My Dear // Alastor x Reader (...

By IosonoNova

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Il fato fa sì che due assassini si incontrino, provando ad uccidersi a vicenda, ma c'era una cosa che il dest... More

Prologo
1 ~Partner~
2 ~Amore?~
3 ~Guai~
4 ~Strega~
5 ~Il piano~
6 ~Vendetta~
7 ~Ti odio!~
8 ~Inferno~
9 ~Hotel~
10 ~Coscienza~
11 ~Lucifero~
12 ~Trauma~
13 ~Accordo~
14 ~Angeli e Demoni~
15 ~Bugia~
17 ~Illusione~
18 ~Il ballo~
19 ~Cluedo~
20 ~Visita inaspettata~

16 ~Verità~

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By IosonoNova

La prima cosa che vidi non appena mi svegliai fu Alastor abbracciato a me.
No aspetta, ALASTOR ABBRACCIATO A ME?

Non capivo se stessi delirando oppure no, provai ad alzarmi senza disturbarlo, ma lui mi strinse con forza contro il suo petto. Cercai di teletrasportarmi, ma ero ancora senza energie per farlo.

Sbuffai, capendo di dover rimanere lì affinchè il cervo non si sarebbe svegliato. Odiava essere disturbato durante il sonno, posso confermarlo. Una volta cercai di farlo alzare alle otto del mattino, visto che sarebbe dovuto andare in studio.

Purtroppo non mi aveva avvertita di questi suoi 'spasmi', quella stessa mattina mi beccai uno schiaffo in faccia per colpa sua e, sinceramente, non ci avrei tenuto rivivere la stessa scena.

Nel mentre aspettai che Alastor si svegliasse, le mie palpebre iniziarono a chiudersi, riportandomi nel mondo dei sogni.

***

Io ed Alastor ci svegliammo di soprassalto, Angel urlava e saltava goioso in mezzo al salotto. <SI PUÒ SAPERE CHE CAZZO TI URLI!> sbottai io, infastidita per via del rumore. <SIETE CARINISSIMI!> notai dopo in che posizione ci trovammo io e il cervo.

<Angel..> <Sì, Malìa?> chiese, aspettando la risposta. <BRUTTO BASTARDO SE TI PRENDO TI STROZZO> urlai, alzandomi dal divano e iniziandolo a seguire. Lui iniziò a correre per tutto il salone, finchè non lo presi e lo sbattei a terra.

Iniziai a fargli il solletico, Angel iniziò a ridere come un matto, mentre tutti ci guardavano come se fossimo dei bambini di cinque anni. Lo lasciai andare solo dopo averlo 'torturato' fino allo sfinimento.

<Io non capisco ancora di che problemi soffrite> ammise Husk, ancora sconvolto dalla piccola scena di me e il ragno. Mi alzai dal pavimento e, ignorando tutti gli altri, salì in camera.

Mi lavai e mi misi un vestito bianco e nero, quel vestito. Quello che mi regalò Alastor quando entrai per la prima volta in casa sua. Mi si formò un vuoto nel petto ricordando quel momento, e se avesse ragione? E se io l'avessi trattato di merda solo perché avevo frainteso?

Forse avrei dovuto lasciare che mi spiegasse la vicenda, i miei pensieri si interruppero per via della porta che si spalancò. Parli del diavolo e spuntano le corna.

Alastor si trovava davanti a me con il suo solito sorriso forzato. <Che vuoi Alastor> chiesi, infastidita al fatto che non avesse bussato prima di entrare. <Mia cara, ieri ti ho visto rientrare malconcia e dolorante. Posso sapere chi è la causa di questo?>

Merda, lui non doveva sapere del patto con Val, altrimenti sarei finita nei guai. <Non credo siano cazzi tuoi, Al> sputai acida. E menomale che volevi farti spiegare tutto da lui eh.

Ci avevo ripensato, non volevo nessuna spiegazione da lui. Piccola bugiarda, muori dalla voglia di sapere la verità.
Questa coscienza del cazzo! Sta zitta una buona volta!

<Vedo che hai portato con te il vestito> disse, squadrandomi dalla testa ai piedi. Quell'abito era il mio punto debole, forse la cosa a cui tenevo di più, ma solo perché me lo aveva regalato lui.

Non ti importa nulla di lui, non è vero? Eppure era questa la frase che ti sei ripetuta per più di settant'anni. Non riuscivo a odiarlo, anche se nel profondo provo un'immensa delusione nei suoi confronti.

Sospirai, capendo che fosse arrivato il momento. <Alastor, ho deciso di ascoltare il motivo del tuo tradimento> dissi, lui si sedette sul letto, aspettando che lo raggiungessi.

<Come ho detto in precedenza, è stato Nick a denunciarti> mise in chiaro, poi continuò a parlare. <Quando stavi per uscire dalla porta vidi le luci della polizia arrivare, per questo ho iniziato a seguirti. Quando non ti vidi in mezzo al bosco avevo paura ti avessero trovata.

Non appena ti vidi ancora sana e salva mi calmai, solo che non riuscì a ragionare, reagì d'istinto, presi il pugnali e ti accoltellai. L'ho fatto per il tuo bene, Malìa, non volevo marcissi in una di quelle orrende celle> le lacrime minacciavano di uscire.

<Sarei riuscita a trovare un modo per scappare, non credi Alastor?> dissi, con voce rotta per via del pianto. <Non ho finito, cara> <Non ti sei nemmeno degnato di seppellirmi> continuai, ignorandolo.

<Se tu mi lasciassi finire sarei più contento> disse, mi zittì, curiosa di sapere il proseguimento della storia. <Dopo aver fatto quel che ho fatto..> <Mi hai pugnalata> lo interruppi, guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.

<Dicevo, ero andato un attimo dalla polizia, affinché se ne andasse. Poi, dopo essermi assicurato che se ne fossero andati, sono tornato da te per seppellirti> fece una pausa, poi continuò.

<Dei cacciatori mi scambiarono per un cervo, così mi impiantarono un proiettile nel cranio. Caddi nella tua fossa, quindi tecnicamente io e te adesso siamo seppelliti insieme> finì di raccontare.

Aspetta un momento, io ed Alastor? Seppelliti insieme?Nononono deve essere per forza uno scherzo.

<Rimane il fatto che tu mi abbia pugnalata> dissi, delusa. Il suo sguardo si spense, ma mantenne comunque il solito sorriso a trentadue denti sul volto. <Mia cara, non era mia intenzione tradirti..> <Eppure lo hai fatto> lo interruppi nuovamente.

<Per me eri importante, oltre che partner ti consideravo ormai come una mia amica>.
Amica?..

Ma certo, per lui ero solo una sua amica, quella che l'aiuta in tutto, quella di cui ci si può fidare. Solo un'amica..

<Oh.. Capisco> ero abbastanza delusa, il mio cuore si ruppe in mille pezzettini. <Cara, va tutto ben..> <MALÌA> urlò Angel, interrompendo Alastor.

<Dimmi, Angel> <Valentino mi ha chiamato..>. Oh cazzo, e se gli avesse detto tutto? <..Ha detto che ho riavuto la mia anima indietro, sono finalmente libero!> esclamò entusiasta il ragno.

Tu sei libero, ma io ho venduto la mia anima per salvare te..

<Sono felice per te,Angel> dissi, poi guardai l'orario su quell'aggeggio strano, il... telefono!
Era mezzogiorno, avevo tempo prima di andare in studio da Val. <Potreste andarvene, per piacere? Avrei delle cose da fare> sputai acida, cacciando i due demoni.

Loro, vedendomi abbastanza nervosa, obbedirono senza fiatare. Mi buttai sotto le coperte e chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare tra le braccia di Morfeo.

***

Mi svegliai di botto, sentendo la suoneria. Era Valentino, dieci chiamate. Vidi l'orario, le diciotto e trenta, MERDA! Sarei dovuta stare in studio alle diciassette!

Mi alzai dal letto e iniziai a camminare avanti e indietro, consapevole che avrei avuto una punizione da parte della falena. Al solo pensarci mi vennero le lacrime agli occhi, ero disperata, ero solo al secondo giorno e già non riuscivo più a sopportarlo.

Come hai trovato un metodo per salvare Angel troverai anche tu un modo per riprenderti la tua anima. Come se fosse facile!

Continuai a vagare per la stanza per una decina di minuti, fin quando non mi ricordai di Husker. Corsi di sotto, lo trovai al solito posto, così mi avvicinai a lui con passo svelto.

<Husk! Ho bisogno di te!> esclamai sbrigativa, sedendomi su uno sgabello. <Cosa ti serve> mi chiese, alquanto scocciato. <Ho liberato Angel, ho venduto la mia anima a Valentino> dissi, tutto d'un soffio.

L'uomo davanti a me sputò a terra la birra che stava bevendo. <È uno scherzo vero?> chiese, sperando che lo stessi prendendo in giro. Negai, <Oggi dovevo andare in studio alle diciassette, solo che mi sono svegliata poco fa> spiegai.

Avevo paura, paura delle conseguenze. Conoscevo Valentino, sapeva essere abbastanza spietato. Sei solo una stupida! Sei un overlord, te lo sei scordato? Puoi farlo a pezzi quando vuoi.

Cazzo è vero! Mi ero dimenticata dei miei poteri! Un'idea mi venne in testa, <Ho un piano!> mi avvicinai ad Husk e gli spiegai tutto quanto. <Tu sei completamente pazza! Ma si, potrebbe funzionare> lui approvò la mia idea.

<Bene, ora però ho bisogno di bere> ammisi, l'uomo mi passò una bottiglia di birra, mentre lui se ne apriva un'altra. <Husk, tutta questa birra fa male> lo presi in giro, consapevole di essere mille volte peggio di lui. Ci mettemmo a ridere, parlammo del più e del meno, scoprendo di avere molte cose in comune.

Angolo Autrice
Ciao lettori! Mi dispiace dell'ora, ma di solito i lampi di genio mi vengono di notte. Spero vi piaccia il capitolo!

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