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By errychGoya

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Trama Melissa,27 anni spirito ribelle e indomito ,nel pieno dalla sua seconda laurea in economia e gestione a... More

premesse e personaggi
1. il principe azzurro
2. risse a non finire
3. ora mi dai del lei?
4. Luna 🌙
5. discussione evitata
6. ti fai aiutare?
7. lacrime,non mi piacciono i medici!
8. una notte nella tana del lupo
9. little kótik....
10. pizza,Shrek e fuga
11. mezza giornata con sólntse
12. fraintendimenti e chiaramenti,ti riporto a casa
13. domenica con la febbre
14. cure che non mi piacciono!
15. pianti,cena e tutti a nanna
16. scuse,punizione e colazione
17. pranzo impegnativo e pomeriggio di relax
18. Due settimane dopo
19. punizione,non sei piu sola
20. un nuovo mondo
21. informarsi,da internet e sul campo
22. Samuel e....
23. colazione al primo piano
24. regole,punizioni e safeword
26 confidenza in più
27. dubbi e prime prove
28. lo Space
29. Sorprese e traguardi
30. Prime volte
31. telefonata misteriosa
32. after
33. Madagascar 2
34. un nuovo amichetto
35. Temporale 🌧
36. "Ti amo"

25. primi giorni da little...

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By errychGoya

Pov Dimitri

<<pronta a fare il miglior bagnetto della tua vita kótik?>>
Le chiesi avvicinandomi a lei e abbassandomi per cercare di stare,più o meno,alla sua altezza.

Lei arrossì ma annuì piano col capo.

Mamma mia quel suo arrossire così facilmente mi avrebbe fatto uscire fuori di testa.

<<e qui invece? A che punto sei?>>
Domandai dando un occhio al tavolino dove era riposto tutto,credo, il suo materiale da combattimento.

<<h-ho finito>>

<<posso?>>
E solo quando lei mi diede il consenso presi in mano i tre fogli,erano un esplosione di colori con l'aggiunta abbondante di glitter e sticker.
Per un attimo pensai che tutte quelle decorazioni fossero completamente in contrasto con il contenuto di quslld pagine ma probabilmente quello era il suo modo anche per esorcizzare la "paura".

Sorrisi e mi girai verso di lei.

<<ma sono bellissimi! Sei stata davvero bravissima kótik >>
Mi complimentai,davvero fiero di lei,ci stava provando sul serio,e certamente non potè sfuggirmi una luce nei suoi occhi,era contenta....contenta di aver reso il suo daddy fiero di lei?

Ahhh il mio piccolo kótik

Non c'è dubbio: io gli ho fatto conoscere il ddlg ma lei era già più che profondamente una little

Senza aspettare oltre la presi in braccio portandola in bagno,dove avevo dato una sistemata.
Appena entrato,poco prima,non avevo potuto che pensare che quello spazio fosse più simile a un campo di battaglia ,probabilmente reduce della preparazione pre serta prima di venire al locale,che una toilette.

Dopo, avevo aperto l'acqua e cercato in giro qua e là alcuni prodotti.
Ero rimasto sorpreso dall'ingente quantità che ne avevo trovato,ed alla fine avevo scelto quelli che mi sembravano più utilizzati per i capelli ed il corpo,più qualche altra piccola coccola che ero abbastanza sicuro gli avrebbe fatto piacere.

Poggiai Melissa per terra,con i piedi sul tappeto ed avvicinai le mani ai suoi fianchi,poggiandole sul bordo della gonna che ,con lentezza,di modo da poter scrutare ogni sua reazione,portai verso il basso; poi avvicinai le mani verso il basso,fra le sue gambe e sbottonai la chiusura del body tirandolo su,sopra il sedere.

La presi di nuovo in braccio,seppur per poco e la poggiai su un mobiletto accanto al lavandino.

<<ora ,piccolina alza le braccia>>

Obbedì subito ed io le sfilai il body.

<<ho preso alcuni pupazzi che ho trovato nel mobile,spero non ti dispiaccia....quale preferisci che metta in acqua con te?>>
Le domandai cercando di distrarla e farla rilassare.

Lei me ne indicò un paio ed io ne presi qualcuno da darle in mano.

<<non ti piacciono le paperelle?>>
Domandai sorpreso,essendo di solito quello l'animaletto in gomma più utilizzato.

Scosse il capo e prese a schiacciare lo squalo e la stella marina,facendogli fare alcuni rumori.
<<e chi è questo pesciolino blu? Mi pare di averlo visto sulla copertina di un film,o qualcosa del genere>>

<<sì chiama Dory!>>

<<e questa stella marina invece?>>

<<non fa parte del cartone?>>
Le domandai fingendomi curioso mentre le sfilavo i calzini.

Scosse il capo.

<<oh e quindi non ha ancora un nome?>>
Mosse ancora il capo.

<<grave,gravissimo....dovremmo subito rimediare,idee?>>
E nel mentre le slacciai il reggiseno togliendola.

<<uhm....Nial!>>

<<oh,quindi è un maschietto?>>
La sollevai poggiandola di nuovo in piedi sul tappeto e le sfilai le mutandine.

Arrossì ma poi annuì tutta fiera in risposta alla mia domanda.

Cazzo che effetto averla nuda davanti a me.

Le lasciai un bacio sulla fronte e sorrisi.

Cos'ho fatto nella mia vita precedente per avere una tale dea nella mia attuale vita?

I capelli le ricadevano lunghi fino al petto,comprendole il seno,il viso sereno ,con quei suoi occhi dolci e il suo sorriso genuino.

Sia bimba che donna,naturale e matura,infantile e formosa al punto giusto.

Il mio piccolo kótik.

La presi in braccio poggiando le mani sotto le sue ascelle e la immersi nell'acqua,dove vi avevo già messo il sapone e alcuni giocattolini.

Le feci vedere due bombe da bagno,una a forma di cuore e l'altra di gelato.

<<quale vuoi piccola?>>

Appena scelse gliela passi e la fissai mentre lei si divertiva così,nel tenere tra le mani la piccola formina.

<<frizza! Frizza!>>
Commentò eccitata facendomi ridacchiare.

<<wow,è fantastico>>
Le diedi corda.

La feci giocare per un po unendomi a lei,felice che fossi partecipe del suo gioco,passandole i giocattoli e assecondandola nel creare storie sui vari personaggi.
Alla fine dovetti ammettere che la fantasia era qualcosa che certamente non le mancava.

<<....e quindi Nial si sposa con la signorina Viola e vissero tutti felici e contenti>>

<<che bellissima storia.>>
Le diedi un altro bacio sulla fronte per sottolineare il complimento insomma,non avevo mai avuto una little ma non ne ero totalmente inesperto,quello credo in gergo venga definito "rinforzo positivo" per una buona azione e poi gran parte lo faceva l'istinto.....un istinto che non sapevo di avere ,eppure a quanto pare c'era,c'era eccome.

<<ora farai la brava bimba mentre daddy ti lava i capelli vero?>>

Lei annuì ed io presi lo shaampo.

<<è difficile trattare i capelli mossi-ricci....sicuro non vuoi faccia io?>>
La sua parte "dominante",quella che stava cercando di tenere a bada stava uscendo fuori,che si era quasi "automaticamente" assopita da quando l'avevo presa in braccio.

Me l'aspettavo.

Del resto Melissa ,a quanto avevo avuto modo di intuire, era (aveva dovuto essere?) sempre stata autonoma e indipendente, costretta ad avere tutto sotto controllo e capivo fosse difficile fidarsi di qualcun altro e lasciargli il controllo,ma pian piano ci saremmo riusciti,non tanto per qualche mia capacità o cosa,semplicemente perché era la sua natura,ne ero più che sicuro.

<<facciamo così : tu mi dici cosa devo fare ed io eseguo,in modo che la prossima volta saprò bene che fare....d'accordo piccola?>>

Lei annuì per poi iniziare a parlare.

<<prima va fatto lo shampoo normalmente, e il balsamo,si pettinano i capelli e poi si usa quello lì, che è tipo un gel pettinando, e infine la schiuma.
Dopo prima di avvolgerli nell'asciugamano,quello lilla che non è in spugna si va a testa in giù.
E ovviamente si asciugano a testa in giù.>>
Mi spiegò tutto con precisione ed appena finì io cominciai a darmi da fare.

<<io ho finito.
Facciamo così,visto che si sta facendo tardi e l'acqua si sta raffreddando giochi altri cinque minuti e poi esci,va bene?>>

Aspettai che annuisse pacata e le feci vedere il timer sul mio cellulare.

Quando il tempo scattò svuotai la vasca,la sciacquai con il doccino,la feci mettere in piedi facendole indossare un accappatoio verde smeraldo che avevo trovato lì vicino e poi le avvolsi i capelli creando alla bene e meglio un turbante sulla sua testa.

<<ecco fatto>>
Lei non commentò ma sorrise.

Nè un capriccio nè una parola fuori posto....il sogno di ogni dadd- scherzo!

<<ma che bella bimba tutta pulita e profumata che abbiamo qui>>
Le dissi mentre la prendevo in braccio facendo un giro su me stesso per farla divertire.
Era troppo pacata,capivo stesse tastando il terreno e per questo era così silenziosa ma io volevo farle capire a tutti i costi che con me era al sicuro,non l'avrai mai giudicata,al contrario,l'avrei sempre ascoltata e aiutata.

Tenendola ancora stretta a me mi diressi nella sua cameretta e che dire? Quella stanza aveva solo le pareti bianche,ma per il resto era un esplosione di colori e cose carine.
Sul letto ,rigorosamente con le coperte dei looney tones vi era una quantità industriale di peluche,di fronte una televisione e accanto una piccola scrivania e sotto,come se non bastasse,il pavimento era coperto da quei tappeti di gomma che di solito si usano per i bambini.

Notai inoltre due porte.

<< il mio bagno personale e la cambina armadio>>
Mi spiegò lei prima ancora che potessi chiedere indicandomi di volta in volta quale fosse la porta.
Quello lo presi anche come un assenso ad entrare in quei luoghi,come per la sua stanza,dove avevo aspettato di essere in sua presenza ,volevo fare le cose con calma,senza invadere i suoi spazi,solo che ovviamente,per una questione di comodità, mi serviva sapere come fosse disposta la casa della mia piccola.

Il bagno era molto semplice, sui colori ,in particolare di giocava su un alternarsi tra verde e giallo e qualche sprazzo di rosa,mentre la cambina armadio era enorme e perfettamente organizzata.

<<quelle sono per quando devo uscire per l'uni o comunque abbastanza tranquilla,lì per serate più eleganti importanti ,o per andare in discoteca e lì per quando sto a casa,ed accanto i pigiami>>
Mi fece da guida indicando di tanto in tanto ora quella ed ora questa zona.

Avvicinandomi verso la zona casa/pigiami notai che fosse piena di body,tutine e altre cose color pastello.
Per un attimo mi girai meravigliato verso Melissa.

<<sicura che non sapessi di essere una little e di non aver mai avuto un daddy?>>
Le chiesi tra il divertito ed il serio osservandola scuotere subito il capo in segno negativo.

Gurdando qua e là optai per una tuta calda e comoda sul bianco e l'azzurro e con la particolarità del capuccio con le orecchie,a cui abbinai sotto un body bianco.

<<l'intimo inevce?>>
Fui costretto a chiederle essendo che lei aveva smesso da un po di prestare attenzione ai miei movimenti giocherellando con la mia collanina.

<<oh si,giusto.
In camera,c'è un comò>>

Non ebbi difficoltà nel trovarlo e appena lo apri non mi rimase nulla da fare che sorridere.
Quella ragazza sprizzava la parola "little" da ogni poro,ed a quanto pare lo faceva anche la sua casa.

Dentro era pieno di intimo rosa e bianco o comunque con colori tenui,un altro invece conteneva biancheria neutra ed un ultimo lingerie.

Scelsi anche qui un intimo azzurro e bianco che richiamava il personaggio sulla tuta e posai Melissa su comò.

<<ora io vado a prendere un asciugamano da poggiare sul letto per non bagnarlo,vuoi venire con me o mi aspetti qui?>>
A quella domanda sporse di nuovo le braccia verso di me che subito l'accontentai prendendola in braccio.
In bagno andai dritto e sicuro,avevo già scoperto precedentemente dove tenesse gli asciugamani.
Ne presi uno grande e tornai in camera,lo pozionai sul letto e ci poggia Melissa sopra, seduta,l'aiutai a sfilarsi l'accappatoio ormai bagnato e guidai i suoi movimenti per permetterle di stendersi.

Adesso le sue grazie erano ben in vista in mia precisa direzione,ma feci finta di nulla ,non era il momento.

Sono un uomo capita che abbia dei pensieri poco "casti" ,eppure so controllarli.
Non è vero che l'uomo è vitta dei suoi istinti,sceglie di assecondarli che è ben diverso.

Le infilai le mutandine e quando gliele avevo fatte arrivare a metà coscia con una mano le sollevai le gambe,come si fa con i bambini piccoli,e le feci scivolare al loro posto.
E lo stesso feci per i pantaloni e infine le infilai dei calzini pesanti e caldi.
Poi la tirai su delicatamente per farla mettere seduta e le sistemai il reggiseno,la magliettina e la giacca della tuta.

<<wo-là perfetta>>
Le mi sorrise imbarazzata per poi sporgere di nuovo le braccia verso di me.

Ah-ah,forse ho trovato un bel punto debole della mia piccolina...

La ripresi in bracci e tornai in bagno ,attaccai l'asciugacapelli e la feci risedere sul mobile per farla stare più in alto.

<<prima le radici e poi le punte>>
Mi specificò timidamente.
Sorrisi.

La tolsi l'asciugamano e presi ad asciugarle i capelli,nel modo in cui mi aveva detto e infine passandole di tanto in tanto le mani fra i capelli mentre lei pian piano aveva poggiato la fronte conto il mio petto,socchiudendo gli occhi e mugugnando di piacere.

Quando ebbi finito rimisi tutto a posto e la presi in braccio.

<<d-daddy...>>
Un brivido mi percorse la schiena a quella semplice parola,non ero ancora abituato.

<<dimmi piccola>>
La incentivai ad andare avanti portandola verso il soggiorno.

<<ecco....tu...adesso...ehm....>>
La osservai incespiare nervosamente nelle parole ed abbassare piano il capo.

<<piccola?>>
Non mi ascoltò troppo presa nel suo balbettio,riprovai.

<<mh mh...kótik?>>
Finalmente mi diede la sua attenzione,sollevando la testa.

<<prendi un profondo respiro,pensa bene a cosa vuoi dirmi e poi parla,prenditi tutto il tempo che vuoi....io sono qui.>>
Lei mi ascoltò e finalmente dopo qualche istante mi espresse i suoi dubbi.

<<ecco... ora...mi m-mi punirai?>>
Trattenni a stento un sorriso nel vedere le sue guance tingersi di rosso.

<<facciamo così:visto che non eri ancora la mia little non credo sia giusto punirti...>>
La sentì rilasciare un sospiro di sollievo.

<<ma..>>
Aggiunsi subito dopo.

<<...non voglio incentivare comportamenti sbagliati,quindi facciamo che azzeriamo sia le punizioni che...i premi>>

Subito montò subito un, a mio parere,adorabile broncio incrociando le braccia al petto.

<<ma non è giusto!>>
Ribattè ,d'un tratto tutta coraggiosa,pronta a far valere tutti i suoi "diritti".

<<preferisci che ti stenda subito qui sulle mie ginocchia?>>
La stuzzicai vedendola sgranare gli occhi e scuotere velocemente il capo,contrariata all'idea,probabilmente ancora abbastanza reduce dell'ultima sculacciata.

<<ecco>>

Lei non rispose continuando col suo broncio.

<<su, non fare così,se no dovrò cercare un altra principessa con cui guardare Cenerentola sai?>>
La stuzzicai ancora e lei subito abboccò alll'amo.

<<Cenerentola no!>>
Io ridacchiai leggermente.

<<ah no? E cosa vuoi guardare?>>
Le chiesi sedednomi sul divano ,dopo aver scostato la bottiglia vuota di un superalcolico con lei in braccio e coprendoci.

<<zootropolis!>>

<<e zootopolis sia>>
In men che non si dica misi sulla tv il film e passamo così quasi un ora e mezza,fra coccole e risate,a quanto pare Melissa aveva la necessità impellente di commentare una scena si e l'altra pura.

Ridacchiai ancora una volta ma poi mi accorsi fossero le dodici passate,sollevai Melissa poggiandola sul divano e comprendola bene e mi diressi in cucina,fortunatamente ,concentrata com'era sullo schermo del televisore non protestò ,nè mi fece domande, mi lanciò solo uno sguardo furtivo.

Aperto il frigo scoprì che il cibo che le avevo ordinato da Gloovo mercoledì era ancora lì,intatto.

Scossi il capo e a stento mi trattenni dall'andare da lei e stenderla sulle mie ginocchia per darle una lezione.
Ma infondo sentivo fosse anche colpa mia ,l'avevo lasciata da sola,seppur fosse necessario a farle prendere una decisione.

Presi gli ingredienti che mi servivano e in men che non si dica sulla tavola erano già belli pronti due piatti di cacio e pepe fumanti,giusto in tempo per la fine del film,infatti non feci in tempo a chiamarla che sentì dei passettini leggeri e veloci avvicinarsi.

<<che buon odore!>>

<<cacio e pepe,spero ti piaccia>>
Sorrisi e la tirai indietro prima che potesse avvicinarsi alla tavola prendendola in braccio.
<<uffi>>

<<prima laviamo le manine>>
La avvertì andando in bagno.
La misi per terra davanti il lavandino e mi posizionai alle sue spalle,posai le mie mani sulle sue e l'aiutai a lavarle e poi asciugarle.

<<ora possiamo tornare di là?>>
Mi domandandò con la sua vocina dolce facendomi sorridere inavvertitatmente.

<<certo.
Preferisci darmi la manina o in braccio?>>
Le chiesi volendo darle la possibilità di scegliere e iniziare a capire la sua little age,anche se un idea già ce l'avevo già,dovevo solo provare due o tre cose per confermare.

Lei mi rispose sporgendo le braccia verso di me,alche non esitai e la presi in braccio tornando al tavolo.

La posai su una sedia,nonostante qualche mogia lamentela da parte sua e iniziammo a mangiare chiacchierando con lei che non smetteva di parlarmi di zootropolis e dei vari film che aveva intenzione di vedere con me.
Io sorrisi ascoltandola e appena finì di mangiare le pulì il viso con un tovagliolo.

<<ho notato non ci sia molto nel frigo per il momento,quindi vuoi andare direttamente al dolce o passi?>>
Le proposi,mio malgrado,non ero troppo contento mangiasse tutto quel cibo "spazzatura",per carità non ero uno di quegli ossessionato dal cibo sano ma,ho sempre pensato che nella vita ci vuole equilibrio,per tutto.

<<dolce!>>
Annuì e presi dal freezer la torta gelato,tagliando un pezzo e posizionandoli in un piattino ma stavolta, prima che potesse prendere lei la posata l'afferrai io.

Inarcò un sopracciglio,palesemente confusa.

<<ti imbocco io....ti va?>>
Poco dopo quella domanda le guance di Melissa si tinsero di un forte rosso ma annuì.

<<fai "ahh">>
Obbedì e le avvicinai il cibo alle labbra,la prima,la seconda,la terza volta e così via finché non finì la sua porzione.

<<ora piccola,ci andiamo a cambiare si?>>

<<di nuovo?>>
Mi chiese mentre la presi in braccio.

<<non è colpa mia se qualcuna qui si sporcata tutta la giacca facendo la pappa>>
Le feci notare,alche abbassò il capo.

<<i-io....scusami....non l'ho fatto apposta>>
Ammisse giocando nervosamente con le proprie manine.

<<ei ei,kótik, guardami....non è colpa tua,sei piccolina, è normale>>
La tranquilizzai accarezzandole una guancia.

<<....però la prossima volta per la pappa mettiamo la bavettina e magari ti imbocco io,ti va?>>

Le ci pensò su qualche istante ma poi,imbarazzata,annuì col capo.

La presi in braccio e la portai in camera per cambiarle la giacca che si era sporcata e poi ci spostammo per terra,sul tappeto in gomma.
Passammo così un paio di orette,a quanto pare a Melissa piaceva davvero tanto inventare storie,a cui i suoi peluche e vari giocattoli si prestavano facilmente.

Verso le 15.30 notando stesse indicando a sbadigliare un po troppe volte la ripresi in braccio e,nonostante qualche piccola protesta,cullandola e camminando avanti e dietro in poco tempo la feci addormentare.
In un ora e mezza sistemai la cucina e qualche altra cosa della casa,premurandomi di controllare il suo programma di studi e riorganizzarlo per renderlo più fattibile,non era male,apportai poche modifiche,poi mandai un messaggio sul gruppo con gli altri.

<<negozi per little nelle vicinanze?>>

<<quello in via Santi.
In quel centro commerciale c'è davvero di tutto,dalla a alla z ;)>>

<<quindi avete già capito la sua little age?>>

Mi risposero praticamente in contemporanea Edoardo e Victor.

<<Sei da lei? Come stanno andando?>>
Si aggiunse apprensiva come al solito Jessica.

Mi affrettai a rispondere promettendogli di raccontargli meglio più avanti in quanto fui distratto da dri versetti provenienti dalla camera di Melissa,dove avevo lasciato la porta appositamente aperta.

<< ...d-daddy?>>
Non feci quasi in tempo a valicare l'ingresso della stanza che una vocina piagnucolante giunse alle mie orecchie.
Accesi la luce e mi avvicinai a lei,sedendomi sul bordo del letto.
Melissa si liberò dalle coperte e mi gattonò in braccio mettendosi a cavalcioni con ancora gli occhi socchiusi e nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.

<<ei..ma buongiorno piccolina>>
Le sussurrai all'orecchio accarezzandole i capelli con una mano,mentre con l'altro braccio le avvolgevo il bacino.

<<daddy...>>

<<sì piccolo kótik,sono qui,daddy è qui con te>>
La rassicurai coccolandola.

<<a-avevo paura te ne fossi andato....>>
Mi confessò,alche la spostai leggermente per poterla guardare negli occhi.

<<Mel>>
La richiamai poiché cercava in tutti i modi di evitare il mio sguardo,imbarazzata.

<<Mel?
Sono qui,te l'ho detto,e non me ne andrò tanto presto....capito piccola?>>

Solo quando lei annuì le lasciai un bacio sul naso e mi alzai,continuando a tenerla a me.

<<ora su forza,andiamo a fare merenda>>

La portai in cucina e la feci sedere su uno degli sgabelli intorno all'isola in marco.

<<no noo...in braccio>>

<<piccola non si mangia in braccio>>
Le spiegai paziente mettendole davanti una tazza con del tè e due fette biscottate con la marmellata.

Melissa non mi rispose ma incrociò le braccia al petto e misi su un piccolo broncio.

<<su,non fare così,se adesso fai la brava dopo->>

<<posso avere un premio?>>
Chiese d'improvviso tutta contenta con gli occhi che le brillavano.

<<si,potrai avere un premio,però non ti ci abituare piccola peste!
Questa presto sarà la tua routine mh? E bisogna rispettarla senza fare i capricci si?>>

Lei strinse le labbra contrariata.

Le lasciai un bacio sulla punta del naso e le feci con una mano il solletico sulla pancia, mettendo comunque una mano dietro in caso perdesse l'equilibrio.

<<su non fare così,kótik....ecco,si,questo è il sorriso che voglio vedere sul tuo viso >>

Assicuratomi fosse tornata serena le sistemai un tovagliolo come bavetta.

<<per il momento ci dobbiamo accontentare di questo ma sto progettando una fantastica uscita di shopping,per prendere tutto ciò che ci serve>>
Le spiegai per poi avvicinarle una fetta biscottata al viso per farla mangiare.
Non fece domande,ne capricci,ed io mi sentì tranquillo come non succedeva da tanto.
Tutto sembrava così tremendamente naturale,come se fossimo due pezzi di uno stesso puzzle.
Sorrisi.

Tra un boccone e un sorso di te in men che non si dica aveva già quasi finito tutto,le pulì le labbra.

<<sai,ho dato un occhiata al tuo piano di studi...>>
Inizia ad intavolare la questione volendo tastare il terreno,la sua prima reazione fu quella di irrigidirsi.

<<è fatto bene,ho apportato giusto qualche piccola modifica.>>
Provai a tranquillizzarla,prima di continuare.

<<ho però un dubbio,puoi dirmi prima tu, in una giornata tipo,come dividi tutto quello studio?>>

La guardai mentre abbassava il capo a quella domanda e prendeva a giocare con le mani.
<<ecco..si...di solito...iniziavo alle nove>>

<<e finivi alle...?>>
La spronai a continuare.

<<...tre o quattro..>>
La osservai ancora qualche secondo,non arrivando a capire il perché di tutta quell'ansia e tensione per una mia possibile reazione...finché....realizzai.

<<per le nove intendi le 21 e... le quattro di mattina>>
Il mio tono non fu arrabbiato, piuttosto sorpreso.
Anche io tendevo alcune volte a fare gli straordinari la sera tardi e svegliarmi comunque il giorno seguente alle sei,ormai troppo intransigente sui miei ritmi ma sicuramente era qualcosa che accadeva davvero poche volte,cosa che non si poteva dire invece di Melissa.

Sospirai.

<<va bene. >>
Mormorai forse più a me stessa che non a lei, si prospetta molto lavoro da fare.

<<Mi pare ovvio che da oggi in poi questi orari te li scordi,chiaro?>>
Lei non mi rispose subito ma poi annuì ed abbassò il capo.

<<s-sei tanto arrabbiato?>>
Mi chiese con la sua vocina sottile.

Ahh bimba,tu mi farai impazzire così

<<un po,ma più che altro preoccupato,questo stile di vita non fa bene alla tua salute.....tranquilla,insieme lo miglioreremo>>
Lei a quelle parole alzò il capo e in un gesto che mi colse completamente inaspettato si buttò in avanti dalla sedia avvolgendo le sue braccia attorno al mio collo e nascondendo il viso contro il mio petto mentre io la afferrai al volto.

<<grazie....sei il miglior daddy dal mondo>>

Rimanemmo per un po così con lei praticamente spiaccicata su di me ed io che le lasciavo lente carezze fra i capelli e sulla schiena,fino alla base del suo sedere.
Fu in quel momento che mi ricordai di dover andare a comprare una crema lenitiva,anche se non lo diceva aveva la pelle ancora della rossa e un piccolo aiutino se lo meritava.

<<forza piccolo kótik,ora non pensiamoci,riprenderai da domani a studiare,per non rimanere troppo indietro col programma....per ora torniamo in salotto a giocare va bene?>>

Lei annuì tutta entusiasta e si alzò,mi prese una mano e mi "tirò" in salotto riprendendo subito a mostrarmi i suoi vari giochi.

<<daddy>>
Mi chiamò dopo un tempo indefinito,in cui io mi ero perso nell'ammirarla.

<<sì piccola?>>

<<grazie>> e prima ancora che potessi realizzarlo le sue labbra erano già sulle mie.
Il bacio fu breve,si staccò velocemente, mentre le sue guance già si stavano tingendo di rosso,ma fantastico.

Non mi diede il tempo di commentare che mi passò una barbie.

<<lei è Emy!>>
Sorrisi e presi a giocare con lei.

Verso le 19.30 poi mi alzai per andare a preparare la cena,che passò,tutto sommato tranquilla,il problema fu quando verso le 21 e 20 l'avvisai che stavo per andare via.

<<devi proprio daddy?>>
Mi chiese coi suoi occhietti guardandomi dal basso.

<<se ti va piccola potresti già andare a dormire,io ti racconterò una favola ed aspetterò ti addormenti,ti va?>>

Un po esitante annuì,così l'accompagnai a lavare i denti e poi direttamente sotto le coperte,essendo che le avevo già messo il pigiama.

Ci vollero ben quattro storie e mezza per farla addormentare ,difatti quando uscì di casa su erano già le 22 e 15,ma potevo finalmente dire di avercela fatta.

Il mio primo giorno da "ufficialmente daddy" era appena finito.

Tornai a casa e diedi un occhiata ad alcune carte prima di mettermi anche io a letto,era stata davvero una lunga giornata.

Il giorno seguente passai praticamente la mattinata in ufficio,c'era stata un emergenza che necessitava della mia attenzione immediata,ovviamente mi ritagliai un messaggio per scrivere alla mia kótik ik buongiorno,già verso le otto e mezza,ma la risposta mi arrivo solo verso le 11,un semplice "ciao".

Inarcai un sopracciglio a quella risposta ma non feci in tempo a ribattere che fui distratto da un mio collega.
Passai letteralmente la giornata,fino alle diciotto in caserma ma appena finì mi precipitai a casa si Melissa.

Prima ancora che me ne accorgessi stava diventando la mia droga,non la vedevo da mezza giornata e già mi mancava.

Trovai il portone già aperto e,per non perdere tempo,salì i gradini due a due,appena davanti la sua porta buassai con enfasi.
Un piccolo esserino con già (o forse dovrei dire ancora?) il pigiama aprì mogiamente la porta.

<<ei piccola>>
Le sorrisi accarezandole i capelli mentre lei mi osservava in modo strano.

<<come stai?>>
Continuai.

<<bene>>
Mi rispose atona.

<<posso entrare?>>

Lei non rispose a parlare ma si fece di lato per farmi passare,entrai e la casa era esattamente come l'avevo lasciata il giorno precedente.

<<hai mangiato?>>

Annuì col capo.

<<fatto il risposino pomeriggio?>>

Stavolta stette zitta osservandosi i piedi fasciati in morbidi calzini in spugna bianca.

<<Piccola?>>

Ancora nulla.

Sospirai e mi abbassai per stare alla sua altezza,posai un dito sotto il suo mento portandola ad alzare lo sguardo.

<<Mel?>>

A quel punto scosse il capo.

<<e perché mai?>>

<<non riuscivo ad addormentarmi....>>

Trattenni a stento un sospiro.

<<e perché non mi hai avvisato?>>

<<Beh...non avevi più risposto ...quindi.....poi...non volevo disturbarti..>>
Ammisse prendendo a giocare nervosamente con le proprie manine.

Scossi appena il capo.

<<stamattina a che ora ti sei svegliata?>>
Nessuna risposta,così la presi in braccio e mi andai a sedere sul divano poggiandomela a cavalcioni.

<<allora piccolina?>>

L'osservai mentre si mordeva il labbro inferiore,incerta su cosa fare.

<<alle dieci e mezza ma...no,niente>>

<<Mel,parla>>
Le ordinai con tono duro.

<<no,veramente,non è nulla di importante>>

<<se sia importante o no lo deciderò io,è la tua ultima possibilità, parla>>

<<i-io...s-stanotte....non ho dormito..molto>>
Confesso mentre giocava con l'orlo della mia maglietta.

<<Mel guardami negli occhi,ora>>

Nulla.

<<non farmelo ripetere>>
A quel tono freddo vidi la sua pelle coprirsi di brividi e il suo capo scattare,le nostre iridi si fusero in una danza che valeva più di mille parole.

<<che è successo?>>

Lei fece timidamente spallucce,ma le bastò una mia occhiataccia per capire che quella risposta non mi sarebbe bastata.

<<i-io...beh...ecco....mi sono svegliata verso l'una e mezza e...da lì ...ecco....non sono riuscita ad addormentarmi molto presto ecco>>

<<molto presto ....che intendi di preciso?>>

<<c-che mi sono addormentata dopo...un be-bel po>>
Ammise a malincuore.

<<e perché non mi hai chiamato?>>

Feci piano spallucce.

<<Mel?>>

<<i-io...non lo so..>>

Sospirai e scossi la testa.

<<piccola,lo so che è difficile da realizzare ma te l'ho detto,da adesso in poi ci sono io per te,voglio,anzi no,pretendo,che tu mi chiami se hai bisogno o semplicemente se hai voglia di sentirmi->>

<<ma non voglio disturbarti se sei occupato...>>

<<Nessun impegno è più importante di te.>>
E con quelle parole vidi finalmente sciogliersi le sue resistenze.

<<ho paura>>
Ammisse,puntando lo sguardo in basso.

<<di cosa?>>

<<prometti che non mi prendi in giro se te lo dico?>>
Mi chiese con la sua vocina da bambina.

<<Kótik, non potrei mai,ti prego,parla>>
Cercai di tranquillizzarla mentre con una mano le accarezzavo la guancia ,mentre con l'altro braccio la tenevo più vicina a me.

<<i-io....ho paura tu ...possa stancarti...>>

<<stancarmi di cosa? Sii più precisa>>
La incitai,nonostante avessia già supposto il continuo della sua frase.

<<s-stancarti ...di m-me...>>

<<Mel.
Guardami negli occhi.>>
Le ordinai con tono duro,avendo capito fosse l'unico modo per farmi ascoltare.

<<io non mi stancherò di te,chiaro? Sono qui,e sarò qui sempre,quando ne avrai bisogno.
Ma voglio che tu faccia la tua parte,voglio che mi avvisi quando le rotelline del tuo cervello iniziano a girare in modo da produrre pensieri malsani,voglio che mi parli,se no non potrai mai funzionare.>>

<<i-io...ecco...mi hanno sempre detto che ....sono troppo...."infantile" per la mia età e...quindi...io...non volevo...ma tu tiri fuori questo mio lato....però ecco...ho pensato che....s-...s-se ti avessi dato meno problemi tu..non ti ...non ti saresti stancato di me e....n-non mi avresti considerato un problema....io poi...ho sempre avuto qualche difficoltà a dormire quindi,davvero,non era necessario chiamarti....>>

<<Piccola,tu non sei troppo infantile per la tua età,anzi,sei fin troppo matura e non sarai mai un problema.
Non voglio che tu ti permetta mai più di dire o anche solo pensare una cosa del genere.
Tu sei la cosa più bella che mi sia capitata da un pezzo e il prendermi cura di te,e il fatto che tu mi abbia dato questa meravigliosa possibilità mi riempie di gioia.
Per il fatto di dormire invece,non importa che prima fosse una tua abitudine,te lo avevo già detto da adesso le cose cambiano.....facciamo che stanotte dormo qui,così se ti sveglierai io sarò qui a proteggerti dai mostri,va bene?>>
E dopo queste mie parole finalmente la vidi sorridere ed annuire.

<<ovviamente però mi sembra giusto tu meriti una punizione...va a prendere il foglio>>

A quelle parole scattò come un soldatino ubbidiente ,si alzò e tornò in breve con quanto richiesto.

<<ora che hai il foglio sotto gli occhi,sapresti dirmi che regole hai infranto?>>

Lei annuì col capo.

<<parla>>
Dissi semplicemente.

<<la regola numero sei e la numero dieci e undici.>>

<<facciamo che per questa volta sono dieci per ogni infrazione,poi dieci minuti all'angolo.>>
Lei abbassò il capo colpevole.

<<sulle mie ginocchia,forza>>
Melissa a piccoli passettini si avvicinò a me che le afferrai un braccio e l'aiutai a stendersi.

Al primo colpo sussultò ma non disse nulla.

Secondo e terzo caddero uno dietro l'altro facendola sobbalzare ancora una volta ma fu solo alla ventesima che calde lacrime inziarono a inondarle il viso.

<<la prossima volta spero ci penserai due volte,e anche di più,prima di rifare una cosa del genere>>

E tra un rimprovero e una sculacciata la mia piccola arrivò alla fine della punzone stremata.

Faceva male vederla così,terribilmente, ma sapevo fosse per il suo bene.

La tirai su mettendomela a cavalcioni e poi alzai tenendola in braccio e camminando avanti e indietro, era una continua sorpresa ma una delle poche cose su cui ero certo su di lei è che il movimento undulatorio l'aiutava a calmarsi,ed infatti così fu.

La poggiai per terra davanti all'angolo della stanza anche se con le sue braccia avvolte a ventosa attorno al mio corpo fu un impresa leggermente difficile.

<<su piccola,gli ultimi minuti e la punizione sarà finita>>

Con queste parole di incoraggiamento e una pacca sul sedere decise finalmente di ascoltarmi.

<<ora voglio che tu rimanga esattamente ferma lì,mi raccomando,fa la brava.>>
E dopo un ultima raccomandazione la lasciai in bagno,lasciandola sola,aprì l'acqua per far riempire la vasca e raccattai dalla cesta i soliti giochini.
Quando tornai in salotto lei istintivamente volse il capo verso di me.

<<sguardo al muro,rifletti su ciò che hai fatto>>
Le parole,una volta fuori dalla mia bocca risultarono più fredde di quanto avessi voluto,ma ero consapevole fosse necessario.

Mi sedetti sul divano e scrissi un messaggio agli altri,avevo bisogno di un confronto.

Terminati i dieci minuti la presi in braccio.

<<d-dada?>>

<<sì piccola?>>
Le chiesi,stavolta con tono dolce.

<<pace?>>
Mi domando infantile porgendomi il mignolo che subito ricambia.

<<tutto perdonato,piccolina>>
Detto ciò le lasciai un bacio sulla fronte,al quale mi rispose con un dolce sorriso che prontamente mi scaldò il cuore.

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Ciao a tutti splendori,come state?
Mi spiace davvero tanto per l'attesa,però, appunto,come già detto,è un periodo alquanto impegnativo....
State tranquilli che il prossimo sto già iniziando a scriverlo in modo da pubblicarlo in tempo 😉

Cosa ne pensate di questa versione di Dimka ?
E di Melissa?
Secondi voi di cosa parlerà Dimitri coi suoi amici? 🤔
Ha fatto bene a punire il suo little kótik?😶
Voi state inziando a capire quale sia l'età di Melissa?🫣
(Su che vi ho lasciato parecchi indizi sparsi qua e la 🫢🤫)

Spero che il capitolo vi si piaciuto,a presto 🪷❤️❤️

Scrivete pure tanti commentini,vi leggo sempre tutti e con piacere 🩷🌼

Fatemi sapere la vostra opinione e cosa pensate potrebbe accadere nella prossima parte ,ed ovviamente se ci sono delle questioni che vorreste tratti con più attenzione 🩷🩷🩷

Ci vediamo nel prossimo capitolo!
Nel mentre se vi va lasciate una stellina ⭐️🌟 e un commento e seguitemi su ig (errych.goya) e tik Tok (errych.goya) !
🩷🩷

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