente osservazione, Madison" dice. "Diciamo che il mio lavoro è il seguito di tanti antenati prima di me". Si alza in piedi girandosi verso la finestra. "La psicologia dell'uomo mi ha sempre affascinato e per primo iniziai a manipolare Jacob con la storia degli occhi di sua nonna che rispecchiavano i miei e per una decina d'anni non ho rischiato che mi uccidesse. Ho continuato con le persone, mostrandomi cordiale e pieno di risorse, ho approfittato di farmi vedere disponibile nell'aiutare le persone con la beneficenza finendo nelle prime pagine delle riviste. Jacob poi è sempre stato lo scapolo più ambito del paese e questo ha avuto il suo effetto, specialmente portarlo con me a tutti gli eventi possibili mostrandoci solidali e affidabili".
Si gira verso di me. "L'arma più letale di tutte è stata mia madre, attrice di successo amata da pubblico, l'unica persona legale della mia stirpe con nessuno scheletro nell'armadio. Il pubblico la sosteneva per spontaneità e gentilezza. La sua morte improvvisa suscitò enorme lutto e io ne approfittai continuando a mostrarmi forte ed elegante, questo alla gente piaceva e mi ha fatto considerare più potente" sorride. "La gente per me non è altro che un ammasso di burattini, oggetti per arrivare ai miei scopi, mezzi di marketing per raggiungere l'apice del potere. Questo è il mio mondo, Madison. E ne farai parte che tu lo voglia o no, perché il tuo potenziale è simile al nostro".
Indica tutti gli adulti presenti nella stanza che mi fissano. All'improvviso succede qualcosa.
Delle guardie che sbucano da dietro mi prendono le braccia legandomele con movimenti decisi e rapidi alle maniglie della sedia dove sono. Mi attaccano vari fili sulle mani e petto collegati ad una macchina nera sul tavolo con alcune lucine. Tutti gli adulti davanti a me osservano la scena con leggeri ghigni di soddisfazione.
La macchina della verità.
"E ora, Madison..." posa le mani sul tavolo. "Confessaci qualche segreto della tua squadra".
William Torres, quello che mi hai appena confessato è il tuo biglietto di sola andata per la tua rovina più assoluta.
Sto scherzando, ovviamente.
Ora siamo quasi alleati, giusto?